| I quattro ora si muovevano uno di fianco all’ altro, correndo per le strade come delle saette, macinando chilometri e chilometri senza mai fermarsi, e senza mai dire una parola. Fu proprio il demone a interrompere quel silenzio chiedendo a Kakashi se aveva alcuna idea di dove iniziare a svolgere le ricerche e di capire dove poter informarsi senza dare troppo nell’ ochio. A quella domanda anche Naruto e Sakura si fecero attenti, e il maestro rispose di si che la missione si sarebbe divisa in due, Naruto e te dovrete proteggere una indovina diceva, mentre io e Sakura cercheremo informazioni di nascosto, affermò per poi concludere che così sarebbero passati meno nell’ occhio, e avrebbero deviato l’ attenzione su i protettori della donna e non su loro due. Il piano era davvero ben congegnato, e la cosa sembrò essere apprezzata da tutti, tanto che si annuirono a vicenda, mentre proseguivano il loro viaggio. Dopo cica dieci minuti che il ragazzo aveva domandato il gruppetto si fermò con in testa Kakashi, che si girò verso i tre che ora erano di fianco a guardarlo, molto bene disse a tutti, e poi fece un gesto come per dire che si sarebbero fermati li per il momento. Fatto ciò il maestro chiese a tutti di fargli vedere che equipaggiamento avevano con loro, e tutti gli mostrarono il loro equipaggiamento ninja, tranne il nostro ragazzo che aveva un equipaggiamento diverso lui aveva una spada e una pistola, tanto che Kakashi rimase davvero sorpreso nel vederla, e chiese al ragazzo di far vedere l’ utilizzo di qell’ arma a tutti, e fissò un centro, in cui il ragazzo doveva mirare. Il demone si posizionò davvero distante, e tese il braccio puntando, per poi premere il grilletto, e la pallottola partì bucando in pieno centro il segno, e lasciando di stucco tutti. A quel punto il maestro volle vedere se se la cavava allo stesso modo bene con le armi da lancio, e Michelangelo eseguì senza problemi facendo tutti i centri richiesti. Come ultima cosa Kakashi volle vedere come e la cavava nel combattimento corpo a corpo con le spade, e quindi il ragazzo impugnò la sua spada che ora era una katana di diamante nero, e iniziò a duellare con il maestro sotto gli occhi degli altri compagni di viaggio, dimostrando di essere un vero e proprio combattente fortissimo. Finito di combattere con le spade i due passarono alle cosiddette arti marziali, e iniziarono un combattimento a mani nude, tutto ciò durò un paio di ore, e alla fine Kakashi affermò di aver visto bene, che il ragazzo era davvero forte e portato. Michelangelo ringraziò per il complimento ricevuto e si sedette a mangiare qualcosa, per ricuperare le energie, e per rilassarsi. A quel punto Kakashi informò che si sarebbero fermati li fino alla mattina seguente, e che quindi si sarebbero allenati per tutto il pomeriggio. Cos’ tutti e quattro iniziarono a mangiare della carne, e nel frattempo parlare di cose in generale come atre particolarità, tanto che il demone arrivò a chiedere a Naruto se gli piaceva Hinata, perché aveva notato che a lei piaceva davvero moltissimo, e il demone volpe gli rispose che era la sua ragazza. Michelangelo sorrise e gli disse che stavano davvero molto bene insieme, che erano fatti uno per l’ altra. Finita la pausa pranzo i quattro iniziarono ad allenarsi, i tre ninja al loro modo, mentre il ragazzo iniziò a svolgere piegamenti e flessioni, mentre si esercitava nel controllo mentale, tanto che a un certo punto ricomparvero intorno a lui le solite saette rosse, simbolo di potenza del ragazzo, che attirarono subito l’ attenzione degli altri. Dopo questo piccolo episodio tutti quanti iniziarono a combattersi tra di loro con molta foga, un allenamento intensivo sia per il fisico che per i sensi, cercando di evitare di incassare il numero minore di colpi. Tutti e quattro alla fine incassarono lo stesso numero di colpi, ma la cosa li faceva felice e contenti dell’ allenamento seguito. Finito l’ allenamento si sdraiarono sull’ erba intono al fuoco che vi era ancora luce e si addormentarono di colpo, per poi svegliarsi il giorno dopo e iniziare una colazione molto abbondante, dal momento che avevano saltato la cena per la troppa stanchezza che avevano accumulato. Ora erano davvero riposati e in forze, e si rimisero in marcia verso il villaggio del Fuoco che non distava molto da li, infatti non correvano come prima, ma camminavano tranquilli ridendo e scherzando, con le maschere in viso per nascondere la loro identità, anche perché in questo modo loro avrebbero potuto assumere diverse sembianze senza mai farsi riconoscere dalla popolazione, e indagare meglio. Appena sarebbero giunti al villaggio Naruto e Michelangelo sarebbero andati al tempio, mentre gli altri due avrebbero iniziato la loro ricerca, l’ accordo era così. Dopo circa dieci minuti di cammino i quattro giunsero al villaggio e Sakura e Kakashi utilizzando la tecnica della trasformazione cambiarono il loro vero aspetto occultando il loro reale aspetto, e prendendo un’ altra strada, non prima di salutare e inaugurare l’ imboccallupo. Allo stesso tempo dopo aver salutato gli altri due si diressero verso il tempio mantenendoli loro aspetto da squadra anbu, dirigendosi verso il tempio. Naruto e Michelangelo in breve tempo, saltando da una casa all’ altra si trovarono davanti al tempio, e quindi decisero di tornare con i cosiddetti piedi per terra. I due atterrarono davanti alla scalinata del tempio, con il ginocchio destro appoggiato per terra, nella stessa posizione, per poi alzarsi e incamminarsi verso l’ entrata del tempio, ma cera un qualcosa che ad entrambi non quadrava, avevano entrambi una sensazione che quel posto non fosse per niente sicuro, anzi tutt’altro. L’ aria di tensione che vi era assolutamente asfissiante, tanto che i due ragazzi si chiesero che diavolo stesse succedendo in quel posto, di sicuro qualcosa di grave, dal momento che aveva mandato loro l’ Hokage, ma non si sarebbero mai immaginati di trovare una tale tenzione, talmente forte che ti stordisce i nervi, e ti rende inebetito, quasi impaurito. La cosa però fece effetto solo all’ inizio ai due ragazzi, che subito riacquistarono la loro tranquillità, e iniziarono a camminare, salendo le scale, verso il portone principale, ora con un aria sicura e raggelante, il loro obbiettivo era chiaro proteggere una sacerdotessa, e cercare informazioni, si erano divisi i compiti, quindi ora toccava a loro due proteggere la persona in custodia, ed erano sic uri che ce la avrebbero fatta a tutti i costi. Michelangelo nel frattempo mentre salivano pensava che di sicuro proteggere una sacerdotessa, gli sarebbe servito di più a diventare più forte, e la cosa in effetti teoricamente era vera, avrebbe avuto più probabilità di svolgere combattimenti potentissimi, dove si sarebbe dovuto sul serio impegnare. Una volta che i due finirono di salire le scale si trovarono davanti un immenso portone in ferro, con davanti una schiera di guardie a proteggerlo. Quest’ultime li videro e si aprirono lasciando il passaggio ai due, che erano aspettati, e aprirono il portone. Naruto e il demone si diressero verso il portone, e vi entrarono, mentre esso si richiudeva alle loro spalle. Entrati si guardarono intorno, perché vi erano tre strade, e non sapevano quale prendere, questo era uno dei labirinti della reggia, dovevano riuscire ad arrivare in fondo azzeccando la strada, senza finire in tranelli o incontrare mostri da affrontare. Per il primo percorso ci pensò Michelangelo, che fatte sbucare le ali si alzò in volo afferrando Naruto, e dopo aver osservato le strade volarvi sopra. La prima strada era stata azzeccata, era quella centrale, finché non arrivarono in fondo al giardino, dove il demone atterrò, e davanti a loro si apriva un muro con tre porte, dovevano sceglierne una, dalla porta in cui non fosse uscito un mostro, dovevano entrarci e seguire il percorso. Questa volta invece fù Naruto a risolvere la situazione, si avvicinò alle porte, e utilizzando il suo fiuto potenziato grazie alla volpe a nove code riuscì a sentire l’ odore di una bestia dietro alle porte errate. Quindi i ragazzi aprirono la porta a sinistra, e vi entrarono, camminando per un corridoio stretto e angusto, finché non sbucarono in un’ altra stanza enorme, dove non vi erano delle porte, ma delle enormi finestre pesantissime, opache che non permettevano di vedere oltre, dovevano trovare una strada che dall’ alto li portasse al giardino, stando attenti al fatto che dietro alle altre due si vi era una strada, ma appena facevi dei passi il ponte crollava, e ai due non rimaneva altro che provare, e pure qui fu Naruto a sbrogliare la situazione, utilizzando la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo, la stessa tecnica di Michelangelo. Le tre copie di Naruto si diressero alle finestre, e le aprirono, per poi iniziare a camminare sui tre ponti. Quelli a destra e centrale crollarono, mentre rimase intatto quello di sinistra, quindi i due imboccarono quel sentiero, e in pochissimo giunsero nel giardino, che era circondato da strane piante, delle piante con dei fiori enormi rossi che si mettevano davanti a loro bloccandogli la strada. I fiori avvertendo la loro presenza si aprirono e mostrarono la loro peculiarità, erano piante carnivore, ma sempre piante erano. Infatti fu proprio il demone Alter a trovare la soluzione, allargò le braccia, e fece comparire delle sfere rosse infuocate, era la tecnica palla di fuoco, e iniziò a scaraventare una raffica di queste sfere a ripetizione, colpendo tutte piante e facendole bruciare tutte una dopo l’ altra. Il ragazzo alla fine guardò soddisfatto il suo operato e iniziò a camminare, mentre il secondo lo seguì senza dire una parola. Imboccarono così una strada versione campagna circondata da alberi altissimi, e con fiori bianchi all’ esterno, come decorazione. Forse i due ragazzi erano arrivati a destinazione, infatti davanti a loro vi era un edificio, precisamente una mega villa, con fattezze simili a quelle di una reggia, che si stagliava imponente e allo stesso tempo allarmante, perché dava un certo senso di timore verso chi vi arrivava davanti, una specie di maschera o una vera e propria peculiarità di quella architettura, questo i due non lo sapevano, e continuavano a camminare, quando il Demone si accorse di due presenze che vi stavano arrivando da dietro, e disse a Naruto, che i loro due compagni li avevano raggiunti, e infatti era così in breve tempo arrivarono sia Kakashi che Sakura, che si fermarono di fianco a loro. Subito il ragazzo chiese che cosa ci facessero li, e il maestro spiegò, che dovevano presentarsi pure loro come guardie in veste di protettori. A quel punto i quattro si incamminarono come all’ andata il maestro per primo, seguito dai due allievi, e in fine Michelangelo, che però aveva una strana sensazione, e se ne stava allerta, sapeva che sarebbe dovuto succedere qualcosa, se lo sentiva nelle ossa. Di colpo da sopra il tetto della villa partì un onda nera fortissima verso di loro a velocità strabiliante, tanto che non fecero in tempo a muoversi, che l’ onda ormai li aveva raggiunti, ma tra loro e l’ onta dei fulmini crearono un segno, precisamente un segno alchemico molto particolare, il segno che prediligeva il demone, la sua barriera, Assorbimento Alchemico, una tecnica che aveva appena imparato, ma che gli era davvero utile in battaglia. L’ onda si andò a schiantare contro il segno, che la bloccò completamente impedendo così che quell’ attacco colpisse i suoi compagni di viaggio. I tre si girarono e videro il ragazzo con le braccia verso di loro, che aveva i palmi aperti e dritti, allora capirono che quella barriera l’ aveva eretta lui, e ne rimasero molto sorpresi, a quanto pare il ragazzo non aveva mostrato tutte le sue abilità. Dopo poco l’ onda svanì e il ragazzo tolse la barriera, e fece qualche passo in avanti affiancandosi ai suoi compagni, mentre un gigante di colore rosso saltò giù dal tetto, l’ aria feroce e alquanto cattiva, ora li fissava, con quel ghigno di chi vuole divertirsi a trucidare le sue vittime. Michelangelo si fece avanti, e senza dire niente, facendo semplicemente un gesto con la mano fece capire ai tre che se ne sarebbe occupato lui, di stare li a guardare la scena. Ora davanti al ragazzo si trovava uno strano essere dalla carnagione rossa molto muscoloso, con strani disegni addosso tipo tatuaggi, dai capelli neri, da cui uscivano un paio di corna, e gli occhi gialli. Dal naso face uscire del fumo bianco, e in mano teneva una ascia dalla doppia lama, il suo sguardo era fisso sul ragazzo che camminava verso di lui con passo fermo e deciso mentre estraeva la sua spada nera di diamante, era la sua spada demoniaca, all’ ultimo aspetto. Il mostro si scagliò contro di lui con un urlo disumano, lanciando un fendente con lascia, che il ragazzo schivò spostandosi verso sinistra, e a quel punto la lama dell’ ascia che era andata a vuoto andò a conficcarsi nel suolo rompendolo per la forza del colpo. Ma a quanto pare il mostro era davvero forte, perché estratta l’ arma velocissimo riassestò un altro fendente uguale a quello precedente, ma stavolta il ragazzo si limitò ad alzare la spada e a porla sopra la testa, ma allo stesso tempo il suo era un colpo mirato a colpire l’ ascia del tipo tutto rosso. Le due lame riscontrarono, ma quella del mostro ebbe la peggio, si spezzò sotto la forza e la durezza della spada del ragazzo, che così facendo gli troncò in due l’ ascia, lasciando disarmato il tipo, che vedendo la sua arma rotta, fece qualche passo in dietro, aveva perso quella espressione di prima sul volto, ora era terrorizzato, nel vedere quel ragazzo. Michelangelo si fermò e gli chiese perché cercava di fermarli, e il tipo disse che era la loro prova per vedere se effettivamente erano forti o no, e per capire se erano in grado di difendere la sacerdotessa, ma che non avrebbe mai immaginato che fosse così forte. A quel punto il mostro di rosso si sollevò in piedi e osservò il ragazzo, per poi sgranare gli occhi, e dire che non ci poteva credere, che il ragazzo che aveva davanti era colui che sarebbe stato destinato ad ospitare l’ anima e la forza del grande drago, anzi del re dei draghi, la cosa lasciò di stucco il ragazzo, e ora che sarebbe successo, non lo poteva sapere, ma che diavolo stava farneticando quello stupido, bo non lo sapeva, si sicuramente stava raccontando un mucchio di frottole, quindi la cosa non preoccupò il ragazzo, che continuò insieme agli altri al palazzo, per incontrare la sacerdotessa, che di sicuro li stava aspettando con impazienza, o per lo meno listava aspettando e basta. A quel punto le prove erano finalmente finite, non cera che dire quello era il palazzo che stavano cercando, ma quanto cavolo era grande non ci poteva credere, era abnorme, ancora più grande della reggia della regina dell’ altro continente. Michelangelo e i tre rimasero li ad osservare sbalorditi, quando la porta si aprì, e fece capolino un maggiordomo piccolo, che venne poi affiancato dallo stesso mostro che aveva appena affrontato il demone, e i due gli fecero gesto di seguirli, che li avrebbero condotti dalla sacerdotessa, che veramente li stava aspettando.
Edited by $Dark_Angel$ - 5/11/2008, 18:01
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