The Holy Grail War

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=Pixie=
view post Posted on 23/2/2009, 23:09 by: =Pixie=




OT/ Scusa Soul se sfrutto la tua quest per ottenere un'arma. Ma sono rimasta senza XD OT/

CITAZIONE
Righi totali: 340 da dividere come mi pare.
Devo "conquistare"

Una falce dal lungo manico di una lega metallica rossa molto resistente. Ad entrambe le estremità è incastonata una lama. Una nera ed una bianca, alla base di ognuna è incastonata una gemma, un diaspro alla base della lama nera, ed un turchese alla base di quella bianca.
La lama bianca ha la facoltà di dominare e richiamare l'elemento fulmine, mentre la rossa l'elemento fuoco.

SPOILER (click to view)
1° Post da 42 righi.

Erano passati pochissimi giorni da quando aveva messo piede all’accademia dell’Assiah. Dal giorno dal suo arrivo, dopo aver affrontato la prova d’ingresso, non si era ancora degnata di fare un giro per perlustrare la fortezza, in modo da cominciare ad orientarsi e conoscere i confini dei territori di una dazione e quelli di un’altra. Non che le importasse conoscere certe piccolezze. A dire il vero non le interessava nemmeno fare conoscenza. Tutto ciò che voleva era aumentare la propria potenza e riuscire a battere i guerrieri dell’Assiah. Per il momento si accontentava dei più scarsi, ma prima o poi sarebbe arrivata a quelli che valeva davvero la pena di affrontare.
Per sua sfortuna, i suoi ventagli erano stati resi inutili dal primo combattimento che aveva disputato. Doveva trovare al più presto una nuova arma.
Quella sera aveva deciso di concedersi qualche ora di libertà, uscendo all’esterno della fortezza per non sentirsi perennemente prigioniera delle spesse mura tra le quali vivevano tutti i guerrieri.
Aveva passato la maggior parte della notte a scorrazzare per le foreste, osservando lo stile di caccia dei cacciatori notturni. La luna piena le permetteva una buona visione dei luoghi che visitava.

Rientrò al dormitorio quando ormai l’oscurità stava per fare spazio alla luce del giorno. Voleva concedersi un paio d’ore di riposo. La aspettava un’intensa giornata d’allenamenti. Essendo priva delle sue armi primarie, si sarebbe concentrata sul combattimento corpo a corpo e sulla scherma.
Estrasse la spada da sotto il lungo mantello e con gioco di polso prese a farla vorticare velocemente da una mano all’altra.
Un’improvvisa fitta al polso le fece perdere la presa sulla spada che cadde a terra con un tonfo metallico. Nello stesso istante qualcuno bussò alla porta dicendo d’essere un fattorino e di doverle consegnare un pacco. Aprì la porta, firmò il modulo che le veniva posto e, dopo aver preso il pacco chiuse la porta senza curarsi della persona ancora sulla soglia.
Mentre raggiungeva la scrivania aprì la busta per ispezionarne il contenuto. Riconobbe la carta che si ritrovò in mano come una della famose sette carte dei servant. Una per classe. Quella che teneva davanti al viso era chiaramente la carta della classe Lancer.
Insieme alla carta era presente una lettera con le regole per l’evocazione.
Era dunque giunto il momento di una nuova guerra per ottenere il Sacro Graal?
Se così era, non vedeva l’ora di lanciarsi in una nuova battaglia.
Seguì le indicazioni ed eseguì il rituale dell’evocazione. In pochi secondi davanti a sé vide materializzarsi una sagoma che divenne sempre più nitida, fino a rivelare una ragazzo dall’espressione sicura e beffarda che la guardava come se volesse sfidarla. In mano stringeva una lunga lancia rossa. Fu lui il primo a parlare.

Io ti domando...Sei dunque tu il mio Master?

La risposta sembrò ovvia, visto che in quella stanza c’era solamente Giselle.

Sì, sono stata io ad evocarti, Lancer. Sta per scoppiare una nuova Guerra per la conquista del Graal. Dovremmo fare in modo che nessuno ci arrivi prima di noi.

Disse esaminando il tatuaggio che le era comparso sul polso destro. Non le interessava davvero ciò che tutti i master e servant cercavano, non aveva desideri da esprimere, ma l’idea della guerra imminente le mandava l’adrenalina alle stelle.
La lettera indicava anche il luogo in cui la battaglia sarebbe iniziata.

Andiamo, Lancer. Sei pronto?

Chiese al suo nuovo servant.

Sempre pronto, Master. Vi servirò con piacere.

Master? Non le piaceva essere chiamata in quel modo, non aveva mai trovato piacevole sentirsi chiamare come un superiore. D’altronde non gli avrebbe nemmeno dato ordini. Avrebbe combattuto anche lei.

Bene. Fammi un favore, chiamami Giselle.

Detto ciò si precipitarono fuori dalla stanza e raggiunsero l’esterno della fortezza, diretti al luogo designato.
 
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20 replies since 18/2/2009, 14:42   27763 views
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