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| Capitolo 7° Tra sangue e cadaveri Con uno slanciò l’intero gruppo avanzò fino a scontrarsi direttamente contro i demoni che intanto si erano fatti avanti per non farci avvicinare troppo al villaggio, l’impatto fu sonoro e subito molti di quegli esseri caddero a terra privi di vita, i guerrieri con cui stavo combattendo erano veramente ben addestrati e se non volevo rischiare di fare brutta figura mi toccava impegnarmi sul serio. Con destrezza evitai due demoni che stavano cercando con i loro artigli di perforare il mio petto, gli arrivai proprio alle spalle ed estraendo la spada con molta velocità sferrai due colpi così precisi che penetrarono la schiena dei due esseri facendoli accasciare a terra inermi…sempre incrociando la mia spada con gli artigli dei demoni cercai di farmi spazzi, volevo entrare nel villaggio per vedere meglio di quanti demoni si parlava. Mi chinai velocemente evitando un secondo attacco per poi lanciare una netta sferzata sulla stomaco di uno di quelli e proprio quando la mia lama penetrò la sua carne udii da dietro le mie spalle un lamento, non si trattava però di quelli che emanavano questi mostri quando venivano colpiti ma uno di quelli che solo un vero umano poteva fare, infatti uno del mio gruppo fu ferito in maniera abbastanza seria sul braccio sinistro…quello era stato trapassato completamente dalla mano di un demone che ora sogghigna felice alle sue spalle…però in un secondo anche lui fu trapassato da una lama di spada, era quella del generale Yoru che accortosi di quello che era successo era andato a soccorrere il nostro guerriero. Mi confortava il fatto che oltre a me nel gruppo vi era anche un generale, così non dovevo badare ai feriti ma potevo dedicarmi completamente all’uccisione dei demoni, una cosa era certa, avevo fatto più di tre vittime e questo era uno dei miei obbiettivi del mio viaggio, naturalmente quello vero e proprio era quello dell’eliminazione di colui che dominava questi esseri dannati. Stesi agilmente altre tre quattro demoni per ritrovarmi alle porte del villaggio, li ad aspettarmi però vi erano un’altra decina di demoni accaniti come cani mal nutriti, l’adrenalina era alta nel mio corpo, feci dunque uno scatto verso il gruppo estraendo dal fodero anche Luna Danzante che mi servi per eliminare uno dei dieci che mi era venuto in contro, poi velocemente rinfoderai la katana nera per impugnare il manico della mia falce a tre lame. Una volta abbastanza vicino a quelli sferrai un colpo con la falce che andava da sinistra verso destra il quale portava con se una forza molto alta, neanche a dillo che tutti gli esseri furono travolti dall’attacco senza che essi provassero a fare una che minima resistenza…per ora era stato una scherzo arrivare fino a quel punto ma sicuramente le cose sarebbe cambiate da un momento all’altro. Mi voltai e notai che intanto l’intero gruppo dall’assalto era riuscito ad arrivare dove mi trovavo io eliminando uno alla volta tutti coloro che intralciavano il loro cammino, ora anche la persona che prima era stata ferita aveva ricominciato a combattere con i suoi compagni, le vittime per noi erano ancora a zero mentre quelle contate per i demoni poteva aggirarsi già sulle centinaia. A un certo punto sembrò quasi che avevamo vinto dato che sulla lunga via del villaggio eravamo rimasti solo noi, ma noi tutti sapevamo che non era affatto così, non si sapeva come ma tutti li pensavano ad un imboscata e proprio grazie a questo pensiero pessimista riuscimmo a salvarci da una attacco a sorpresa organizzato da quegli esseri. I demoni si erano rifugiati dentro i locali e le case per poi circondarci e attaccarci una volta che avevamo abbassato la guardai ma siccome noi la guardai non l’avevamo abbassata nemmeno mezzo secondo il loro piano andò a in fumo e con quello anche molte vite demoniache…avanzai con altri due compagni alla ricerca di altri mostri, entrammo nei locali e nella abitazioni ma di loro neanche l’ombra, ok sembrava nuovamente che avevamo vinto ma non potevano pensare di farci fessi così facilmente. Come previsto subito un’altra valanga di demoni ci travolse e purtroppo questa volta a spegnersi fu anche qualche vita umana, cinque dei nostri furono uccisi con un freddo colpo al cuore mentre altri rimasero feriti, l’unica cosa al loro vantaggio era il numero, loro potevano contare in fatti su molte unità e si sapeva, più è folto il numero più le possibilità di vittoria aumentavano, non importava se questi erano deboli o incapaci, era evidente il fatto che centocinquanta uomini non potevano vincere contro più di mille demoni per quanto preparati essi potessero essere prima o poi, per distrazione o stanchezza tutti sarebbero caduti, l’unica possibilità di vittoria sarebbe stata quella di uccidere il loro comandate ma il problema era un o che poi inevitabilmente si scindeva in un secondo…costoro avevano un comandante? E se si dove si trovava? Come nelle più antiche tradizioni della guerra si poteva porre fine a tutti tramite l’uccisione del capo e del comandate e io per non vedere i miei compagni morire avevo deciso di andare a cercare il demone che in questa battaglia aveva il ruolo di capo…mi staccai dal gruppo andando a perlustrare la zona, quello che trovai all’iniziò però furono solo i corpi morti degli abitanti del villaggio che erano stati ammassati tutti in un unico punto, una scena veramente raccapricciante. Uscii dal locare nel quale ero entrato per poi guardarmi in giro, non c’era nessuno nel luogo in cui avevo messo piede, tutti i demoni stavano lottando contro i nostri uomini lasciando libere le retro vie…mi destreggia trai cadaveri fino ad arrivare dinanzi a una casa la quale porta era stranamente aperta, la curiosità mi spinse ad entrarvi…i muri erano tutti sporchi di sangue e a terra vi erano corpi di guerrieri, erano uomini del gruppo occidentale, questo significava che erano già passati per questa zona ma quando ero venuto non avevo visto nessuno dei nostri, era una cosa molto strana. Esaminai i corpi a terra costatando che tutti erano stati eliminati con un attacco alle spalle, solo uno riportava più segni sul corpo oltre al buco sulla schiena ma quello poteva significare molte cose. Una scossa improvvisa mi fece bacillare un po’ e dal muro guizzò fuori un demone che cercò di colpirmi alla spalle con i suoi artigli affilati, sicuramente si trattava di quello che aveva ucciso questi uomini…con un gesto rapido quindi portai dietro la schiena la falce parando così il colpo. Con un balzò mi feci in avanti per poi girarmi verso l’avversario…esso era differente dagli altri, in primis aveva una forma leggermente più umana, sembrava avere il dono del pensiero e soprattutto era dotato di una forza non indifferente, se ero stato fortunato ero incappato nel comandate di questo gruppo di demoni…sorrisi per poi incominciare a parlare…
-come vedo sei differente da quelli che si trovano li fuori, hai un aspetto diverso, un carattere diverso e una forza maggiore, questo significa solo una cosa…sei colui che governa questo gruppo di demoni vero? Se si ti voglio sfidare in un combattimento nel quale metteremo in ballo le sorti di questa battaglia, che ne dici?-
Demone: -ahahaahah, anche tu con questa proposta? Vedi tutti i corpi di persone che sono qui a terrà? Bene tutti questi stupidi mi hanno proposto la stessa cosa solo che non hanno mantenuto la promessa…più che altro non hanno avuto il tempo dato che li ho uccisi subito, ma dato che un’anima in più nel mio conto non più far male accetto la tua sfida…ti consiglio di prepararti alla morte perché questo è l’ultima battaglia della tua vita-
-bene era quello che volevo, peccato che sei un tipo arrogante, dovresti vedere le abilità del tuo avversario prima di decantare la sua morte come se fosse già avvenuta…-
Estrassi dal fodere la mia katana nera e Luna Danzante per poi incrociarle di fronte a me e parte subito all’attacco…il demone parò con la mano destra le lame delle mie spade e con la sinistra cercò di colpirmi al cuore, mossa rapida spostai la katana di lato in modo che gli artigli del demone si infrangessero su quella e non su mio petto, poi con fora spinsi a terra il mio avversario che per un secondo fu privato del suo equilibrio, ne approfittai per sferrare un colpo abbastanza forte con Luna Danzate ma per miracolo il demone riuscì ad evitarlo…ci staccammo distanziandoci di circa tre metri l’uno dall’altro, entrambi avevamo il fiatone ma nessuno dei due cercava di farlo vedere all’altro. Ancora una mossa veloce e un altro scontro tra me e lui, la sola cosa differente dalle altre cose era che la sua mano aveva trapassato il mio stomaco creando così un buco che perdeva in modo ingente sangue, ma anche dopo aver ricevuto una ferita del genere strinsi l’elsa della mia katana ferendo a mia volta il demone creandogli uno squarcio sul petto…il suo sangue incominciò a scorrere sulla mia spada, egli come prima si staccò da me soddisfatto del danno che mi aveva provocato…
Demone: -ahhahaha sei finito proprio come quelli che prima di te hanno osato sfidarmi!-
-meglio che non ti fai troppe illusioni…infliggendomi questa ferita hai dato vita a un processo irreversibile…non volevo farlo ancora ma sono costretto a farti vedere cosa significa essere un adepto del grande dio Jashin e solo per questa volta lascerò liberà la mia sete di sangue…-
Il demone non aveva capito le mie parole lo si poteva vedere dall’espressione della sua faccia ma comunque sembrava felice di aver capito che la battaglia non era finita…forse era meglio per lui che essa fosse finita ora però. Posai il piede sinistro sul lago di sangue che si era creato a terra per disegnare poi un cerco nel quale era inscritto un triangolo, il raggio del cerchio non raggiungeva neanche il metro di larghezza, quando il disegno fu completo la ferita che avevo sul petto incominciò a contrarsi pian piano e a ogni contrazione un pezzo veniva curato, in fine la ferita scomparve facendomi tornare sano come prima…il demone sembrava esterrefatto da questa tecnica ma ero convinto che quella che gli avrei fatto vedere adesso lo avrebbe sorpreso ancora di più. Avvicinai la katana nera alla mia bocca per poi leccare con avarizia il sangue del demone che era rimasto sopra essa…il colore dalla mia pelle cambiò diventando di color nero, all’altezza delle ossa si formarono delle linee bianche, sembrava quasi che fossi diventato anch’io un demone, solo il fatto che avevo una forma umana mi distingueva da loro. Bene, tutto era perfetto ora, la maledizione era stata attivata e per il povero essere non era rimasto altro da fare che inalare i suoi ultimi respiri…rinfoderai le due spade per poi estrarre dalla tunica un paletto di metallo che mostro subito la sua parte appuntita e affilata, tutto sotto gli occhi ancora increduli del demone che avevo di fronte…
Demone: -tu…maledetto mi hai tratto in inganno, non sei un sudicio essere umano come tutti quelli li fuori!-
-questo lo dici tu…io sono un essere umano che ha deciso di seguire una religione che mi permette di fare cose che i normali esseri umani non possono fare, ecco perché quando mi hai ferito allo stomaco non mi sono mosso di mezzo millimetro la ne ho approfittato per ferirti, vedi per fare questo rito ho bisogno del sangue del mio avversario…ormai non c’è più nulla da fare per tu mio caro, una volta che si è stati maledetti pochi sopravvivono, mi dispiace dirlo ma tu non sarai uno di quelli-
Sorrisoi in maniera sadica prima di auto infliggermi un violento colpo al petto con il paletto che avevo in mano, mi ero trafitto da parte a parte senza muore però ciglio, solo un senso di dolore molto forte che in questo stato però assomigliava più al piacere. Il mostro non capì quello che avevo fatto ma ciò non lo salvo da quello che era accaduto, infatti si piegò in due proprio come se fosse stato lui stesso ad aver ricevuto il danno anche se sul suo petto non c’era la più ben che minima ferita. Lo scontro era chiuso…uscii dal cerchio e impugnai la falce che avevo dietro la schiena…una volta che fui abbastanza vicino caricai il colpo e così ghigliottinai il demone comandante, il sangue schizzò via dal suo collo creando un lago a terra e sporcandomi anche i vestiti…presi la sua testa mozzata dirigendomi alla fine fuori dall’abitazione…
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