Incominciammo a salire lentamente la lunga scalinata che portava alla porta principale, il palazzo era completamente bianco e si potevano vedere benissimo che due torri dietro alla zona d’ingresso si innalzavano, sicuramente servivano alle guardie del palazzo di identificare qualunque cosa sospetta, chissà se quindi sapevano già di quello che era accaduto qui sotto. Arrivai dinanzi all’enorme portone bianco e ricamato mi feci avanti e spinsi una delle due ante in avanti creando così uno spiraglio che potevamo usare per entrare… più che un palazzo repubblicano questo assomigliava più alla giudecca come forma e stile architettonico, mi dava come la sensazione che chi entrasse per questa porta dovesse solo attendere di esser giudicato da un dio. Dopo di me anche i tre abitanti ribelli entrarono per poi richiudere il portone alle loro spalle. Incominciammo a camminare, nessuno era a guardia del primo piano a quanto pareva, era meglio così, oggi una vittima l’avevo già fatta e mi sarebbe scocciato inzuppare ancora una volta la mia falce nella carne di un’altra persona. Come all’esterno, l’interno del palazzo era rivestito di un color bianco intenso, una serie di colonne stile greco si innalzavano per tutta la stanza delineando un corridoi che non c’era. Le finestre si trovavano a circa tre metri dal suolo e anche queste erano stile greco, quindi senza vetri ne sbarre, un semplice buco posizionato in alto per non dar modo di far entrare nessuno di nascosto… i muri erano completamente spogli da ornamenti, solo sulle colonne ogni tanto si poteva vedere qualche simbolo dorato e qualche incisione di una lingua a me sconosciuta. Il logo che si vedeva più frequentemente era quello di un lupo che teneva nelle sue zanne un’aquila priva di una zampa come se essa fosse già stata mangiata dal lupo, avevano avuto un’idea molto carina, soprattutto perché i lupi mi erano sempre stati molto simpatici. A un certo punto arrivammo dinanzi a una scalinata, essa era grande più o meno come quella dell’ingresso solo che arrivati a metà di essa da una parte e dall’altra partivano altre due scalinate a chiocciola che sicuramente servivano per arrivare nelle due torri… da che parte saremmo dovuti andare? Con un gesto delle mani feci capire a quelli che stavano dietro che ci saremmo dovuti separare per perlustrare meglio la zona, quindi i tre si divisero.. uno andò sulla scalinata che portava alla torre di destra mentre un altro a quella opposta che portava alla torre di sinistra, colui che sembrava invece essere il capo di quel piccolo gruppo rimase al mio fianco e proseguimmo con la scalinata originaria. Alla fine di ritrovammo davanti un’altra porta identica a quella dell’ingresso, solo che questa era già socchiusa e quindi per spalancarla del tutto mi servi dargli solo una leggera spinta… un sorriso si fece vedere sulla mia bocca mentre sette guardie del palazzo si apprestavano a venirci in contro. Erano tutte e sette armate come quelle d’ingresso, quindi avevano una lunga picca e uno spadone ancora nel fodero, non li avrei uccisi, sempre se non mi avrebbero dato il giusto motivo per farlo. L’uomo che stava dietro di me non ebbe neanche lui paura di quello che ci aspettava e quindi estrasse la sua spada dalla cintura… osservai il campo di battaglia, per via delle finestre vecchio stile parte della stanza non era illuminata a dovere e quindi potevo portare questa caratteristica a mio vantaggio dato che noi shadow eravamo specializzati a sfruttare il buoi anche se parziale per colpire all’improvviso il nostro nemico, l’unico problema era che la falce era un’arma troppo grande per essere nascosta come una semplice katana quindi avrei dovuto dare il meglio di me stesso. Quando le guardie furono abbastanza vicine tutte insieme fecero partire un affondo diretto ai nostri cuori, io evitai quell’attacco banale solo chinandomi per poi scattare di lato mentre il capo di quel gruppo lo parò usando la sua spada per deviare i colpi nemici. Feci un balzo in aria per poi nascondermi nel buoi di una di quelle colonne, due delle guardie vennero subito a cercarmi mentre le altre continuavano il loro scontro con il mio compagno… grazie al mantello shadow per loro era difficile individuarmi e quando si girarono per controllare le altre zone partii all’attacco sferrando due colpi con l’asta della falce alla testa di entrambi che subito si accasciarono al suolo privi di sensi. Li disarmai e tornai dall’uomo incappucciato, la cosa che sorprese di più era il fatto che i cinque che gli avevo lasciato erano già stati messi K.O… lo guardai con un sorriso, il tizio era bravo nel combattimento, quasi mi stava dispiacendo di non aver attaccato briga con lui quando ne avevo avuto la possibilità, sicuramente mi sarei divertito un po’.
-non immaginavo fossi così bravo da mettere fuori combattimento cinque di questi in così poco tempo… vero anche che non erano nulla di che questi qua…-
???: -eppure mi hai già visto combattere un’altra volta, strano che ti sorprendi di questo Alex… colui che uccise il demone di fuoco. Peccato che ci abbia proprio fregato quell’essere disgustoso, uccidere un intero villaggio solo per fare da copertura a questa armata che aveva preparato… e noi che ci siamo cascati come dei polli-
L’uomo di tolse il cappuccio rivelando il suo volto… occhi verdi chiaro, lunghi capelli neri che scendevano dietro le spalle fino ad arrivare alla schiena, una cicatrice sulla guancia sinistra e uno sguardo di ghiaccio, quasi del tutto indifferente tanto che se lo avessi visto in volto mentre faceva quel discorso mi sarebbe parsa l’idea che lo stava facendo così tanto per. Sorrisi ancora una volta, a dire la verità mi aspettavo chiunque ma non lui sotto quel cappuccio. Infilzai la falce a terra per poi sedermi sopra essa, e sempre con quel mezzo sorriso sul volto incominciai a parlare…
-quei soldi che mi hai dato dopo il compimento della missione mi sono serviti molto… mio caro generale Yuri, anche se mi dispiace per questo fatto, non mi sarei mai aspettato che quel coso avesse in mente un piano così ben congegnato, neanche durante la nostra battaglia ha mai accennato a una cosa del genere… diciamo che sapeva mantenere l’effetto sorpresa. Ma cosa ci stai facendo qui? Non dovresti stare con l’ordine dei cavalieri?-
Generale Yuri: -anche se mi piacerebbe scaricare le colpe sulle tu spalle questa volta non posso farlo, nessuno avrebbe mai pensato a una cosa simile, ci sono pochi demoni intelligenti su questa terra e fortunatamente ne abbiamo proprio incontrato uno di quelli. Per rispondere alla tua domanda posso dire che mi trovo qui per uccidere il capo di questo villaggio… la nostra organizzazione è originaria di Grand Village ma si occupa anche di questa zona. Ultimamente il comportamento del Capo villaggio è stato di un menefreghismo assurdo, neanche quando gli abbiamo mandato uno di noi per avvertirlo di quello che stava accadendo si è deciso di alzare il livello delle difese del villaggio… è ora di un colpo di stato e siccome i cittadini non ne hanno le palle ci penseremo noi stessi a mettere le cose come dovrebbero stare…-
???: -quindi è questo quello che vorresti fare e? beh ti devo proprio dire che no ce la farai mai, almeno finché posso impugnare questa spada…-
Una figura alta e snella si appropinquò a noi con aria fiera e convinta. I suoi lineamenti erano leggeri e regolari, un volto giovane dunque, occhi neri come la pece e il colore dei capelli era identico. Indossava una lunga veste antica, di quelle che portavano i romani secoli e secoli addietro, rigorosamente bianca proprio come la lama della sua spada che impugnava e sventolava qua e la. Fui per un attimo ipnotizzato dalla spada del mio avversario… non potevo dimenticarmela, era la stessa che aveva portato alla distruzione di tutte le mia katane. Stranamente anche a me venne una voglia irrefrenabile di ucciderlo e cospargere le sue budella per tutta la stanza… solo che non era la stessa persona di quella volta. Lo guardai dritto negli occhi ma il massimo che quello seppe fare fu incominciare a ridere come un pazzo. Mi alzai ed estrassi dal terreno la mia falce posandomela sulla spalla destra… per me lo scontro poteva anche incominciare. La scena però cambia mostrando ora quello che sta facendo l’Ashura-Alex che ha il compito di andare ha Grand Village per recuperare informazioni sulla guerra che stava per scoppiare e soprattutto sul fabbro degli dei al quale poi avrebbe chiesto di forgiare una nuova spada con i resti delle tre che mi erano rimaste, naturalmente quei pezzi li aveva con se proprio Ashura-Alex, datogli dal Deva stesso nel momento che aveva posato la sua mano sul petto per mettere il proprio spirito all’interno del cadavere…
Ashura-Alex *beato te che stai per avere delle emozioni forti mio caro regno divino, io qui mi sto annoiando a morte… quanto vorrei anch’io stare li a combattere con te, proprio contro quel bastardo che impugna la stessa lama di quel tizio che ha osato sbeffeggiarci così, come se non fossimo dei maestri della spada… mmm? È mo chi è questa?*
Proprio come prima una vecchietta avvolta da un mantello si fece vedere sulla via venendomi incontro, la cosa subito mi sembrò sospetta, era come se questa facesse in qualche modo da guardia alla via non permettendo a nessuno di andare oltre, naturalmente non minacciandoli ma facendogli cambiare idea, proprio come aveva fatto come me dicendomi che il fabbro che cercavo non si trovava a Grand Village ma nell’altro villaggio. Mi avvicinai a lei molto gentilmente, lei mi guardò negli occhi e rimase quasi stupita…
Vecchietta: -i tuoi occhi.. mi sembra già di averti visto prima giovanotto..ma forse è solo una mia impressione, quando si diventa vecchi neanche più la memoria funziona tanto bene aahahah…ma passando ad altro, per quale motivo ti spingi fino a Grand Village?-
Ashura-Alex: -sto cercando il fabbro degli dei, gli vorrei chiedere una cosa importante-
Vecchietta: -ahahaha allora hai sbagliato città perché il fabbro che cerchi non si trova qui ma ha…-
Ashura-Alex: -è inutile che mi mente per una seconda volta signora… gli sembra di avermi già visto perché non troppo tempo fa, forse qualche ora, è passato di qui un’altra persona che ha i miei stessi occhi, beh, quella persone ero io… non le starò a raccontare cose che non la riguardano, ma sappia solo che ora l’altro me sta in quel villaggio di disgraziati a fare un po’ di casino solo perché il fabbro non sta li…-
???: -quindi è inutile continuare con questa falsa, meglio così, non piace neanche a me impersonare una vecchietta per convincere la gente a non andare dal fabbro divino… quindi sono costretta ad eliminarti qui, nessuno può mettere piede nel villaggio senza il consenso del fabbro-
La vecchietta si tolse il mantello che portava e al suo posto davanti a me si prostrò una giovane donna, capelli biondi e occhi azzurri, indossava anche lei uno di quei vestiti che portavano tanto tempo fa i romani solo che questo era completamente nero proprio come la lama della sua spada che brandiva nella mano destra. La guardai divertito, avevo preso questa faccenda proprio come uno scherzo, anche ti pessimo gusto. Una donna non poteva sfidarmi così apertamente… anche se ora che ci pensavo lei era in vantaggio contro di me, non avevo infatti nessuna arma per difendermi dai suoi attacchi, la dovevo dunque disarmare il prima possibile per non rischiare di farmi troppe ferite. Essa non proferì parola che subito di avventò contro di me con un taglio orizzontale da destra verso sinistra. Saltai in aria per poi atterrare sulla lame dal mio avversario, la ragazza non riuscì ad reggere il peso e quindi dovette abbassare l’arma fino a che la punta di essa non toccò terra
Ashura-Alex: -certo che potevo scegliere un corpo migliore per ospitare una parte della mia anima, se non fosse stato per il potere del rinnegan ora mi sarei ritrovato tagliato in due come un normale essere umano… mi devo ricordare di scegliere meglio i corpi… ma passando a cose più importanti… non ho intenzione di combattere contro di te sciocca di una ragazza, non ho tempo da perdere quindi è meglio se mi accompagni al villaggio che se no non potrò andare sulla montagna… anche se semplici fantasmi, spiriti o anime non voglio farmi trovare troppo impreparato-
La giovane mi guardò con aria interrogativa mentre con un veloce gesto delle mani mi scrollò via dalla sua spada costringendomi a posarmi sulla terra ferma. Sembrava non aver più voglia di combattere con me, o forse era rimasta stupita nel sentire che volevo andare sulla montagna… da quel che avevo sentito al villaggio prima era come un tabù parlare della montagna e ancor peggio parlare di andarci..
|