Six Paths

« Older   Newer »
  Share  
†Lu¢ifer†
view post Posted on 25/9/2011, 12:58




1° post

Le tenebre regnano sovrane,ovunque tranne che nei Lux e persino in alcuni di essi l'oscurità e la malvagità trovano dimora.Il mondo si avviava ad una svolta, la lotta tra il bene e il male sembrava senza fine,la rovina e la disperazione lasciavano spazio solo alla speranza di pochi che ancora lottavano per far trionfare la Luce.Itachi era uno di quei guerrieri che avevano dedicato la vita alla missione suprema che per alcuni era impossibile, ovvero la missione che si poneva come fine ultimo il trionfo del bene e della giustizia.I nemici erano innumerevoli e il mezzo demone appartenente ai Lux lottava da anni senza però riuscire a far pendere l'ago della bilancia verso il bene supremo.Sembrava una lotta disperata, giorno dopo giorno arrivavano nuovi guerrieri del male e i buoni lentamente si trovavano sopraffatti dal numero e le tenebre incombevano minacciose sulle vite degli innocenti.Se la questione si limitasse ai soli guerrieri oscuri non ci sarebbe molto da preoccuparsi ma così come spuntavano guerrieri nell'assiah nel mondo esterno comparivano mostri o per evocazioni andate a male o per un particolare evento astronomico alla fine il mondo esterno si ritrovava popolato di mostri assetati di sangue e i guerrieri della luce si ritrovavano costretti a dividere le giornate tra la caccia ai mostri e i combattimento con i rappresentanti delle tenebre.In quel particolare periodo Itachi era stato impegnato in svariati combattimenti con questi esseri demoniaci evocati dall'inferno.In particolare si ricordava del Feroxusaurus.Non era stato un nemico micidiale ma nella sua mente era rimasto impresso come un animale sfruttando il suo istinto riuscisse a tenere testa almeno in parte al ninja.Era una fenomeno interessante da osservare, la maggior parte delle tecniche usate da Itachi probabilmente la bestia non le aveva mai visto ma seppe rispondere colpo su colpo finchè l'Uchiha non ebbe la meglio.Sorrise ripensando al mostro che sveniva sotto i suoi innumerevoli colpi.Quella mattina Itachi era rimasto a letto,coperto fino al naso dal suo piumone.Stranamente in quel periodo la temperatura si era abbassata di svariati gradi e questo per Itachi voleva dire una sola cosa, rimanere a letto fino a tardi.L'orologio segnava l'ora e Itachi guardandolo si accorse che erano già passate le nove del mattino e questo lo costrinse ad alzarsi.Svogliatamente si diresse verso il bagno, prese un asciugamano e lo poggiò sul supporto in ferro che aveva istallato lui stesso vicino alla doccia per poi entrare e aprire l'acqua calda.Ci mise un pò prima di uscire dalla doccia, l'idea di tornare al freddo pungente non fece altro che prolungare la permanenza sotto l'acqua bollente.Alla fine dopo mezz'ora uscì fuori asciugandosi in fretta e indossando la sua tuta preferita, la tuta da anbu.Quando la vedeva ogni volta gli riaffioravano vecchi ricordi, quei ricordi dei bei tempi passati nella squadra assassina del suo villaggio.Quello fu un periodo relativamente felice per lo shinobi, fu proprio in quei mesi che conobbe il piacere del sangue, del combattimento e delle uccisioni.Itachi scosse la testa come a voler cacciare quei pensieri impuri per un guerriero Lux.Infatti ora non era più la stessa persona sanguinaria, aveva giurato davanti agli dei che avrebbe trovato la sua redenzione costi quel che costi.Trascorse la successiva mezzora preparando la colazione e ingerendo con voracità tutto quel ben di dio preparato con le sue stesse mani.Fuori dalla finestra si mostrava una giornata non troppo bella, era nuvoloso ma la pioggia ancora non accennava a scendere.L'uchiha emise un sospiro mentre guardava quel cielo livido e privo di qualsiasi apertura nella quale poteva fare la sua apparizione qualche debole raggio di sole.Non si prospettava una bella giornata anzi tutto il contrario.Pensò di rimanere a casa ma il dovere lo chiamava, anche quella mattina lui doveva recarsi al palazzo del Supremo Skullblaka a fare il lavoro di Vice Supremo che gli era stato assegnato dal Cherubino.Essere Vice supremo era una novità per Itachi un ragazzo che nella vita rare volte era stato assegnato incarichi così importanti e stracolmi di responsabilità.Le prime settimane furono terribili, sbagliava di continuo ma non il tempo iniziò ad abituarsi e ora la mattina andava a lavoro con molta più tranquillità.Uscì si casa portando con se tutto ciò di cui aveva bisogno,la sua Mugen la katana forgiata dal dio Izanagi, la sua seconda katana Sandai Kitetsu che per leggende popolari veniva descritta come una lama maledetta e la Samehada conosciuta anche come pelle di squalo una spada dai poteri incredibili e che Itachi aveva solo iniziato a scoprire.Lentamente passeggiò per la fortezza come di routine controllava che tutto fosse in ordine prima di recarsi dal supremo Skullblaka.La fortezza era stranamente vuota, poche persone affrontavano il freddo per andare ai negozianti di fiducia ad acquistare le vivande necessarie alla giornata.In linea di massima non c'era un gran che da osservare e finalmente potè dirigersi controvoglia alla residenza del Supremo.L'uchiha si presentò davanti ai cancelli qualche minuto dopo, le guardie riconoscendolo all'istante diederò l'ordine di farlo passare lasciando così libera la strada per Itachi che si apprestava a risalire per l'ennesima volta quella grande scalinata che aveva imparato ad odiare durante il suo mandato di Vice Supremo.Entrò nel palazzo passando dal grande portone in oro,e si diresse verso il suo ufficio per vedere qualora qualcuno gli avesse lasciato del lavoro da fare.La porta del suo ufficio era aperta, questa era una cosa che si poteva considerare tutto tranne che usuale e mise in guardia il mezzo demone che scostò il mantello e afferrò l'elsa della sua Mugen pronto ad estrarla in caso di necessita.Si avvicinò di soppiato,non fece il minimo rumore come gli insegnarono ai tempi dell'accademia ninja e poi entrò a gran velocità tentando di sorpredere chiunque fosse nella stanza.Non c'era nessuno, il suo ufficio era tale e quale a come l'aveva lasciato la sera precedente con l'unica differenza che la finestra era spalancata e sulla sua scrivania giaceva un libro.Incuriosito Itachi si avvicinò per leggerne il titolo e fu subito affascinato dalle parole scritte sulla copertina."L'eremita dei Sei Sentieri" non era una storia che Itachi conosceva anche se aveva l'abitudine di leggere molto, e questa scoperta lo incuriosì a tal punto che aprì il libro nell'istante stesso in cui lesse il titolo.Quando alzò la prima pagina da essa cadde un foglietto, che si deposito sulla scrivania in bella vista.Inizialmente non gli fece caso, visto che era già sprofondato nella lettura ma quando alzò gli occhi per prendersi una pausa notò il pezzo di carta che giaceva ripiegato sulla sua scrivania d'ebano.Raccolse il foglietta spiegandolo il modo che potesse leggerne il contenuto.La scrittura era un pò rozza come se chi l'avesse scritto non usasse una penna da decenni, tuttavia era leggibile e questo per Itachi era abbastanza.Il messaggio era abbastanza lungo perciò si avvicinò alla splendida poltrona che aveva comprato alcune settimane prima e si accomodò sprofondando con tutto il peso nei cuscini rivestiti in pelle bianca.Teneva il foglio sollevato poco più su del volto e guardava sorpreso il messaggio su esso scritto con così poca cura ma soprattutto con così poco ordine.

-Questo messaggio è per il Vice Supremo Uchiha Itachi, colui che tolse al padre un figlio. Innanzi tutto mi presento, questo nome che stai per leggere incute terrore negli animi di coloro che sono a conoscenza della mia leggenda.IO SONO L'EREMITA DEI SEI SENTIERI,colui che padroneggia la vita e la morte, colui al quale gli elementi si inchinano, colui che ti ha donato quelle tecniche che ora chiami Jutsu.Scommetto che hai un espressione incredula stampata sul volto e non posso biasimarti, scommetto anche che credi che tutto questo sia uno scherzo bhè non potrei darti torto ma prima lascia che ti spieghi perchè la mia ira sta per abbattersi su di te. Per puro caso ti ricordi di una bestiolina grigia e coperta di scaglia che assomigliava molto ad un demone lupo o come di li chiami tu un Licantropo?Bene devi sapere che quella creatura era il frutto delle mie arti oscure, non sono riuscito a completarla a causa tua e questo mio caro Uchiha ha segnato la tua condanna.Sai ormai sto diventando vecchio e al contrario di tutti non divento saggio ma perdo di giorno in giorno un pò della mia ragione.Ma queste sono solo chiacchere da salotto nulla di rilevante al fine di questo messaggio.Conosci la storia vero?Nel caso non la sapessi sarò felice di illuminarti.Che sbadato, prima di tutto dovrei spiegarti cosa sono i Biju, oppure mmm forse li conosci con il nome di cercotteri.Comunque sia non perderti questa spiegazione non sono in molti a sapere dell'esistenza di queste mitiche bestie.In realtà non sono altro che le nove manifestazioni del Juubi l'originario cercottero.Fui io stesso a dividere la bestia in nove parti a causa della sua pericolosità.Ma ora ti racconto la versione della storia che più mi piace,ricordò che me la raccontò un vecchio eremita come me che incontrai per caso un giorno passeggiando per un bosco.Inizia così,L'Eremita dei Sei Sentieri è definito il creatore tutte le arti ninja conosciute, avendo scoperto, grazie all'utilizzo della suo Rinnegan, le fondamenta del funzionamento del chakra e avendo così inventato le tecniche basilari dei ninja.In un periodo imprecisato, l'Eremita sventò l'incombente distruzione del mondo ad opera del Juubi che era il cercoterio originale. Nello scontro l'Eremita riuscì a sigillare il Juubi nel suo corpo, divenendo così la prima Forza Portante.L'Eremita ebbe due figli: il maggiore ereditò il potere degli occhi del padre, ed era convinto che per ottenere la pace fosse necessaria la forza, mentre il minore ereditò il potere del corpo del padre, e credeva che per avere la pace fosse necessario l'amore.Poco prima di morire, l'Eremita divise il chakra del Jubi in nove bestie, sigillò il corpo del dieci code con il Chibaku Tensei, intrappolandolo in un'enorme massa di rocce, che sarà poi conosciuta come la Luna e lasciò la sua missione a suo figlio minore.Dopo la sua morte, la rivalità tra i due fratelli non si placò e gli scontri continuarono anche tra i rispettivi discendenti, nonostante il sangue della stirpe si fosse ormai perso. Dal fratello minore discende il clan Senju e dal maggiore gli Uchiha, che ne hanno ereditato l'odio e la rivalità.Questa è la mia storia ne vado abbastanza fiero a dire il vero.Ora veniamo al motivo per cui ti scrivo questo messaggio, avrò la mia vendetta il Feroxusaurus non era un semplice demone ma era l'inizio di una nuova generazione di Cercotteri me la pagherai molto cara Uchiha Itachi, come mio discendente mi hai tradito e questo non posso perdonarlo!-

120 righe finora



2° Post
Itachi rilesse la lettera svariate volte,era incredulo.Non riusciva a pensare a chi potesse aver architettato quello scherzo ma dopo alcuni minuti si alzò buttò nel cestino la lettera e si gettò nel lavoro.Sulla sua scrivania c'era una pila di documenti interminabile, e tutti presi uno per uno dovevano essere firmati dal vice supremo.Il lavoro fu stancante, passò quasi sei ore a firmare quei documenti.Quando tramontò il sole, Itachi firmò l'ultimo foglio lo poggiò sul tavolo.D'un tratto la finestra si spalancò e un kunai volò attraverso la stanza.Itachi reagì d'istinto afferrando il pugnale poco prima che lo colpisse in pieno volto.L'ira che ne seguì fu terribile.Saltò giù dalla finestra atterrando nel giardino calpestando le bellissima orchidee che crescevano li,si guarò attorno con rabbia ma non scorse nessuno non c'era neanche l'ombra del suo aggressore ma Itachi non si fermò li.Rientrò passando sempre dalla finestra e uscito dalla stanza entrò nel corridoio urlando,era stracolmo di rabbia e questo non era un bene.

"Itachi:Questo è un ordine e non si discute chiunque stia ascoltando si rechi fuori nel giardino che si trova adiacente alla mia finestra.Radunate tutti non deve esserci nessuno qui dentro sono stato chiaro?Forza muovetevi non ho tempo da perdere quest'oggi cadranno delle teste altrimenti.Pensate che stia scherzando?Bene allora mettiamola in questo modo io ho qui la lista di chi è di servizio in questa giornata, farò l'appello e chiunque non si fa trovare nel giardino verrà ucciso.Diramate la voce, non vorrete mica avere la morte di un vostro collegga sulla coscienza vero?Avanti muovetevi scansa fatiche avete esattamente 3 minuti a partire da questo preciso istante, non un secondo un più.Sbrigatevi sono già passati venti secondi!"

L'Uchiha fu il primo a raggiungere il giardino,prese la scorciatoia usati pochi minuti prima ovvero scavalcò il davanzale saltando giù dalla finestra, non prima però di aver raccoltò da terra il kunai che gli era stato scagliato contro.Dinuovo caplestò svariate Orchidee ma questo era l'ultimo dei suoi pensieri.Neanche il tempo di ragiungere il centro del piccolo giardino che già le prime persone incominciarono ad arrivare,mano mano che passavano i secondi sempre più persone affluivano nella piccola oasi che affiancava il palazzo.Itachi giocava con li kunai lanciandolo in aria e afferrandolo dinuovo al volo senza mai farlo cadere e dopo forse due minuti tutti erano usciti.Come promesso il Vice Supremo Lux controllò che effettivamente tutti si fossero recati al suo cospetto e dopo una rapida verifica convenne che non mancava nessuno.A quel punto poteva iniziare lo spettacolo.Come un demone che bracca la sua preda Itachi avrebbe scovato il suo aggressore su questo non c'erano dubbi.Quando voleva sapeva essere molto persuasivo e alcuni dei presenti avevano già ricevuto il trattamento dello Shinobi e tremavano dal terrore puro che quel ricordo infondeva in ognuno dei malcapitati.Uno solo tra la folla sembrava calmo, era distaccato in una maniera tale da poterla definire glaciale.Sicuramente l'impressione che Itachi ricavò da quella vista era che quel tipo era sospetto e sicuramente sarebbe stato sottoposto per primo alle sue domande.Il mezzo demone non era uno sprovveduto e per evitare di destare il panico nel suo sospettato decise di metter su una piccola finzione, magari avrebbe fatto un piccolo discorso e interrogato per primi alcuni di quelli che sembravano più terrorizzati giusto per dare una giusta impressione di cattiveria mettendoli in ridicolo oppure infliggendo loro qualche ferita lieve.Questo era ancora da decidere ma c'era tempo, nessuno avrebbe lasciato quella radura prima che Itachi avesse scoperto il colpevole dell'attentato ai suoi danni.Itachi raccolse tutta la concentrazione necessaria per assumere un aria minacciosa, talmente minacciosa che alcuni si nascosero vicino ai compagni alla vista del volto del mezzo demone che con il passare dei secondi assomigliava sempre di più a quello di una creatura infernale.Cercò le parole giuste per introdurre la questione che intendeva affrontare ma quando non gli vennerò in mente decise di improvvisare dopotutto improvvisare gli riusciva parecchio bene.In molte occasione si era ritrovato a inventarsi discorsetti dal nulla oppure inventarsi delle storie per uscire da situazioni scomode e in questo caso non era molto diverso, anzi arrivò addirittura a pensare che forse si sarebbe divertito a strapazzare un pò i suoi dipendenti anche se questo avrebbe portato solo odio nei suoi confronti.Gliene importava poco, era stato offeso da quell'attacco così vigliacco che avrebbe dato di tutto per scoprire chi fosse stato, ma era questione di tempo prima che il colpevole cedesse sotto le minaccie del demone dagli occhi rossi.

"Itachi:Bene bene bene...A quanto pare siete tutti qui,sicuramente vi starete chiedendo perchè vi ho minacciati di morte se non foste giunti al mio cospetto.Beh se è quello che vi state chiedendo allora vi accontento subito.Uno di voi quest'oggi ha compiuto un'azione riprovevole, e quest'oggi uno di voi ha automaticamente firmato la sua codanna a morte.Suvvia non siate così tesi, se siete innocenti me ne accorgerò.Prendere per esempio quel ragazzo laggiù."

Itachi indicò colui che più di altri era al centro dei suoi sospetti prima di riprendere il suo discorso.Ovviamente voleva far tranquillizzare il suo bersaglio cercando di fargli credere di essere escluso dalla sua personale lista dei sospettati.Incutere terrore era una cosa che riusciva facile al mezzo demone e anche se spesso non gli piaceva c'erano quelle rare volte che provava una malsana gioia nel vedere le sue vittime con gli occhi spalancati che tremevano di paura.

"Itachi:Guardate come è calmo, se avesse osato attaccarmi alle spalle ora non sarebbe così tranquillo non credete?Invece alcuni di voi sono troppo agitati per i miei gusti.Questo tipo di atteggiamento potrebbe farmi sospettare di voi.Voi tutti mi conoscete no?Anzi alcuni di voi mi conoscono fin troppo bene.Sapete di cosa sono capace e che non sono diventato vice supremo solo perchè sono un amico del Supremo Skullblakael.Sono conosciuto come il demone dagli occhi rossi,colui che ora lotta al fianco del cherubino che voi tutti conoscete e ammirate.Vedetela in questo modo, lui è il buono e io il cattivo e se conoscete anche solo un pò l'angelo in questione certamente sapete che non è affatto buono come tutti lo descrivono e io sono mille volte peggio!Torniamo a noi,uno di voi qui presenti oggi ha avuto la malsana idea di attaccarmi,cercare di uccidermi con questo..."

Itachi mostrò ai presenti il kunai che poco tempo fa aveva rischiato di farlo fuori.Nessuno sembrava preoccupato dalla visione dell'arma.L'unica reazione degna di nota fu del giovane che sin dall'inizio gli sembrava sospetto, infatti il giovane ebbe come un tic negli occhi sbatteva una sola palpebra nervosamente sebbene il resto del viso rimaneva inespressivo.Itachi sorrise, presto avrebbe ceduto ne era certo e quel segno di nervosismo da parte del ragazzo ne era la prova evidente.Intensionato a far cedere al più presto il giovane Itachi non esitò a riprendere il suo discorso da dove lo aveva volontariamente interrotto.Non c'erano dubbi in quanto a teatralità riusciva sempre a dare il meglio di se quando la questione lo riguardava da vicino.

"Itachi:Wow che bravi state imparando in fretta.Nessuno si è mosso o lasciato sfuggire il minimo segno di nervosismo, me ne compiaccio.Questo vuol dire che mi ascoltate e fidatevi ascoltare me è principalmente per il vostro bene.Dopotutto essendo io un vice supremo oltre ad essere estremamente potente sono anche molto saggio, ma per coloro di voi che non hanno mai visto quanto posso essere saggio e giusto ora vi darò una dimostrazione.Non temete, farò in fretta tutto voi uno ad uno avrà la dimostrazione di quanto posso essere misericordioso oppure di quanto posso diventare facilmente irato.Avanti chi vuol venire per primo?Su su venite tanto ho tempo da sprecare...Vieni tu dai, proprio tu buon uomo hai capito benissimo!"

120+91=211


3° Post
La scelta ricadde su uno dei dipendenti più anziani,Itachi lo conosceva da molto e si fidava di lui ciecamente.Il nome dell'uomo era Kanda, era un vecchio burbero ma dal cuore d'oro e in molto occasioni aveva aiutato Itachi quando necessitava di un favore o ancor più semplicemente di un consiglio.Molti sapevano dell'amicizia tra i due e rimasero scioccati, altri invece si tranquillizarono sapevano che Itachi non poteva fare del male seriamente al suo vecchio amico.Kanda si avvicinò senza esitazioni guardando Itachi con stampata in faccia un espressione di massima serietà.Era un uomo sveglio Kanda e aveva già capito che Itachi aveva scovato il colpevole e voleva solo giocare a fare il cattivo ancora per un pò prima di prendere di mira il vero autore dell'attentato.L'anziano si portò davanti ad Itachi inginocchiandosi davanti a lui e abbassando la testa rivolgendo lo sguardo al verde manto eroboso.Il mezzo demone osservò il suo amico fare quella sceneggiata così perfetta e trattenne a stento un sorriso.Itachi si abbassò portandosi abbastanza vicino per sussurrare all'uomo ciò che aveva in mente di fare per smascherare il suo maldestro sicario.Era un piano semplice e gli ci volle poco per spiegarlo al suo fidato amico e consigliere.Furono queste le parole che Itachi sussurrò.

"Itachi:Kanda-sama scusami per questo inconveniente ma sapevo di potermi fidare di te e ho dovuto improvvisare spero non sarai adirato con me per questa perdita di tempo, ma ho la netta sensazione che dietro questo attentato ci sia qualcuno di molto potente qualcuno che non credevo neanche esistesse.Kanda-sama questa volta temo che ci sia davvero di che preoccuparsi.Spero di sbagliarmi, in ogni caso non ti torcerò un capello ma per prima cosa devo prepararmi a catturare il sospettato.Scommetto che hai già capito che è dalle mie parole.Fra poco ti chiederò di alzarti e di seguirmi limitati ad annuire se hai capito.

L'uomo annuì e Itachi si rimise in piedi riprendendo quell'espressione malvagia e spietata che lo aveva caratterizzato fino a pochi istanti prima della chiaccherata se così si poteva definire.Fissò i presenti uno alla volta memorizzando il volto di ciascuno di loro e lo fece in maniera palese in modo che tutti potessero accorgersene.Itachi aveva studiato la messa in scena nei minimi particolari non poteva fare altrimenti, il suo reale obbiettivo non poteva sospettare di nulla doveva comportarsi come se non avesse la benchè minima idea di chi fosse stato a provare a togliergli la vita.Fino a quel momento se la cavò agregiamente ora era giunta finalmente la parte più delicata infatti da li a pochi minuti avrebbe tentato di catturare l'intruso e voleva usare uno stratagemma che potesse ingannarlo finalmente così da portarlo ad abbassare la guardia.Era tutto pronto e ben studiato, niente era lasciato al caso.Era sempre stato scrupoloso Itachi e in questa occasione diede il meglio di se aveva previsto ogni singola possibile reazione e aveva trovato un modo di bloccare in ogni caso la fuga del suo maldestro aggressore.Per l'ultima volta Itachi fissò i prensenti,sul suo volto non appariva nulla,nessuna emozione ed era probabilmente questo a renderlo terrificanti ai loro occhi, sembrava un cyborg incapace di provare emozioni e incapace di provare pietà.Davanti a tutti fece cennò a Kanda di alzarsi e dirigersi verso il boscehtto che si trovava a pochi metri da loro sul limitare del giardino.Non era propriamente una foresta, c'erano forse una trentina di alberi non di più ma erano abbastanza per offrire ad Itachi un buon riparo, ed era proprio di un buon riparo che necessitava lo shinobi.Decise di rivolgere la parola ai presenti così tanto per spiegare il perchè ora si allontanava andandosi a riparare all'ombra degli alberi, proprio quell'ombra che in quella circostanza si sarebbe rivelata il suo miglior alleato o almeno era quello che sperava.

"Itachi:Ora a turno tutti mi seguirete in quel bosco, sarà li che interrogherò tutti voi.Nessuno escluso se ritengo che le vostre risposte non siano abbastanza soddisfacenti beh in quel caso vi condurrò qui per essere giustiziati.Perciò preparatevi, ognuno di voi sarà meglio che quando vi chiami vi facciate trovare preparati perchè io non ho intenzione di aspettare più del necessario...Sono stato chiaro spero, in caso contrario avremo presto l'occasione di chiarirci faccia a faccia non dovete temere quest'oggi ho abbastanza voglia per giudicare ognuno di voi!Non provate a scappare, non fareste altro che peggiorare la situazione e vi posso assicurare che la situazione è grave già così com'è"

Detto ciò Itachi si avviò assieme a Kanda verso il boschetto,si inoltrarono quel tanto che bastava per nascondersi dalla vista di ospiti indesiderati poi Itachi finalmente potè rilassarsi un attimo.Tutta quella farsa gli costava molta fatica, dover rimanere concentrato e glaciale non era per lui una cosa molto facile.Al centro del piccolo bosco vi era un piccolo laghetto artificiale nel quale giaceva immobile acqua limpida e pura,invitò Kanda a sedersi su un tronco di un albero abbattuto mentre il mezzo demone si avvicinava al laghetto.Si chinò sull'acqua unì le mani e le immerse nell'acque tirandole fuori grondanti di acqua per poi bere un sorso di quel liquido cristallino.Aveva un gusto unico, l'acqua più buona che Itachi avesse mai assaggiato o forse era il disperato bisogno di bere che glielo fece credere così che il ninja ripetè l'operazione almeno altre 4 volte.Si asciugò le mani sul mantello poi si avvicinò a Kanda con sguardo innocente sedendosi sul terreno davanti al suo amico fidato.I due si guardarono a lungo la loro intesa faceva si che bastassero qualche sguardo per capire cosa passava nella testa dell'altro.Kanda sorrise, decideno che era il momento di interrompere il silenzio.

"Kanda:Itachi-Kun scommetto 1000 guil che è il ragazzo che tu hai definito calmo durante la prima parte del tuo discorso non è forse così?Eh ormai ti conosco troppo bene figliuolo.E scommetto di sapere anche da cosa sei riuscito a capirlo.Era l'unico apparte me che manteneva la calma.Hai una bella reputazione tra noi poveri dipendenti.Ci tratti sempre male.Oh non me ovviamente lo sai benissimo che non mi sono mai lamentato e non mi hai mai dato motivo per lamentarmi però avvolte potresti essere più gentile.L'altro giorno ascoltavo un messaggiero di nome Eric lamentarsi che a momenti gli strappavi la camicia e tutto questo solo perchè avevi un messaggio da consegnare ad alcune persone.Mio caro Itachi, inizia a trattare meglio anche noi poveri comuni mortali vedrai che un giorno tutto questo andrà a tuo vantaggio!Ops scusa sto sprecando il tuo tempo, avanti dimmi sono curioso di sapere cosa hai escogitato per catturarlo.Sii sincero so che ci siamo allontanati perchè hai già in mente il modo per catturarlo!"

Il vecchio sorrise ad Itachi. Era disarmante la facilità con cui il vecchi aveva scoperto le sue intenzioni e per fortuna non era lui il suo sospettato altrimenti il suo piano sarebbe già andato in fumo da parecchio tempo.Si alzò,avrebbe illustrato il suo piano di li a poco ma prima volle riflettere sulle parole del suo amico.Quel messaggero Eric sembrava davvero importunato dal comportamento tenuto dal Vice supremo anche se in tutta sincerità Itachi poteva affermare che il suo intento non era quello di infastidire quel ragazzo.Si ricordava bene di lui.Era successo pochi giorni prima quando aveva deciso all'improvviso di invitare alcuno guerrieri al campo di battaglia Lux per un incontro amichevole.Il vice supremo si trovava nei pressi del palazzo quando incrociò il messaggero e lo afferrò bruscamente per il colletto della camicia trascinandolo con se per consegnarli un messaggio da far recapitare a Yuuki la vampira, Finwe lo Shadow e Rayn un nuovo entrato dei Blue guardian.Ricordava ancora quella battaglia, fu molto divertente e dall'esito incerto sino all'ultima tecnica.Scosse la testa, stava divagando troppo con i pensieri ora aveva ben altro a cui pensare ed era una questione che poteva rivelarsi della massima importanza.Tornò a rivolgersi a Kanda per spiegarli in dettaglio cosa aveva in mente per il suo aggressore,gli avrebbe illustrato il piano nei minimi particolari tanto sapeva che poteva fidarsi perciò parlò liberamente così come avrebbe fatto con Skullblakael il suo più fidato amico e alleato.

"Itachi:Uff, ebbene hai indovinato tutto.Quei mille guil non li avrai presto...Hahahahaha, anche perchè non ho accettato la scommessa.Comunque ripensandoci forse dovrei trattare tutti voi un pò meglio, ma tu meglio di chiunque altro dovresti sapere che anche quando può sembrare che mi comporto male in realtà non lo faccio intenzionalmente o almeno nella maggior parte dei casi è così.Ora basta però abbiamo già speso troppo tempo, è ora che ti illustri per bene il mio piano e tu ne fai parte vecchio mio.Avevo pensato questo, io rimarrò qui nel bosco e userò la mia tecnica, sai quella che uso per finire prima il lavoro..Ricordi?Esatto proprio quella Kage Bushin no Jutsu.Una volte create le tre copie io verrò con te per proseguire la scenata mentre le copie faranno il giro del palazzo e circonderanno il nostro ospite indesiderato.A quel punto inizierà l'ultimo atto di questa stancante recita.Io ti prenderò per il collo, ti farò inginocchiare e ti punterò la mia katana alla gola.Confido che a quel punto il nostro amico sconosciuto si sentirà salvo e allora interverremo io e le mie tre copie braccheremo quel pazzo che ha osato attaccarmi e lo porterò nel mio studio.La tua parte non finisce con la scena del giardino infatti appena scatterò per attaccare tu dovrai andare a recuperare delle catene oppure delle corde per legarlo.Ho la tremenda paura che muoia prima che gli possa strappare qualche parola di bocca e non voglio che questo accada.Sai come ti dicevo penso che dietro questo misero attentato ci sia qualcun'altro e devo scoprire chi così che io possa a quel punto restituirgli il favore con tanto di interessi!Ora scusami ma devo sdoppiarmi un attimo...Hahahaha"

Pronunciò l'ultima frase in modo ironico.Kanda sorrise ormai era abituato a quelle battute non molto divertenti ma che comunque riuscivano a strappargli un sorriso una volta tanto.Itachi non era solito tenere un comportamento del genere con le persone che lo circondano fatta eccezzione per Skullblakael e logicamente il suo assistente Kanda.Era sempre stato una persona tranquilla, non cercava mai di stare al centro dell'attenzione ma si limitava a guardare gli altri, come se lui fosse di un altro mondo e non doveva mai mischiarsi con la massa.Da ragazzo Itachi si poteva persino definire timido, ma con gli anni aveva imparato anche a non esserlo preferendo in ogni caso evitare inutili contatti umani.Tuttavia come quella situazione dimostrava poteva anche essere un piacevole compagno di conversazione, spiritoso e alle volte persino allegro.Non succedeva spesso ma una volta che si affezionava ad una persona allora l'Uchiha diventava molto più tranquillo e socievole arrivando persino a scherzare come dimostrava ora la situazione con Kanda.Si concentrò, sentiva l'energia fluire in ogni angolo del suo corpo dalla testa fino ad arrivare ai piedi.D'un tratto quell'energia abbandonò il suo corpo alzando un piccolo velo di polvere dal terreno che nascose Itachi alla vista del suo amico.Con un esplosione d'energia si liberarono tre persone identiche ad Itachi che apparirono come per magia ai fianchi dell'Uchiha.Il polverone diradò e Kanda potè vedere la tecnica al completo.Itachi rivolse un breve cennò alle copie, le quali all'istante annuirono e sparirono a gran velocità tra gli alberi.Itachi rimase li con Kanda visto che il suo piano prevedeva che lui rimanesse li per proseguire la messa in scena.Aiutò kanda ad alzarsi dalla roccia su cui era seduto porgendogli una mano.Lentamente si avviarono verso il luogo dove si sarebbe consumato l'ultimo atto di quella apparentemente interminabili recita.

211+134=345


4° Post

Mano mano che si avvicinavano alla radura dove erano riuniti tutti i sospettati gli alberi si facevano più rari finchè il sole non illuminò dinuovo il volto del Ninja.Itachi camminava poco dietro rispetto al suo assistente Kanda il quale per dare più credibilità alla recita aveva assunto un espressione triste quasi se fosse rassegnato all'imminente morte.Durante la loro assenza la situazione si era ulteriormente calmata, molti avevano addirittura preso a chiaccherare allegramente altri invece rimanevano tesi come delle corde in attesa del ritorno del Vice Supremo Lux.Il clima tutto sommato era più sereno ma quando apparve dinuovo la figura dell'uchiha calò un silenzio tombale sui presenti.Alcuni si nascoserò dietro ad altri mentre alcuni spostarono lo sguardò come ad osservare qualcosa che in realtà non c'era.Itachi si posizionò davanti al gruppetto di persone e fece inginocchiare Kanda davanti a lui.Estrasse la sua fedele katana Mugen e la puntò alla gola del suo amico.I presenti trasalirono alla vista dell'arma puntata alla gola dell'uomo.Chi più chi meno sapevano comunque praticamente tutti che Kanda era un intimo amico del Vice supremo e la vista di quest'ultimo che puntava l'arma contro uno dei suoi fidati assistenti fece nascere molte preoccupazioni.Itachi era calmo, guardò verso la persona che era sospettata.Se ne stava ancori li quasi in disparte, era ai margini del giardino probabilmente pronto per scappare.Si guardava attorno sospettoso probabilmente non voleva farsi prendere alle spalle perciò era guardingo e cercava ogni minimo segno di una presenza di guardie nascoste.Itachi doveva richiamare la sua attenzione in qualche modo.Pensò di chiamarlo a compiere lui stesso la finta esecuzione del suo amico Kanda ma non poteva rischiare in quanto quell'uomo avrebbe davvero potuto colpire a morto il suo consigliere.Cercò un altro modo, ci pensò a lungo ma non seppe trovare un modo per distrarlo.Nella sua mente apparivano molte immagini in rapida successione, tutte descrivevano lo stesso scenario ma con conclusioni diverse, ognuna sembrava voler rispondere ai quesiti che l'Uchiha si poneva.All'improvviso l'ispirazione.Era una cosa stupida in fondo ma poteva funzionare se il diretto interessato non era molto intelligente e considerando che aveva attentato alla vita di uno dei più illustri personaggi della fortezza non poteva essere molto intelligente.La sua idea tutto sommato era anche piuttosto scaltra avrebbe chiamato al suo fianco dei testimoni mentre avrebbe fatto le domande a Kanda riguardanti l'attentato e ovviamente uno di quei testimoni sarebbe stato il suo sospettato numero uno.In questo modo Itachi non solo avrebbe avuto vicino quella persona ma avrebbe anche richiesto che la sua attenzione fosse completamente dedicata a Kanda così che le sue copie avrebbero potuto posizionarsi senza essere viste e poi finalmente avrebbe potuto attuare il suo stratagemma.Era più che mai deciso a metter fine a questa storia il più presto possibile così guardando i tutti i presenti uno alla volta, il suo sguardo era freddo e tetro.Voleva infondere in tutti il terrore così da rendere ancor più realistico l'ultimo atto.L'aria si fece all'improvviso carica di tensione, tutti nesssuno escluso guardavano il carnefice apprestarsi a uccidere l'amico e quando sembrava che Itachi stava per affondare la spada invece la spostò piantandola nel terreno.Questo gesto causò mormorii di consenso ma ovviamente non era ancora finita li.Itachi fece un segno con la mano per zittire tutti, esigeva un silenzio assoluto considerando che stava per parlare.Gli ultimi mormorii morirono sulla bocca dei presenti una volta visto il ninja che ordinava a tutti di chiudere la bocca.Con piacere vide tutti tornare ad essere tesi e silenziosi e quando giudicò che c'era abbastanza silenzio si dicese a parlare per spiegare il perchè di quel gesto così ben accetto.Si era già preparato una specie di piccolo discorsetto e sperava che quelle parole sarebbero state convincenti quel tanto che bastava per far si che tutti quanti, nessuno escluso, credessero a quello che diceva.

"Itachi:Quest'uomo, che voi tutti conoscete non ha saputo darmi le risposte che desideravo.Dice di esser stato in biblioteca in quel frangente in cui io,Il Vostro Vice Supremo, sono stato così maldestramente attaccato.Inoltre questo suo alibi sembra non possa essere confermato da nessuno, in quanto si trovava in un ala deserta dalla grande stanza.Dunque ditemi cosa dovrei fare a costui?Quest'uomo chiaramente potrebbe essere il colpevole.Io sono dell'idea di ucciderlo così da togliere ogni dubbio.Non temete dopo di questo sarà tutto finito.Potrete tornare alla vostra occupazione oppure semplicemente tornare a casa visto che oramai l'ora è tarda.Bene qualcuno ha qualcosa da dire?"

Fermò il discorso per guardare la folla, in realtà fingeva di guardare i presenti. Infatti il suo vero scopo era controllare che effettivamente tutte le copie fossero in posizione.Le tre figure erano proprio dove dovevano essere perciò d'ora in poi non avrebbe più dovuto aspettare molto per mettere le mani su quel farabutto.Il prossimo atto prevedeva che Itachi chiamasse due testimoni, tra cui uno era il sospettato mentre conduceva un interrogatorio davanti a tutti i presenti.Afferrò dinuovo la spada che aveva conficcato nel terreno pochi istanti prima e la puntò nuovamente alla gola dell'anziano amico.Lo guardò con finto odio cercando di sembrare più credibile possibile e affernadogli i capelli con la mano libera lo costrinse ad alzare lo sguardo e in questo modo Itachi aveva anche un visuale migliore della gola del suo amico.Sembrava tutto così dannatamente vero che un vecchio amico di Kanda svenne rischiando un infarto, per qualche breve istante vi fu il caos ma pian piano l'ordine si ristabilì. L'anziano appena colto dal malore fu portato via da alcune guardie accorse poco dopo.Itachi dovette faticare per portare dinuovo l'attenzione su di lui, e fu necessario l'assordante rumore di un Chidori caricato in una mano per far si che tutti i presenti tornassero alla tranquillità.Itachi guardò soddisfatto quando tutti smisero di agitarsi e finalmente potè far svanire l'elettricità caricata nel palmo della sua mano.Era giunta l'ora di attuare la fase finale, da li a pochi minuti si sarebbe deciso tutto.Per l'ennesima volta in quella spiacevole serata Itachi fu costretto a proferire parola.

"Itachi:Bene, vedo con sommo piacere che vi siete calmati. Beh non mi aspettavo una simile reazione e ho cambiato idea sul da farsi. Dopotutto nessuno di voi ha assistito all'interrogatorio e potreste pensare che io stia mentendo quando dico che quest'uomo non ha alcuna prova in sua difesa. Allora la decisione è la seguente; Chiamerò qui due di voi a fare da testimoni, voi garantirete per me che io non mi stia inventando nulla e ascolterete con attenzione le risposte di quest'uomo. Um vediamo...Tu, si proprio tu, quello con i capelli brezzolati veloce vieni qui tu sarai il primo testimone. Uhm, ne devo scegliere un altro, dev'essere una persona tra le più tranquille e che nn abbia un rapporto stretto con il qui presente Kanda. Che ardua scelta, credo proprio che dovrò scegliere a caso..."

Itachi chiuse gli occhi, ma prima di farlo memorizzò esattamente l'ubicazione della persona che desiderava catturare. Era solo per fare un pò di scena ed evitare che la persona in questione si insospettasse troppo. L'indice di Itachi puntò proprio contro il giovane estraneo, il quale reagì abbastanza bene non mostrò neanche l'ombra di dubbio era davvero una persona glaciale oppure estremamente stupido se non si rendeva conto di cosa stava per accadere. Il giovane si avvicinò ad Itachi seguito dal primo testimone scelto dallo Shinboi.I due uomini si posizionarono ad entrambi i lati del finto accusato e aspettarono con pazienza fuori dal comune l'evolversi di quella strana vicenda.Finalmente l'Uchiha tornò alla parola e l'aria all'improvviso si fece tetra, i volti dei presenti erano tutti mascherati da una profonda preoccupazione. Gli unici a rimanere impassibili erano Itachi, Kanda e lo strano tipo venuto da chissà quale parte del mondo. Un ultimo sospiro, l'ultima prova dell'impazienza del Ninja del Clan dagli occhi rossi. Il silenzio che si era impadronito dell'area circostante era interroto solo da alcuni occasionali canti degli uccellini che tornavano al calar della sera ai loro nidi dopo una giornata trascorsa a cacciare per i propri piccoli. Quel silenzio era destinato a morire assieme al sole che ora era ben nascosto dietro alcune montagne in lontananza.

345+95=440


5° Post

L'interrogatorio tanto agoniato alla fin fine ebbe il suo inizio. Fu Itachi a parlare ovviamente ma inizialmente non lo fece per rivolgere delle domande al diretto interessato ma per chiarire bene ai due testimoni qual'era il loro compito in quella infausta serata.

"Itachi: Bene voi due, ora che siamo pronti vorrei rivangare dinuovo il motivo per cui ora siete qui al mio fianco. Voi due sarete i miei testimoni il che vuol dire che dovrete accertarvi che l'uomo qui presente dica proprio quello che io penso di udire siamo intesi? In poche parole dovete garantire che io non mi inventi fandonie solo per il gusto di eliminare qualcuno e in questo caso Kanda, un mio fedele servo o almeno così credevo. Ah inoltre voi non avete alcuna autorità sul giudizio limitatevi soltanto a svolgere l'unico compito che vi ho assegnato. Non dovrebbe essere difficile no? Allora? Ci siamo capiti?"

I due testimoni si guardaron l'un l'altro e poi rivolgendo lo sguardo verso Itachi entrambi annuirono confermando così al Vice Supremo di aver compreso a pieno il loro compito e di accettare le condizioni poste da quest'ultimo.Ora non rimaneva altro che iniziare il vero e proprio interrogatorio, ma la provvidenza divina illuminò la mente di Itachi in maniera che potesse articolare ancora di più il suo piano. Difatti ormai la sera era calata sulla piccola radura questo riduceva la visibilità, non di molto ma l'ombra poteva giocare a vantaggio delle sue copie. Mentalmente comunicò con le copie impartendo nuovi ordini. Le nuove disposizioni non erano molto differenti dalle precedenti infatti l'unica sostanziale differenza era che ora i suoi cloni potevano avvicinarsi in modo da stringere quella "trappola" ideata dallo Shinobi della Foglia.Lentamente e silenziosamente come tutti i ninja che si rispettano anche le copie di Itachi si apprestarono ad eseguire gli ordini e si avvicinarono, una di esse si infiltrò tra la gente nascosta da un mantello nero e con il volto coperto. L'attenzione era tutta rivolta verso Itachi così che il suo clone riuscisse a passare inosservato.La trappola era scattata si doveva solo attendere i suoi sviluppi.

"Itachi:Bene Kanda io ora ti farò tre semplici domande. Cerca di rispondere nella maniera più dettagliata che riesci altrimenti potrei trovare le risposte poco soddisfacenti e credo che a questo punto sia chiaro e lampante cosa comporta non riuscire a convincermi della tua innocenza."

Itachi fece scorrere il pollice da parte a parte lungo la sua gola. Quel gesto era più eloquente di mille parole.

"Itachi:Uhm ora tornando a noi Kanda. Le domande sono le seguenti. Prima di tutto vorrei sapere con esattezza dove ti trovavi quest'oggi alle ore 17 insomma l'ora dell'attentato alla mia preziosa vita. Sii preciso e ti prego di dirmi dinuovo tutto quello che mi hai precedentemente illustrato nella foresta retrostante."

L'uomo rimase immobile per alcuni istanti. Dalla sua bocca non si udiva suono e questo fece preoccupare Itachi. Tuttavia la fiducia che nutriva nei confronti del suo collaboratore era talmente forte che fece modo che i dubbi si dissipassero in pochi istanti. Tutti attendevano silenziosi, quel silenzio era quasi irreale persino la natura smise il suo naturale corso, neanche un rumore proveniva dalla foresta e dall'ambiente circostante. Quando Itachi si decise a chiedere spiegazioni fu allora che Kanda aprì bocca, non sapeva se aveva atteso tanto per elaborare una storia credibile oppure se avesse attese tanto per aumentare la suspance, in ogni caso finalmente l'anziano si decise a rispondere alla domanda.

"Kanda:Come le ho già detto sommo Itachi io a quell'ora ero in biblioteca. Ero nella sezione proibita, so che non ho l'autorizzazione ma se dovete giudicarmi per l'attentato alla sua vita allora io mi dichiaro nuovamente innocente. Essendo in biblioteca non avrei avuto alcun modo di arrivare li fuori dalla sua stanza e attentare alla tua vita, e sicuramente non sarei stato in grado di scappare successivamente. Oramai ho settantanove anni e fra pochi giorni ne compirò ottanta. Pensi che sarei abbastanza veloce da non farmi beccare da lei? Io credo che anche lei si renda conto che tutto ciò non è possibile. Questo è ciò che ho da dire, ma se vuole le dico anche cosa facevo di preciso nella biblioteca. Ero alla ricerca di un libro, il Kotiji un libro contente le storie delle varie figure mitologiche quali dei, mostri, semi-dei e quant'altro. Se nn erro proprio lei mi chiese di portare a termine questo compito alcuni giorni fa...Sbaglio?"

"Itachi:No non sbagli, tutto quel che dici potrebbe essere vero. Tuttavia non ne ho le prove e per quel che ne so potevi benissimo essere rimasto nascosto qui fuori, il che spiega come hai fatto a sfuggirmi. L'ira mi annebbiava la capacità di giudizio e con un pò fortuna tu saresti potuto sfuggire alla mia vista e credo che sia proprio quel che è successo. Inoltre la scusa della biblioteca è troppo comoda, specialmente considerando che affermi di essere stato tutto il pomeriggio nella sezione proibita, che guarda caso è sempre deserta quando non c'è Skullblakael a studiare quei testi antichi.Ora andiamo avanti...Prossima domanda! Hai mai visto un arma simile?"

Itachi estrasse dal mantello il kunai utilizzato per il tentativo di ucciderlo. Non era come i kunai normali, quelli dati in dotazione ai Ninja dei villaggi. Quello era un Kunai sigillo, uno speciale tipo di Kunai che causa la perdita di memoria a chi ne viene colpito e quei dati vengono sigillati al loro interno. Quel tipo di arma era usata spesso dalle squadre speciali durante le missioni di rango S. Alcuni curiosi si avvicinarono staccandosi dal resto della folla per avere una maggiore visibilità del pugnale ninja. Itachi li guardò torvo, e questi si allontanarono spaventati. Il Vice supremo ora sfruttò l'occasione per dare un occhiata al ragazzo di cui lui sospettava. Alla vista del Kunai il suo volto non aveva fatto neanche una piega eppure nei suoi occhi brillava una strana luce, una luce che fino a pochi istanti prima non c'era.Era come se all'improvviso quella voglia omicidia fosse riapparsa nell'animo del ragazzo, e avando a portata di mano sia la vittima che lo strumento a fatica riuscì a trattenersi. Itachi se ne accorse e ne fu compiaciuto, tutto quel lavoro alla fine era servito allo scopo, ora era pressocchè certo che il suo obbiettivo fosse quello giusto.Ora non restava che proseguire nella recita fino al punto di non ritorno, fino a quel fatidico momento in cui avrebbe finalmente messo le mani sulla sua "Preda" fremeva già all'idea delle torture che gli avrebbe inflitto. Tuttavia ancora mancava una domanda e prima di poterla porre Itachi doveva aspettare la risposta del suo amico, una risposta che non tardò ad arrivare.

"Kanda: No Mio Signore, quest'arma mi è del tutto estranea. Come ben sai io stesso fui un guerriero circa quarant'anni fa e di armi ne ho viste a migliaia di ogni tipo genere e grandezza ma questa che ora mi mostri non si trova tra i miei ricordi. Certo, deve essere davvero un arma formidabile considerando che ti sei preoccupato quando ti è stata lanciata contro ma tuttavia non riesco a capire proprio cosa ci sia di particolare, tranne quelle incisioni sulla lama. Se non erro c'è scritto - Lama del Non Ritorno- ma potrei sbagliarmi le scritte sono lacere e poco chiare. Comunque sto divagando, ribadisco per l'ennesima volta che quest'arma non mi appartiene e ne tantomeno l'ho usata contro di te mio Signore."

"Itachi: Mio caro Kanda, non mi sembra di averti mai detto che quest'arma è proprio l'arma che è stata usata contro di me. Questa rivelzione è molto interessante e mi spinge proprio a non credere alle tue parole e credo che tutti i presenti siano d'accordo con me, queste tue dichiarazioni sono molto strane. Comunque per risponderti si hai proprio indovinato, questa è una lama del non ritorno e ti spiego in poche parole la sua particolarità. Infatti questa lama non è una semplice lama di pugnale ma è stata incantata, chiunque viene colpito da quest'arma viene maledetto, perde la memoria e tutto ciò che sapeva, tecniche, innate, o anche semplici informazioni vengono immagazzinati nella scritta che funziona anche come sigillo. Perciò come puoi ben capire è proprio impensabile che io mi lasci colpire da quest'arma. Ora procediamo con l'ultima domanda, Dove si trova L'Eremita dei Sei Sentieri?"

Questa volta non guardava Kanda, il suo sguardo era fisso in quello del tizio losco di cui sospettava. L'azione delle copie fu rapida e precisa ma non tutto andò come secondo i suoi piani. I suoi tre cloni corsero verso il bersaglio ma quest'ultimo reagì, estraeando un piccolo kunai con il quale era intenzionato a difendersi. I quattro ingaggiarono battaglia, sembravano quattro demoni che si scontravano al massimo delle forze eppure Itachi ancora non si era mosso. Studiava il modo di combattere del suo avversario mentre si districava tra gli attacchi dei cloni dello Shinobi.Lo strano tipo sembrava avere la meglio seppure a fatica eliminò due delle copie ma la terza era ancora in vita e si davano battaglia con foga e pura gioia di combattere.Alla fine l'ultima copia scivolò mentre portava un gancio destro contro il volto dell'uomo il quale ne approfittò per colpirla e mandare in fumo anche l'ultimo dei cloni. Compiaciuto si voltò per fronteggiare Itachi ma prima che potesse farlo gli arrivò un potente colpo alla testa. Itachi impugnava la sua Mugen nella mano destra e la fodera della spada nella mano sinistra e proprio con quest'ultima aveva colpito alla nuca il malcapitato.Era giunta la fine per quell'uomo finalmente Itachi potè rilassare il suo volto mentre un sorriso compiaciuto si delineava sul volto dell'Uchiha. Era giunto il momento per proseguire nel suo piano e quando si voltò verso Kanda vide l'uomo che già si apprestava a compiere l'ultima fase del compito che Itachi gli aveva affidato, era diretto verso la sala delle armi. L'anziano si affannava lungo i corridoi del palazzo, arrivò davanti ad una porta malandata. Aprì lentamente e varcò la soglia entrando nella grande stanza contenente le varie armi in possesso delle armate Lux. Kanda sapeva già dove doveva guardare, in un angolo c'era un un mobile in legno sul quale erano sistemate catene e corde di ogni genere e grandezza. Kanda afferrò una corda fina ma resistente, composta da peli di coda di un cavallo nero, era forse la corda più resistente presente nell'armeria.L'uomo ritornò dal suo superiore tenendo in mano la corda e consegnadola ad Itachi. Il ninja legò la sua preda, lego prima le mani e poi i piedi dell'uomo infine legò tutti e quattro gli arti insieme lasciando davvero ben poche possibilità di fuga allo strano tipo di cui ancora non si conosceva il nome.Una volta completata l'opera si girò verso tutti i presenti, erano li da molto tempo ormai e la maggior parte di quei uomini e donne avevano una famiglia a casa che attendeva il loro ritorno.Il Vice supremo Lux si avvicinò alla folla e sorridendo disse a tutti loro.La sua voce risuonò tranquilla e calma cercando di trasmettere proprio questa calma ai presenti.

"Itachi:Mi scuso per l'inconveniente di stasera, guardando i vostri volti tesi mi rendo conto che per voi non deve essere stato affatto piacevole dover assistere a tutta questa messa in scena e per questo vi domando perdono. Ora siete liberi di andare, probabilmente molti di voi sono ansiosi di andare a mettere qualcosa sotto i denti e vi capisco credetemi. Beh andate ora qui non è più necessaria la vostra presenza. Buona serata!"

Lentamente la radura si svuotò, persona dopo persona tutti abbadonarono il Vice Supremo. Tutti tranne Kanda, lui rimase al fianco del suo giovane amico anche dopo che l'ultima persona si fu dileguata. I due rimasero in silenzio, entrambi afferrarono il corpo privo di sensi dello sconosciuto e insieme lo trasportarono dentro il palazzo dirigendosi verso l'ufficio del Vice Supremo. Lo lasciarono cadere a terra mentre Itachi sfiancato dalla recita sprofondava nella sua poltrona e si accendeva una sigaretta. Di solito non fumava ma quando era stressato ogni tanto gli piaceva togliersi quello sfizio. Kanda lo rimproverò ma Itachi continuò a fumare e a sorridere. Erano le nove e mezza quando anche Kanda lasciò l'ufficio di Itachi. Rimasero solo loro due, Itachi e lo sconosciuto. Per ingannare il tempo Itachi iniziò a leggere un libro riguardante la leggenda dell'Eremita dei sei sentieri, in attesa che l'uomo svenuto a terra rinvenisse dal suo stato di sonno.

440+139=579


6° post

Itachi nel momento in cui aveva colpito il suo aggressore non si era reso conto di quanta forza avesse usato. Ora dopo tre ore da quell'episodio iniziava seriamente a domandarsi se in quel potente colpo alla testa non avesse un pochino esagerato iniziando seriamente a temere di aver mandato in coma quell'uomo. Il tempo trascorreva lentamente, il ticchettio dell'orologio da parete iniziava a diventare snervante. Il giovane Vice Supremo ora passeggiava avanti e indietro per la stanza, dopo aver letto per un tempo interminabile qualsiasi libro che riportava notizie sull'eremita dei sei sentieri. Tutti i libri narravano in maniera più o meno dettagliata la stessa identica storia scritta sulla lettere che gli era stata gentilmente recapitata dalla persona che ora giaceva supina sul pavimento del suo studio. Un altra ora trascorse e l'uomo non dava segni di ripresa, la situazione di faceva sempre più tesa per il ninja e quando le lancette dell'orologio indicavano che era l'una del mattino non resistette alla tentazione. Avvicinandosi con passo leggiadro alla sua preda, come un leone su una gazzella lo afferrò e lo scagliò sulla poltrona sistemandolo in modo che fosse seduto. Itachi si guardò furtivamente attorno alla ricerca di qualcosa e il suo sguardo cadde sulla scrivania dove una piccola lama argentea brillava sotto una pila interminabile di fogli. Sul volto dello Shinobi si delineò un sorriso perfido, sadico, terrificante. Si avvicinò alla scrivania e spostò i fogli raccogliendo lo stiletto che usava per aprire le buste delle lettere. Lentamente e inesorabilmente si fece più vicino al suo aguzzino e da preda Itachi si trasformò in predatore. Con gioia infilò lo stiletto nel quadricipite dell'uomo. L'urlo che derivò da quella tortura fu disumano, finalmente l'uomo si svegliò, maledicendo Itachi con parole che lui stesso stentava a ripetere. Lo strano tipo continuò per svariati minuti a insultare il vice supremo, il quale lo guardava annoiato, una noia derivata da un attesa troppo lunga e che ora sembrava dover proseguire ancora per un pò. Un secco schiaffo in pieno volto fece tacere l'uomo. Itachi aveva deciso di porre fine a quell'interminabile lamento che si protraeva da ormai svariati minuti. I due si guardarono a lungo, studiandosi a vicenda, nessuno dei due sembrava temere l'altro e questo atteggiamento da parte del suo aggressore in parte stupì il vice supremo di fatti a ruoli invertiti lui avrebbe di sicuro temuto colui che lo teneva in ostaggio. L'uomo sembrava colmo di rabbia, non solo per il fatto di essere stato catturato ma anche per il trattamento che gli aveva riservato il Vice supremo Lux, un trattamento che non si può certamente definire d'alta classa. Ora era finalmente giunto il momento dell'interrogatorio, Itachi sperava veramente di riuscire a cavare qualche informazione utile dal suo aggressore anche se più lo guardava e più si convinceva che non sarebbe stato affatto facile. Un pò come a volersi scusare assunse un espressione calma e pacata, guardando l'uomo che gli era seduto difronte Itachi decise finalmente di rivolgergli la parola.

"Itachi: Bene bene a quanto pare siamo rimasti soli io e te. Saltiamo le presentazioni ti va? Mi sembra alquanto inutile che mi presenti visto che mi hai cercato di ammazzare saprai benissimo chi sono io. Quel che mi domando è perchè? Perchè pur sapendo a cosa andavi incontro hai deciso comunque di venire qui, nella mia fazione a cercare di assassinarmi, me il Vice Supremo...Speravi davvero di farla franca? Io non credo. Beh comunque se lo pensavi davvero allora sei davvero uno stolto. Cosa pensi sarebbe accaduto dopo che mi avresti ucciso? L'intera fortezza si sarebbe schierata contro di te e in particolar modo Skullblakael avrebbe sentito l'esigenza di reclamare la tua testa. Non saresti vissuto in ogni modo, e probabilmente non vivrai a lungo neanche ora se non ti decidi a fare il bravo e aiutarmi. Vedi io ho sviluppato una mia teoria, sembra insensata persino a me eppure mi piacerebbe condividerla con te. Siediti avanti, osp scusa sei già seduto, che sbadato che sono. Bene ascoltami se ti va. Mmmm vediamo da dove posso iniziare.
Qualche tempo fa ho ricevuto tramite uno dei messaggieri un pacco, cosa contenesse non lo so ancora, è proprio li guarda..."

Itachi indicò nell'angolo del suo studio un piccolo pacchetto ancora sigillato che giaceva sotto un sottile strato di polvere. Quella scatola gli era stata consegnata qualche settimana prima, da un messaggero sconosciuto e sopra il pacco non c'era scritto nulla, neanche il nome del destinatario e non volendo incorrere nell'ira di nessun Itachi decise che era meglio non aprirlo. Ora però alla luce degli ultimi avvenimenti il Ninja era deciso a scoprire cosa contenesse anche se era ancora molto sospettoso sulla natura del suo contenuto. Comunque la sua curiosità poteva attendere prima aveva da risolvere la questione in sospeso che aveva con il suo aguzzino, con quell'uomo così stupido che era arrivato davvero a tentare di uccidere una delle figure più importante dell'intera fortezza dell'Assiah.

"Itachi: Ti starai domandando cosa c'entra in tutto questo quell'innocuo pacco. Beh io sono convinto che sia stato l'eremita dei sei sentieri ad inviarmelo, oppure che sia stato proprio tu a fingerti tale per catturare la mia attenzione. Magari ci sono dei tuoi amici da qualche parte nelle vicinanze pronti a venire da me per tendermi un imboscata non è così? Quel che più mi incuriosisce è però sapere il motivo di questo tuo atto folle. Ti prego illuminami, mettimi alla conoscenza dei motivi che ti hanno spinto a compiere un gesto così disperato, suvvia non essere timido ti ascolterò molto attentamente sfrutta questa occasione perchè sarà forse l'ultima volta che qualcuno potrà ascoltare la tua voce. Allora? Sei deciso a parlare?"

Quello strano tipo non emise alcun suono, a malapena Itachi riusciva a percepire il respiro di quest'ultimo. Svariati minuti passarono e dinuovo Itachi sentiva crescere dentro di se quell'impazienza che lo aveva reso intrattabile pochi minuti prima. Quella stessa impazienza che lo aveva spinto ad accoltellare la gamba dell'uomo con uno stiletto. L'uomo sembrava essere muto, e il dubbio iniziò ad insinuarsi nella mente del ninja. Infatti ripercorrendo l'intera giornata passata davanti agli occhi di quel tipo non ricordava affatto che l'uomo avesse mai proferito parola e spinto dalla curiosità si avvicinò all'uomo e accostò le mani al volto di quest'ultimo. Lo sconosciuto guardò Itachi incuriosito non capiva cosa aveva in mente finchè lo Shinobi non mise in atto i suoi propositi. Afferrando il mento dell'uomo Itachi tirò giù con forza tentando così di fargli aprire la bocca. Nonostante oppose resistenza alla fine la forza bruta dell'Uchiha ebbe la meglio rivelando così ciò che Itachi bramava sapere. L'uomo era in possesso della sua lingua ergo non era muto e il ninja rimase deluso di questo, visto che stava a significare che l'uomo non rispondeva deliberatamente cosa che stava per mandare in bestia Itachi.Per l'ultima volta Itachi parlò tentando di convincere la persona che gli si trovava davanti a rispondere alle sue domande. In caso anche questo tentativo si sarebbe rivelato inutile allora era più che mai deciso che adottare le maniere forti era l'unica via per poter ricavare infromazioni dallo sconosciuto. Prendendo un bel respiro Itachi parlò per la terza ed ultima volta adottando quel tono amichevole che in realtà mal celava una malsana rabbia che costantemente incrementava, una rabbia che presto lo avrebbe portato al suo limite e che glielo avrebbe fatto sorpassare, un limite oltre il quale esisteva solo il dolore per la sua malcapitata vittima. In cuor suo Itachi sperava che l'uomo proseguisse nel suo ostinato silenzio era raro che gli capitava l'occasione di torturare una persona e non era intenzionato a farsela scappare voleva tenersi stretta quell'opportunità e in fine sfruttarla come meglio poteva.

"Itachi: Te lo chiedo per l'ultima volta, ti prego...GENTILMENTE puoi rispondere alle mie domande? So che non sei muto e che vuoi fare il duro non rispondendo ma fidati di me se ti dico che è solo per la tua incolumità che sto cercando di instaurare un dialogo con te...Credimi preferirei torturati a morte piuttosto che stare qui a chiaccherare ma voglio che nessuno possa lamentarsi e dire che io non conceda un opportunità di salvezza ai criminali. Perchè vedi, se tu ora mi dicessi tutto quello che voglio sapere magari potrei ripensarci e non ucciderti come avevo programmato di fare dopotutto se ti rendi utile a raggiungere uno scopo migliore potrei anche decidere di essere clemente e questo andrà a favore di entrambi. Tu manterrai la tua miserabile vita e io manterrò la mia fama di persona giusta e onesta. Una fama che detto tra noi non mi merito affatto. Dunque buon uomo cosa hai deciso? Mi rivelerai quello che voglio sapere oppure mi costringerai a usare le maniere forti?"

Ancora una volta non vi fu risposta. Era proprio quello che Itachi desiderava, ora era finalmente giunto il momento per usare le maniere forti e quello che aveva in mente di fare Itachi era certamente classificabile come crimine di guerra. Itachi afferò per i capelli l'uomo seduto davanti a se, lo trascinò fuori dal suo studio e lungo l'ampio corridoio fino ad arrivare davanti ad una porta in legno d'ebano scura come la notte. Quella porta era l'unica entrata e anche l'unica uscita della stanza delle torture, una stanza poco utilizzata a dire il vero, l'ultimo a usufruire di quei giocattolini era stato Skullblakael durante la guerra di Rabanestre avvenuta molti anni prima. La porta era stata chiusa ermeticamente così che nessuno potesse più metter piede in quella stanza. Quei sigilli però non erano delle semplici saldature bensì erano state rinforzate con una potente magia nera che le rendeva praticamente indistruttibili a meno che non si conoscesse la formula in grado di sciogliere quell'incantesimo e guarda caso Itachi la conosceva. Era stato proprio Skullblaka a rivelargli la formula per scioglere la magia nera che proteggeva la porta. Era successo qualche mese prima, i due amici si trovavano nell'ufficio di Itachi a chiaccherare del più e del meno mentre portavano a termine l'interminabile lavoro burocratico che entrambi erano costretti a condurre per far si che nel regno dei Lux tutto non andasse in rovina lasciando così spazio al caos. Mentre i due parlavano andarono inspiegabilmente a parlare della vita di Itachi e successivamente a parlare della guerra. Fu proprio durante questo discorso che il Supremo Lux confidò ad Itachi qual'era la frase necessaria a sciogliere il sigillo della stanza delle torture oltre che a rivelare quali malvagi attrezzi vi erano custoditi.Itachi parlò, con voce chiara e potente.

"Itachi: Spiriti dell'oltretombe ascoltate la mia preghiera. Datemi accesso al luogo dell'eterno dolore, fate si che quest'uomo possa ricevere la sua giusta ricompensa, permettetemi di portarlo nel luogo della sofferenza....Carnage!"

Come per magia l'ebano di cui era composta la porta sembrò svanire nel nulla. All'interno della stanza l'oscurità regnava sovrana. Itachi fissò l'oscurità, era la prima volta che entrava in quella stanza e in cuor suo sperava che fosse anche l'ultima. Stava per fare il primo passo verso l'oblio quando una voce nella sua testa catturò la sua attenzione. Come sbagliarsi? Era proprio "Lui". Il suo avo, colui che ormai da anni trovava infiniti modi per complicargli l'esistenza. Quel demone era conosciuto da tutti e temuto da chiunque avesse visto all'opera la piena potenza di Madara Uchiha. Le parole del demone dapprima risultarono incomprensibili per il Vice Supremo Lux, poi concentrandosi solamente su di esse Itachi riuscì a comprendere il messaggio che il demone cercava di inviargli. Per una volta tanto quel demone non voleva deridere il Mukenin bensì quel messaggio era un vero e proprio avvertimento.

"Madara: Itachi davvero sei così idiota? Sai cosa penso di SkullBlaka lui non è che un ostacolo per me ops scusa per noi ma non sono stupido come e te e ho abbastanza cervello per capire che quell'angelo non è uno sprovveduto anzi. In questa stanza sono contenute delle macchine orribili o almeno lo sono per gli altri per me sono dei interessanti pezzi di arredamento. Insomma quello che voglio dire è CAUTELA! Pensaci bene mio stolto discendente pensi che il tuo supremo si sia limitato a mettere dei sigilli di qualità scadente a protezione di un tale arsenale delle torture? Io starei attento a entrare li dentro e rinchiuso qui non posso esserti di aiuto quindi fai molta attenzione. Quel tipo potrebbe in effetti essere utile. Se capisci cosa intendo..."

Itachi capì subito cosa intendesse dire Madara. Lui voleva che Itachi evitasse di rischiare la pelle in prima persona e considerando che entrambi sapevano che il prigioniero non sarebbe sopravvissuto tanto valeva usarlo come scudo umano contro qualsiasi diavoleria fosse stata nascosta li in protezione della sala delle torture. Per un momento Itachi fu incerto su cosa fare poi all'improvviso senza pensarci afferrò l'uomo per il collo lo alzò da terra con disarmante facilità e lo gettò nell'oscurità. Quel che successe sorprese Itachi, nella stanza iniziò a risplendere una luce abbagliante tale da costringere il Ninja a distogliere per qualche secondo lo sguardo. Quando percepì che la luce si fosse attenuata riaprì gli occhi e vide il suo prigioniero giacere a terra con almeno una decina di freccie immobilizzanti conficcate nella schiena dell'uomo. Itachi sorrise dopotutto Madara aveva ragione e se disgraziatamente fosse rimasto paralizzato lui allora si che sarebbe stato in serio pericolo, un bersaglio facile ecco cosa sarebbe diventato in pochi secondi. Con cautela Itachi entrò nella stanza, null'altro successe e ora che le luci erano accese poteva vedere bene l'intero posto. In effetti si trovava in un corridoio e non in una stanza un corridoio all'apparenza infinito. Istintivamente il Vice Supremo attivò lo sharingan e ebbe conferma di quel che pensava. In realtà quel corridoio non era lungo più di una cinquantina di metri. Oltre alle freccie immobilizanti che fuoriuscivano dai muri quel posto era dotato di un incantesimo che alterava la percezione delle cose facendo cadere chiunque vi entrasse in un illusione apparentemente senza via d'uscita. Il caso volle che a entrare li fu proprio Itachi un maestro nello svelare l'inganno tutto questo ovviamente grazie al suo Sharingan e mormorando alcune parole nell'antica lingua orientale l'illusione si sciolse.

740 righe


Da FINIRE
 
Top
0 replies since 25/9/2011, 12:44   21 views
  Share