Per un attimo Dante non fu sicuro di capire che stava succedendo. In pochi istanti si successero molti avvenimenti, in sequenza alquanto rapida. Innanzitutto Hellsing sfondò la porta, facendola volare un po ovunque, tranne che sui nemici. La solita bestia, non aveva pensato a sfruttare l' effetto sorpresa e non aveva pianificato niente, lanciandosi allo sbaraglio contro un numero imprecisato di nemici... In secondo luogo, Cloud si divise in parecchie copie, pronte in qual momento a colpirlo... Il Supremo si stava preparando per teletrasportarsi, proprio nel momento in cui gli attacchi stavano per essere lanciati, quando Shuda irruppe dalla porta già abbastanza frantumata dall' inettitudine di Hellsing. La prima cosa a cui pensò il suo fedele vice, fu proteggerlo dai colpi in arrivo. Questo dava da pensare a quanto Shuda fosse legato al Supremo Dante, in quanto aveva bruciato un' ottima possibilità di attaccare, per cercare di salvare il suo superiore, che già più di una volta l' aveva sconfitto. Dante vide il potente vampiro lanciare un globo oscuro dietro le sue spalle, e, seguendo l' attacco con lo sguardo, notò delle piume nere e una sfera blu intenso che crepitava come se fosse arsa da fuoco, aria e fulmini insieme.
Skulblakael era certamente lì, ed aveva anche usato il cervello, cosa non nuova per quel pennuto. La cosa diversa era l' uso di una tattica tanto disonorevole come colpire un nemico alle spalle e di sorpresa; non era solito comportarsi così il Supremo dei Lux: c' era qualcosa che non andava. Eppure neppure questo particolare, balzato subito alla mente allenata di Dante, riuscì a sorprenderlo quanto vedere Shuda che ancora un volta, utilizzava una delle sue tecniche più potenti per dispedere alcuni globi di energia lanciatigli addosso da un ragazzetto biondo. In lui Dante poteva riconoscere Sora, vice Supremo Shadow, di gran lunga più capace del Supremo in carica e ovviamente anche di quello precedente, di cui tutti, nella Sala, ricordavano il tragico epilogo.
CITAZIONE
-Ce la fai da solo?Io ho altro di cui occuparmi...-
I pensieri del demone dai capelli di platino, vennero interrotti bruscamente dalla voce enza affanno di Shuda "Certo che ce la faccio, io però mi prendo il tacchino troppo cresciuto!" Detto questo Dante si volse a fronteggiare Skulblakael, spada alla mano e occhi negli occhi. Senza esitazione piantò per terra la spada, dove penetrò per circa metà della lama nonostante il pavimento di pietra. Dante tutto si illuminò, mentre ruggiva alzando la testa al cielo. In un' onda di energie che fece tremare vistosamente le pareti e le colonne della sala marmorea e completamente spoglia, Dante assunse forma demoniaca, eruttando volute di fumo dal suo corpo ormai completamente scarlatto. Ne seguì un piccolo lampo di luce rossa, vistoso, ma non abbagliante per coloro che non l' avessero guardato direttamente. La nuova forma dava a Dante maggior potere, ma ne ingoiava quasi totalmente la parte umana...Muovendo unpasso barcollante in avanti, il Supremo Alter estraessa la spada dal marmo in fantumi e la brandì davanti alla sua Nemesi, a SKulblakael, inutile angelo che si sforzava di essere tutto ciò che non era, e cioè come Dante. Il resto della sala era piano, ma nel punto in cui stava il Supremo Lux, era situata un rigonfiamento nel pavimento, che evidentemente aveva seguito quello che era il profilo del terreno. Anche se era più in alto, la distanza non era per niente eccessiva per la poderosa forza del Supremo. Egli non era un umano, bensì un agguerrito demone, quindi poteva compiere gesti i quali erano pressochè impossibili ai più. Piegandosi su un ginocchio, volese la testa verso terra per un istante. L' istante successivo, concentrò tutta la sua smisurata forza nelle gambe, spiccando un balzo verso l' agnognato nemico e brandendo la spada sopra la testa, con l' intento di riversargliela sul capo, per tagliarlo in due, simile all' onda di un maremoto la quale subissa tutto ciò su cui si abbattè. Con la stessa forza Dante intendeva colpire il nemico, ma unita alla forza, il Supremo possedeva anche un' intelligenza e una genialità senza limiti.
Mentre aveva la spada alzata, e si era levato, grazie al suo balzo, crica un metro e mezzo sopra il capo di Skulblakael, concentro le su forze in aria attorno alla spada, con l' intento di passare le sue energie coscenti e mentali sul piano fisico. Difatti, circa quindici piccoli bolidi bianchi, formati di pura energia, senza colore o sentimento, fluttuavano attorno alla lama della Rebellion, come piccole anime guidate dal loro pastore. Nello stesso istante in cui Dante vibrò il colpo dall' alto in basso, quei piccoli bolidi si scagliarono l' uno dopo l' altro contro la testa, il petto, l' addome e le braccia del nemico, come grandine o pioggia, per infrangersi forse, ma con l' obbiettivo insito di erodere, anche se di poco, tutto ciò contro cui s' infrangevano.
L' attacco di Dante era pervaso da un certa furia acquatica volta a subissare il nemico, con un doppio attacco dal grande effetto scenico oltre che dstruttivo. In quel momento, gli occhi di Dante, sebbene semichiusi contro l' attrito dell' aria, guardarono per bene le nuove ali nere del Serafino, e i suoi occhi vermigli, visti ma non notati già prima, quando i due avevano incrociato lo sguardo. Neppure Dante capiva o sapeva quello che gli era successo, anche se una parte di sè lo intuiva. In ogni caso non avrebbe smesso di combattere contro di lui per alcun motivo. Non intendeva avere pietà, nè clemenza. Era il suo rivale, anzi di più, il suo nemico. Senza quel maledetto tra i piedi conquistare l' Assiah e il mondo non sarebbe stato per nulla arduo. Era questa l' occasione che da tempo aspettava per poter finalmente far schizzare il suo sangue benedetto da quel corpo vile...Così, ruggendo, impresse tutta la forza che aveva nella spada, per cancellare in un soffio, quella minuscola fiamma dalla faccia della terra.
TECNICHE USATE: Trading Shot Energy