| Dark Squall |
| | Era da un bel pò di tempo che nessuno aveva visto il supremo Alter...dove fosse e cosa facesse nel luogo in cui era non era un'informazione di dominio pubblico,dato che di punto in bianco era andato via,dopo l'addestramento speciale che aveva effettuato con Rowana al fine di farle controllare il suo demone interiore...si sapeva solo che un giorno come un altro era stato visto dirigersi velocemente verso il garage in cui c'erano i mezzi di trasporto,scegliere una moto nera e veloce e sfrecciare a tutta velocità verso un luogo che nessuno sapeva individuare...nemmeno seguirlo era utile,dato che la sua moto non fu più vista in alcun luogo.Il Supremo Alter,anche se faticava ad ammetterlo,aveva quasi rischiato la morte in seguito all'allenamento di Rowana,non tanto per le ferite ricevute dal suo demone,quanto per la prova a cui il dio drago l'aveva sottoposto in cambio del potere che gli era stato concesso...a riprova di questo,i numeri dall'uno al cinque erano impressi come ferite marchiate a fuoco nella sua pelle,mentre il numero sei era solo accennato,come se qualcuno l'avesse inciso con un bisturi sul suo petto,all'altezza del cuore.Strano ma vero,era debolissimo come non gli capitava da secoli,e di certo non poteva recuperare le sue energie in un luogo come l'Assiah,in cui i combattimenti erano all'ordine del giorno e non si poteva mai rifiutare una proposta di sfida lanciata da chicchessia,quasi fosse obbligatorio per i guerrieri rispondere di si alle richieste di combattimento di reclute,soldati,vice supremo e supremi stessi.Ora,forse,aveva trovato un luogo abbastanza decente in cui soggiornare almeno in attesa di recuperare le forze,senza scontri di sorta e senza incontri con creature strane e distruttive.Un tempo molto antico,in verità,ma che sarebbe stato perfetto allo scopo:aveva trovato quella costruzione in uno dei suoi tanti vagabondaggi,ritenendolo un posto ideale per non essere trovati e per riposarsi.Era giunto al tramonto del giorno successivo l'allenamento con Rowana e si era rinchiuso lì dentro,usando la sua tecnica Albero Blade per sbarrare ogni entrata al tempio e per essere più tranquillo possibile.Fatto questo,per un giorno intero aveva spinto la sua aura al massimo,cercando di eliminare ogni segno di quello sforzo immane che gli era quasi costato la vita,riuscendo in un giorno solo a cancellare solo uno di quei numeri,il numero cinque,dal suo petto,mentre il resto continuava a sanguinare e a far male come non mai,come se quell ferite stessero riproducendosi per la prima volta sul suo corpo.Si stava concentrando talmente tanto che non si accorse della presenza di un essere enorme,mostruoso,incredibilmente forte alle sue spalle finchè questi non lo paralizzò del tutto,parlandogli bonariamente:
-Siamo messi male,eh?Mi dispiace vederti ridotto a poco più di uno straccio..sicuro che non vuoi che ti guarisca io?-
Shuda,riacquistato il controllo parziale di alcune funzioni motorie del suo corpo,sbuffò sonoramente,ritornando a concentrarsi dicendo all'entità dietro di lui:
-Grazie,Rasetsu,ma preferisco non avere aiuti esterni...io mi sono ridotto in questo stato e io ne verrò fuori.-
Il dio demone sulle prime annuì,poi,come cambiando idea,continuò a dire,con voce quasi dispiaciuta:
-Fossi in te accetterei la proposta...è giunta una guerriera con l'intenzione di catturarti,e mi sembra molto forte...al tuo livello attuale non riusciresti a fronteggiarla,conciato come sei...quindi hai tre scelte:accettare il mio aiuto e farti curare,scappare via da questo luogo e cancellare la tua presenza,o scegliere di combattere,a tuo rischio e pericolo.-
In quel momento anche Shuda avvertì,contemporaneamente,il suo corpo che veniva liberato dalla paralisi e una forza molto grande avvicinarsi infuriata e sconvolta...non seppe dire di chi fosse quella forza,ma di sicuro era grande,quasi quanto la sua,e sconvolta dal dolore e dalla rabbia...una questione difficile...ma che fare?accettare di nuovo l'aiuto del dio?scappare come un codardo e salvarsi?O combattere,come aveva sempre fatto,accettando quello che ne sarebbe derivato?Orgoglioso com'era,sapeva che sia la prima che la seconda erano impraticabili,e dunque sarebbe ricordo alla terza...il dio demone,alle sue spalle,scosse la testa,come se lo giudicasse impazzito,prima di sparire così com'era arrivato,in un singolo alone di luce verdastra.Shuda restò così com'era,senza muovere un muscolo e continuando a curare il suo corpo praticamente a pezzi,rilassando tutto il corpo prima che una voce rabbiosa salisse fino alle sue orecchie,che si mossero indistintamente,una volta recepita quella voce:
CITAZIONE -Esci fuori!! So che sei qui Supremo Alter! Abbiamo un conto in sospeso ed è ora che tale conto venga chiuso!- Ecco spiegato il mistero del misterioso visitatore...era la nuova ragazza Uchiha dei Lux,che di certo voleva sfidarlo al solo fine di ottenere la ricompensa che poteva servire a sistemarsi per un bel pò...dopotutto,sulla sua testa pendeva una bella taglia,davvero molto alta per un ricercato,solo che non ci aveva mai fatto caso perchè nessuno era mai stato così pazzo da accettare una sfida del genere...e invece adesso una pazza c'era,ed era anche forte.Chiuse gli occhi,visualizzando la zona in cui lei era con la sua solita visione dello spazio aereo..eccola li,di fronte al tempio,emanante aura iraconda e terribile in tutte le direzioni...poteva semplicemente farla esplodere con la sua balletto flare,di lei non sarebbe rimasto nulla,ma,mentre si accingeva ad evocare la tecnica,cambiò idea...sarebbe stata una vigliaccata,e lui di simili cose non ne faceva..aveva sempre sfidato i suoi nemici faccia a faccia,e mai li aveva pugnalati alle spalle.Un disonesto onesto,potremmo dire,che aveva un codice morale tutto suo,e che di rado cometteva una qualche bastardata che da quel codice deviava.Per un momento soppesò l'idea di essere sconfitto,e di certo la cosa non gli andava...finire ucciso era l'ultimo dei suo propositi...finire invece nella prigione di Assiah...quella era una storia completamente diversa,che avrebbe potuto rappresentare anche una bellissima occasione per confrontarsi con le creature da incubo che si diceva abitassero quella maledettissima prigione...creature fortissime e di cui i prigionieri stessi avevano paura.Dunque,sorridendo suo malgrado,ebbe modo solo di trasmettere alla ragazza questo messaggio in forma telepatica,mentre una sottilissima brezza cominciava a scuotere i fiori e la vegetazione che si trovava intorno a lei in quel vastissimo piazzale,mentre la luna in cielo brillava fiocamente,nascosta da alcune nuvole che ne coprivano la luce fasulla che emanava:
§E dunque sei giunta fino a qui...vediamo se riesci a entrare nel tempio che io stò difendendo,e vediamo se riesci ad arrivare fino a me,nella zona centrale di questa costruzione antica.§
Così dicendo,i rami che stavano alle entrate le lasciarono libere,ma solo per avventarsi contro la giovanissima ragazza,spuntando da ogniddove,cercando solo di perforarle il corpo e di ucciderla...anche se non era questo quello che aveva comandato loro Shuda.Avrebbero dovuto trattenersi almeno un pò,in modo da ferirla,ma da permetterle comunque di poter arrivare almeno nelle prime due stanze del tempio...e per lei non sarebbe stato di certo facile arrivare fino a lui,dato che quella costruzione non solo era immensa,ma era stata concepita come un vero e proprio labirinto per impedire ai predoni di tombe di mettere le mani sul tesoro che quella costruzione celava al suo interno.Dunque come prima cosa si limitò a lanciare la sua esca,cercando di attirarla all'interno di quella zona in cui lui,fortunatamente,aveva avuto modo di conoscere e sperimentare ogni minimo anfratto,ogni singola stanza,controllando passaggi segreti e zone nascoste,senza la conoscenza delle quali ogni persona,in quella costruzione,sarebbe stata di certo perduta.I rami si disposero in un modo insolito,inizialmente,strisciandole attorno nella sola speranza di confonderla,prima che altri rami,celati al di sotto della sua persona,ma molto silenziosamente,erodessero il suolo,e infine,quando i rami che le giravano attorno si chiusero come una gabbia al di sopra della sua snella figura,quelli che invece divoravano la terra dal sottosuolo,come delle vere e proprie anguille,sbucavano dal suolo e cercavano di congiungersi con quelle che al di sopra si trovavano,una specie di enorme sfera fatta di enormi spuntoni taglienti atti solo a spaccare la ragazza in tanti piccoli pezzettini.Non che si aspettasse di sconfiggerla con un colpicino del genere,questo no,ma il vampiro in quel momento,per la prima volta in vita sua,era discretamente preoccupato...non fosse stato per quelle ferite ricevute,sarebbe uscito di corsa a combattere contro di lei uno contro uno,usando la spada e colpendola con tutto quello che aveva,magia e forza bruta comprese.Ma,tenendo conto di com'era combinato il suo corpo,era impossibile anche solo sperare in un combattimento facile contro una persona come quella Uchiha,non perchè fosse forte,piuttosto perchè quella forza in quel momento era al servizio di un sentimenti corrotto come la rabbia e il dolore,cosa che poteva significare la sconfitta di un guerriero,ma dall'altro lato gli garantiva una potenza fuori dal comune,in grado di permettere a chiuque di tenere testa a qualsiasi situazione,a qualsiasi nemico,anche il più forte...figurarsi se poi questo nemico era anche ferito,il compito della giovane era reso solo più semplice...ma lui non si sarebbe arreso,e sarebbe andato inconto al suo destino a testa alta,offrendo il petto alle ferite piuttosto che la schiena in una vigliacca ritirata,e di contro colpendo solo al petto,e mai alle spalle,poichè sapeva che infamia fosse per un guerriero essere colpito alle spalle,durante una fuga,di modo da essere disonorati nella memoria da coloro che avessero visto quelle ferite.E dunque che la fanciulla si facesse avanti,spezzando il fronte,avanzando tra le file nemiche,abbattendo tutti gli avversari,fossero anche mille,e infine si ergesse di fronte a lui,ritta in piedi,con la sola convinzione della sua forza a sorreggerla e la presunzione di essere la migliore a spingerla a fare sempre meglio,fino ad arrivare alla sconfitta,o alla averlo sconfitto.Non disdegnò nemmeno per un secondo di considerare quella fanciulla come una temibile nemica,seppure ancora acerba per la sua giovane età...dal canto suo,avrebbe messo insieme tutto quello che conosceva,tutta la tattica,la strategia,la scaltrezza e l'ingegno che gli era possibile porre in un combattimento per cercare non solo di fermarne l'avanzata,ma addirittura di distruggerle la convinzione di riuscire vincitrice in uno scontro come quello.Aveva sfidato un ricercato di classe Omega,e dunque avrebe dovuto accettarne le conseguenze,volente o nolente che fosse,e di continuare fino in fondo,se le era possibile,o voltarsi e darsela a gambe,se notava una difficoltà troppo grande.Sorridendo,il demone vampiro attendeva,ancora seduto e cercando di rimarginare le ferite,la sua preda,o la sua carnefice...
| | |
| |
|