The Holy Grail War

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ThE_pAiN
view post Posted on 7/3/2009, 19:38 by: ThE_pAiN




CITAZIONE
Deciderò successivamente, cioè durante la quest cosa apprendere

Holy Grail War. Sai con l’ inglese non si districava affatto bene. Quel nome così lungo aveva un che di difficile comprensione. Guerra del Santo Graal, o per il Santo Graal. Almeno così gli avevano spiegato. Sta di fatto che in ogni luogo in cui si può combattere e distruggersi a vicenda, il nostro amato demone non può mancare. Con il cuore al suo posto, senza le solite tremende convulsioni di euforismo prebelliche, il protagonista di questa allegra storiella si accingeva a raggiungere il luogo del duello. A quanto gli era stato detto sarebbe funzionato così: ognuno evocava un Servant, altro elemento da chiarire, questo strano nome. Poi, molto brevemente , ognuno dovrebbe massacrare chiunque a portata d’ occhio, per rimanere l’ ultimo sul campo di battaglia. Un ragionamento di semplice comprensione, per chiunque, forse anche per quell’ anima di pia di Gabriel. E a tal proposito, il demone si inchinò un attimo facendo una breve preghiera in memoria di quel piccolo grande combattente.
Nel mentre il demone sorvolava le più estese lande desolate che il mondo potesse racchiudere tra le sue bellezze, aprì la lettera che gli aveva consegnato un fattorino con sopra una croce, simbolo religioso, a quanto sapeva.

“Certo che qui c’è veramente poco di sacro,oltre al Santo Graal. Ci ammazziamo a vicenda, poco religioso il concetto. Mah… Stiamo a vedere…”

Tolse il foglio all’ interno, mordendo con foga la ceralacca e notò un gruippo di fogli: prese in particolare quello che sarebbe servito da introduzione e lo gettò ; non aveva tempo da perdere in stupidi preamboli; adesso vi era un altro che recava all’ inizio la seguente scritta:

”Dopo aver seguito ciò che enumerava l’ elenco del foglio precedente, fate le seguenti cose:”

Lì sorse il problema più grande. Il foglio precedente, per colpa della sua incuranza, si stava facendo il bagno tra le cascate. Su che cosa si sarebbe basato? Sai ringraziò la sua generazione. Menomale che aveva una buona memoria. Ricordò le parole di Shirou, che eccitato dall’ avvenimento, una sera gli aveva spiegato come sarebbe funzionato l’ evento in se per se. In particolare, gli spiegò con sua enorme felicità come si sarebbe dovuto evocare il Servant, nel caso la più leggendaria arciera della storia: il dio greco-romano Artemide. Doveva disegnare un cerchio a terra, se non errava, poi mettere quello stesso foglio con le istruzioni al centro e scrivere al di sotto di questo il proprio nome, per fare in modo che il Servant seguisse un unico padrone. Banale.
L’ unica cosa era trovare un appoggio là in mezzo: tutto oceano, solo oceano, unicamente oceano.

-Mi sa che lo devo chiamare, ma prima…-

Dafne comparve sulla scena, vestita con un seducente abito rosso e seguita da una schiera di sirene; questa volando si avvicinarono a Sai attaccando discorso:

-Mi spieghi perché ci ha invocato? Poi sopra un oceano, deficiente di un demone, se solo la sirena non si fosse innamorata di te adesso non starei qui a parlare con te e aiutarti.-

Fortuna per loro che l’ indole del demone non era più quella guerrigliera di una volta. Sembrò trascurare ciò che queste dicevano e avvicinandosi a Dafne salutò questa dicendole:

-Una volta che tutto ciò sarà finito, sempre se vincerò il Santo Graal e ne uscirò vivo, ti porterò in vacanza. Lo giuro-

Si voltò verso le sirene e prendendole per mano disse:

-Menos, vieni e illuminaci con la tua forza-

Un esplosione di fumo. Le sirene scomparvero, al suo posto una figura imponente squarciò il cielo, lampi e lampi, ed ecco il re degli Hollow, Menos Grande comparve sulla scena. Latrati e latrati, il mostro nitrì più volte dimenandosi. Ma la sua presenza era solo temporanea. Con la spada il demone tracciò un cerchio fittizio sulla spalla del colosso e vi posò il foglio al centro, poi mordendosi la mano fece sgorgare rivoli di sangue che bagnando il foglio, fecero comparire il nome “Pain Destroyer”, il suo nome di “battesimo” in forma demoniaca. Ma il tutto non finì affatto lì. Un altro squarcio nel cielo, questa volta più piccolo, le nubi si dispiegarono e al suo posto comparve il sole, un sole accecante; una figura quasi angelica si presentò, con tanto di arco in mano e una faretra sulle spalle. Posò i piedi sul Menos, stranamente innocuo in questa situazione.
Era una donna sui trentenni, capelli biondi, occhi di colore diverso: il sinistro di un giallo intenso, sull’ arancione, molto strano per una persona e l’ altro di un celeste così chiaro che sembrava bianco. Vestito un abito semplice, tipico di chi va a caccia, stivali tenuti fermi al piedi con dei legacci e una gonna di pelle di capra. Nonostante questi strani abiti, la bellezza della ragazza, così acqua e sapone, era quasi divina.

-C…c..iao… Ehm, il mio nome è Sai. Tu?-

E la ragazza con una voce che ricalcava il suono di un mandolino disse:

-Come? Tu mi hai evocata e non sai come mi chiamo? Eccomi, sono Artemide, la Servant al servizio del signor Pain Destroyer-

-Chiamami Sai. Quello era un altro me.-

-Senti, Sai. Ho saputo della guerra. Riguarda il Santo Graal, vero? Non è proprio ciò che i romani adoravano, ma va bene lo stesso. Io sono fatta per asservire al mio padrone, colui che scrive il nome su quel foglio-

-Il viaggio è lungo. Nel contempo puoi parlarmi un po’ di te e della tua storia. Che ne dici?-

-Con piacere, padrone, cioè Sai- E le guance le divennero rosse. Non era vero che gli dei greco-romani erano dispotici e mettevano se stessi al centro dell’ attenzione, anzi tuttaltro, il contrario esatto, almeno nel caso di Artemide.
-Sono nata da Zeus e Latona e sono sorella gemella di Apollo. Mia madre a causa di una maledizione lanciatale dalla moglie di Zeus Era, per poter mettere al mondo i due bambini era costretta a trovare un luogo che non avesse mai visto la luce del sole: per questo motivo Zeus fece emergere dal mare un'isola fino ad allora sommersa che, di conseguenza, il sole non aveva ancora toccato. Io nacqui per prima e aiutai mia madre a dare alla luce Apollo. A tre anni, quando era seduta sulle ginocchia di mio padre, Zeus, chiesi per prima cosa di restare per sempre vergine, poi di non dovermi mai sposare e di avere sempre a disposizione cani da caccia con le orecchie basse, cervi che tirassero il mio carro e ninfe come compagne di caccia. Zeus accompagnò i miei desideri e fu così che andò. Il resto della mia vita è molto più monotono, se non per alcuni avvenimenti, come i seguenti.
Un giorno io stavo facendo il bagno nuda in una valle sul monte Citerone quando arrivò il principe tebano Atteone, che stava andando a caccia. Si fermò a guardarmi, affascinato dalla mia incantevole bellezza, e ne fu talmente incantato che, senza accorgersene, calpestò un ramo e per il rumore io mi accorsi di lui. Restai così disgustata dal suo sguardo fisso che decisi di lanciargli addosso dell'acqua magica e trasformarlo in un cervo: in questo modo i suoi cani, scambiandolo per una preda, lo uccisero sbranandolo. Anche un cretese, Siproite, fu trasformato in cervo da me per avermi vista nuda. Ti conviene non vedermi mai nuda, maestro, o per te saranno problemi grossi.-
Sai si mise a ridere e arrossì, fissando la ragazza. Erano quasi arrivati al campo da combattimento.

-Manca poco. Dai, raccontami qualcos’ altro-

La ragazza acconsentì e continuò a parlare:

-Poi c’ è la cosiddetta leggenda di Orione. Quella è una delle più discusse. Alcuni dicono che ha tentato di stuprare una mia ninfa, altri che ci provò addirittura con me, altri che è opera di mio fratello la sua morte. La vera storia è che questo maledetto si era infiltrato nelle terme adibite alle mie serve, dove era permesso entrare solo a loro e a me in particolare. La sua vita fu breve: io mi sono sentita privata della privacy di cui godevamo io e le ninfe, e ho provveduto subito a conficcargli una freccia dorata nel capo, nulla di più.
Io poi salvai la piccola Atalanta dalla morte per assideramento, dopo che suo padre l'aveva abbandonata, mandando da lei un'orsa che la allattò finché non venne raggiunta da alcuni cacciatori. Tra le nostre avventure, Atalanta partecipò alla caccia al Cinghiale calidonio che io avevo mandato per distruggere Calidone, dato che il re Eneo si era dimenticato di me durante i sacrifici per celebrare il raccolto-

Sullo sfondo si intravedeva già il campo di battaglia, gremito di gente come non mai. La guerra stava per cominciare.

Edited by ThE_pAiN - 9/6/2009, 14:52
 
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