The Holy Grail War

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Soul_Scythe
view post Posted on 12/5/2009, 13:25 by: Soul_Scythe




Il silenzio intriso di odio e di tensione venne interrotto proprio da Shirou.

”Merem in effetti sarebbe un’avversario davvero ostico, ma per Shuda sarà come buttare l’immondizia. Quanto a te l’operazione sarà ancora più facile. Avanti, mostra il tuo Servant e facciamola finita!”

L’odioso vecchio si limitò a sorridere a quelle parole di sfida. E in quello stesso istante Shirou avvertì un sibilo lacerare l’aria, tanto debole da essere quasi impercettibile: ma grazie all’esperienza maturata attraversando decine e decine di campi di battaglia e stando sempre a un passo dalla morte aveva sviluppato uno straordinario sesto senso, un’istinto super-sviluppato che in più occasioni gli aveva salvato la vita. E quella ne fu un’esempio lampante: quasi incosciamente materializzò Bakuya nella mano destra e con essa respinse il pugnale indirizzato alla sua nuca, la cui velocità era tanto elevata da rasentare quella di una pallottola. In tutta risposta il ragazzo scagliò la scimitarra verso il punto da cui era partito l’attacco mortale, uno stretto passaggio tra due capannoni, facendola rotare come un boomerang: ma prima che lo raggiungesse una figura nera sgusciò da lì, correndo veloce sui muri fino a portarsi di fianco a Zouken.
Era un’essere avvolto interamente in un lungo mantello nero che nascondeva ogni parte del suo corpo tranne il volto: ma neppure esso era visibile, poiché nascosto da un’inquietante maschera a forma di teschio.
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Non ci si poteva sbagliare sulla sua identità.

”Assassin! Dovevo immaginarlo: un simile Servant è degno di te, mostro!”

Ma Shirou sapeva che non doveva sottovalutarlo, poiché quell’abbigliamento rivelava la sua appartenenza alla setta degli Hashshashin, da cui deriva l’odierno termine “assassino”. Fondata da Hassan-i-Sabah, detto il “Vecchio della Montagna”, furono attivi tra l’VIII e il XIV secolo in medio oriente, compiendo un numero incalcolabile di omicidi su commissione. A differenza di altri Servant che sono inclusi in questa categoria per fattori come condotta morale, metodi utilizzati o singoli episodi della loro vita, gli appartenenti agli Hashshashin erano dei veri e assoluti maestri dell’omicidio, possessori di tecniche che assicuravano quasi al 100% la morte dell’avversario una volta eseguite con successo.

-Assassin: Le mie scuse. Ho fallito il colpo mortale: il suo istinto è molto acuto.

-Zouken: Umpfh! Non fa nulla, tanto la sua vita terminerà prima che il sole tramonti. Va e uccidi!

-Assassin: Ricevuto.

Il nero Servant balzò giù dal tetto rapido come un’ombra, scagliando a raffica nel frattempo decine di altri pugnali, tutti ad altissima velocità e miranti alle parti vitali come cuore e gola. Ma Shirou li parò tutti materializzando Rho Aias, per poi rispondere con un Fira che l’avversario schivò saltando sul muro di un’edificio adiacente e restando aggrappato come un grottesco ragno. Ma Emiya non potè seguirlo, poiché nello stesso istante dovette schivare un raggio magico che disintegrò il terreno sotto i suoi piedi. A spararlo era stato Zouken, che ancora immobile nello stesso punto sorrideva soddisfatto e intanto mormorava le parole per il prossimo incantesimo. Venne interrotto dalla pioggia di raggi magici lanciati da Caster alzatasi in volo, che lo costrinsero a ergere in fretta e furia una barriera magica con l’energia accumulata, vanificando il suo attacco. Tutti e quattro ora erano in una posizione di stallo.

-Zouken: Grrr, seccature su seccature! Assassin, io tengo occupata Caster, tu uccidi in fretta il suo Master e poi vieni a darmi una mano. Ti autorizzo a usare tutto il tuo arsenale.

-Assassin: Agli ordini mio Master.

E mentre Zouken e Caster battagliavano Assassin si scagliò contro Shirou, estraendo da sotto il mantello un pugnale che terminava con una doppia punta. Emiya dal canto suo materializzò una spada lunga, dalla lama di circa 80 centimetri, pronto a difendersi. Ma l’arma del Servant non serviva per l’attacco ravvicinato: infatti all’improvviso la doppia punta si separò dal resto dell’arma, restando attaccata tramite un filo di metallo che Assassin manovrò come una frusta, lanciando attacchi da tutte le direzioni, talmente rapidi e imprevedibili che il mago malgrado i suoi sforzi venne colpito più volte in tutto il corpo, le ferite che ricordavano il morso di un serpente. Era riuscito a difendere solo i punti vitali, ma i danni, seppure non gravi, erano numerosi.

-Assassin: Questa è la mia vera arma, la “Frusta della Serpe”, tutti gli altri pugnali sono solo giocatoli che uso contro i pesci piccoli. Continuerò a colpirti fino a mettere a segno un colpo mortale o fino a quando non morirai dissanguato. Ma non ti consiglio la seconda.

”AH! Se è per questo non ho intenzione di scegliere nemmeno la prima!”

E sotto gli occhi sbalorditi di Assassin le ferite di Shirou cominciarono contemporaneamente a guarire, fino a chiudersi del tutto dopo pochi secondi.

-Assassin: Un’abilità auto-rigenerante? Maledetto marmocchio!

Ignorandolo il ragazzo materializzò anche un lungo arco nero, incoccò la spada come se fosse una freccia e fece scorrere in essa una gran parte della sua energia magica, in modo così prepotente e incurante dell’armonia del materiale che era fuori di dubbio che l’arma si sarebbe in seguito autodistrutta. Ma era proprio quello che Shirou voleva: quella tecnica, Broken Phantasm, in cambio della distruzione dell’oggetto usato permetteva di aumentare temporaneamente e in modo esponenziale il potenziale offensivo dello stesso. Nessun’altro al mondo si sarebbe attentato a fare una cosa simile, ma lui, forte del suo arsenale inesauribile, poteva permetterselo. Mirò al Servant, per poi scagliare la “freccia” ora avvolta in un’aura luminosa. Assassin tentò di evitarla, ma la spada si conficcò nel muro dietro di lui ed esplose, colpendolo in parte e ferendogli la gamba sinistra.

-Assassin: Urgh...E sia, è l’ora del mio asso nella manica. Delusional Heartbeat...

Mormorando quelle parole scoprì il braccio destro, che al contrario del sinistro era completamente rosso, scheletrico e pulsante di energia.

Zabaniya!

A quel comando il braccio si allungò, schizzando come una freccia e puntando direttamente al cuore del ragazzo. Shirou tentò di alzare ancora una volta la difesa di Rho Aias, ma all’improvviso il braccio raddoppiò la sua velocità. Il momento dell’impatto avvenne troppo velocemente per poter essere visto da occhi sia umani che superiori e il polverone che si alzò in conseguenza del suolo distrutto contribuì a nascondere l’esito.

-Caster: Shirou!!!

Urlò Caster, sgomenta a quella vista, mentre invece Zouken rideva di gusto nel contemplare la fine dell’essere che lo aveva ostacolato così tante volte.

-Assassin: Sei stato sfortunato ragazzino. La mia Delusional Heartbeat è una maledizione potentissima: non solo la sua velocità la rende praticamente inevitabile, ma possiede la capacità di ignorare ogni forma di difesa fisica, passando attraverso di esse come un fantasma e ritornando tangibile solo nel momento in cui raggiunge e stritola il cuore. Mossa di sicura uccisione “un colpo, un morto” che gli è valsa il titolo di Zabaniya, conferito alle più tremendi tecniche degli Hashshashin. Ormai...Cosa?!?

Assassin tentò di ritirare il suo braccio, ma inutilmente: qualcosa lo bloccava. Una provvidenziale folata di vento disperse il polverone, mostrando la demoniaca mano che con forza ma inutilmente tentava di penetrare una sfera di luce sacra, immersa nella quale stava Shirou, completamente illeso. L’allegria di Zouken si tramutò in puro stupore, mentre Emiya mandava un sospiro di sollievo.

”Uff! C’è mancato davvero poco: un’istante di ritardo ancora e a quest’ora mi ritroverei con il cuore stritolato. Mi spiace Assassin, ma hai scelto l’avversario sbagliato.

Ora, subisci...la tua stessa tecnica!”


Shirou concentrò tutta la sua energia magica nella sfera e la mano di Assassin, come mossa da una forza invisibile, si staccò e compì un’inversione a U, per poi puntare minacciosamente contro il suo stesso possessore.

-Assassin: No! No! Noooooo!!!

Urlò il Servant, ma era troppo tardi: tempo un battere di ciglia e Delusional Heartbeat aveva già trapassato il suo petto, afferrandogli il cuore e schiacciandolo come un frutto maturo. Morto sul colpo l’Eroe dell’Assassinio si accasciò al suolo, dissolvendosi come neve al sole.

”E’ finita, Zouken! Hai perso il tuo Servant, non sei più un Master e quindi non hai più nè il diritto di combattere nè quello di ottenere il Graal. Rassegnati e accetta la tua disfatta.”

Il vecchio non rispose, il volto teso e immobile come una statua, completamente privo di emozioni. Battè con la punta del suo bastone a terra tre volte e venne avvolto da un vortice di fumo verde. Quando si disperse di lui non c’era più traccia.

-Caster: Teletrasporto...Si è preparato una via di fuga. Mi spiace Shirou, ma nemmeno io adesso posso seguirlo o rintracciare la sua presenza.

”Non fa niente Caster. Siamo riusciti a uccidere il suo Servant, senza quello il Graal è irraggiungibile per un Master. Rimane solo da ucciderlo, ma per quello ci sarà tempo. Anzi, sono pronto a scommettere che verrà lui da noi per vendicarsi, quindi non dobbiamo neanche cercarlo. Piuttosto direi che è meglio riunirsi con Shuda e la sua Servant.”

Shirou guardò verso il mare, fissando l’isola da dove proveniva l’aura del Vice Supremo Alter. Nuvole cariche di fulmini la sormontavano, cosa che mandava un brivido lungo la spina dorsale del ragazzo: non dubitava assolutamente della vittoria di Shuda, ma qualcosa gli diceva che nonostante quello un’evento oscuro si stagliava all’orizzonte.

”Facciamo in fretta: Caster, usa l’Argon Coin.”

-Caster: Ricevuto.

La maga tirò fuori dal suo mantello una pelle di montone completamente dorata, che poi lanciò in aria. E quella, come un palloncino che si gonfia, cominciò ad aumentare di dimensioni e a mutare forma, finchè di fronte a loro non si stagliò la sagoma imponente di un gigantesco drago dalle squame dorate, che li fissava con occhi simili a due smeraldi. I due salirono sulla sua groppa, poi Caster sussurrò qualcosa all’orecchio della bestia e quella ruggendo spalancò le ali, per poi alzarsi in volo e dirigersi spedita verso l’isola al largo. Nella tasca interna di Shirou riposava ben sicura la “Frusta della Serpe” del Servant appena sconfitto.

Intanto in un luogo ben mimetizzato Zouken faceva la sua ricomparsa da un secondo vortice di fumo verde. Sbuffando si sedette su una poltrona, mentre una figura silenziosa si muoveva nell’ombra e gli si portava di fianco.

-???: Abbiamo saputo. Ci spiace che non sia andata come voleva, Master Zouken.

-Zouken: Eh eh, non importa. Sarà anche migliorato un pò, ma resta sempre un bambino senza esperienza e lento a capire. Abbiamo perso, ma abbiamo anche vinto: ora abbasserà la guardia e quando sarà il momento ne approfitterò. Gli farò pagare cara la sua insolenza, molto cara.

A proposito, che notizie di Merem?


-???: Nessuna al momento, i due di noi che abbiamo mandato a controllare non sono ancora tornati.

-Zouken: Caspisco. Quello Shuda è una minaccia ben più concreta di quel bambino, ma per fortuna mi sono premunito anche per questo.

E ridacchiando accarezzò l’ampolla appoggiata sul comodino, pieno di quello che indubbiamente era sangue...
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Ottenuto: pugnale "Frusta della Serpe"


Edited by Soul_Scythe - 25/7/2009, 15:22
 
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