The Holy Grail War

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Soul_Scythe
view post Posted on 13/3/2009, 16:33 by: Soul_Scythe




-Caster: A cosa stai pensando Shirou?

Shirou e Medea, il suo Servant Caster, erano seduti nella prima classe dell’aeronave che li stava portando a Eureka, la città scelta per la nuova Guerra del Santo Graal, nonostante il nome un vero e proprio massacro tra personaggi viventi dai grandi poteri e altrettanti personaggi dai grandi poteri però non viventi, richiamati a nuova vita appositamente dal potere del Santo Graal, capace di resuscitare all’infinito le anime.
Medea aveva fatto quella domanda perchè Shirou sembrava parecchio pensoso, assorto in chissà quali pensieri, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le dita incrociate a sorreggere il mento, mentre gli occhi fissavano il vuoto.

”A nulla in particolare...che tipo di avversari mi troverò stavolta davanti, se mi toccherà battermi contro i nostri amici, quanto ci andranno di mezzo le persone innocenti, i miei soliti dubbi: anche dopo tanto tempo queste mie debolezze sembrano essere ancora vive. Dimmi Medea, i tuoi poteri sono gli stessi di otto anni fa?”

-Caster: Certo. Il mio “Rain of Light” lo conosci già, ed è una magia di alto livello. E poi c’è l’Argon Coin che mi permette di evocare il drago del Vello d’Oro, che come ben sai è una bestia potentissima. Perchè me lo chiedi?

”E’ semplice: pensi di poter tenere testa a Matou Zouken mentre io mi occupo del suo Servant?”

-Caster: Naturale. Te l’ho già detto una volta, voi maghi di oggi siete molto più deboli di noi del passato. E anche se quella mummia ha vissuto più di cento anni i segreti che io possiedo lui se li sogna. C’è un solo mago che riconosco superiore a me, ed è mia zia Circe. Lì sì che dovremo combinare le forze se vogliamo vincere, ma speriamo di non incontrarla.

”Già, hai proprio ragione. Ricordo ancora di quando, dopo avermi imprigionato, mi voleva trasformare in un maiale! Per fortuna che ricordando la leggenda mi sono categoricamente rifiutato di mangiare tutto quello che mi metteva nel piatto: lì stavo proprio per morire, ma di fame! Ah ah ah!”

-Caster: Ah ah ah! Hai fatto proprio bene: l’incantesimo di trasformazione della zia è fenomenale, se non lo fa lei direttamente nulla lo scioglie! Ah ah ah.

DLIN DLON! ATTENZIONE ATTENZIONE! STIAMO PER ARRIVARE AD EUREYA! I SIGNORI PASSEGGERI SONO PREGATI DI AVVICINARSI ALL’USCITA! DLIN DLON!

”Bene, ci siamo finalmente.”

Scesero e si ritrovarono in un’aereoscalo di modeste dimensioni situato su una collina appena fuori città. Eureka era una città affacciata sull’oceano, con un grosso porto e una zona residenziale non molto estesa. In compenso però i quartieri commerciali erano numerosissimi e andavano a formare un’area zeppa piena di centri commerciali e di grattacieli composti interamente di uffici, un terreno più che adatto ad eventuali battaglie per due fondamentali ragioni: primo di notte non ci sarebbe stato nessuno e secondo la sua complessità rendeva possibile attuare un gran numero di strategie e di trappole. Tutto queste informazioni Shirou se le era procurate tramite gli opuscoli sulla nave, ma adesso che vedeva l’intera metropoli dall’alto del balcone panoramico ne aveva piena conferma.

Il primo passo da fare comunque non era cercare subito degli avversari, ma presentarsi al supervisore prescelto dalla chiesa, in quel caso Padre Salieri: seppur non fosse indispensabile Shirou voleva incontralo lo stesso, per capire che genere di uomo fosse, se era davvero imparziale o no. Così tramite le indicazioni stradali si incamminò fino a giungere alla chiesa, mentre intanto Medea lo seguiva dall’alto, al sicuro da sguardi indiscreti. Gli fece segno di attendere lì e poi entrò attraverso il pesante portone di legno spalancato e affiancato da due statue di marmo di donne preganti. L’interno era molto sobrio, senza nessun mosaico nelle grandi vetrate: l’unica parte decorata era la zona dell’altare, al di là del quale svettava un’enorme dipinto raffigurante una gigantesca balena che inghiotte al volo un’uomo appena gettato da una nave.

-???: Molto bello non è vero? Raffigura il momento in cui Giona viene inghiottito dalla balena.

La vicenda è narrata nel Libro di Giona. Nel capitolo 1 Dio comanda a Giona, figlio di Amittai, di andare a predicare nella città di Ninive. Giona invece fugge a Tarsis via nave: ma la nave è investita da un fortunale e rischia di essere colata a picco dalla violenza delle onde. Giona allora ritrova improvvisamente il proprio coraggio e svela ai compagni di viaggio che la colpa dell'ira divina è sua, poiché ha rifiutato di obbedire al comando; perché la nave sia salva, egli deve essere gettato in mare. E così, ecco nel capitolo 2 l'episodio che ha ispirato generazioni di scrittori ed artisti: Giona è gettato in mare, ma un "grande pesce" (presumibilmente proprio una balena) lo inghiotte. Dal ventre del pesce, dove rimane tre giorni e tre notti, Giona rivolge a Dio un'intensa preghiera: allora, dietro comando divino, il pesce vomita Giona sulla spiaggia. Nel capitolo 3 infine il profeta adempie alla sua missione.

Chi aveva parlato era un prete uscito all’improvviso da una porticina laterale: aveva barba e capelli corti grigi, molto ben curati, una benda sull’occhio destro e una bibbia in mano. L’abito sacerdotale era quello comune, ma ai piedi calzava stivali da marinaio. Decisamente dava un’impressione tutta particolare.

”Padre Salieri immagino.”

-Salieri: immagini bene figliolo. In cosa posso aiutarti? No, aspetta, credo di poterlo indovinare: sei un Master, dico bene?

”Dice benissimo. Il mio nome è Emiya Shirou, forse ha già sentito parlare di me.”

-Salieri: Ah, ma certo che sì! E così tu sei il famoso vincitore della scorsa edizione. E’ vero peccato che il Grail che hai distrutto sia stato ricostruito, avrei risparmiato a queste mie vecchie ossa l’onere di dover tenere a bada una simile massa di mine vaganti. Oh, bhè, si muore una volta sola. Desideri qualcosa in particolare?

”In verità sì, due cose: quanti sono i master attivi e se sa se fra di essi c’è anche un certo Matou Zouken.”

-Salieri: Uhm...quante carte sono state spedite in tutto è un’informazione che non conosco nemmeno io, comunque di Master che come te si sono degnati di farmi visita ne sono venuti circa una trentina. E fra loro uno si è effettivamente presentato con il nome di Matou Zouken: un tipo molto più vecchio di me, basso, calvo, pieno di rughe e con un colorito grigiastro. E’ lui?

”Sì, esatto. Grazie mille delle informazioni. Non mi serve altro. Arrivederci Padre, è stato un piacere conoscerla. Per favore, dica una preghiera al posto mio affinché nessun innocente ci vada di mezzo.”

-Salieri: Senz’altro figliolo. Stammi bene.

Dopo Shirou se ne andò, recandosi alla locanda che aveva prenotato e che sarebbe stato il suo “quartier generale” per tutta la durata della Guerra. Non appena fece buio uscì di nuovo e insieme a Medea si recò nella zona portuale, che era immersa in un silenzio totale. Lì si misero ad esaminare per bene le caratteristiche degli edifici in vista di uno scontro futuro, quando Medea sembrò allarmarsi.

-Caster: Shirou! Sento l’avvicinarsi di un Servant! E non è solo: con lui c’è anche un’altra aura dalla potenza spropositata!

”Cosa? ...E’ vero, la sento anch’io. Ma aspetta, quest’aura io la riconosco! Che fortuna, è arrivato subito. Si tratta di un mio amico, a cui ho fatto arrivare una delle carte.”

E infatti dal cielo scese una strana nebbia nera, che poi si compattò andando a formare due figure: una era ovviamente quella del Vice-Supremo Alter, Shuda dalla Fiamma Esplosiva, mentre l’altra doveva essere il suo Servant, una donna in armatura leggera con una grossa spada, caratteristiche tipiche del Saber.

”Ben arrivato Shuda!” -Shirou lo salutò allegramente stringendogli la mano- ”Scusami per non averti fatto recapitare personalmente lettera e carta, ma nessuno sapeva dov’eri. Così ho chiesto in giro e quel tale Rufus mi ha detto di poterti contattare all’istante non appena fossi tornato, così le ho date in custodia a lui.

Ma veniamo al dunque: ti ho chiesto di partecipare a questa Guerra perchè tra i partecipanti c’è un mio vecchio nemico, un tipo corrotto fino al midollo a cui non posso lasciare assolutamente il Santo Graal. Anche lui mi detesta e di sicuro ha architettato chissà che piano per eliminarmi, quindi ho fatto in modo di avere degli alleati su cui contare, nel tal caso tu per primo.

Il mio obbiettivo primario è eliminare il tizio in questione, quindi sono più che disposto a lasciarti il Graal, ma dopo che avrà esaudito il tuo desiderio devo chiederti di lasciarmelo distruggere per impedire altre guerre.”


-???: E tu credi che io te lo lascerò fare di nuovo, impudente ragazzino?

Tutti e quattro si voltarono di scatto nel sentire quella voce roca: in cima al tetto di un basso capannone era comparso un vecchio alto a malapena un metro e mezzo, calvo e pieno di rughe, la pelle grigia come la cenere, vestito con un kimono verde e nero e che si sorreggeva a un corto bastone di legno. Sogghignava malignamente.
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”Zouken!” -Shirou era furioso- ”Mostri da subito la tua faccia eh? Non credevo che un codardo come te avesse tanto coraggio! Stavolta ti eliminerò senza nessuna esitazione!”

-Zouken: Umpfh! Che parole grosse ragazzino! Sei diventato ancora più arrogante in questi ultimi otto anni, cosa d’altronde prevedibile. Ma pensi davvero che l’aiuto di un Dead Apostle possa servirti a qualcosa contro di me?

Dead Apostles è il nome che viene dato ai vampiri nati dalle vittime di altri vampiri, persone rimaste uccise a causa del sangue succhiato via. Molte di esse diventano Ghoul, semplici zombie al servizio del vampiro originario, ma ogni tanto uno di essi ha abbastanza potenzialità latenti da recuperare la ragione, diventando così un vero e proprio vampiro. Tuttavia rimane sempre legato al suo creatore e solo quando riesce a rompere questo legame diviene un vero e proprio Dead Apostle a tutti gli effetti.
I vampiri nati invece da altri vampiri, appartenenti a famiglie da sempre composte da vampiri, sono chiamati True Ancestors: essi sono la razza originale, la nobiltà dei vampiri per intenderci, discendenti del primo Vampiro apparso sulla terra. Per dirla con parole semplici, un Dead Apostle è un’umano trasformato, un True Ancestor è invece così dalla nascita, anche se i figli di due Dead Apostles non vengono considerati tali dai True Ancestors.
Per quanto ne sapeva Shirou Shuda, sebbene fosse per metà demone, aveva il sangue di un True Ancestor, quindi Zouken chiamandolo così gli aveva rivolto un’insulto bello e buono. Peggio per lui.

-Zouken: Soprattutto considerato che non sei l’unico che ha un’alleato immortale. Mostrati pure Merem.

Come per l’apparizione di Shuda un’altro banco di nebbia nera si radunò accanto a Zouken, dal quale uscì un ragazzino di circa 14 anni, capelli a caschetto neri, occhi blu scuro, vestito con una tunica bianca e pantaloni neri. Portava svariati anelli in tutte le dita della mani, mentre sul dorso aveva dei tatuaggi a forma di corona. Sul volto aveva un’espressione divertita.
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-Merem: Eh eh eh...finalmente ho l’onore di poterti incontrare Shuda. Aspettavo da tanto questo momento.

”Merem? Merem Solomon?! Il vampiro con il potere di materializzare i sogni e gli incubi altri e che comanda quattro grandi bestie demoniache? Perchè aiuti uno come Zouken?”

-Merem: E’ esatto. In quanto al motivo...bhè, non lo faccio per il Grail. Sai, io adoro le reliquie e i tesori, e i Servant ne hanno davvero tanti. Anche se niente attrae il mio interesse come la tua Sakura, caro il mio Shuda. Ti direi di darmela senza fare tante storie, ma so che non servirebbe. Quindi te la strapperò via: vieni, il mio Servant ci aspetta poco lontano da qui.

Detto questo creò dal nulla un gigantesco pipistrello, sul quale saltò in groppa per poi allontanarsi seguito da Shuda e Saber, lasciando Shirou e Zouken faccia a faccia.

Intanto anche tutti gli altri partecipanti stavano ricevendo, dovunque essi fossero, la visita per niente amichevole di un’altro Master e del relativo Servant.
 
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