Missione Scolastica, The Mage and The Qwaser II: Cherub’s Cooperation

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Soul_Scythe
view post Posted on 31/12/2008, 14:58




CITAZIONE
Quest da 9X100, insieme a Skull, per imparare:

Mana Burst

Per supplire alla loro naturale debolezza fisica i maghi-guerrieri utilizzando questa particolare tecnica: l’energia magica, invece di essere rilasciata all’esterno, viene re-indirizzata all’interno del corpo e dell’arma brandita dal mago, per poi venire immediatamente espulsa con violenza. Il risultato è una peculiare aura grazie alla quale Shirou è in grado di elevare le proprie capacità fisiche ben oltre i propri limiti.
Tutte le caratteristiche aumentano del 20% e il suo corpo viene avvolto da una fulgida aura rossa, in grado di smorzare anche significativamente la forza degli attacchi che egli subisce, sia magici che fisici, effetto che comunque dipende sempre dalla differenza di forza. Inoltre i colpi normali portati in questo stato acquistano un potere distruttivo enorme, capace di frantumare con facilità anche un macigno.
TECNICA DI SUPPORTO

Marble Phantasm

Una forma di arte magica in possesso solo di una ristrettissima cerchia di esseri al mondo, dalla forza immane. Consente di collegare la propria coscienza con la natura e il mondo stesso, riuscendo a manipolare ed alterare l’ambiente circostante a proprio piacimento. Da questo effetto sono esclusi gli esseri viventi come gli uomini e gli animali, ma non le piante. Inoltre tanto più è grande la quantità di elementi manipolati tanto più è grande lo sforzo necessario per eseguire la manipolazione.
TECNICA OFFENSIVA/DIFENSIVA/DI SUPPORTO

Knight of Honor: The Knight Does Not Die with Empty Hands

Ai tempi di re Arthur Pendragon una delle regole che i cavalieri dovevano rispettare era di non morire in combattimento disarmati. Così per rispettare sempre questo vincolo Lancillotto del Lago creò questo incantesimo, ora passato a Shirou, grazie al quale può trasformare qualunque cosa egli tocchi con le mani in un’arma, non importa di che oggetto si tratti. Tuttavia ci sono delle precise regole: non si possono trasformare gli esseri viventi; la massa dell’arma ottenuta deve essere più o meno quella dell’oggetto trasformato; una volta che Shirou smette di toccare l’arma essa ritorna al suo stato originale dopo un turno; le armi così ottenute non hanno statistiche.
TECNICA DI SUPPORTO

SPOILER (click to view)
”Parlato Shirou”
§ Pensato Shirou §

-Anfh! Anfh!

L’uomo incappucciato respirava affannosamente, i polmoni e i muscoli delle gambe messi a dura prova dalla tremenda corsa che aveva fatto dal rifugio fino a lì. I palazzi, nel buio notturno illuminato da una splendida luna d’argento, gli sembravano enormi muri neri che si chiudevano sempre più su di lui, complice la paura che, lo volesse o no, attanagliava il suo cuore.

-Maledetto...Maledetto moccioso! Che tu possa crepare all’inferno!

”Prego, prima te allora.”

Al suono di quelle parole l’uomo si voltò stupefatto, giusto in tempo per vedere una figura nera balzare da un tetto all’altro con una velocità incredibile, per poi saltare verso di lui e colpirlo con un calcio volante in piena regola. Fece solo in tempo a pararsi con il braccio, e venne comunque sbattuto dall’urto a un bel pò di metri di distanza , atterrando con violenza sul duro acciottolato. La figura nera invece eseguì un salto mortale all’indietro e atterrò in piedi incrociando le braccia al petto, sorridendo e mostrando la bianca dentatura che risaltava nel buio grazie alla luce lunare riflessa: ricordava a tratti lo Stregatto di “Alice nel paese delle meraviglie”.

”Anche se ti dirò, non sono sicuro di voler morire tanto presto sai? Anzi, non ci tengo proprio in nessun caso.

Ora, ma perchè non ti arrendi e basta?”


-Fan*ulo!

Imprecando e rialzandosi l’uomo sfoderò la spada e si avventò su Shirou, che continuava a sorridere. Tentò un fendente, che però venne prontamente schivato; ne tentò molti altri, seguiti da montanti, tondi, colpi laterali, affondi, che però andarono tutti a vuoto: Shirou neanche usò le mani, limitandosi a un rapido gioco di gambe per tenere testa a quel tipo. Alla fine quest’ultimo, ormai esasperato, tentò di lanciargli un Fire dritto in volto: alla vista di ciò Shirou sospirò, come arrendendosi all’idea di riuscire a farlo ragionare, e non si mosse più, facendosi colpire dalla magia. L’uomo ebbe un moto di esultanza, che però fu prontamente estinto non appena si accorse che la testa di Emiya avvampava senza bruciare. Con movimenti lenti tirò fuori una pistola rossa dalla fondina dietro la schiena, l’avvicinò al volto e le fiamme vennero subito risucchiate all’interno della canna dell’arma, che alla fine emise uno sbuffo di fumo, in segno che aveva gradito il pasto.

-M-Ma tu sei un mostro!!

”Nooo, non sono un mostro.

Sono un mago.”


Gli puntò la pistola contro e sparò una decina di volte, sparando proiettili di fiamme pressurizzate che esplosero sul corpo del malcapitato provocandogli varie ustioni di secondo grado e lo fecero accasciare a terra, in preda al dolore. Rinfoderò l’arma, tirò fuori dalla tasca un cellulare e compose un numero.

”Pronto, ispettore? Le annuncio che ho appena sgominato l’intera banda. Li troverà tutti svenuti all’interno del capannone n°5 del porto, tranne il capo che ho dovuto rincorrere per un bel pezzo prima di acchiapparlo. Lo porterò personalmente al commissariato.”

-Eccellente lavoro! Lo sapevo che quelli dell’Assiah non sbagliano mai un colpo! Anche se a dire la verità quando ho visto quanto eri giovane qualche dubbio l’ho avuto...

”Giovane sì, ma pieno di energia e voglia di fare. Ci sentiamo dopo.”

Chiuse la comunicazione e ripose di nuovo il telefonino in tasca, poi sollevò sostenendolo per la spalla il malcapitato e a passo lento ma deciso lo trascinò fino alla centrale di polizia, dove lo affidò agli agenti. Lì lo fecero accomodare nell’ufficio dell’ispettore, che arrivò pochi minuti dopo complimentandosi ancora per l’ottimo lavoro svolto.

-Ti dirò, di solito quando incarichiamo degli esterni quello che ci arriva dei criminali sono solo i loro corpi senza vita. Invece tu li hai catturati tutti vivi, anche se un bel pò malconci.

”Non mi piace uccidere indiscriminatamente, tutto qui. Se proprio devo sporcarmi le mani voglio avere dei validi e seri motivi per farlo: e questa banda di contrabbandieri non me ne ha dati, così ci sono andato leggero.”

-Ben detto. Ecco qua la tua ricompensa. Alla prossima.

”Alla prossima.”

Prese la busta con i soldi, la mise nella tasca interna della giacca, salutò e uscì dalla stazione, godendosi l’aria fresca e salata di quella città affacciata sul mare.
Una semplice missione di routine, una semplice caccia a dei criminali, uno dei tanti lavori che venivano affidati all’Assiah. Avevano ragione: erano un esercito di mercenari strettamente parlando, ma almeno si riservavano il diritto di scegliere per chi lavorare, indipendentemente dal prezzo che gli veniva offerto. Questa per lui era una differenza molto importante.

§ E’ ora di tornare a casa. §

Raggiunse il parcheggio in cui aveva parcheggiato la moto, una Harley Davidson grigio metallizzata, saltò in sella, accese il motore e dando gas partì a tutta birra.

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-Shirou!

Non era neanche rientrato nella sua stanza che subito la centralinista dei Lux lo chiamò dal fondo del corridoio, affacciata alla reception. Rassegnato cambiò direzione e la raggiunse.

”Ciao Reika. Hai bisogno di qualcosa?”

-No, ma qualche minuto fa hanno telefonato, chiedendo di te. Gli ho detto che eri in missione, ma che saresti tornato a momenti, così ho trasferito la chiamata al tuo apparecchio e messo l’utente in attesa.

”Grazie. Ha detto chi è?”

-No, non me l’ha voluto dire. Ma dalla voce direi che è una ragazza.

§ Che sia Tohsaka? O Fujinee? O addirittura Sakura? Potrebbe perfino essere Ilya per quello che ne so. In fondo le capisco: non mi faccio sentire da un bel pò di tempo. §

Tornò alla sua camera, appoggiò l’equipaggiamento, si sedette comodo sulla poltrona e sollevò la cornetta del telefono.

”Pronto?”

-???: Emiya-san?

Quella voce gli parve familiare, anche se in quel momento non riusciva a collegarla a un nome o a un volto.

”Sì, sono io. Con chi parlo?”

-???: Sono Oribe Mafuyu. Si ricorda di me?

”Oh, ma certo! Ciao Mafuyu. Scusami se non ti ho riconosciuto subito.”

Oribe Mafuyu era una ragazza che Shirou aveva conosciuto qualche mese fa, durante una missione per ritrovare l’antica reliquia Avalon. Era impossibile dimenticarsi della vicenda, per tutti i dubbi che lei e i suoi compagni gli avevano lasciato, con citazioni tipo Qwaser e Theotokos di Tsaritsyn: aveva provato a cercare dei documenti che ne parlassero, ma invano. Tutt’ora, l’alchimia di Sasha e degli altri continuava a restare un mistero impenetrabile.

-Mafuyu: Si figuri. Non sapevo come contattarla, dato che non conoscevo il suo domicilio, così ho telefonato direttamente all’Assiah. Per fortuna l’ho trovata subito.

”Già, sono appena rientrato. Cosa posso fare per te?”

-Mafuyu: Ehm...è una questione un pò complicata. Le passo una persona che le spiegherà tutto.

-???: Buongiorno signor Emiya Shirou. Il mio nome è Yuri Noda, ministro della chiesa ortodossa dell’estremo oriente. Piacere di conoscerla.

”Piacere anche da parte mia. Cioè, lei sarebbe un prete ortodosso?”

-Yuri: Esattamente. Verrò subito al dunque se non le dispiace: vorrei richiedere i suoi servigi, signor Emiya. Come guerriero dell’Assiah.

E anche come mago.

”Capisco...quindi sa bene chi sono. E saprà anche che tra quelli come me e la Chiesa non scorre buon sangue. Quindi mi chiedo, perchè chiede aiuto proprio a me?”

Tra l’Associazione dei Maghi e la Chiesa Cristiana infatti i rapporti erano sempre stati molto tesi, poiché per i secondi i primi erano eretici e peccatori che osavano cercare di mettersi allo stesso livello di Dio e sconfinare nel suo territorio. Logico quindi che Shirou sospettasse di quel prete.

-Yuri: E’ corretto, ma questo avviene principalmente con la dottrina cattolica e protestante. Le assicuro che da parte nostra invece ci sono molti meno problemi a cercare un dialogo costruttivo. Ma non è di questo che volevo parlarle: quello che vorrei da lei è che agisse, possibilmente assieme a un suo collega fidato, sotto copertura qui all’Istituto S.Mihailov, dove si trova anche la chiesa posta sotto la mia custodia. L’obbiettivo è scovare ed eliminare certi individui, dei Qwaser eretici, che hanno preso di mira questo posto, oltre naturalmente a proteggere gli ignari studenti.

Per un attimo a Shirou parve di essere vittima di una presa in giro: sembrava lo squallido copione di un’altrettanto squallido manga commerciale, tutto fanservice e combattimenti. Ma il tono del prete era troppo serio per poterne dubitare.

-Yuri: Il resto delle informazioni lo riceverà direttamente da me in Giappone, se e quando deciderà di accettare l’incarico.

”Lo sa che tutta questa conversazione suona tanto di mafia russa? Comunque accetto, anche perchè ho un sacco di domande di cui vorrei trovare le risposte. Cerco un compagno interessato e vi raggiungo, l’indirizzo c’è l’ho già.”

-Yuri: Meraviglioso. L’aspetteremo con trepidazione.

”A proposito, ha detto che dovremo agire sotto copertura giusto? Che genere di copertura?”

-Yuri: Come insegnanti supplenti ovviamente. Ho già pronti i documenti falsi necessari: basta solo inserire i vostri nomi. Non si preoccupi, potrete usare quelli veri: so per certo che quello che ha scoperto Kuchiba Yu non è mai arrivato ai suoi colleghi. Buona giornata: Mafuyu e gli altri la salutano.

Riappese, lasciando Shirou scioccato delle sue ultime parole.

”Insegnanti? Supplenti? Documenti falsi? Se quello è un prete io sono un’anatra! In che razza di storia mi sono andato a cacciare...

Vabbè, dunque: a chi posso chiedere di accompagnarmi?”


Prese l’agenda telefonica e sfogliandola prese a chiamare uno ad uno tutti quelli che conosceva abbastanza bene.
Ma gli esiti furono tutti negativi: Kyrios era in vacanza, Katriel in missione, Sai pure, Kira era irraggiungibile, Shuda neanche ci provò per paura di quello che avrebbe potuto fare, Michelangelo era sparito e Namine pure.
Restava solo un nominativo, e Shirou sapeva che era presente lì all’Assiah, ma andava incontrato di persona invece che con il telefono. Così uscì e si diresse a passo spedito verso l’ufficio del Supremo, dove bussò alla porta. Ricevuto l’ok entrò e si trovò faccia a faccia con Skullblakael in persona, che sedeva alla sua scrivania firmando delle carte. Lo salutò e si andò a sedere sulla sedia davanti a lui, per poi intrecciare e posarle sul mobile, con aria seria.

”Allora Skull, ormai posso chiamarti così vero?, ciò che mi porta qui da te oggi è molto semplice: mi è stato richiesto un lavoro, da svolgere nella mia terra di origine, il Giappone, e mi serve un alleato.”

Gli spiegò poi nei dettagli la conversazione avuta con il presunto prete e anche cos’era successo nella missione per ritrovare Avalon, su Shasa, i Qwaser e il misterioso oggetto, la Theotokos di Tsaritsyn, che stavano cercando, aggiungendo anche che non era riuscito a scoprire praticamente nulla in proposito.

”Questo è tutto quello che so. Che ne dici, accetti? Se la risposta è sì allora possiamo partire quando vuoi: al Concessionario mi sono fatto tenere da parte un veicolo eccezionale, con il quale possiamo raggiungere il Giappone in poche ore.
Per quanto riguarda quello che ci troveremo ad affrontare...l’ignoto è pane per i nostri denti no?”


Edited by Soul_Scythe - 1/6/2009, 21:34
 
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Skullblaka
view post Posted on 20/1/2009, 23:46




CITAZIONE
Kokujō Tangen:
letteralmente punizione divina della corda nera del re illuminato. Dopo ave fatto coagulare la propria aura su tutto il proprio corpo si rilascia tale energia , per evocare un gigante colossale armato con una gigantesca naginata e con una spessa armatura. La creatura esegue gli ordini del padrone che appunto li invia mentalmente alla creatura evocata. Questa può rimanere in campo per tre turni e possiede il doppio delle statistiche del padrone.
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7x65... dato che sono dieci post 10x45.5

Uno starnuto piuttosto sonoro , in mezzo ad una stanza piena zeppa di libri e fogliame volante , sparso qua e la. Era la stanza di una delle creature sicuramente più forti dell'a fortezza. Stava sempre immerso nella lettura , dilettandosi a conoscere ogni tipo di filosofo , il cui pensiero sembrava ogni volta dargli delucidazioni e brividi nuovi. Si acculturava come faceva il grande stoico Seneca , che come un raccoglitore di fiori si dilettava nel prendeva i fiori all'occhiello della letteratura contemporanea e non , prendendo le massime più belle per "saldare il debito" al suo allievo Lucilio , come ci lascia intendere ne"lettere a Lucilio". Egli si rifaceva innanzitutto alle grandi opere e al sommo pensiero di Epicuro , di cui l'intera opera riporta frammenti di grande importanza. Sfogliò un paio di pagine , mentre staccò minimamente lo sguardo dal fogliame pieno d'inchiostro del libro. Aveva percepito qualcosa. Lui aveva poteri sovraumani quindi quella 'cosa' che aveva percepito poteva anche trovarsi kilometri , o addirittura miglia di distanza dalla fortezza. Pertanto , neanche il tempo di arrivare sarebbe stata una creatura morta , fatta fuori dalle sentinelle , nel pieno della loro "Efficienza". Bene... nulla di cui preoccuparsi , poteva tornare alla lettura. Alla fine i lux erano i guerrieri messi meglio , poichè dopo la morte del capo Shadow, Fenis , esempio di vergogna per la razza dell'Assiah , che non si scannavano a vicenda anzi , avevano subito un numero quasi insignificante di perdite. Così dopo pochi secondi chiuse improvvisamente il libro chiudendo gli occhi per breve tempo. Poi li riaprì alzandoli dal tavolo , accompagnati da un sorriso trionfante. Finito tutto quanto! Si alzò stiracchiandosi come fosse un gatto in calore , sbadigliando poderosamente. Fece qualche passo , continuando a far scricchiolare le ossa ancora intorpidita per le troppe ore passate da seduto. Sorvolò tranquillamente , con la classica serenità di un pensionato nei giardini pubblici , una montagnola di libri accatastati fra loro , che creavano una muraglia , sicuramente più solida di quella dei cinesi durante la dinastia Ming. Queste scelte di spazio ebbero una duplice utilità. 1) Se voleva un libro in particolare , lo trovava là , a meno che qualche fetente bastardo non avesse rubato un bel blocco di cinquecento e più pagine de promessi sposi … oramai letti quattro volte. 2) Faceva da muro protettivo se i nemici arrivavano a conquistare l’Assiah , avrebbero dovuto penetrare attraverso ben due muri solidi , le mura di cinta della cIttà e il muro nella stanza del supremo Lux. Alla faccia di Don Ferrante e della sua mirabile e gigantesca Biblioteca piena di fiori all’occhiello di qualsivoglia autore di qualsivoglia argomento: dall’astronomia , alla cavalleria, dalla magia alla scienza. Si avvicinò ad alcuni testi filosofici , guardandoli come se fosse normale vederli tutti letti , aperti con le orecchiette sulle pagine e stampati su fogliame, che sembrava fosse stato preso di mira dai Ratti. Fece passare una mano lungo una scaffale , prendendo con le dita ciò che cercava. Lo afferrò con il medio , mentre per lo sforzo si era inclinato troppo in avanti , che sarebbe bastata una folata di vento proveniente dalle finestra per farlo cadere come fosse un sacco di patate al suolo. Prese il tanto sudato Libro e lo aprì come fosse un manuale , in maniera agevole , senza far gesti che implicassero una somiglianza all’apertura di una enciclopedia dove dopo l’apertura si sbuffa a più non posso alla ricerca di una strafottutissima parola che per te può valere oro , onde evitare una grave insufficienza ad un compito in classe. Egli toccò rapidamente il titolo del libro scritto a caratteri cubitali e con colore dorato: “Le metamorfosi” da Ovidio. Altro classico altro piacere di lettura. Ci stava pensando da un po’ … con tutti questi libri poteva benissimo spacciarsi per un insegnante universitario , pur senza laurea. Ad esempio se gli si fosse stato chiesto di fare , sebbene per finta , il ruolo di un magister in un paese sperduto e sicuramente piccolissimo … come lo stato più piccolo al mondo , ovvero la Russia asiatica ed europea , avrebbe sicuramente accettato. Continuava a pensare che relativamente alla portata abitanti la Russia fosse un microstato per nulla paragonabile al miliardo e quattrocentoottanta milioni e passa di cinesi in Cina e non solo. Tuttavia vogliano i miei cinque lettori sapere che egli aveva preso fin da quando era alto pochi centimetri sempre quattro in geografia , praticamente un Einstein dei poveri. Tuttavia qualcosa sembrava turbata la sua tanto guadagnata quiete. Le sue vetrate gigantesche con pregiata raffinature in argento , che ricordavano la magnifica città di Mindo , furono spaccate rovinosamente da un demone gigantesco. Tale creatura armata di alabarda volava pesantemente facendo molto rumore entro le mura del suo palazzo. L’essere era una creatura che già dall’aspetto si ricollegava all’ignoranza e alla rozzezza del globo. Aveva corna che vagamente rassomigliavano a quelle di un toro , denti grossi e ingialliti come fossero scimitarre arrugginite chissà da quanto tempo. Aveva un busto apparentemente corazzato , simile a quello di un carapace di testuggine e una vasta foresta tropicale a base di peli grandi quanto remi di una nave. Dietro la schiena si potevano notare due poderose Ali di pipistrello , simili a quelle che venivano attribuite ai dragoni medioevali e analoghe a quelle dei vampiri alati. L’essere atterrò in un tonfo pesante e profondo. Anche un sordo avrebbe sentito quanto caos aveva fatto un “cucciolotto” così piccolo. Il supremo lux , pose il libro come se volesse dire con aria di schermo , rivolto alla copertina e al demone :“ Stai fermo qui .Torno subito , finisco col signore poi penso a te, che stasera ti mangio come il Seneca”. IL demone sbuffò muovendo alcuni peli superiori , simili a baffi , che si portava sicuramente da quando era un giovane adolescente brutto come un bufalo dall’alito di Molboro . In realtà l’arma che brandiva non era una alabarda , ma Bensì un tridente , simile a quei tridenti che i gladiatori usavano durante i giochi circensi, solo con la punta centrale decisamente più lunga e affilata. Il cherubino legò la spada alla schiena con lena piuttosto irritante , sapeva benissimo che non avrebbe usato quell’arma per una mezza cartuccia come quel maleducato che aveva Sfondato la finestra.

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“SKULLBLAKA!”

“Che è successo?! La mamma non ti ha insegnato a bussare alla porta? Bè avrei un po’ da fare, quindi vediamo … lascia controllare la mia agenda … mmm … Dunque domani non è possibile ho due pestaggi con una decina di demoni e devo fare un occhio nero ad un drago infernale … tra due giorni ho alcuni barbari da trucidare … credo che tra tre giorni dove vuoi tu , posso pensare al bisonte che ha necessità assoluta di mangiare mentine… Ti va bene amico!”

“IO TI DISTRUGGO! PEZZO DI DEFICIENTE!”

“Fatti sotto bellezza … ma se tocchi i libri farai una brutta fine!”

I demone sorrise irato , mentre con un’unghia perforava un libro di un filosofo contemporaneo , un certo Vattimo. Il cherubino mosse un sopracciglio verso l’alto per mezzo secondo , poi camminò tranquillamente verso il demone , che intanto maneggiava la sua arma con l’intenzione di squartare seduta stante il supremo Lux. Mentre la lama stava per toccare la testa del giovane… Splash… Rimase chiuso in una sfera d’acqua. Skullblakael sorrise mentre il suo palmo toccava la sfera d’acqua.

“Sai cosa succede ad un bisonte quando viene colpito da un fulmine in acqua? Ciò che succede a qualcos’altra cosa… Thunder!”

L’Esplosione avvolse il demone che aveva il pelo arrostito e il fumo che sorgeva dai posti più disparati , inclusa la bocca. Gli occhi oramai bianchi erano come un uovo sodo. I suo corpo imponente cadde al suolo , oramai morto … Il cherubino si sedete alla scrivania. Per dire in tono beffardo senza rendersi conto che qualcuno di avvicinava. Questa volta un amico.

“Te l’avevo detto “farai una brutta fine se tocchi i libri”… bisonte avvisato… prenderò il tuo tridente , chissà sarà un ottimo stuzzicadenti. Qual buon vento Shirou.”

CITAZIONE
”Questo è tutto quello che so. Che ne dici, accetti? Se la risposta è sì allora possiamo partire quando vuoi: al Concessionario mi sono fatto tenere da parte un veicolo eccezionale, con il quale possiamo raggiungere il Giappone in poche ore.
Per quanto riguarda quello che ci troveremo ad affrontare...l’ignoto è pane per i nostri denti no?”

Sentì la storia del giovane mago e , con sorriso trionfante disse prendendo le sue cose.

”Ottimo , Russia , paese più piccolo del mondo stiamo arrivando!”
 
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Soul_Scythe
view post Posted on 30/1/2009, 19:58




CITAZIONE
”Ottimo , Russia , paese più piccolo del mondo stiamo arrivando!”

Fu tutto quello che disse Skullblaka, evidentemente su di giri alla prospettiva di una nuova avventura. Sinceramente Shirou rimase un pò, anzi molto perplesso a quelle parole, di cui gli sfuggiva completamente il significato. Pensò che forse era un modo di dire dell’angelo, usato nel paradiso da cui veniva o legato a qualche sua vecchia avventura, perchè di certo, oltre al fatto che andavano in Giappone, di certo uno come il Supremo Lux non poteva davvero credere che la Russia fosse il paese più piccolo del mondo. Sarebbe stato davvero da ridere! Senza contare che l’arredamento della stanza rendeva ancora più impossibile quell’assurda ipotesi: libri, libri e ancora libri, accastati e ammucchiati ovunque fosse possibile. Classici della filosofia, romanzi, trattati scientifici e varie pubblicazioni recenti. L’unica cosa che stonava era la vetrata rotta, pertanto opera di squisitissima fattura (ma sinceramente, quanto prendeva di stipendio Skull per permettersi tutto quello? O i soldi gli venivano da altre fonti, tipo quelle celesti? Chi lo sa.), e un cadavere sul pavimento, un demone alato completamente carbonizzato, più che da fuoco sembrava da una forte scarica elettrica. Aggressioni di quel tipo avvenivano così di frequente che anche Shirou quando la subiva non si premuniva nemmeno di sapere il motivo dell’attacco o chi fosse il mandante: il fatto stesso che loro esistessero li rendeva nemici di un numero spropositato di gente, per di più malvagi o semplici opportunisti che si vedevano minacciati nel loro prolungamento della virilità, i soldi, dagli ideali di giustizia che i Lux diffondevano a iosa.
Shirou aspettò che Skull raccogliesse il suo equipaggiamento e poi gli fece strada fino al concessionario dove immancabilmente al suo arrivo si materializzò il commesso addetto al Ragnarok, che sapeva benissimo quanto al mago piacesse quell’oggetto e gongolava ogni volta che poteva noleggiarglielo, dato che della grossa somma che il ragazzo versava ogni volta una parte finiva nelle sue tasche come compenso. Ma non appena vide anche Skullblaka il suo sorriso si smorzò visibilmente, complice certo l’idea che se avesse provato ad approfittarsi anche dell’angelo ci avrebbe rimesso più della testa. Shirou lo intuì al volo, e decise senza tanti scrupoli di approfittarne.

-Bu-buongiorno, signor Emiya, sommo Skullblakael. Cosa posso fare per voi?

”Ehilà! Ci serve il Ragnarok, con il serbatoio pieno fino all’orlo: dobbiamo fare andata e ritorno dall’arcipelago giapponese. Il Ragnarok può fare un viaggio simile?”

-Naturalmente! E’ stato progettato anche per le lunghe distanza, l’unica cosa è che in questo caso dovrete tenervi a bassa quota per non sforzare eccessivamente il motore. E’ già pronto nell’hangar, con già il carburante al massimo. Ora, per quanto riguarda il noleggio...

”Esatto!” -lo interruppe Shirou passandogli un braccio interno al collo e sussurrandogli all’orecchio- ”Proprio a tal proposito discutevo prima con il supremo: ritiene, e gli dò ragione, che il prezzo sia un pò troppo alto. Voialtri servite senza discriminazioni tutti gli abitanti della fortezza, e ciò vi fa guadagnare una barca di soldi, anzi due: uno sconto non vi cambia micca nulla no?”

-Ma..ma veramente...

Sconto? Di quanto?

”Facciamo...del 50%. Per sempre da adesso in poi.” -il commesso impallidì, ma Shirou rincarò la dose- ”E se hai qualche rimostranza dilla pure a Skullblaka. Lo vedi quel tridente che ha in mano?

Il suo proprietario fino a cinque minuti fa era nel pieno della salute. Vuoi sapere adesso cosa ne è stato?”


Quello impallidì tanto da sembrare una statua di marmo: la fama sanguinaria e implacabile dei tre supremi li precedeva dovunque andassero. Cominciò a gesticolare nervosamente, inchinandosi ogni due secondi.

-Ma certo! Ma certo! Ovvio! Ovvio! Prego venite!

Li scortò quasi correndo fino al magazzino sul retro, dove in mezzo alla stanza, appollaiato su un piano rialzato, stava il Ragnarok in tutto il suo splendore.
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”Perfetto! Noi andiamo di fretta, quindi sbriga tu per favore tutte le pratiche necessarie ok? Bye bye!”

Ridacchiando sotto i baffi Shirou saltò a bordo al posto di guida, poi fece salire Skull su quello dietro riservato al passeggero, indicandogli il vano dove riporre i bagagli. Accese il motore, che rombò come un gatto in calore, mentre il tetto si apriva e loro si alzavano lentamente da terra in assetto verticale. Un lieve colpo dei comandi e il Ragnarok si impennò, rivolto al cielo, per poi schizzare come un missile nell’immenso blu, a una velocità tale che perforavano le nubi come se fossero un proiettile, facendole disperderle prima di entrarci. Una volta impostata la giusta direzione Shirou inserì il pilota automatico, poi si girò verso Skullblaka.

”Allora, un paio di raccomandazioni: primo, a meno che le circostanze non lo richiedano non rivelare a nessuno la tua natura di angelo. In Giappone gli abitanti non sono così abituati a vedere creature di ogni genere come quelli che vivono attorno all’Assiah; secondo, è anche illegale girare armati, quindi premurati di nascondere per bene tutto il tuo arsenale.

E questo è tutto. Ora è solo questione di aspettare.”


Il viaggio, parecchio monotono, durò circa tre ore, finchè mentre sorvolavano l’oceano Shirou non scorse il profilo della costa nipponica. Disinserì il pilota automatico e prese i comandi, aggiustando la rotta con l’ausilio del radar. Finalmente sotto di loro comparve il profilo di un complesso scolastico immerso nel verde, appena fuori città, affiancato da una chiesa piccola ma molto elaborata.

”Ci siamo!”

Facendo attenzione a non farsi notare atterrò in mezzo all’area boschiva, in una piccola raduna nascosta. Quando Shirou scese inoltre si scoprì che durante il viaggio aveva cambiato abbigliamento: tunica, armatura e il resto dell’abbigliamento da battaglia avevano lasciato il posto a camicia, pantaloni e scarpe di pelle nera, un insieme che gli dava un’aria molto professionale.
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” Che dici, sembro un vero professore così?”

Domandò a Skullblakael ridendo, per poi prendere la sua roba stipata in una borsa da viaggio e tracciare con il dito un simbolo sulla carrozzeria del Ragnarok. Ci fu un leggero tremolio, poi il mezzo cominciò a scomparire, diventando totalmente invisibile.

”Magia runica: veloce, pratica ed efficace. Peccato che sappia usare solo quella dell’occultamento per adesso.”

Si diressero poi all’entrata dell’istituto, nel bel mezzo delle lezioni dato che non c’era anima viva. Tirarono dritti poi verso la chiesa, ne varcarono la soglia e si ritrovarono in un’ambiente molto autero, fatta eccezione per le numerose icone votive appese alle pareti. Sopra l’altare svettava una semplice croce russa, senza nessun particolare abbellimento come era in uso presso la dottrina ortodossa. Mentre invece davanti a esso, intento a sfogliare un libro, un sacerdote dall’abito nero, i capelli a caschetto lunghi fino alle spalle e una benda sull’occhio destro. Nel vederli chiuse il libro e li raggiunse con un sorrisetto furbo dipinto sulle labbra.

-Yuri: Il signor Emiya Shirou presumo, a giudicare dalla descrizione che mi hanno fatto. Io sono Yuri Noda, molto piacere di incontrarla.

§ Eccolo dunque il pretino. Lo sapevo, altro che sacerdozio: questo ha tutta l’aria di un ex-membro del KGB. §

”Il piacere è reciproco. Il mio amico invece si chiama Skullblaka Sanctus, ed ha accettato di seguirmi in questo compito insolito.”

-Yuri: Molto lieto di conoscere anche lei signor Sanctus. Come le ho già detto per telefono sono una persona che va subito al dunque, quindi se avete qualche domanda, a cui posso rispondere, chiedete pure.

”Se può rispondere, eh? Un’ottima scusa per non dirci praticamente niente, ma va bene. Primo, vorrei sapere qualcosa di più specifico riguardo ai Qwaser come Sasha e quei due che abbiamo incontrato. Mi può spiegare meglio che razza di alchimia usano? Quella che conosco è molto diversa e molto più potente.”

-Yuri: La potenza di una cosa dipende da chi la brandisce, ma risponderò alla sua domanda. Come forse ben sa le varie chiese cristiane, fin dalla loro fondazione, hanno perseguitato i maghi come lei, e le famose cacce alle streghe del medioevo ne sono l’esempio più famoso. Tuttavia per questo compito si è reso necessario a volte per i persecutori utilizzare le stesse tecniche dei perseguitati, facendo nascere così dei corpi scelti ufficialmente inesistenti e anche molto indipendenti.

”Sì, ne so qualcosa. E’ il vostro caso?”

-Yuri: Più o meno. L’organizzazione a cui io, Sasha e Teresa apparteniamo si chiama Athos, ma di più non posso dirvi. Ciò che invece vi riferirò è che essa, obbedendo a precetti molto più rigidi, abbia avanzato le sue ricerche cercando di scontrarsi il meno possibile con la dottrina. Il risultato è stata una forma di alchimia, pratica giudicata la meno sediziosa, che non fa uso di un eventuale circuito magico e che perciò impedisce ai nostri alchimisti, cioè ai Qwaser, di cadere nella tentazione di violare troppo il terreno di Dio. Cosa che invece è successa agli eretici.

”Nessun circuito magico? Allora cosa usano? Prende molti nomi e viene raffinata e convogliata in più modi, ma è sempre necessaria l’energia che scaturisce dall’anima stessa, una parte di quel primordiale fenomeno creatore che prende il nome di Big Bang, un frammento del potere di Dio direste voi. In Sasha e gli altri invece, non ho avvertito niente del genere: presenza e consumo certo, ma non produzione, come se fossero soltanto degli accumulatori e non dei generatori.”

-Yuri: Osservazione mirabile. Sì, è esatto: non possono produrla da sé. E’ per questo che la prendono dalle altre persone. Da quelle di sesso femminile per la precisione, attraverso il Soma.

”Soma? Ci ho pensato infatti, ma l’unica cosa che mi è venuta in mente è che nell’antica religione indiana è un termine usato per indicare il succo di una pianta impiegato nei riti religiosi per unirsi al divino. Che centra con delle ragazze?”

-Yuri: Noto con piacere che la sua conoscenza storica è molto elevata signor Emiya. Ma qui indica un latte particolare imbevuto delle emozioni e dell’energia vitale della donatrice. E il modo in cui se lo procurano dovrebbe già saperlo, se ripensa allo scontro col Qwaser del Magnesio.

A quelle parole un lampo luminoso di comprensione squarciò la mente di Shirou, mentre ricordava cosa aveva fatto Sasha quella volta: prima di combattere aveva...aveva...

Aveva succhiato il seno a Teresa! Era da lì che prendevano il Soma!

Un fiotto di sangue schizzò dal naso del ragazzo, che velocemente se lo tappò e si ripulì con un fazzoletto imbarazzato, mentre Yuri lo guardava incuriosito. Infine si riprese abbastanza da parlare, sempre però tenendosi tappato il naso.

”La voglia di sapere il resto, se queste sono le premesse, sinceramente mi è passata del tutto. Ci dica solo dei nemici, di come dobbiamo svolgere la nostra copertura e dove si trova il nostro alloggio. O a quello dobbiamo pensare noi?”

-Yuri: Tranquillizzatevi, ho pensato a tutto. Sull’identità e il numero dei nemici non so molto, solo che hanno intenzione di attaccare questa scuola, e che lo faranno prendendo di mira prima Sasha e le ragazze. Per cui assegnerò lei alla loro classe e il suo amico a quella accanto, così che possiate stare pronti ad intervenire. Per quanto riguarda il vostro ruolo dovrete solo tenere qualche lezione fittizia, non importa se fatta male, non verrete certo cacciati: l’importante è che sembriate in tutto e per tutto innocui professori. Ditemi, che materia preferite?

”Ah, possiamo scegliere? In questo caso...direi storia, storia antica.”

-Yuri: Bene. E lei, signor Sanctus?

Una volta che anche Skull ebbe scelto il sacerdote li scortò in una piccola dependance sul retro della scuola, grande abbastanza per ospitare due persone: c’erano cucina, salotto e due camere. Li informò in quali classi avrebbero dovuto recarsi domattina presto e li congedò, sparendo nell’oscurità della sera imminente. Shirou sbuffò non appena se ne fu andato.

”Parola mia, ne ho viste di robe strane, ma qui si battono tutti i record. Con la mia fortuna probabilmente scopriremo pure che oltre agli eretici in questa scuola c’è pure una setta religiosa dove prima si fustigano e poi si danno alle orge! Ha ha ha!”

Rise come se fosse una battuta, salvo poi interrompersi bruscamente, angosciato, un brivido freddo che gli attraversava la spina dorsale.

”Dio mio, potrebbe anche essere proprio così! Meglio che me ne vada a dormire. Notte Skull.”

E si avviò alla sua camera, dove si svestì, si fece la doccia, si mise un pigiama, si ficcò sotto le coperte e si addormentò, i pensieri che andavano dai ricordi della Guerra del Santo Graal alle considerazioni sulla giornata appena trascorsa.
SPOILER (click to view)
Ok Skull, adesso tocca a te: io ti ho dato qualche imput, ma tu fai progredire la trama come preferisci. Tanto ci penserò comunque io a inserire molte e dovute parti divertenti :lol:
 
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Skullblaka
view post Posted on 19/4/2009, 12:07




Dopo poco tempo i due si ritrovarono al concessionario un luogo che il cherubino conosceva abbastanza bene. Lì nutriva verso quegli impiegati un duplice sentimento. Gli stimava o meglio non infieriva su quelle inutili creature che avevano preferito fare un lavoretto semplice basato sulle parole persuasive invece di partire in guerra a morire eroicamente. Lui lo diceva spesso: “colui che non muore sul campo di battaglia è spazzatura e le sue gesta non sono degne di essere tramandate”. Di fatto chi sarebbe Lucio Sergio Catilina , se Sallustio non avesse descritto e quasi aperto gli occhi alla Città di Roma che aveva una virtus superiore a qualunque altro commilitone della coorte praetoria? Sarebbe stato solo un oratore, dotato di un ottimo uso del discorso , ma scarsa sapienza. La sua vita circondata da vizi e da atti osceni trovava una sorta di lieve scusante con la sua morte da Eroe , Nero. Tale nobile impoverito già dalla giovinezza aveva condotto una vita scellerata e in piena conformità con la Roma del tempo , una Roma corrotta , inquinata da pessimi costumi, dilaniata da guerre intestine che la indebolivano di volta in volta. E’ già noto che aveva compiuto atti contro ius e contro fas , avendo relazioni illecite con una giovane vergine di nobili origini e una vestale che essendo tale dove rimanere vergine come la sua Dea protettrice. Tuttavia era un modo di fare egoista , ma anche un modo di lottare straordinario. Faceva quasi tenerezza il vedere un uomo perverso lottare fino alla morte per i suoi ideali , era come una piccola pietra preziosa che era rivolta verso un processo inverso. I venditori di autovetture non erano neppure tali , erano ignavi , poiché non avevano avuto le palle sufficienti per partire in guerra come le genti dell’Assiah per diventare prodighi,avari,accidiosi e ,cosa di gran lunga peggiore , barattieri (luridi bugiardi pronti a fare carte false per vendere un catorcio spacciandolo per nuovo ad un deficiente che neanche il Margite di Omero poteva eguagliare). Tuttavia molte volte il caro vecchio Skullblakael era trattato da barbone dal personale di quella agenzia,poiché non avendo tempo di camuffarsi e vestirsi con abiti decenti , non si spogliava dei suoi vestiti sporchi di sangue e macchiati dalla pioggia. Il supremo benediceva ogni giorno quell’angelo che gli impediva di affondare violentemente le dita del suo pugno nella carne brufolosa di quell’ebete allucinato che se usciva con la classica frase: “I barboni non sono ammessi qui!”. Tuttavia l’avere troppe denuncie non giocava a proprio vantaggio. Tuttavia tali minacce portavano il cherubino a minacciare psicologicamente quegli inutili inservienti, facendo strage dei veicoli che affittava senza che loro gli venissero a dargli contro. Un esempio: per sfondare le mura di Rabanastre per salvare il capo della resistenza dall’ascia del suo carnefice , usò una moto presa da quel concessionario che munita di esplosivi di luce demolì parte del muro così da creare una breccia capace di far entrare belve feroci dall’esterno , scopo: distogliere le sentinelle archadiane così da entrare indisturbati. Non gli fecero costare tale affronto neanche mezzo guil. La cosa lo faceva godere malignamente nel suo piccolo. Tanto che quanto con il suo compagno entrò nel salone, Emiya da brava persona intelligente riuscì provocando grande spavento agli impiegati utilizzando la figura mistica di un cherubino con in mano un tridente mezzo sporco del sangue dell’ultimo padrone, ad ottenere uno sconto non irrilevante. Dopo aver preso un gioiellino della tecnologia moderna , che consisteva in una portentosa aeronave che aveva tutto l’aspetto di un enorme dragone rosso. Il viaggio sarebbe stato abbastanza lungo , tenendo conto la velocità che quel miracolo della tecnologia poteva compiere. Poco male perlomeno avrebbe potuto capire meglio in che losco affare si stavano cacciando ,poter elaborare sul momento strategie efficaci per una buona riuscita della missione. Appena entrò nell’abitacolo notò che il suo compagno di viaggio aveva già preso posto , sedendosi davanti al volante , era logico che a guidare sarebbe stato lui. Ma la preoccupazione era: “Aveva almeno l’ età per guidare?”. Dall’aspetto sembrava quasi un ragazzino, ma l’età per il cherubino era relativa , lui stesso non sapeva con precisione a quanto risalisse la data della sua nascita. Emiya mostrò al supremo il suo posto , messo in una postazione posteriore rispetto al sedile del mago, era nel vano dei viaggiatori. Dopo di ché giunse in una sorta di magazzino-cruscotto dove avrebbe dovuto lasciare il suo armamentario. Per prima cosa , seppur controvoglia abbandonò lo spadone nero , era un’arma a cui era molto affezionato e separarsi anche per pochi lassi di tempo , a lui sembrava un’eternità. Poi gettò tra le vettovaglie anche il tridente di quel barbaro demone che aveva osato interrompere la sua ora di lettura, solo che questo lo gettò come se fosse un pezzo di plastica privo di valore. Infine gettò accuratamente l’Artemis , un’arma spara raggi letali , un gioiello della tecnologia demoniaca capace di massacrare anche un carro armato come se nulla fosse con un colpo secco. Non si era separato della night mare chain per il semplice fatto che non poteva , essendo tale arma “inchiodata” al suo braccio. Dopo essersi liberato dei pesi di bordo , si avvicinò ai comandi dove lì Shirou gli fece alcune raccomandazioni. Tra la sua segretaria e i suoi uomini fedeli , praticamente tutti facevano quelle dannatissime raccomandazioni , si sentiva come un bambino deficiente che non capiva un’acca sulle situazioni che stava lui stesso provando sulla sua pelle , o che aveva già fatto centinaia di volte. Certo i latini dicevano: “Repetita iuvant” e il cherubino aggiungeva “…sed scocciant”. Però questa era l’unica volta in cui le raccomandazioni ci stavano appieno titolo. Il fatto di andare in una zona del globo che il cherubino conosceva solo di nome e in un posto che a quanto pareva Emiya conosceva indubbiamente meglio di lui , erano ottimi motivi per prestare ascolto al suo giovane amico. le raccomandazioni erano principalmente due strettamente collegate: non girare amati e non far vedere la propria natura. Ma quando il giovane pronunciò “in giappone” al cherubino venne un rapido capogiro, non dovevano andare in Russia? Come al solito le poche ore di sonno si facevano chiaramente sentire anche per lui. Si limitò ad annuire con un cenno del capo dicendo:

“Okay, grazie per le delucidazioni … quanto alla natura da angelo , non mi sarà difficile velare la mia vera natura , quanto al girare armati , puoi stare tranquillo , ho lasciato l’armamentario nel ripostiglio di questa aeronave, girerò solo con la catena legata al braccio. Avendo questo gioiellino letteralmente vita propria mi potrà difendere da attacchi inaspettati con eguale efficacia rispetto alle altre armi bianche che maneggio di solito. Certo sono più abile con le spade , ma anche con questa catena sono bravo a far tacere le persone , o sgozzarle se necessario. Le armi bianche le nasconderò in qualche posto segreto e lascerò una mia copia a farci la guardia , in questa maniera se avessi bisogno di combattere armato fino ai denti , la copia me li porterebbe all’istante, pratico, no? La tua abilità nel ricreare le armi ti aiuta davvero molto nel camuffamento, perlomeno non avrai bisogno di usare una insulsa copia come messo celeste che risolve la situazione portando balocchi capaci di sterminare intere stirpi di demoni. Comunque c’è altro che devo nascondere o camuffare?!”


Detto fatto , il giovane mago , entrò in un’altra sala ed usò un incantesimo singolare, uno dei tanti incantesimi di mascheramento, ne uscì vestito con una camicia nera con abbinati pantaloni del medesimo colore. Gli conferiva un’aria più da studente o riformista , piuttosto che di insegnante. In effetti la figura dell’insegnante era entrata a far parte dell’immaginario collettivo. Il classico uomo o donna che si vestiva con vestiti tradizionali , tutti fuori dalle mode dei giovani. Di solito gli insegnanti erano anziani o comunque gente di una età di dieci superiore a quella degli alunni. Shirou invece aveva appena vent’anni come poteva nascondere la sua natura da giovane mago? Il problema per contro colpiva anche il cherubino , ma poteva trovare un buon modo per arrangiarsi. Alla domanda del ragazzo , che gli chiedeva se assomigliasse ad un vero professore, il cherubino rispose:

“Francamente se fossi in te metterei un bel paio di occhiali,anche dalle piccole lenti , ti conferirebbe un tocco più accademico e solenne, quindi avrai meno chance di farti scoprire. Ora passiamo a levarci queste ingombranti ali … come ben sai noi angeli abbiamo un’energia interiore soprannominata energia astrale che noi traiamo direttamente dagli astri a noi dedicati. Se hai studiato la divina commedia Di dante alighieri, specialmente nei canti del paradiso, noterai che ogni creatura angelica è legata ad un cerchio. Ad esempio gli angeli comuni sono le intelligenze motrici della Luna, gli arcangeli di mercurio , i principati di venere , le potestà del Sole, le virtù di marte, le dominazioni di Giove, i troni di saturno e , infine, nelle stelle fisse noi cherubini. Mancherebbero alla lista i serafini , ma io stesso ignoro il loro potere poiché fanno parte di una casta sopraelevata non so se mi spiego. Ebbene essendo intelligenze motrici delle stelle , io riesco ad usare i miei poteri mediante la forza degli astri che scorre nelle mie membra, di fatto se utilizzassi un po’ di pressione con la mia energia da contrapporsi all’energia interiore, tale pressione mi renderebbe temporaneamente “umano”. Le mie ali scomparirebbero , ma anche parte dei miei poteri, senza ali, ovvero senza la fabbrica genera energia astrale , il mio corpo potrebbe essere intaccato da batteri o agenti esterni che potrebbero indebolire , anzi contenere , la mia potenza. Non combatterò al 100 % delle mie capacità , ma tanto la cosa non mi cambia, solo contro Shuda usai il mio massimo potenziale, quindi non ritengo le creature che dovremmo sconfiggere suoi pari. Ora stà a guardare!”


Mise le mani come in segno di preghiera, mentre un’aura bluastra circondò il cherubino. Rapidamente era come se alcune piccole stelle luccicanti lo circondassero,quasi dando un tocco di suprema santità,alla fin fine era una creatura celeste se non ce l’aveva lui la santità , chi l’avrebbe avuta? Era l’immagine tipo di un servant o un mamodo quando devono ritornare nel loro mondo e il loro corpo inizia a svanire nell’aria. In questo caso invece erano le piume delle ali a svanire. Il ricettacolo quasi religioso che stava compiendo divenne immediatamente macabro. La ali svanirono una dopo l’altra , mentre il cherubino sudava freddo. Le ali ora erano solo le ossa. Ossa che rientrarono nelle scapole alate, facendo del cherubino un “umano” con una maglietta con tre grossi fori dietro la schiena all’altezza delle spalle. Il cherubino fece un piccolo sospiro , poi sorrise lietamente, era da tanto che non ridiventava ‘normale’ e la cosa non gli dispiaceva più di tanto. Intanto poco dopo il mezzo volante si arrestò, erano arrivati a destinazione. Andati alla suddetta chiesetta fecero conoscenza col pretino. Il cherubino si strofinò per mezzo minuto gli occhi. Un pretino pirata?! Ma dove si è mai visto? Una benda sull’occhio , quei capelli alla Dante (Alter) maniera con una specie di puzza sotto il naso non gli davano un aspetto per così dire “Sacro”. Sembrava un ex agente dell’SS , sicuramente girando un po’ sotto i suoi vestiti avrebbero trovato una dozzina di piercing e un paio di tatuaggi come un tatuaggio col proprio gruppo sanguigno sull’avambraccio (di cui gli agenti dell’SS ne erano tutti provvisti per facilitare il lavoro ai medici) oppure una scritta satanica del tipo le prime parole della bibbia dei nazisti tratta da ARMAGGEDDON : ” Quello sporco ebreo di Karl Marx …”. Skullblakael preferì rimanere alla realtà e quindi preferì andare oltre certi pregiudizi. Rimase in silenzio facendo alcune osservazioni a bassa voce , in modo che nessuno potesse capire che dicesse, questo finchè il pretino non disse un termine che smosse il supremo Lux: Soma. Prima di ricordare qualcosa quel geniaccio di Emiya aveva già risposto ai suoi quesiti dicendo la derivazione della parola indubbiamente straniera. Il dialogo proseguì un altro po’ e al giovane mago stava colando il naso,il cherubino accese il cervello:

§ Cervello , lo so che ultimamente ti ho trascurato , ma fammi capire che diamine sta succedendo … dunque il dizionario in camicia nera ha detto che consisteva nel succhiare una particolare pianta. Il prete ha detto che una certa Teresa ha ricaricato il qwaser del manganesio … o maginesio … nono era magnesio! Eureka! Questi qwaser manipolano i metalli della tavola periodica di quell’Emiya Shirou versione russo … Lenin? No.. stalin… no era un nome strano … Mendel … Mandorl? Mendelev … già quel pazzo chimico troppo genio perché io possa condividere le idee. Dannata chimica, perché è stata creata? Il succhiare, può riferirsi a due cose o il seno o il … “Formisio”. O.O oddea la cosa mi sta sfuggendo di mano… hai capito che missioni svolge questo capitano lux , se la passa bene. Ora capisco! E’ stato un bel pensiero mandarmi a caccia di strafighe con lui in questa città , un vero amico … Gli devo dare un aumento appena torniamo nella fortezza. O gli compro quel gioiello della tecnologia. Basta cervello ora spegniti non mi servi! §

Il dialogo tra i due riprese e Emiya scelse Storia antica come materia da insegnare, il pretino guardò il supremo ponendo la stessa domanda. La scelta divenne davvero dura . Storia era l’unica materia dove il 9 era a portata di mano , poteva cavarsela molto bene. Rimaneva solo Filosofia orientale. Meglio scegliere quella con l’inglese e il francese si sarebbe strappato i capelli ,per non parlare delle materie scientifiche … però si ricordo arte , o meglio Storia dell’arte. Era perfetta come scelta! Pronunciò trinfante la scelta


“Scelgo Storia dell’arte!”


Poi seguì Shirou nelle camere dove il ragazzo fece una battutina che poi si trasformò in un dubbio raccapricciante il cherubino disse:

“Tranquillo amico certe cose accadono solo nei cartoni animati o nei giochi di ruolo su internet la cui fantasia è insuperabile … non ci succederà nulla tranquillo.. Ora scusa ma da umano devo recuperare più energie che da angelo… notte!”

Poi andò a dormire nella sua stanza…
SPOILER (click to view)
Scusa l'eccessivo ritardo non succederà più ^^'''
 
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Soul_Scythe
view post Posted on 7/5/2009, 12:49




Nonostante tutto Shirou dormì tranquillamente, svegliandosi alle sette in punto del mattino grazie al suo orologio biologico, un’abitudine che aveva sviluppato fin dalla scuola media poiché non gli piacevano le sveglie meccaniche. Anche se come effetto collaterale restava sempre un pò intontito per alcuni minuti dopo il risveglio, ma riuscì comunque ad alzarsi, lavarsi, cambiarsi e andare in cucina a preparare la colazione: pensò inizialmente di cucinare alla maniera giapponese, ma poi pensò che c’era anche Skull e che era meglio ripiegare su quella occidentale. Così cucinò omelette, pancetta affumicata, toast, marmellata di fragole, burro, mele tagliate a fette e succo d’arancia, mise tutto su un vassoio e lo appoggiò sul tavolo di cucina, attendendo l’arrivo del suo supremo. E mentre poi cominciavano a mangiare ne approfittò per esporre i suoi pensieri.

”Skull, ci ho pensato a lungo e credo converrai con me che quel falso prete è decisamente sospetto. Quindi ho deciso di non limitarmi ad attendere l’assalto nemico ma anche di guardarmi un pò attorno, cercando di scoprire quante più cose possibile e di vedere se per caso non ci nascondono qualcosa. Tu agisci come credi, mi fido delle tue capacità nel modo più assoluto.”

Finito di mangiare si avviarono poi verso l’edificio scolastico, dove si divisero per andare ognuno nelle rispettive aule. Davanti a quella di Shirou stava ad attenderlo un’altro insegnante, col compito di presentarlo alla classe.

-E’ meglio se si prepara sa? Ci sono alcuni membri un pò...diciamo turbolenti, se capisce cosa intendo.

”Oh sì, capisco benissimo.”

§ Purtroppo lo capisco e lo so. Ma ora basta, è ora di darmi un contegno! §

Nel momento in cui entrarono il brusio che aveva regnato fino ad allora tacque, mentre decine di facce incuriosite fissavano il nuovo arrivato: Emiya individuò subito Sasha, Mafuyu, Tomo e Hana, che recitando la loro parte in maniera perfetta non diedero segno di riconoscerlo, anche se il primo emanava una certa tensione, molto simile a un’aura omicida, ma ormai ci era abituato. L’insegnante si schiarì la voce, poi presentò Shirou alla classe.

-Ragazzi, per un certo periodo di tempo ancora da definire avrete un nuovo supplente di storia antica, il qui presente signor Emiya Shirou. Nonostante la sua giovane età è già laureato e conseguito a pieni voti la licenza per insegnare, quindi portategli rispetto.

Esclamazioni di sorpresa si susseguirono una dopo l’altra, le ragazze in estasi che sussurravano “Che gran fico!” e i ragazzi furenti che a denti stretti sibilavano “Bastardo!”. Shirou sentì un pò crollare la sua fermezza, ma decise di tenere duro. E quando l’insegnante lo lasciò solo si mise dietro la cattedra e partì con il programma che aveva in mente.

”Bene ragazzi, molto piacere di conoscervi. Visto che è il nostro primo incontro direi di partire prima di tutto con l’appello.”

E cominciò a chiamare i nomi di ognuno, finchè non arrivò a quello cruciale.

”Her Alexsandr Nikolaevich?”

Nessuna risposta, ma tutti si voltarono verso Sasha che guardava fuori dalla finestra con noncuranza.

”Alexsandr Nikolaevich Her?”

Ripetè Shirou. Silenzio assoluto. A quel punto si incavolò davvero, ma come al solito venne preceduto da Mafuyu che colpì la testa del russo con un libro, sollecitandolo con lo sguardo a rispondere, cosa che fece di malavoglia.

-Sasha: ...Presente.

”Benissimo!”

Shirou rise malignamente nella sua mente per la piccola rivincita, poi finì l’appello e cominciò a spiegare. L’argomento di quel giorno riguardava le Guerre Puniche, una serie di tre guerre combattute fra Roma e Cartagine tra il III e II secolo a.C., per una durata di ben 110 anni, che si risolsero con la totale supremazia di Roma sul Mar Mediterraneo e la distruzione di Cartagine. Sono conosciute come puniche in quanto i romani chiamavano punici i cartaginesi. I suoi eroi più famosi furono Marco Attilio Regolo, Scipione l’Africano, Annibale, Asdrubale e Scipione Emiliano. Fra tutti i Servant che Shirou aveva mai affrontato quelli di origine romana era stati senza dubbio i peggiori: tralasciata la classe possedevano tutti un’intelligenza tattica sopraffina, che non poche volte l’aveva fatto cadere in una trappola preparata ad arte, per non parlare di quell’occasione in cui avevano fatto ricadere su di lui la colpa di un’aggressione per farlo attaccare da un’altro Master, il vero responsabile che attendeva nascosto per dare il colpo di grazie al vincitore ormai esausto.

§ Che ironia: li chiamano Spiriti Eroici ma in realtà la maggior parte delle volte sono tutto tranne che eroi, almeno secondo il senso comune. Potenza della distorsione storica. §

E pure i Master non erano da meno: chi non ha mai letto Battle Royale di Koshun Takami, che racconta le disavventure di una classe di ragazzi costretti ad ammazzarsi l’un l’altro in un gioco sadico fino a che non ne rimane uno solo? L’Holy Grail War era pressappoco uguale: i partecipanti erano prevalentemente maghi, ma c’erano anche altre categorie come forti guerrieri ed esseri sovrannaturali, che si affrontavano in un massacro senza limiti e regole di sorta. Negromanti, elementalisti, sciamani, praticanti di magia nera e oscura erano solo alcuni degli esempi che potevi trovare. E in mezzo a tutti quei mostri lui era solo un povero dilettante che studiava la magia da solo fin da quando suo padre era morto. Sì, ripensandoci adesso, sopravvivere allora ed addirittura vincere era stato un vero e proprio miracolo: forse era anche per questo che non se la era sentita di esprimere un desiderio una volta ricercato il Santo Graal, la reliquia probabilmente l’aveva già da tempo benedetto.

Shirou scacciò quei pensieri tortuosi e si concentrò sulle spiegazioni, poi una volta finita l’ora raccolse le sue cose e se ne andò, non prima di passare apparentemente per caso accanto a Sasha e bisbigliargli delle parole in modo che le sentisse solo lui.

”Alla fine delle lezioni sul retro della scuola.”

Il ragazzo non mostrò il minimo turbamento, continuò a giocherellare con una catenina come se nulla fosse successo. Ma quando dopo Shirou si recò sul retro, gli studenti e che se ne erano tornati di corsa a casa lasciando l’edificio vuoto, lo trovò lì, insieme a Mafuyu e a Tomo che lo salutarono calorosamente, felici di rivederlo.

”Salve a tutti, è un piacere rivedervi! Ehi, non si saluta un vecchio amico?”

Chiese Shirou rivolto a Sasha: per tutta risposta il ragazzo lo guardò storto.

-Sasha: E da quando in qua sarei tuo amico?

”Come non detto. E Katja e Hana dove sono?”

-Mafuyu: Oh, Katja è stata trattenuta da Miyuri Tsujitou, la figlia del direttore: vive a casa sua e Miyuri la tratta come una sorellina minore, viziandola oltre ogni dire. E Hana non viene se non c’è anche lei. Ma mi ha lasciato un, diciamo, messaggio.

“Emiya-sama non vedo l’ora di rivederla: mi aspetti la prego.”


Shirou arrossì leggermente.

-Mafuyu: Imbarazzante vero? Quella lì non ha il minimo pudore, anche se devo dire che Shirou-san è l’unica persona con cui si comporta così, tutti gli altri quando non finge li guarda dall’alto verso il basso. Molto strano.

”Lasciamo perdere ok? Piuttosto vorrei una conferma: c’è da fidarsi di quel prete, Yuri Noda? L’ho trovato molto, molto sospetto.”

-Mafuyu: Pure per me, ma finora ci ha sempre aiutati, quindi non c’è altra scelta che credere in lui. A proposito, volevo dirle di stare attento: stando a quanto ha detto Sasha i Qwaser che si presume abbiano preso di mira questa scuola sono di gran lunga più forti di quelli incontrati a Rabanastre.

”Me lo immaginavo. Ma cos’è che cercando esattamente?”

-Tomo: Ecco...a quanto pare un qualcosa lasciato da mio padre, l’ex-proprietario della scuola, Yamanobe Yudai, dopo la sua morte. O l’oggetto specifico o indicazioni su dove è nascosto, ma nemmeno noi ne sappiamo nulla. Potrebbe perfino non esserci niente, ma è gente che non si ferma davanti a nulla.

”Ricevuto. Riguarda per caso quell’oggetto che cercavate la volta scorsa?”

-Sasha: Sì, la Theotokos di Tsaritsyn. Per noi Qwaser è un tesoro inestimabile, ma per quegli eretici è ancora di più, una vera e propria ossessione.

”Sono sorpreso, non avevi detto che non era cosa di cui dovevo impicciarmi?”

-Sasha: Ormai...apri bene le orecchie, perchè non lo ripeterò una seconda volta. Tanto per cominciare, la Theotokos è un’icona.

”Un’icona? Come quelle appese nella chiesa?”

-Esatto. Secondo gli ortodossi è la capostipite delle icone, chiamata anche “La Prima Icona”, e raffigura il tema della “madre dell’allattamento”, l’immagine di Hristos allattato al seno da sua madre. Secondo la leggenda custodisce il potente mistero tramandato da due millenni.

Ovvero il segreto di tutti i prodigi compiuti da Hristos, compreso quello della sua rinascita dopo la morte.


”Uhm, quindi mi vorresti dire che questo branco di esaltati è in cerca del modo di compiere dei miracoli?”

-Sasha: esatto. Che sia vero o no l’icona è comunque realmente esistita e si tratta di una preziosissima reliquia sacra, per cui non possiamo lasciarla in mano loro. L’ultima volta l’unica traccia che avevamo trovato si era rivelata falsa, per questo bisogna cercare ancora. Yamanobe Yudai è l’uomo che più di tutti al mondo l’ha studiata, ha di sicuro scoperto qualcosa di vitale.

”Intrigata la vicenda, ma farò il mio dovere fino in fondo. Ora devo lasciarvi, ho una riunione con il corpo docenti. Ci vediamo domani qui alla stessa ora: stanotte io e il mio collega pattuglieremo l’edificio, per cui potete dormire tranquilli.”

E se ne andò dopo averli salutati. La riunione filò liscia come l’olio e presto arrivò il tramonto e si fece buio. Shirou tornò alla dependance, cucinò la cena e raccontò a Skull le novità apprese oggi.

”Insomma, come vedi questi eretici, che chiamano “adepti”, sono alla ricerca di questa Theotokos di Tsaritsyn. Tu che sei un angelo ne sai nulla di un’antica icona che racchiude dei potenti misteri? A me sembra tanto un’altro Santo Graal, un qualcosa di cui si parla tanto ma che in realtà non esiste, tentativi di replicarlo a parte si intende.

Parlando d’altro, io pattuglierò il retro della scuola mentre tu il davanti: ho il forte presentimento che avremo visite stanotte.”


Terminata la conversazione e atteso che la luna sorgesse i due uscirono per andare a fare il loro dovere di guardie. Shirou dal canto suo si andò a sedere sul bordo del tetto, ammirando il cielo stellato e la fitta boscaglia che si estendeva per alcuni chilometri. Ma niente sembrava turbare quella calma tranquillità, quando all’improvviso si sentì un grido di donna provenire dal bosco. Emiya reagì subito, balzando giù fino a terra con un’agilità sovrumana e correndo veloce come il vento verso l’origine della voce.
Al suo arrivò trovò, svenuta in mezzo agli alberi, una ragazza, gli abiti completamente strappati sul davanti e il seno esposto. Ignorando l’emorragia dal naso che ormai era automatica in situazione del genere si avvicinò per controllare se era ancora viva.

§ Che fortuna, respira ancora. §

Ma non fece in tempo a rassicurarsi che uno sparo gli passò a pochi centimetri dalla faccia, bucando da parte a parte l’albero davanti a lui.

”! Un’imboscata!”

Sollevò di peso la ragazza e cominciò a correre, sotto una vera e propria pioggia di proiettili, fino a che non trovò un albero dal tronco abbastanza spesso da fare da barriera, dietro al quale si riparò. E mentre gli spari continuavano senza sosta cercò di capire la loro origine.

§ Sembrano provenire...dalla scuola?! Maledizione, la ragazza era solo un’esca, mi hanno fatto scendere per poter assicurarsi il posto migliore da cui fare un simile lavoro da cecchino. E deve anche trattarsi di uno bravo per mirarmi in mezzo al bosco! §

Si chinò poi a raccogliere uno dei proiettili, che anche senza il suo occhio acuto appariva strano.

§ Proiettili...di piombo? Non fanno rumore, non hanno odore di polvere da sparo e sono senza bossolo...non esiste un’arma tanto assurda! Che si tratti di un Qwaser? Massì, il Qwaser del Piombo! §

E infatti, affacciato a una finestra dell’edificio, stava un tipo losco con il volto coperto dal naso in giù con una maschera che ricordava il becco di un’uccello, l’occhio destro artificiale con incorporato un mirino telescopico, una canna di fucile al posto della mano destra e avvolte intorno al polso diverse strisce di tessuto al cui interno erano cucite delle pastiglie di piombo.

-Piombo: Velocità del vento. Temperatura atmosferica. Verifica della temperatura. Correzione della mira. Caricamento proiettile. Rilascio della sicura.

Fuoco!


Le quali al comando del suo potere si tramutavano in proiettili che poi venivano sparati dalla canna. Senza sosta. Shirou era in trappola: poteva sì difendersi, magari con Rho Aias e Avalon, ma per farlo doveva stare fermo. In quel modo non sarebbe mai riuscito ad avvicinarsi al nemico e ad abbatterlo.

”Una strategia dannatamente funzionante eh? Il segreto per chi usa armi da lancio è mantenere la distanza: finchè c’è quella si è inattaccabili da chi combatte a corto e medio raggio. E se si sa scegliere bene il luogo si può avere la meglio anche contro avversari affini.”

E non avrebbe nemmeno potuto contare sull’aiuto di Skullblakael, poiché anche lui nello stesso momento era stato attaccato da un Qwaser.
 
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Skullblaka
view post Posted on 3/7/2009, 12:08




A differenza del mago lux,il cherubino non aveva lo stesso orologio. Anzi,purtroppo aveva il sonno pesante e la maggior parte delle volte si svegliava ore e ore dopo l’ora prestabilita. Fortunatamente quella volta riuscì a rialzarsi,sebbene a fatica,grazie a Shirou che con la sua pacatezza si era alzato prima e stava già preparando la colazione. Sentito il rumore della moca del caffè aprì un occhio molto controvoglia,che fatica immensa aprire quella palpebra! Si sentiva ogni mattina come Don Rodrigo dei “promessi sposi”,quando appestato e inchiodato al letto attendeva il Griso. La coperta sembrava una montagna e la svogliatezza vibrava in ogni cellula del suo corpo. Sbadigliò pesantemente. Anche spalancare quella bocca era diventata ormai una vera e propria fatica d’Ercole. Si rese conto nel giro di pochi secondi che la situazione era a dir poco critica. Doveva fare qualcosa o tutto sarebbe stato perduto, andare in ritardo il primo giorno di scuola saltando spudoratamente la prima ora, e tutta questa catastrofe per qualche minuto di respiro dall’affannato mondo dei vivi. Deglutì estremamente spaventato del suo destino da eterno sfigato che si faceva bacchettare dal capo supremo ogni santo giorno. Così toccò con una mano l’estremità della coperta,poi si rese conto che tutto il suo destino avrebbe girato intorno allo spostamento corporeo e al gioco di forza della sua mano sulla coperta. Prima di fare l’estrema azione di liberazione,penso al dannato dei dannati per accidia. Il caro vecchio Francesco Petrarca che molto probabilmente per la sua vita peccaminosa e rivoltante si sarebbe trovato molto probabilmente nel fiume Acheronte ,che sfociava poco prima della città di Dite. Stava sudando freddo. Quello era il dramma che la mattina ogni essere umano doveva,ahimè,affrontare: Svegliarsi la mattina. Mentre le vene si ingrossavano pulsanti tirò via con forza le lenzuola rendendosi conto che adesso era libero dal giogo del letto. Respirò a fatica mentre una gocciolina comparve sulla sua testa,proprio come quelle dei cartoni animati giapponesi. Si alzò dal letto trionfante come se avesse vinto alla lotteria o come se dopo essere stato in fila alle poste usciva dopo appena quattro ore di attesa. Onde evitare ricadute legate alla stanchezza sii gettò sulla prima sedia che aveva a portata di mano,prendendo tremante la tazzina di caffè che Shirou aveva avuto il buon gusto di preparare anche per lui. Ringraziò con un gesto della mano,poi iniziò a sorseggiare il liquido marroncino con gusto,dopo averci inzuppato due zollette di zucchero. Dopo essersi bevuto l’intera tazza si sedette composto e ritornò lo Skullblakael di sempre,il caffè l’aveva resuscitato. Intanto iniziò a conversare con Emiya ,che arrivò immediatamente al punto. Appena il cherubino sentì il giovane dire qualcosa a che fare col prete dell’SS,gli venne una voglia matta di prenderlo a calci o di farlo stare zitto. Stupido! E se quel prete avesse messo cimici o videocamere microscopiche,sonde magiche o diavolerie di ogni genere? Come poteva rischiare parlando così liberamente? I cherubino fece una smorfia seguita da un’occhiataccia che come scopo zittire il suo interlocutore all’istante. Fortunatamente le intenzioni del mago erano come al solito pacate e ristrette perlomeno non aveva detto nulla di più ,che nessun’altro nella loro posizione avrebbero potuto porsi. Il cherubino allora si guardò con circospezione ,poi prese parola dicendo:

“Non saprei,giudicarlo dall’aspetto è stata la mia prima preoccupazione. Francamente preferirei tenerlo d’occhio,indagherò nelle mie ore buca tu devi mantenere la copertura. Quanto ai Qwaser, appoggio appieno la tua idea. Come si dice ‘la miglior difesa è l’attacco’. Quanto alla strategia essendo tu un abile mago e arciere ,direi che la tua unica preoccupazione sarà trovare un posto da cui scagliare le tue armi sulle truppe nemiche. Io essendo uno spadaccino,vedrò di pararti le spalle e il didietro pensando agli attacchi dei Qwaser metallici. Quelli a mio parere useranno gli elementi come se fossero armi. Tuttavia amico mio,c’è una grossa preoccupazione che mi assale. I Qwaser sono in maggioranza numerica,certo noi siamo in due sebbene due ossi duri,però ti consiglierei di chiamare qualche tuo amico per venire a darci manforte. Ora è meglio che vada oggi ci tocca fare la fatica più grande della missione fare i professori precari che non guadagnano uno spicciolo … oh! Mestiere ingrato!”

Rapido si vesti con un tocco di classico, aveva un’aria decorosa e elegante. Anche se in realtà era vestito con una giacca alla Fonzie con un classico giaccone in pelle. I capelli ricoperti di uno strato iper eccessivo di gel. I classici jeans mezzi sporchi per il grigio della cenere delle sigarette. Così entrò con Shirou nel liceo. Fece qualche passo all’interno dell’edificio diretto verso il portfolio degli insegnanti. Abbassò lo sguardo in cerca del suo nome. Fissò l’orario scritto con l’inchiostro e caricò un pugno che spaccò in un lampo il compensato,dicendo tra se e se parolacce rivolte a tutti i santi pagani e non. Doveva entrare a seconda ora! Si rese conto che tutta la fatica immane per alzarsi dal letto era risultata inutile e ora doveva necessariamente restare un’ora in quella dannata stanza cupa,senza ventilatore a sorseggiare come un ebete depresso senza vita sociale caffè della macchinetta la cui qualità era scadente. Sputò per terra irritato,poi andò in sala professori con le mani in tasca con la faccia piuttosto irritata. Ma per passare inosservato poggiò sul setto nasale un piccolo paio di occhiali di semplice vetro. Doveva sembrare un accademico,quindi gli occhialini gli davano un tocco di serietà nella sua perversa figura. Suonò finalmente la campanella mentre i ragni giganti avevano cominciato a sfruttare il corpo assonnato del cherubino per fare le loro tele. Sentita la campanella entrò nell’aula da lui designata. Un terzo anno a quanto pareva. Non era la classe di Shirou,ma anche lì c’era un omino che rapido consiglio al cherubino di entrare armato o facendosi almeno un segno della croce. Il cherubino entrò in classe con fare noncurante e irritato. L’omino lo seguì dicendo con pacatezza. Si schiarì la voce per cercare i sovrastare il brusio di versi convulsi delle ragazze , che spettegolavano dei loro ragazzi vantandosi come ochette. Nessuno si era accorto della venuta di un nuovo professore di storia dell’arte. L’omino continuò a cercare di prendere parola,ma nessuno gliela concesse. Il cherubino prese posto nella cattedra piegò la sedia e mise i piedi sulla cattedra come si sentiva più comodo. Poi studiò la classe. Interessante! Ventidue ragazze e solo cinque ragazzi. L’omino si allontanò con nonchalance come per voler dire,senza dirlo, in maniera carina “adesso sono cazzi tuoi!”. Il cherubino attirò dopo qualche secondo l’attenzione degli alunni, più che altro di quelli di sesso femminile. La cosa irritò non poco il ragazzi che iniziarono a coglionare come i babbuini adolescenti del ventunesimo secolo. Il cherubino continuava a fare la sua siesta,finchè una palla di carta lo colpì in testa e mentre un ragazzone grasso e dai capelli biondi ,alzato in piedi, sorrise malignamente. Il cherubino si alzò dal suo posto. Disse:

“Salve a tutti il mio nome è Skullblakael Prince. Ora tu ciccione! In piedi! Vieni alla cattedra che ce la spassiamo. Avanti interroghiamo. Anzi giacché ci siamo vengano anche gli altri quattro perdenti. Bene,bene! Cos’è una chimera e in quale civiltà ci troviamo? tu Choji Akikiru (il ciccione).”

Il ragazzo spavaldo disse una parolaccia a bassa voce che i suoi compari.

“A casa sua?!”

“Ah davverO!? Credevo che quelle belve vivessero nel tuo culo, probabilmente devi aver mangiato quella statua ecco perché sei così ciccione! Tu spilungone chi sono gli etruschi?”

Fece finta di non capire. Skullblakael mise tre direttamente sul registro e rimandò il tipo irritato al posto. Poi domandò al terzo.

“tu … Estriu Ragojkiv quale zona della venere di Efeso è evidenziata con particolare attenzione?”

Il ragazzo imbarazzato disse a Bassa voce “le tette”. Il cherubino sadico pregò il giovane di ripetere urlando. Traumatizzato il ragazzo tornò al posto alle sue riviste porno. Il prof era soddisfatto,rimandò gli altri due a posto senza interrogarli poi il cherubino cominciò a passare per i banchi spiegando l’arte romana. Tornato alla cattedra c’erano ventidue numeri di telefono scritti su un cartoncino rosa.

“Bene ragazzi per oggi è tutto. Domani sentiremo qualche bella ragazza e devo dire che qui c’è l’imbarazzo della scelta. Ah … a voi depravati seguitemi in bagno prendete con voi un’arma se vi sentite più sicuri,vi insegnerò una cosa molto importante sul cosa fare e non fare! Oppure avete paura di farvi troppo male?”

A quest’ultima frase i cinque ragazzoni si alzarono sputando per terra all’unisono come se fossero disgustati. Rapidi andarono di corsa agli armadietti prendendo con arroganza bastoni di ferro,catene e rozzi pugnali. Poi dissero al giovane insegnante di entrare nel bagno prima di loro. I ragazzotti iniziarono ad avvicinarsi come un uomo primitivo avesse potuto avvicinarsi ad una facile preda ancora ignara della sua morte. Il cherubino mise le mani nella famosa posizione del drago. Poi caricò un po’ di forza su una mano e una fortissima onda d’urto colpì i cinque pivelli che sbatterono violentemente sul muro. Con un solo colpo noto con il nome di “tecnica del pugno spacca tegole” colpì quei tipi senza aver bisogno di un contatto diretto. I cinque erano svenuti, vista come era ridotta la scuola i collaboratori scolastici molto probabilmente avrebbero dato la colpa a uno dei tanti bulli, nessuno avrebbe intaccato la fedina pulita di un giovane docente. Fatto questo se ne tornò a casa,doveva parlare con Emiya Shirou,sulle mosse da seguire la sera stessa. In realtà sembrava che prima di parlare della missione volesse parlare di una particolare reliquia della chiesa ortodossa: il Theotokos di Tsaritsyn. Emiya appunto voleva sapere qualcosa di più. Il cherubino che prima di essere un angelo si dilettava nelle più variate letture conosceva bene quell’ornamento religioso. Si schiarì la voce come se fosse uno storico contemporaneo aprendo la bocca facendo sopra e sotto con la lingua alla maniera di un senex. Disse:

“ebbene dovresti sapere cos’è l’iconoclastia ,vero? Fu quella guerra che si scatenò tra i terreni e i popoli cattolici che abitavano l’ex impero romano d’occidente e tra quelli che diventeranno pagani o per meglio dire malvisti dai prelati cattolici. Questo accadde prima dello scisma nel 900. Ci troviamo nel 726 dopo cristo. Devi sapere che le icone o reliquie erano diventate una sorta di droga contemporanea per i religiosi e non. Infatti si era arrivati a far battezzare il proprio figlio non dalla madrina o dal padrino,ma da immagini che li raffiguravano. Ad esempio il rischio fu dato dalla venerazione stessa della Madonna,che all’epoca era più venerata come immagine che come simbolo. Così l’imperatore Leone III Isaurico emanò un editto che vietava il culto delle immagini. Fu così che si scatenò una burrascosa guerra tra Occidente e Oriente che terminerà solo nel 787 con l’imperatrice Irene che firmerà una pace con il papa Adriano I. Ma il caso più eclatante di questa rabbia orientale contro le figure,ebbe il suo cardine quando l’imperatore distrusse personalmente a colpi di mazza una figura d’oro di Cristo,posta sul palazzo imperiale,che si pensava fosse capace di guarire ogni ferita. In realtà la guerra non era una guerra di carattere religioso come può giustamente sembrare,ma anzi fu principalmente o occultamente di carattere economico,perché gli imperatori bizantini cercheranno sempre di opporsi allo sfarzo e alle ricchezze dei monaci occidentali. Credo che il Theotokos di Tsaritsyn sia uno delle poche immagini che si siano salvate da quel terribile conflitto,ma fossi in te non gli darei grosso peso. I cristiani avevano reliquie ma io le paragono solo a fintie macchine di miracoli. Prendiamo ad esempio il Dio greco PAGANO della medicina Asclepio ,si diceva che nel suo tempio se eri malato dormendoci dentro per una notte,ovviamente pagando, avresti avuto in sogno il dio che ti avrebbe aiutato a guarire. Io credo che sia tutto frutto della suggestione . Essendo un angelo io credo che i miracoli avvengono solo a chi sa di doversela cavare da solo, per me quei pazzi là fuori ora staranno venerando un pezzo di minerale come se fosse un Dio, pivelli, non sanno neanche che Dio non esiste … o meglio esiste ,ma ancora per poco.”

I due si ritrovarono sul tetto e guardare ciò che li circondava ,prima che Shirou saltasse via cercando di salvare una ragazza in difficoltà,lui aveva già avvertito una presenza. Lui non aveva bisogno di un’esca,perché aveva già capito di che Qwaser si trattasse. Prima di andare disse solo:

“Buona fortuna amico … io ho un affare da sistemare. Questa è una sfida al titolo di Swordmaster. Ciao e ricorda: affidati solo alle tue capacità, non pregare nell’aiuto di nessuna entità divina.”

Poi balzò dal tetto correndo verso il luogo in cui percepì la presenza. Intanto driblava le fronde e le radici degli alberi scattando velocemente alla ricerca del suo nemico. Questi parlo chiaramente subito dopo che il cherubino fece il suo ingresso un una radura incontaminata.

“Allora sei venuto”

“Come potevo non venire, Qwaser!”

“Io e il Qwaser del piombo saremo i vostri ultimi nemici!”

“Prima di ucciderti … Qwaser del ferro … tu per quale Dio preghi?”

“Saranno cazzi miei, Tsk!”

“Ok, preparati!”

Il Qwaser aveva una maschera da Smilodon,una tigre preistorica dai denti a sciabola. Era un tipo snello e alto poco più del cherubino. Non aveva armi,non ne aveva il bisogno, a quanto pareva!
 
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Soul_Scythe
view post Posted on 12/7/2009, 21:23




Nonostante tutto però il ragazzo non era affatto in una situazione senza uscita. E’ vero, non poteva usare delle tecniche per parare quella pioggia cessante di colpi, ma possedeva ancora il suo Gradation Air. A differenza dei Qwaser non poteva manipolare liberamente i materiali grezzi, non al loro livello almeno, ma aveva un vantaggio: poteva creare qualsiasi tipo di oggetto, anche dal nulla. Per questo era un Faker, un creatore, e non un Qwaser, un alchimista che trasmuta. Per questo a vincere non era lui, ma ciò che produceva: aveva solo bisogno di immaginare l’arma più forte possibile, materializzarla e usarla contro il nemico. Era anche la ragione per il titolo di WeaponMaster e non di SwordMaster come Skullblakael, sebbene avesse un’affinità estrema con le spade: Shirou non possedeva le abilità per usare al loro massimo potenziale le armi, come spadaccino era solo a un livello medio. E come mago non era versatile.
Nonostante tutto però, ben pochi potevano competere con lui. Il perchè lo avrebbe capito presto anche il Qwaser del Piombo.

”Trace, On!”

Sussurando la formula Shirou materializzò in mano uno scudo di foggia romana, quadrato e largo abbastanza da coprirlo interamente, poi tenendolo davanti a sé scattò fuori dal suo nascondiglio, dirigendosi a tutta velocità verso la scuola. Le pallottole rimbalzavano impotenti sull’efficace protezione, ammaccandolo ma non superandolo in nessun modo. Il nemico era stupefatto.

-Piombo: Uno scudo? Da dove diavolo lo ha tirato fuori? Merda, allora il rapporto diceva il vero: è fottutamente difficile da trattare stò bastardo!

Infuriato Piombo continuò a sparare in modo forsennato su Emiya, che però ormai era abbastanza vicino da riuscire a individuarlo dal percorso dei proiettili.

§ Sei lì eh? Preparati, ora è il tuo turno di fare il bersaglio. §

E sempre correndo proiettò nella mano libera un fucile mitragliatore, poi si fermò, lasciò andare lo scudo, scartò di lato e approfittando della mossa a sorpresa fece fuoco contro il Qwaser, che fu costretto ad abbassarsi per evitare la scarica. In quel momento Shirou saltò letteralmente dentro l’edificio attraverso una finestra chiusa, fracassandola, per poi schizzare come un proiettile lungo le scale. Sentendolo arrivare Piombo capì che se il nemico accorciava abbastanza la distanza era fritto, così si diede alla fuga nell’altra direzione: si trovava al terzo piano, il mago era già a metà delle scale del primo che portavano al secondo. Giunto dove prima stava il tiratore Shirou non rallentò nemmeno, ma continuò a tutta birra a inseguire il rumore di passi del fuggiasco, che dopo essere sceso fino al primo piano era saltato fuori da una finestra e si era diretto verso la palestra. Il ragazzo seguì il suo stesso percorso, fino ad arrivare all’edificio, spalancarlo e ritrovarsi in un campo da basket.
Lui era lì in mezzo ad aspettarlo con il fiatone e una malsana furia omicida riflessa nell’unico occhio buono.

”Qwaser del Piombo suppongo. Accidenti, sei brutto da far schifo! Che ne dici, preferisci arrenderti e avere così salva la vita o lottare fino alla morte. Non hanno specificato cosa devo farne di te, ma sono di buon cuore e ti dò una possibilità.”

-Piombo: Ficcatela nel culo la tua possibilità!

Fu la sagace risposta del nemico. La canna di fucile del braccio destro cambiò, tramutandosi in quella di un mitragliatore Gatling a sette canne, la puntò contro il ragazzo e gli sparò contro una raffica molto più larga e violenta di quella che aveva ricevuto prima.

”Rho Aias!”

Invocato il fedele scudo prismatico a forma di fiore a sette petali comparve davanti a Shirou, difendendolo dall’attacco improvviso. Persa ormai del tutto la ragione Piombo continuò a sparare senza sosta, ma era impensabile che una normale, seppur curiosa, arma moderna potesse fare anche solo un graffio a uno scudo leggendario, a detta di tutti invincibile contro le lance e le armi lanciate e che aveva difeso efficacemente Aiace dagli attacchi dell’eroe di Troia Ettore.
Il tutto durò all’incirca venti secondi, poi il mitragliatore prese a scattare a vuoto. Incredulo Piombo guardò la sua arma, non riuscendo ad afferrare che tutte le cartucce erano finite, sprecate dal ripetuto uso senza controllo.

”Quell’offerta è sempre valida sai?”

Disse con tono canzonatorio, cosa che invece servì a far impazzire del tutto il Qwaser.

-Piombo: TU! Brutto figlio di ***! ***! Maledetto *** rotto in ***! Ti strappo il *** e te lo faccio mangiareeeEEEEE!!!!

Urlando e vomitando insulti uno peggio dell’altro il nemico scatenò alla massima estensione il suo potere, richiamando le cartucce a terra e facendole roteare intorno a lui. Nello stesso momento si sentirono dei rumori provenire dalle pareti, che si ruppero e da cui uscirono numerose barre di piombo che si unirono al vortice metallico.

§ Ma che cazzo!? Hanno usato piombo per realizzare la palestra? Cavolo questa è una truffa bella e buona! §

Che sfortunatamente peggiorava anche la situazione di Shirou, dato che ora il folle aveva a disposizione tutto il piombo che voleva. Provò a materializzare Bakuya e a lanciarla, ma venne subito respinta lontano. Pallottole e pezzi di piombo presero a volare in tutte le direzioni, non solo attaccando dal davanti ma anche ai lati, costringendo Emiya a disattivare l’Aias e, castandosi addosso la magia Haste, schivare con rapidità gli attacchi incombenti correndo in cerchio attorno al nemico. Il piombo infatti era morbido, ma pesante: essere colpiti da pezzi anche così piccoli a una tale velocità significava come minimo rompersi qualche osso. Serviva un piano, e serviva subito: decise, dato che il piombo aveva un basso livello di liquefazione ed era tossico anche al semplice contatto, che se riusciva a scioglierne un pò magari il pazzo si sarebbe intossicato. Lui non correva rischi, aveva Avalon a curarlo. Così, mentre con Kansho nella destra parava i colpi inevitabili con la sinistra cominciò a lanciare Fira uno dietro l’altro, che esplodevano contro il vortice metallico rendendo l’ambiente sempre più caldo. Ben presto il pavimento fu pieno di pozzanghere di piombo fuso e l’aria divenne così pesante da rendere difficile persino respirare. Ma il Qwaser si limitò a ridere sguaiatamente.

-Piombo: Uahuahuah!!! Cosa sei, idiota?! Come puoi anche solo pensare che basti cambiare il suo stato di aggregazione per interrompere il mio controllo? O forse pensavi che mi sarei lasciato danneggiare dal mio stesso...Bluargh!?!

Tossì all’improvviso: si teneva il petto, dolorante, mentre confuso guardava il suo stesso sangue scorrere a rivoli dagli angoli della maschera e inzaccherare i suoi abiti. Evidentemente, l’ansia di vendicarsi e la rabbia gli avevano fatto dimenticare di prendere certe precauzioni.
Shirou non perse tempo: approfittando di quell’unica apertura sfoderò Kansho e Bakuya, le trasformò nella versione Overedge e si lanciò contro il Qwaser.

-Piombo: TTTTUUUUUU!!!!

Ma era troppo tardi: con le due lame allungate sferrò un velocissimo doppio fendente verticale, che tranciò in due il malcapitato all’altezza dello sterno. I poveri monconi ricaddero al suolo con un tonfo sordo, ormai privi di vita, mentre il sangue usciva dalle ferite e si riversava sul pavimento, evaporando non appena toccava una pozza di piombo ancora caldo. Shirou lasciò cadere le spade, che si dissolsero, e si asciugò il sudore dalla fronte.

”Aaahh, diavolo, questo tipo mi ha fatto proprio penare. Poi era fuori come un balcone, aveva ragione Skullblakael: questi sono tutti dei fanatici. Va bene, ora è meglio sistemare tutto: in fondo sono un’insegnante, seppur finto, ed è mio dovere badare alla scuola.”

Così si rimboccò le maniche e fece, letteralmente e in perfetto stile mafioso, sparire ogni traccia: portò il cadavere nel bosco e lo bruciò per benino, non prima di avere rimosso l’occhio destro artificiale come souvenir, rimosse tutto il piombo ormai freddo e riparò i danni con il Gradation Air, avendo cura di usare solido acciaio. Soddisfatto del proprio operato abbandonò la palestra e raggiunse Skull, che intanto era uscito vittorioso dallo scontro con un’altro Qwaser.

”Eccomi di ritorno. Whoa, vedo che anche tu hai avuto i tuoi bei momenti movimentati. Il mio era uno sciroccato, ma me ne sono sbarazzato. Vieni, ci meritiamo una bella tazza calda di caffè.”

Rientrarono così a casa. Ma prima che Shirou potesse infilare le chiavi nella toppa da dietro l’angolo si materializzò la figura di Yuri, il prete.

-Yuri: Buonasera. Sono venuto solo per complimentarmi con voi per l’ottimo lavoro svolto stanotte.

”Significa per caso che ci stavi spiando? In realtà non me ne frega niente, ma non mi piacciono le persone che guardano gli altri rischiare la vita da lontano e al sicuro.”

-Yuri: Ma no, ma no, stia tranquillo, non c’è niente sotto. In realtà sono venuto per riferirvi una notizia importante: i miei superiori mi hanno informato che gli eretici nemici fanno tutti parte dello stesso gruppo di 12 persone. Due li ha eliminati lei signor Emiya durante la missione precedente, altri due sono morti stanotte. Ergo, ne restano 8.

”Otto, eh? Bene, se sono tutti come i precedenti allora sarà più facile di quello che pensavo.”

-Yuri: Purtroppo temo di no: so per certo anche che finora si è trattato dei membri più deboli. In particolare il loro capo, Qwaser dell’Oro, e il suo braccio destro, Qwaser del Sodio, sono noti come i più forti alchimisti esistenti. Certo, se si escludono quelli che lavorano per voi. In particolare ho sentito parlare molto delle capacità intellettive degli esponenti di Atlas d’Africa.

”Spiacente di deluderla, ma ad Atlas sono tutti molto chiusi e poco socievoli col mondo esterno. Sta chiedendo alla persona sbagliata. Arrivederci.”

E ignorando il falso prete aprì la porta, per poi entrare con Skullblakael e richiuderla. Preparò la caffettiera, la mise sul fuoco e mentre aspettava che bollisse si mise a sedere, meditabondo.

”...Oro e Sodio, eh? Inusuali come elementi da combattimento, ma proprio per questo potrebbe rivelarsi estremamente interessante. Su, beviamo il caffè e andiamocene a dormire, domani ci tocca tornare a insegnare.”

Consumarono la bevanda ristoratrice e poi tornarono ognuno nella sua stanza, per dormire il sonno del giusto.

-------

Altrove, nello stesso momento.

-Ci è appena arrivato il rapporto, Piombo e l’altro sono morti.

-Bhà, che idioti, non sono duranti neanche un’ora! A questo punto ci conviene mandare qualcuno di terzo livello o superiore. Due o tre almeno.

-Uh uh, non sarà necessario. Basteremo io e le mie ragazze a sbarazzarci di ogni ostacolo.

-Oh? Che cosa rara vederti così pimpante Eva. Per caso i due pivelli assoldati da Athos stuzzicano il tuo interesse?

-No davvero, per me hanno avuto solo fortuna. Ma l’idea di potermi divertire con un’intera scuola di ragazzini freschi e succosi...questo sì che mi eccita.

-Ha ha ha! Quasi quasi provo pena per loro! E’ deciso allora, il prossimo stage è tutto per te: fagli vedere perchè ti chiamano la “Regina dell’Argento Vivo”!
 
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6 replies since 31/12/2008, 14:58   431 views
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