The Holy Grail War

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Soul_Scythe
view post Posted on 1/8/2009, 18:31 by: Soul_Scythe




La scena era apocalittica, degna del vampiro: l’isola, non certo grande abbastanza da essere abitata ma comunque ben più grande di un semplice scoglio, era stata letteralmente affondata come una novella Atlantide. Shirou dedicò un piccolo pensiero allo sfortunato Padre Salieri, che avrebbe dovuto, in quanto supervisore, giustificare alle autorità e alla popolazione una tale alterazione della carta geografica. Sospesi sopra l’acqua ancora ribollente stavano Shuda e la sua Servant, quest’ultima aggrappata al primo per non cadere: in mano però non teneva più solo la sua spada nera e rossa ma anche un’altra, di simile fattura infernale ma realizzata da una mano ben diversa, un probabile trofeo dello scontro appena concluso.
CITAZIONE
-Salve Shirou...carino da parte tua fare un salto qui...la faccenda è sistemata,nulla di che...carino quel drago,devo decidermi anche io a comprarne uno...allora,dimmi,amico mio,qual'è la prossima tappa?E per favore,la prossima volta dì a quel vecchiaccio maledetto di mandare un avversario che almeno sopravviva per più di un'ora,è stato terribilmente deludente...-

”Davvero? E pensare che io ho appena sfiorato una morte certa. Comunque appena lo rivedo glielo dico, subito prima di ucciderlo ovviamente: avrei voluto farlo stasera, ma è scappato come il topo di fogna che è. In quanto alla prossima mossa...ci sono ancora un pò di ore di buio, quindi potremmo andare alla ricerca di altri nemici. Sono sicuro che c’è ne sarà almeno uno in grado di regalarti uno scontro soddisfacente.”

-???: Inutile cercare.

A seguito dell’improvvisa e misteriosa voce dall’alto dalla stessa direzione arrivò una vera e propria pioggia di colpi, onde d’urto modellate a punta di freccia che si abbatterono intorno al gruppo senza sfiorarli, ma agitando violentemente il mare per un raggio di almeno cento metri. Emiya alzò lo sguardo per accertarsi di chi li aveva attaccati, ma la visione che catturò lo lasciò di stucco.

Sospeso sopra di loro, stava un “veicolo” dall’aspetto al tempo stesso antico e moderno: forma vagamente a rombo, un’armatura di quella che sembrava porcellana bianca, ali verdi da farfalla, emetteva lo stesso ronzio di una mantide religiosa. Inutile dire che era grande due volte un moderno jet militare
Un Vimana: termine sanscrito, indica un generico e mitologico oggetto volante, descritto in numerosi testi religiosi indiani. Non sono state individuate, finora, evidenze fisiche di tali oggetti, ma la loro descrizione è diffusa, e viene persino descritto il loro uso nelle guerre mitologiche del Mahabharata e del Ramayana. Secondo le descrizioni di questi testi sacri, i Vimana sono in grado sia di volare nell'aria, nello spazio e di immergersi sott'acqua. Armi possedute dagli antichi dei e eroi dell’India, era la prima volta che il ragazzo ne vedeva uno, sebbene lo avesse riconosciuto dalle antiche descrizioni.
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E, in piedi sulla punta di quella che doveva essere la prua, stava un giovane uomo: corporatura media, altezza che sfiora appena il metro e settanta, capelli corvini che scendono disordinati su un viso pallido e smunto, occhi del colore del topazio. Sulla fronte portava una benda per sollevare la frangia. Il suo abbigliamento, prevalentemente scuro, era di foggia greca antica. E nella mano sinistra stringeva una lancia lunga almeno cinque metri, una punta di bronzo a un’estremità e una testa di ferra nell’altra per equilibrarla, il tipo comunemente chiamato “Sarissa”.
Il giovane mago lo riconobbe subito, poiché avevano già avuto occasione di incontrarsi durante l’ultima guerra per il Santo Graal.
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”Ettore? Sei tu, Ettore di Ilio?”

Ettore è una figura della mitologia greca: figlio di Priamo, re di Troia, e di Ecuba. Era sposo di Andromaca e padre di Astianatte. Partecipò alla guerra di Ilio, oggi ricordata come Troia, e fu il principale difensore della città prima di essere ucciso in combattimento da Achille. Le sue vicende sono narrate principalmente nell'Iliade di Omero, di cui è uno dei personaggi principali. L’ultima volta che si erano incontrati l’eroe omerico apparteneva alla classe Lancer, la stessa di quel momento a giudicare dall’arma. Ma che ci faceva su un Vimana?

-Ettore: Esatto. Sei cambiato molto dall’ultimo che ci siamo visti, giovane mago. Sembri più forte, me ne compiaccio. Ma non sono qui per una rimpatriata: su ordine del mio Master e della sua alleata sono qui per sfidarvi pubblicamente a duello. E il Servant con cui faccio attualmente coppia è Rider, che non è qui adesso perchè sta pilotando questo coso volante all’interno. Bhè, considerato il suo carattere non si sarebbe presentato in nessun caso.

”Capisco...condizioni?”

-Ettore: Niente di particolare: coppia contro coppia, due combattimenti separati. E la Master di Rider vuole combattere con te vampiro: sostiene che voi due avete un conto in sospeso. Per il luogo e l’ora domani a mezzanotte sulla cima della collina fuori città, dove potremo combattere senza problemi. Arrivederci, giovane mago: affila le tue armi e prepara la tua mente, molto presto uno di noi due morirà.

E mentre Ettore si batteva la lancia sul petto in segno di saluto il Vimana si mise in movimento, compiendo un’inversione a U e dileguandosi silenziosamente nella notte. Emiya si scompigliò i capelli, gli occhi chiusi, come a riflettere su qualcosa di importante, poi si rivolse di nuovo a Shuda.

”Bhè, a quanto pare le cose sono già state decise. Adesso continuo la ricognizione in cerca di altri Master, poi all’alba me ne vado a riposare in attesa dello scontro: Lancer è un nemico tosto. Se vuoi venire salta pure su, per il drago non pesiamo niente.”

Sia che il Vice-Supremo avesse accettato o no la proposta Shirou a cavallo della belva dorata avrebbe preso a sorvolare i vari quartieri della città, sfruttando la sua vista di falco potenziata con il Reinforcement per individuare anche il minimo indizio. Ma il risultato fu deludente: a parte qualche barriera magica posizionata in vista di un possibile agguato o che serviva a succhiare energia dagli abitanti della città non trovò proprio niente, di un nemico in carne e ossa neanche l’ombra.
Così, mentre il sole ormai sorgeva, uno stanco Emiya ritornava alla locanda, infilava la chiave nella toppa, faceva scattare la serratura e apriva la porta della sua camera.

§ Dalle voci che circolano si direbbe che la maggioranza degli scontri sia avvenuta fuori città o anche lontano da qui, non so se è voluto ma è una buona cosa. Così non ci andrà di mezzo...cosa?!??! §

All’improvviso qualcosa era piombato addosso al ragazzo, sbattendolo a terra e facendolo roteare all’indietro un bel pò di volte prima di fermarsi a pancia all’aria. Il corpo sconosciuto lo salutò allegramente mentre se ne stava appollaiato comodamente sul suo petto.

-???: Bentornato, Oni-chan!!!

”I-Ilya?!?”

Lunghi capelli argentati come la neve, occhi rossi come rubini, una pelle candida di chi vede poco il sole, giacchetta viola e gonna bianca, la ragazzina sorrideva come una volpe davanti alla sorpresa del ragazzo.
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Illyasviel von Einzbern, la vera figlia naturale di Emiya Kiritsugu, il padre adottivo di Shirou: quindi, sua sorella. Kiritsugu era stato costretto a lasciarla dopo la morte di sua madre per ragioni ancora sconosciute e a trasferirsi in Giappone, dove aveva salvato e adottato il ragazzo. I due si erano poi incontrati e conosciuti durante la quinta Holy Grail War: gli Einzbern facevano parte delle Tre Famiglie dell’Origine, le tre famiglie di maghi che avevano dato il via duecento anni prima al rituale chiamato Guerra per il Santo Graal e che da allora si occupavano di procurare il contenitore che avrebbe dovuto diventare il Santo Graal, oltre a mandare un loro esponente come Master perchè si aggiudicasse la vittoria. Ilya era stata scelta per la quinta, nonostante la giovane età, per le sue straordinarie potenzialità ed era diventata la Master del Berserker Heracles, lo stesso che ora aiutava Shirou. All’inizio si erano combattuti, Ilya infatti c’è l’aveva con Kiritsugu perchè l’aveva abbandonata per Shirou, ma alla fine si erano riappacificati ed erano diventati una famiglia. Non si vedevano da quando Shirou era partito: il ragazzo sorridendo per la contentezza la sollevò di peso e dopo essersi rimesso in piedi le scompigliò i capelli con affetto, facendola ridere.

-Ilya: Hahahaaah!! Mi fai il solletico Oni-chan!

”E’ bello rivederti Ilya. Ma come mi hai trovato?”

-Ilya: E’ semplice, quando firmi con il tuo vero nome. Non hai ancora imparato niente eh?

”Urgh, mi sa che hai ragione. Ma aspetta...se sei qui significa che anche gli Einzbern partecipano?”

-Ilya: Sbagliato. Il nonno è impegnato con le sue ricerche, quindi fino a che non ritrova interesse nel mondo esterno il capo sono io. E poi non riconosciamo questa Guerra come ufficiale: anzi, a dirla tutta è parecchio strana. Zouken ha lavorato al Grail con conoscenze incomplete che ci ha sottratto e l’aiuto di maghi il cui nome nessuno ha mai sentito nominare. Come risultato ci sono parecchie stranezze, prima fra tutte la presenza di Servant che non sono spiriti eroici, ma entità realizzate per assomigliare a un Servant. Sospettiamo che sia voluto e che il Grail che quel vecchiaccio sta preparando sia tutto tranne che un realizzatore di desideri.

”Se quello che dici è vero allora l’ho decisamente sottovalutato, è molto più fuori di quello che credevo. Ma stai tranquilla, ho già ucciso il suo Servant. Inoltre ho degli amici molto forti dalla mia stavolta.”

-Ilya: Bene. Fallo fuori mi raccomando! Ora però usciamo, dopo tanto tempo che sei via ho voglia di divertirmi insieme a te.

E tirandolo per la mano lo trascinò fuori. Inutile specificare che Shirou potè scordarsi il suo meritato riposo: per tutto il giorno fu trascinato da Ilya nei posti più disparati, dall’acquario al più grande negozio di peluche della città. Solo al tramonto riuscì, con varie scuse, a separarsi dalla sorella e a rimandarla dai suoi, dove sarebbe stata al sicuro.
E venne presto anche il momento dell’appuntamento: a mezzanotte un drago dorato con in groppa Shirou e Caster atterrò sulla cima della collina designata, dove poco dopo arrivò anche Shuda. Non appena furono riuniti dal cielo discese anche il Vimana, da cui scesero due persone: il primo era Ettore e il secondo una figura in giacca e cravatta, il volto completamente avvolto da bende sbrindellate. L’unico occhio che spuntava dal bendaggio ardeva di una determinazione selvaggia.

”Il Master di Lancer suppongo.”

-???: Il vincitore della scorsa edizione suppongo. Sono stupito, li vali davvero tutti quei soldi?

”Di che stai parlando? Quali soldi.”

-???: Lord Zouken ha promesso una grossa ricompensa a chi ti elimina. Non fare quella faccia, non sono al suo servizio: il mio capo lo è. Ma per me i soldi sono tutti uguali. Ora andiamo da un’altra parte, qui non è adatto.

E con una velocità sovrumana si diresse verso est con Ettore. Shirou li inseguì a piedi, mentre Caster usava di nuovo il drago.

Nello stesso momento il Vimana si aprì e ne uscirono altri due nuovi personaggi. Il primo era un uomo rivestito in una magnifica armatura dorata, che in mano stringeva uno scettro. La sua apparenza regale non lasciava dubitare del fatto che costui in vita fosse stato una persona di alto rango, forse addirittura una divinità.
Mentre, dietro di lui...
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