The Holy Grail War

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Skullblaka
view post Posted on 24/2/2009, 23:33 by: Skullblaka




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/Ot nch'io la userò per ottenere una tecnicuccia:
Blood fort andromeda:
Consiste nell'evocazione di una barriera che racchiude uno spazio alquanto fasto, che potrebbe contenere un intero edificio. La barrierasi manifesta con un odore difficilmente percettibile. I possessore della tecnica deve concentrare tutto il suo potere magico in una "sorgente" nascosta ove lo stesso campo di forza trarrà energia. La tecnica si manifesta in cielo con un gigantesco occhio al quale si collegano alcuni rami fatti di nubi. Si sa inoltre che tale barriera attinge il propro potere dal pianeta stesso, pertanto una volta usata dovranno passare altri cinque combattimenti prima di poterla riutilizzare poichè il pianete deve riposarsi prima di donare nuovamente energia. L'evocatore della barriera non potrà usare nessuna magia finchè si trova là dentro. Infine tale barriera indebolisce gradualmente il nemico provocandogli danni medi ogni turno e se cercherà di potenziare la proprie statistiche , queste invece di aumentare, diminuiranno del tot di punti o decadranno con le percentuali. Tale barriera dura 3 turni.
Ot/



La classica frase che ogni servant evocato diceva al proprio presunto master , non fu ripetuta al supremo incontrastato dei Lux. Ma ora riprendiamo la narrazione degli eventi dal principio. Era un fredda mattinata di fine inverno. Gli uomini cominciavano a prendere parte ai propri lavori abituali. I soldati iniziavano ad allenarsi , le sentinelle a vegliare lungo i rostri delle mura, i pescatori armeggiavano le proprie canne da pesca munite di esche pregiate e le donne erano in procinto di tessere presso il telaio e pensare agli affari di casa. L’unico che ancora non era ritornato alle proprie mansioni era colui ,che primo fra tutti aveva l’obbligo di primeggiare nell’inizio delle faccende del governo. Non era nel suo palazzo , né in mensa, né tanto meno nel piazzale a girovagare liberamente assieme ai giovani. Non era da nessuna parte. Era abile camuffarsi o meglio camuffare le sue tresche con le ragazze pi carine della fortezza e non solo. Nel pieno della stanchezza aprì prima un occhio , cercando con quello di vedere con la coda nell’occhio il suo orologio da polso. Era in grandissimo ritardo. Strofinò l’altro occhio e si rese conto che c’era un piccolo impedimento. C’erano tre ragazze nude nel suo letto. Come faceva ad uscire da una tale situazione? Voleva starsene completamente nel suo palazzo a bramare solo una cosa. Anzi più di una. Cecco Angiolieri diceva che odiava il padre in una sua celeberrima lirica. Tale sonetto si intitolava “Tre cose solamente m’énno in grado”. Ovvero che solo tre cose gli sono gradite. Noi le chiameremmo Bacco , tabacco e venere , ma il modo in cui lui lo affermava in quella poesie era un che di comico mettendolo in paragone con le poesie degli stilnovisti , che elogiavano la donna rendendola come un angelo , una semi divinità , non degna agli uomini per beltà e gentilezza . Cecco invece si può ben dire che introdusse la poesia comico-realistica. Secondo lui la donna era una prostituta , una professionista e ciò che più gli piaceva fare era bere e giocare d’azzardo. Disprezzava il padre perché gli dava soldi per dedicarsi alle sue puerili attività poco educative solo a pasqua , come di consueto in ogni famiglia della sua epoca. Il cherubino si poteva ben definire un Cecco Angiolieri moderno anche perché come faceva il poeta lui “torreva le donne giovani e leggiadre : mentre le zop(p)e e vecchie lasserava altrui”. Così mentre si dedicava alle sue attività da ninfomane con una ragazza che aveva preso tra una folla di fortunate, ovviamente fu lei che lo volle , passò una bella serata. E il bello che era un angelo puro , che come di consueto non doveva fumare , drogarsi , bere , andare a donne di malaffare e non. Chissà allora i cattivi cosa ne facevano delle donne. Così la prendeva con filosofia senza farsi troppe rogne e troppe paranoie. Dicendo canticchiando poeticamente versi di un altro grande poeta medioevale: Lorenzo de medici. Canticchiava come per prendere in giro la gente e tanto per soddisfazione personale: “ Chi vuol essere lieto sia di un domani non v’è certezza!”. Ultimamente era una cosa incontrollabile , ma prima di fare mosse avventate svegliando le tre, qualcuno bussò alla porta. Rapidamente si catapultò verso la sedia dove era riposti i suoi vestiti e di fretta si vestì , lavandosi con acqua ghiacciata la faccia. Poi onde evitare brutte figure coprì le tre con multistrati di coperte e andò ad aprire alla porta. L’hastega in certi momenti serviva davvero tanto. Il postino vide il supremo col fiatone , così non indugiò e diede immediatamente il pacco con la croce impressa sopra , al ragazzo. I cherubino lo afferrò mentre firmò inconsapevolmente il documento che gli porgeva il portalettere. Il giovane intanto si rese conto di avere un numero imprecisato di punti interrogativi “???” girargli intorno alla testa come degli aurighi che conducevano il carro attorno allo stadio per vincere la tanto ambita coppa. Iniziò a scuotersi la testa, sbadigliando esageratamente. Aprì l’enigmatico pacchetto con fare iracondo , come se credesse che fosse solo uno scherzo di cattivo gusto , mentre era troppo stanco che neppure si accorse che la mano gli pulsava a causa di un calore innaturale , formando un tatuaggio di tipo tribale alquanto bizzarro. Aprì il pacchetto e trovò un libretto di istruzioni. La sua mente si focalizzò sul televisore al plasma che aveva ordinato mesi addietro per il suo palazzotto, ma le sue speranze furono smentite dalla presenza nel pacco di una carta da poker. Era talmente fatto , che non si accorse che era una carta per maghi. La gettò a terra , per poi riprenderla. La studiò e notò un cavaliere o comunque un tipo con in mano delle redini. Poggiò la carta su un tavolino, mentre metteva una mano in orizzontale mostrando i palmi , mentre chiudeva l’altra mano simulando un pugno. Colpì col pugno la mano aperta , facendo un rumore simile ad un “toff”. Fece segno di aver capito. Prese la carta trionfale , alzandola ridendo al soffitto , dicendo che era una carta napoletana raffigurante il cavallo. Ma dovette ricredersi poiché non vi era raffigurato un cavallo , ma un portatore di biga. Sconcertato sfogliò con agitazione il libretto d’istruzioni allegato. Pronunciò quelle frasi senza senso , per poi chiudere gli occhi. Non capì cosa era successo in un breve lasso di tempo , ma si ritrovò sul terrazzo del palazzo con addosso una vestaglia maschile , avendo al naso una bolla che si sgonfiava mentre russava silenziosamente. La bolla scoppiò e lui si svegliò sbadigliando.

“Che è successo? Che ci faccio sul mio terrazzo? Da solo? Con una scatola di profilattici vuota e non in tenuta di combattimento? Che cavolo è successo? Sarà che magari devo essere uscito durante le mie tresche notturne e quel sogna della busta di carte napoletane o di poker era tutto un sogno. Allora se non mi sono fatto tre belle figliole che ho fatto l’altra sera? … Devo aver fumato troppo , sono così fatto che potrei fumarmi persino Katriel , dopo averlo arrotolato in una cartina ritzla. Devo smetterla di farlo con tutte le ragazze ogni santo giorno , sennò rischierò di diventare impotente o peggio … padre (O.O) No !!!! Da domani segregato in casa e si esce solo che è in corso una guerra tra maghi mafiosi o tra divinità malvagie che giocano con la vita dei mortali. Neanche se trovassi un graal sotto lo zerbino di casa mia , no … Vediamo chi c’è in giro … và”

Si affacciò alla ringhiera guardando la gente che passava. Nulla di che i classici popolani vestiti di straccetti , i senatori vestiti con gli asciugamani e una gnocca dalle larghe vedute che passeggiava da sola , vestita con dei bikini alquanto appariscenti e provocanti. Quanto durò il cherubino a tale paradisiaca visione? Resistenza cherubino = Ma quale resistenza?! Nel giro di un millisecondo lui si era teletrasportato tanto la velocità all’inseguimento della tipa sexy , alzando un polverone impressionante.
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La inseguì così furiosamente che neppure si rese conto che non era più nella fortezza bensì nel bosco antistante all’inseguimento della ragazza che pareva svanita nel nulla. Continuò a correre , facendo slalom tra gli arbusti , fino ad arrivare ad un radura dove si voltò di colpo sentendo dei passi dietro di lui. Una ragazza vestita con abito da discoteca con il volto, o meglio , gli occhi coperti e un’arma simile ad una catena a cui erano legati due pugnali. Un calcio colpì il cherubino che già aveva il sangue che colava dal naso, all’idea di raggiungere la bella col bikini. Il calcio istigò ancora di più alla perversione Skullblakael che vide attrverso la minigonna l mutandine della sua assalitrice. Il cherubino sbatte su un tronco, mentre la ragazza lo legava con la catena , un po’ come le sacerdotesse di Priapo legarono i tre protagonisti del Satyricon , una vera porcata. E qui si può ben capire il male peggiore che superava di gran lunga la lupa (cupidigia), che Dante Alighieri descrisse nel primo canto dell’Inferno della Divina Commedia, la lonza (lussuria) era il male più potenza. Tale belva è detta in francese arcaico col termine di ‘lonse’ era una belva maculata che rimaneva sempre in calore , pertanto è il simbolo che meglio esprime la lussuria e il piacere materiale dell’edonismo. Ma per non dilungare più di tanto torniamo al nostro sciagurato , che nel bel mezzo di un dramma mentale ove il cherubino era in procinto di balzare in maniera bestiale verso la bella ragazza dall’animo combattivo. Le giovane gli afferrò la testa e gliela sbatte violentemente verso il tronco dell’albero., spaccandolo bruscamente. Poi si avvicinò al ragazzo mettendo la mano intorno al collo , come per volerlo abbracciare o per volerlo strozzare nel medesimo istante. I suoi capelli color fuxia oscillarono sinuosamente e sensualmente , mentre il cherubino sorrise come un ebete , quasi sbavando , con gli occhi accesi come un focolare. La ragazza ripete la domanda che un’ora prima gli aveva posto:

“ Te lo ripeterò con calma , onde evitare che tu reagisca come poco fa… Io ti domando...Sei dunque tu il mio Master? E vedi di tenere le mani apposto che mi hai fatto sprecare notevoli quantità di energia solo per scappare dalle tue grinfie bellezza”

“Ora ricordo … ti ho evocata dopodiché ti ho baciata e ti ho proposto di entrare nel talamo , ma tu ti eri accorta delle altre tre ragazze e , nonostante prima sembrassi molto accondiscendente, hai rifiutato energicamente con un violento … Ops… Comunque sono io il tuo Master … Per le energie che hai perduto , un tale Emiya Shirou , non so se lo conosci , mi rivelò che per far ritornare in salute ed in forze un servant ci sono due modi … O si è un mago dall’enorme potenziale magico , e io non sono molto portato in quel campo , oppure bisogna … bè dovresti saperlo no? , io e te dovremmo…”

La ragazza gli mise due dita sulle labbra , mentre sinuosamente ,come se fosse un serpente scivolò verso il basso , dicendo:

“Ora dopo tanto tempo segregata nel regno degli eroi e degli antieroi , mi diverto un po’ io … Ammazza neanche il berserker Heracles c’è l’ha così“

Dopo un paio d’ore la cosa terminò e Rider appariva troppo carica di energie , tanto che sembrava avere un’aura che sprizzava potenza da tutti i pori. Tanto che non c’era bisogno di evocare Pegasus , che già lei tenendo per mano il master raggiunse correndo la città ove i maghi si sarebbero fronteggiati per il santo graarl…
 
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