Shadow e Lux possono andare d'accordo?!

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Dark-Riku
view post Posted on 12/3/2011, 17:09 by: Dark-Riku
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Ot\ Quest per l’ apprendimento di:
CITAZIONE
Lame nere: Finwe evoca 7 grosse lame demoniache interamente di colore nero, e costituite di un acciaio non comune particolarmente resistente, che rimangono sospese immobili attorno a lui. Ad un suo gesto, le lame vengono scagliate a raffica contro uno o più bersagli (solo se vicini) in rapidissima successione, modificando autonomamente la propria traiettoria di lancio in caso il bersaglio si sposti dalla propria posizione iniziale. Una volta terminato l' attacco le lame scompaiono così come sono apparse.

\Ot

Una notte agitata, un sonno irrequieto, di quelli che non donano ristoro ma solo frustrazione mentale e fisica. Dopo una nottata per nulla serena, Finwe si svegliò di soprassalto nella penombra della sua stanza, ansimando e strizzando gli occhi ed analizzando con lo sguardo la camera in cerca di chissà cosa. L’ ambiente era molto spoglio, senza il minimo segno di personalità, ma d’ altronde non vi passava che il tempo minimo per recuperare le forze fra un allenamento e l’ altro, cosa che oramai sembrava avvenire sempre meno spesso.

Da un po’ di tempo i suoi sogni si erano fatti cupi, minacciosi. Qualcosa lo turbava, una sorta di nero presagio, una sventura in vista. Eppure da quando era arrivato alla fortezza si sentiva rinato, in un luogo finalmente adatto a lui, seppure non conoscesse nessuno e trascorresse le giornate ad allenarsi da solo come aveva sempre fatto fin da bambino, evitando e nascondendosi da chiunque, abitudine che ancora non riusciva a sopprimete a causa di quel senso di vergogna che non cessava di provare per le sue origini. Ma in un certo qual modo quel logo gli donava una serenità mai provata prima.

Mettendosi a sedere sul letto, notò che il sole era già sorto da un pezzo. Gli abitanti dell’ Assiah si erano dunque in tutta probabilità già messi in moto per le attività del mattino. Era piuttosto strano che avesse dormito così a lungo pur riuscendo a riposare così poco. Ad ogni modo, a quel punto l’ unica cosa da fare era tirarsi su dal letto ed uscire un po’. Dopo essersi accuratamente coperto l’ ala col mantello, sospinse delicatamente la porta ed uscì nell’ area antistante i dormitori, bene attento a non attirare minimamente l’ attenzione su di se. Non era un buon momento per recarsi al campo di battaglia, sicuramente troppo affollato, meglio ripiegare verso un’ area più tranquilla, tanto per fare due passi.

Il alto nord-est della fortezza era considerata zona neutrale e nessuna delle tre fazioni (quattro considerando i blue guardian) poteva ambire ad avere influenza su di essa. Questo la rendeva un luogo perfetto per chiunque desiderasse rifugiarsi nel sicuro ventre della città senza doversi immischiare nelle lotte di potere delle fazioni che abitavano le aree circostanti, nonché luogo preferito da mercanti, fabbri e venditori di ogni sorta di attrezzatura con cui rifornire i ben remunerati guerrieri.

Quando il mezzo-demone si addentrò in una delle viuzze che si inerpicavano irregolarmente lungo il pavimento roccioso, come se questo fosse stato scavato naturalmente dall’ erosione di un fiume, non poté non accorgersi immediatamente di quanto popolata fosse la fortezza. Da tutte le parti gruppi più o meno folti di persone erano impegnati in fitte conversazioni, chi per trattare sul prezzo della merce chi semplicemente per parlare del tempo e degli impegni della giornata. Finwe si sentiva non poco spaesato in quell’ ambiente così frizzante e movimentato, sicuramente troppo vivace e affollato per i suoi gusti.

Nella fretta di mettersi al riparo da sguardi indiscreti (con eccessiva premura dato che in tutta probabilità nessuno si sarebbe accorto di lui, considerando l’ incredibile varietà di tipi eccentrici che passeggiavano lì vicino nell’ indifferenza più assoluta) andò ad impattare contro una graziosa bambinetta, che correva distratta intenta in un qualche gioco infantile, facendola cadere a terra. Per di più, evento ben più tragico per il mezzo-demone, nell’ impatto il mantello scivolò da un lato quel tanto che bastava da lasciare scoperta l’ orrida ala nera, alla mercé degli occhi dei passanti. La bimba scoppiò immediatamente a piangere attirando questa volta almeno una dozzina di sguardi curiosi, tutti puntanti sul “losco individuo” che ne aveva provocato il pianto e, forse, sulla sua sinistra estremità.

Preso dal panico, assai più terrorizzato dal trovarsi al centro dell’ attenzione di una folla che non dal’affrontare un mostro feroce, si rigettò il mantello sulle spalle e con uno scatto fulmineo sfrecciò il più lontano possibile da quel “palcoscenico”, senza badare minimamente a quale fosse la direzione che le sue gambe prendevano. Quando si accorse di essere oramai giunto al cancello d’ ingresso, l’ accesso principale all’ Assiah, non ebbe alcun dubbio su cosa fare: sfruttando la rincorsa che aveva già guadagnato spiccò un poderoso salto e oltrepassò in un sol balzo il portone mastodontico, ritrovandosi infine oltre le mura del castello.


-Anf, anf-

Era a corto di fiato dopo l’ insensata corsa nel quale si era appena cimentato, piegato sulle ginocchia per recuperare la respirazione regolare, ma finalmente si trovava lontano da tutto e da tutti. O almeno così pensava. Non appena ebbe rialzato la testa infatti, vide a pochi metri da lui Yuuki, la strana ragazza che aveva incontrato in combattimento nel centro addestramenti dei Lux, fazione di cui faceva parte. Paralizzato da quel nuovo incontro, rimase immobile come nel tentativo di diventare invisibile e non essere notato, ma il rumore che aveva provocato nell’ atterrare non poteva di certo non essere stato udito da una così breve distanza.
 
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