CITAZIONE
Ecco sono compiute!
Io sono l'Alfa e l'Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete darò gratuitamente
acqua della fonte della vita.
Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio.
Silenzio… mortale , tombale , unico silenzio. Un silenzio pari ad un condannato a morte che aspetta un boia mascherato , che come una belva feroce divoratrice di sangue, scagliava un colpo mortale affinché mettesse la parola ‘fine’ alla vita di quello sconosciuto disgraziato. E come il sipario di un palcoscenico chiude la scena di un atto , così un velo malinconico di buio cade su quel corpo privo di sensi. Si, il buio che con il velo della notte offusca la vista degli umani , che ignari contemplano ciò che non vedono con la poesia immaginando ciò che non esiste , così come questi ignari spettatori del buio , così un cherubino dalle tre ali lucenti si trovava nell’immensità di un fitto buio. Era come se vedesse da una telecamera posta in alto nella stanza dominata dal buio , che come un despota , un tiranno , uccideva gli oggetti e le cose che potevano essere viste , chiudendole nella sua immensità. Vedeva il suo corpo al centro di quel buco nero di vuoto. Il suo respiro era come un pesante tonfo in quel triste silenzio , un silenzio paragonabile a un misero addio. Sembrava che la sua immagine stesse pensando , ma non capiva cosa. La vista si abituò lentamente al buio mostrando ai suoi occhi onniscienti e ,nonostante questo, increduli una gabbia di dimensioni inimmaginabili. Al centro di quelle imponenti carceri c’era una serratura particolare. Era un effige , l’effige di una locusta,animale spesso considerato da credenze popolari come simbolo e stendardo dell’empietà e della disgrazia che portava. Il cherubino si avvicinava e sembrava che la serratura luccicasse e chiamasse a se quell’inaspettabile discepolo che si avvicinava incuriosito all’effige. All’interno della gabbia si mosse qualcosa , era un essere che di sicuro chiunque riconosceva come simbolo dell’altissimo un agnello. Un mite agnello con una croce legata sulle spalle, ma a differenza del Messia , il mite agnello era color pece. Perché una gabbia così grande per una bestia così piccola? C’era qualcosa di arcano e misterioso sotto , Skullblakael si avvicinò e puntò la mano verso l’effige quasi toccandola. Appena la mano si avvicinò all’effige della perversione , ecco che quell’essere mite mostrava la sua vera essenza. Iniziò a ringhiare e iniziarono a crescergli delle corna, i denti si allungarono e gli occhi divennero color porpora. Questa metamorfosi era un ricettacolo orrendo , sangue uscì da tutti i muscoli che si dilatavano in modo impressionante , tanto che il cherubino senza accorgersi impugnò l’arma che gli era sempre stata affianco e la puntò verso quell’infernale creatura mortifera. Era davanti a lui un essere di assoluto terrore , lo aveva sentito protagonista di centinaia di storie , ma dal vivo era tutta un’altra cosa. Il drago dalle sette teste si alzò con gli occhi fiammeggianti di rabbia e furore per poi inchinarsi verso il suo nuovo padrone. La bestia cominciò a parlare direttamente alla mente del cherubino , con un antico dialetto enochiano , la prima forma di lingua angelica. Diceva cose del tipo: “Fa ciò che sei destinato a fare” o “E’ giunto il momento di essere armato del tuo vero compito!” e anche “Da solo non c’è la puoi fare, ti aiuto io”. Il cherubino non riuscì a capire il resto , ma le ultime parole del dragone dalle sette teste fu : “Sapere Aude”. L’ultima frase era in latino e significava “Abbi il coraggio di comportarti saggiamente”. Tutti quei simboli ad un tratto parvero così chiari che quel mistero sembrava svelato. Il cherubino sorrise e incominciò a ridere. Rapido non facendoselo ripetere due volte tagliò in due il medaglione della locusta , distruggendolo. Ed ecco il cancello si aprì e esseri simili a nubi si diressero verso il cherubino diventando sette lingue di fuoco nero. Dagli occhi fuoriuscì una timida luce verdognola che gli fece venire un senso strano di euforia , inclinò il busto verso il basso lasciando cadere le braccia che intanto si caricarono di energia. Skullblakael aveva fatto la sua reale scelta , aveva scelto… il suo destino. Come Pandora aprì lo scrigno e fece uscire tutti i mali , così fece il cherubino del sesto , anzi del settimo sigillo. Rapido scattò e chiuse la porta dove un falco dalle ali d’argento iniziò ad intimarlo , affinché aprisse la gabbia per far uscire lui , la bontà. IL cherubino non rispose , allora il falco disse in enochiano: “Se non mi farai uscire il portatore di luce , la stella del mattino , il principe decaduto , userà il tuo corpo come incubatrice”. Queste verità non toccarono il cherubino che fece uscire dalla spalla una quarta ala nera , mentre rivolto verso il falcone disse: “Amen… sia fatta la sua volontà!”.
In un susseguirsi di immagini sfocate , il cherubino era tornato alla sua vita reale, ma qualcosa era cambiato. Ora era armato di nuove conoscenze , terribili e arcane conoscenze. Il mondo con quelle conoscenze sarebbe stato distrutto e sarebbe rinato , a sua immagine e somiglianza. Questo perché lui era l’essere perfetto , non un bastardino mezzo demone come quel tipo vestito di rosso che si chiamava Dante ed era conosciuto come il figlio di Sparda , il leggendario cavaliere dei demoni che durante la lotta fra demoni e umani si oppose alla sua fazione schierandosi con gli umani. Dopo aver vinto la battaglia, Sparda si innamorò di una donna umana ,Eva, e, con questa unione, nacquero due gemelli: Dante e Vergil. Questi mezzo demoni , erano ciò che rimaneva di quella leggendaria entità , rimasta nella leggenda. Dante anche se avesse messo tutto se stesso non sarebbe mai diventato neanche la metà di ciò che era stato il padre. Lui era nato e cresciuto come il fratello gemello sotto la gigantesca ombra di un padre che non aveva rivali. Che triste fine avrebbe avuto , una storia di un demone , anzi un meticcio , che non avrebbe più potuto assaporare il dolce profumo della vita, dopo quel giorno.
Mentre il cherubino si stava avvicinando verso quell’essere che gli faceva un po’ di pena per ucciderlo, vide in lontananza che un nuovo avversario era entrato in quella stanza. Skullblaka lo aveva fronteggiato e sapeva che non era nulla di particolare. Era sicuro che perfino il più debole degli shadow, il nuovo arrivato Sai , avrebbe sconfitto senza il benché minimo problema. Hellsing in quel momento era una preoccupazione più inferiore del livello infimo. Forse Skullblakael non l’avrebbe neanche toccato , per quanto gli importasse di quell’inutile miserabile peso per gli alter. Shuda era , nonostante la sua pericolosità , un pericolo secondario. Questo con il suo arrivo aveva stravolto la situazione: innanzitutto lanciò verso Skullblakael , o Lucifero , una sfera oscura , ovvero la sua Black Zenith per colpirlo al busto. Poi con un tornado salvò il supremo degli alter , Dante , dai dodici bolidi di energia che il vice supremo Shadow , il mezzo demone Cloud , gli aveva lanciato contro insieme alle sue numerose copie. Sfortunatamente , il re dei demoni aveva gatte da pelare ben più grandi di una misera sfera oscura e di un tornado come tanti. Lui doveva fronteggiare Dante, il principe dei demoni, suo pari. Dopo aver fatto questa breve analisi della situazione , capì che il nemico che andava eliminato senza preamboli era Dante. Questi si trasformò in demone appena si rese conto che Skullblakael era dietro di lui pronto a colpirlo alle spalle. Certo ,non era un colpo sportivo per il cherubino ,ma non era neanche sportivo tendere un agguato a dei cacciatori tornati trafelati da una missione di classe D. Questa trasformazione era impressionante , sia da vedere ,sia da affrontare. I capelli color platino erano spariti quasi del tutto e la pelle aveva avuto un colore rosso intenso ed era diventata più dura del normale. Non era più il solito supremo alter , su questo non c’era ombra di dubbio. La sua forza era incrementata terribilmente. Davvero una bella scocciatura per il signore delle tenebre , per la stella del mattino. Di sicuro però non si sarebbe fatto battere dal primo tipo color rosso che gli passava davanti.
§ The show begins §
Rapido puntò il rasengan ancora attivo verso la black Zenith, le due sfere , gemelle e nemiche , si distrussero fra di loro , lasciando dietro di se solo un piccola nude e una scia destinata a scomparire come la caduta di una stella cadente. Il “supremo Lux” allora si concentrò su Dante. Questi aveva deciso di colpire il nemico con un colpo dall’alto al basso. Proprio mentre il nemico si stava cimentando sul mirare e colpire il bersaglio , concentrò la sua aura che stranamente si tinse di arancione. Come lui anche Cloud , Sai e Mattia il Sangan furono coperti dal candore di questa aura che rapidamente iniziò a crescere , fino a potenziare notevolmente il metabolismo di ognuno di loro , rendendo più veloci e più agili. Lucifero aveva usato la magia Spaziotempo Hastega , mediante questa la velocità del singolo e di ogni alleato veniva incrementata del 35% in più. Potenziato e consapevole che la propria velocità era superiore a quella dell’alter rivale , evitò con un saltò all’indietro quel fendente che ad occhio umano sarebbe sembrato velocissimo , ma che per lui sembrava un colpo inferiore ad ogni aspettativa. Poi si rese conto che l’attacco avversario non era finito , infatti quello evocò con il pensiero quindici lame potenziate con l’acqua , affinchè colpissero con forza il nemico , per ucciderlo. Anche se dotato di immensa velocità , preferì parare il colpo. Una nuova fiamma si accese in quello che doveva essere Skullblakael e come un fantasma del passato continua ritorna alla mente quell'effetto ebbero le parole di quell’essere a due zampe. Strinse i pugni e si accese un furore e una rabbia persa da tempo. Alzò lo sguardo , gli occhi ... gli occhi erano diventati ancora una volta scarlatti. Il primo colpo era in procinto di arrivare , ma il cherubino aveva in mente un piano infallibile in mente. La lama fu parato da una forza misteriosa , la forza di quella cosa così sottile era durissima , così tanto che di sicuro la lama per effetto del rinculo sarebbe tornata indietro , per poi scomparire per lo sforzo usato nel fronteggiare quella innumerevole forza difensiva. Stessa cosa accade con gli altri quattordici che venendo in contatto con quella forza poco visibile facevano uscire scintille da una parte all'altra , che cadevano sul terreno scomparendo in una flebile luce rossastra e argentea. Ero lo Barbed Wire, che protesse il cherubino da colpi nemici. Approfittando della “lentezza” del demone , inviò i fili rimasti in gioco , ovvero due ,verso le braccia e le gambe del malcapitato per legarlo come un prigioniero di guerra. Poi mise la mano destra a circa un centimetro dal collo del legato. Infine raccolse le energie e lanciò un sancta più potente dell'originale affinché bucasse il collo di Dante , trasformandolo in un decapitato. Il sancta aveva intorno a lui una luce bluastra , poiché era potenziato mediante l'accessorio Guanti magici...
-“Salutami Dio!”-
Lo scontro tra i due titani dell’assiah era appena cominciato…