Reole>>Residenza King, Un'enorme residenza sul crepuscolo di una città.

"Adoro i dolci!"

Disse, sorridendo come un bambino. Aveva gli occhi che luccicavano dalla gioia.
Poi si tolse l'accappatoio e si mise il pigiama di seta, che gli calzava a pennello.
Si passò le mani sul petto, sentendo il frusciare della seta sotto le mani.
Poi guardò di nuovo Edward, in ansia per la cena.

A posto allora.

Iniziai inserendo due grosse pizze margherite nel forno microonde. Poi preparai la pastella per le crepes e la versai più volte sull'apposita padella formando le basi per le crepes, sulle quali poi versai la nutella. Il microonde, dopo circa cinque minuti, squillò. Travarai le pizze in due grandi piatti e le posizionai sul tavolo dopo averlo apparecchiato. Posate in argento, bicchieri di cristallo, piatti di maiolica, candele, musica. Insomma, la tavola di un degno re !

Buon Appetito !

Dissi infine dopo essermi seduto di fronte a lui

Dalle sue labbra uscì un sospiro estasiato, mentre gli occhi erano spalancati dalla meraviglia.
Lo sguardò vagò dai bicchieri ai piatti, soffermandosi sulle candele.
Poi riportò lo sguardo sull'altro, leggermente timoroso.

"Mangi sempre così?"

Chiese, impressionato da tutto quello che vedeva. L'unica volta che aveva visto una tavola come quella era alla corte di un re per il compleanno della figlia.
Prese una forchetta e un coltello, tagliando una fetta di pizza, per poi prenderla con una mano e portarsela alla bocca, staccandone un pezzo.

In fondo sono un ragazzino, posso permettermi di essere insolente, no?

Pensò, con un ghigno nascosto dalla pizza.

Beh... sì. Perché ? Ti spiace se d'ora in poi mangerai così ?

domandai. In effetti, per chi non aveva mai avuto certi pregi, poteva fare una certa invidia, o comunque una certa impressione vedere tutta quella tavoleria pregiata. Ad ogni modo non mi risparmiavo certo per il benessere della mia città: ormai ero come il loro leader; i cittadini di Reole era tutti benestanti, in salute, e non gli mancava niente grazie a me.

Simmetricamente a Jester, tagliai la pizza e ne portai una fetta alla bocca tenendola con la mano. Era gustosa, anche se non era stata fatta sul momento. Le pizze di Albert erano le più buone in assoluto, surgelate e non.

Sai, creado che Albert sarà eccitato all'idea di avere un marmocchio per casa. Sicuramente ti riempirà di tutto ciò che vuoi. sorrisi.

Continuai il pasto fino a finirlo. Poi presi i due piatti e li riposi nella lavastoviglie, per aggiungere al tavolo due piattini con tre crepes alla nutella ciascuno.

Ne vuoi ancora una ? Per me son troppe ! chiesi infine

Mangiò di gusto, per poi scuotere la testa alla domanda dell'altro.
Quando sentì il commento sul maggiordomo arrossì leggermente.

"Non vorrei approfittare troppo..."

Disse, consegnandoli il piatto vuoto. Quando gli mise davanti le crepes gli occhi gli luccicarono dalla bramosia. Infatti alla domanda dell'altro rispose con un assenso della testa, come se fosse troppo concentrato per parlare.
Morse la prima, per poi sprofondare nella beatitudine che gli donava la nutella.

Approfittare ? Ormai sei entrato nella nostra famiglia ! Quel ch'è mio è tuo e quel ch'è tuo è mio; è questo il legame che unisce una famiglia... sorrisi nuovamente per sdrammatizzare.

Vidi con piacere che acconsentì alla mia richiesta. Gli passai nel piatto una crepes e mangiai le mie. Erano gustose, ma come al solito non erano il massimo.

Vedrai quando arriverà Albert ! Le sue crepes sono divine ! ... A dire il vero, tutto quello che fa è divino !

Ridacchiai, per poi versare nel bicchiere di Jester una porzione di coca-cola, ripetendo l'azione nel mio. Mi pulii le labbra col tovagliolo di seta e sorseggiai dal calice di cristallo il liquido scuro e fresco.

Infine mi alzai di nuovo, raccolsi le stoviglie e le inserii nell'apposita macchina per lavarle.

Io sono stanco e andrei a dormire. Tu vuoi vedere un po' di TV ? O se non hai ancora sonno se vuoi aspetto ancora un po' !

Jester spazzolò via le crepes, ascoltando quello che Edward stava dicendo, annunendo un po' sorpreso.
Dopo aver mangiato tutte le crepes bevve la coca cola, ma non si era accorto che ll'angolo delal bocca aveva ancora un po' di nutella.
Alla menzione del letto fatta dall'altro si fece un rapido esame, constatando che era piuttosto stanco.
Quindi sorrise all'altro.

"Vengo a letto con te!"

Disse, entusiasta, non rinunciando ai suo doppi sensi.

Dalla risposta di Jester si poteva facilmente intuire un doppio senso, ma non ci feci caso, o almeno non lo diedi a vedere.
Gli passai avandi accarezzandogli la testa con la mano, per poi salire le scale e farmi seguire fino alla porta della mia camera.
Gia che ci pensavo: non gli avevo ancora mostrato camera mia.

Aprii la porta. Un grosso letto matrimoniale con le lenzuola in seta e un grosso, gonfio e morbidoso piumone in piume d'oca. Lo schienale foderato, cuscini morbidissimi e materasso in lattice. Un ampio mobile ad incatto con le ante di cristallo occupava la parete dietro la porta. La parete di fronte al letto, invece, era coperta da uno schermo gigantesto. Due comodini accompagnavano i lati del letto.

Infine, una parete era tutta vetrata, oscurabile, e dava su un grosso terrazzo dal quale si vedeva tutta Reole.

Alzai parte delle coperte e mi infilai sotto, invitando il bel ragazzo con la mano a mettersi vicino a me.

Seguì Edward fino alla camera da letto di quest'ultimo, per fermarsi sulla sogia, meravigliato per l'ennesima volta.
Il letto aveva l'aria di essere morbidissimo, i cuscini pure. Decisamente da quello che aveva sempre avuto!
Edward lo aveva già preceduto, infilandosi sotto le coperte e stava facendo cenno a Jess di mettersi al suo fianco.
Lo raggiunse quasi subito, appallottolandosi al suo fianco come un gattino.

"Miao"

Disse, scherzosamente, mentre acchiappava un cuscino e lo sistemava sotto la testa.

Gli carezzai dolcemente il viso scostando i capelli dal volto, sorridendo per il verso scherzoso appena emesso.

Allora, che te ne pare ?

chiesi quindi con un lieve tono per addolcire le parole.

Ti piace qui ?

La mia mano calda frusciava delicatamente sulla sua guancia rosea.

"Si"

Disse, semplicemente, mentre spingeva la testa contro la mano dell'altro proprio come avrebbe fatto un gatto.
Sorrise, appagato e assonnato. Infatti emise uno sbadiglio dopo un attimo.

Passai allora la mano sul suo collo, per scivolare lungo il suo braccio e stringergli la mano.

Buona notte...

Socchiusi lentamente gli occhi finché entrambe le palperbe non si toccarono, per farmi portar via dai sogni. dall'illusione della magia e della notte, dal mistero e dall'oscurità.

JEster si rannicchiò ancora di più contro Edward, scivolando nel mondo dei sogni, sogni di mondi lontani, ma stranamente reali. Mondi dove l'aria brucia sulla pelle, il sangue scorre nelle vene con più forza del normale....

Era il suo equivalente di bei sogni.

Com'ero solito fare, quella notte sognai la mia vera forma. Sembrava più un incubo che un sogno, anche perché tutte le volte che mi immaginavo com'ero veramente provavo sempre un'odio indeterminato per me stesso.

Il risveglio, invece, fu più dolce: l'odore intenso del caffè e il sibilio della macchina che lo produceva era il Buon Mattino migliore che uno potesse avere.

Lasciai Jester dormire, mentre scesi al piano di sotto per versarmi una tazza di caffè e aggiungerci del latte, per poi sorseggiare il miscuglio acconpagnato da qualche biscotto.

Jester si risvegliò, da solo nell'enorme letto.
Si allarmò per un attimo, fino a che non sentì rumore di tazze che veniva dal piano di sotto.
Allora si alzò dal letto, posando i piedi nudi sul pavimento freddo.
trasalì per un attimo, per poi scendere, pestando leggermente l'orlo posteriore dei pantaloni.
Perfino il pigiama di un bambino era troppo grande per lui.
Arrivò in cucina, mentre si strofinava un occhio con un pugno chiuso e vide l'altro fare colazione.

"Potevi svegliarmi!"

Disse, infantilmente.