I tre profani, pour Moi, The Weapon Master et the Light Master

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view post Posted on 2/6/2009, 09:08

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Tutti me lo chiedono, ma neanche io lo so di preciso...

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Tecnica eremitica della reincarnazione

Tecnica che permette di far risorgere persone morte anche se decedute a distanza di molto tempo. Questa tecnica è in grado di far reincarnare l'anima della persona defunta nel corpo che ha lasciato che in caso di ferite mortali o deterioramento tornerà alla sua forma originaria prima della morte, ingrado anche di far resuscitare più persone alla volta. Si concentra tutta la propria energia vitale all'interno delle mani, poi si porta esse a incrociarsi sul petto, così facendo si evocherà dal nulla il dio della morte che spalancando la sua bocca farà uscire dal suo interno le anime delle persone morte facendole tornare nei propri corpi. La tecnica per esser utilizzata consuma la propria energia vitale, una volta che essa avrà finito di fare il suo compito colui che avrà invocato il Dio morirà. Soltanto chi possiede il rinnegan è in grado di eseguire questa singolare tecnica di reincarnazione e proprio per via di questa si dice che chi possiede il rinnegan è in grado di controllare la vita e la morte. Usabile da tutti i corpi di Alex.

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… erano ormai giorni che non uscivo dalla fortezza per svolgere una missione o anche solo per andare a caccia, cosa alquanto insolita se si decide di vedere il mio passato. Infatti da quando ero alla fortezza avevo passato quasi il sessanta per cento del tempo fuori dalla mia fazione, addirittura più del tempo che avevo usato per i miei soliti pisolini quotidiani. Era vero però che dopo tutto molti eventi aveva caratterizzato questo mio “soggiorno” qui… tutto era iniziato dalla mi conversione in una religione che credeva in un dio della morte che come tributo appunto richiedere la morte di almeno tre persone al mese, cosa alla quale ormai ero abituato, fino alla misteriosa scoperta di un’abilità talmente rara che solo pochissime persone nel mondo avevano, cioè il rinnegan, ecco il fatto era che se al primo evento mi ero fatto l’abitudine al secondo ancora no. Vedermi ogni volta allo specchio ed osservare quegli occhi strani mi dava un senso di vuoto, vedere quando ero cambiato in quell’asso di tempo mi dava malinconia, vedere gente morire per mano mia mi dava tristezza eppure la vita qui era così.. “uccidi per non essere ucciso”, non so se ancora quell’affermazione mi poteva essere attribuita ma ero certo che doveva essere per forza mia se non volevo soccombere in malo modo. Ormai passavo il tempo a leggere e a testare i miei nuovi occhi, quello che potevo vedere e fare grazie a quelli era spettacolare e inquietante.. solo pochi giorni fa infatti vidi una cosa che non volevo vedere.. avevo omesso di dirvi infatti nella missione del demone come Alex fosse riuscito ad eliminare il suo nemico che a quanto pareva era immortale, beh, forse è ora che vi dica come….. cosciente che quello che ora possedeva era veramente l’abilità oculare della “divinità” (si paragona infatti il possessore dell’occhio a una specie di divinità sulla terra) e sapiente delle scritture lette nei libri di testo nella biblioteca jashinista attivò una delle abilità più macabre che egli ora possedeva, capacità di vedere le anime delle persone morte. Come ben ho detto il demone non era altro che un’anime che si era intrufolata in un corpo che faceva da burattino quindi anche se ferito mortalmente esso poteva ancora combattere, con il rinnegan invece Alex era riuscito a strappare l’anima alla marionetta facendola tornare da dove era venuta, cioè dall’inferno. Riprendendo il racconto, pochi giorni fa vidi per le strade della fortezza l’anima di una ragazzina che vagava qua e la senza avere una meta precisa.. essa subito mi fece ricordare alla giovane ragazzina che vidi uccidere da Jack prima della mia conversione allo jashinismo, e con lei mi tornarono alla mente tutti i cadaveri delle persone morte per colpa di quell’assassino. Sapevo che in qualche modo con questa nuova abilità avrei potuto mettere apposto tutto ma ancora non sapevo come.. decisi dopo giorni di riflessione dunque di andare nella biblioteca dell’assiah per controllare se vi era qualche libro riguardante questi miei occhi..

*sono sicuro di aver letto qualcosa di interessante nella biblioteca degli jashinisti riguardante le abilità del rinnegan ma momentaneamente non me le ricordo.. se qui non c’è nulla mi vedo costretto a metter nuovamente piede nel tempio del dio Jashin prima della riunione….*

Mi alzai da letto dove ero disteso poco prima, posai tutti i libri a terra e uscii dalla stanzetta. Mi ritrovai nel mezzo della caffetteria di Mello che come sempre risultava affollata è piena di gente. Ed eccolo li che dribblava i tavoli neanche fosse un giocatore di calcio, posava le ordinazioni sui vari tavoli e tornava dietro il bancone per batter cassa, Mello era un lavoratore instancabile e furbo, sapeva bene che era uno dei pochi all’interno della fortezza che offriva questo genere di servizio e sfruttando l’ignoranza della gente su quanto costasse veramente un caffè, faceva in modo di gonfiare il suo listino prezzi…

Mello: -finalmente sei uscito da quella stanza, temevo quasi di doverti venire io a cercare. È da quando ti ho affittato quella stanzetta che non esci, voglio proprio sapere cosa facevi li dentro di tanto importante.. ricordati che ora sei vice supremo e che ti devi far vedere in giro nella tua fazione, non puoi passare tutto il tempo a bighellonare qui nella zona neutrale, se no andrà a finire che ti spodesteranno e prenderanno il tuo posto, magari persone incapaci che manderanno fallita l’intera fazione-

-la fase del buon giorno come stai devo che è passata di moda, ora si arriva dritti al predicozzo. Per la cronaca so benissimo quali sono i doveri miei ora che ricopro questa carica molto importante, ma molti aventi hanno scombussolato la mia vita da quando sono qui e devo dire che ancora non mi ci sono abituato molto… ma sarei felice di sentire che ora riparto in missione, così non dovrai spiarmi dal buco della serratura per vedere cosa faccio, non far finta di niente, secondo te non me ne sono accorto?-

Mello: - comprensibile, mi stavo preoccupando, non volevo mica che il nostro vive supremo Shadow si suicidasse proprio dentro il mio locale. Finalmente vai in missione dunque, quale sarà la tua prossima metà? Un demone infuocato? Un villaggio in pericolo? O cos’altro?-

-lo sai bene che non sono affari che ti riguardano mio caro. Dove parto lo so solo io e anche se ti dicessi il luogo mi guarderesti con aria perplessa dato che sulle normali mappe questo luogo non è menzionato da nessuna parte.. ora è meglio che vai, ogni cliente che non servi e come un guadagno perso no? Forse tornerò tra una cinque giorni, mi raccomando non affittare quella stanza a nessuno-

Dette anche quelle ultime cose uscii dal locale incamminandomi verso l’enorme cancello della fortezza.. avevo deciso dunque di fare ritorno nel tempio per rileggere quei libri sulla mia abilità e magari scoprire cose che ancora non sapevo di poter usare. La luce del sole intanto illuminò il mio viso accecandomi per un abbondante minuto, stando al buoi della stanza per molto tempo mi ero abituato a quel tipo di illuminazione e ora che tornavo alla luce del giorno mi era più difficile vedere. Una vota però che le pupille trovarono la giusta gradazione continuai il mio cammino. Arrivai alle porte della fortezza in meno di qualche minuto, quelle strade ora erano così famigliari che potevo percorrerle a occhi bendati senza alcun problema. Varcai la soglia e mi diressi subito verso la foresta, dovevo seguire la stessa strada dell’altra volta per tornare al tempio e quindi sarei dovuto passare nuovamente per il villaggio di Arcanis, solo che questa volta non mi sarei fermato a salutare… non prima di aver fatto quello che dovevo fare.

(se le scritture sono vere allora poche persone potranno essere un grado di battermi una volta apprese tutte le tecniche dell’occhio.. sono proprio curioso di vedere cosa stanno facendo gli altri supremi, vice e capitani ora.. se non si tengono anche loro in allenamento rischiano molto in caso di battaglia… ma che vado a pensare, dopo tutto ho avuto l’onore di combattere contro alcuni di loro e non mi sembrano tipi da starsene a riposare e oziare)


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Non sapevo come incominciare quindi ho fatto così, magari facciamo che ci incontriamo più avanti nella questXD
 
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Soul_Scythe
view post Posted on 5/6/2009, 21:59




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Lucifer

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Copia di quello appartenuto a Vergil. Un set di ali meccaniche posto sulle spalle: una volta attivate fanno fuoriuscire tre spade per ala che se estratte si rigenerano automaticamente all’infinito. Le spade possono anche essere sparate come proiettili.


Beowulf

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Copia di quello appartenuto a Vergil. Un set di guanti e di gambali in acciaio nero che consentono di sferrare pugni e calci micidiali. Ottenuti dopo la sconfitta del demone Beowulf.
Velocità e Agilità: + 10
Potenza e Difesa Fisica: + 15
Abilità con le Armi e Mira: + 5


Blade of Caos

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Copia di quella appartenuta ad Hellsing. Una spada leggendaria forgiata nell'Oltremondo da una roccia misteriosa.
Energia Mentale: + 10
Potenza e Difesa Fisica: + 20


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”Parlato”
§ Pensato §

-Rider: Shirou...sveglia Shirou, è ora di colazione.

Una mano delicata scosse la spalla del ragazzo riverso sulla scrivania e intento a ronfare nella grossa, costringendolo ad emergere dal mondo onirico e a tornare alla realtà. Aprì lentamente gli occhi, sbadigliò, si stiracchiò e finalmente si rese conto che Rider era di fianco a lui e che gli sorrideva amichevolmente con una tazza di caffè in mano.

-Rider: Buongiorno Shirou, abbiamo fatto ancora le ore piccole eh? Se continui così ti rovinerai la salute. Ha proposito, cos’è che stai studiando tanto?

” ’G..Giorno Rider. Uh, magia rituale sudamericana: sono descritte molte armi sacre che prima o poi ho intenzione di recuperare, ma è difficile tradurre questa lingua antica.”

-Rider: Tu sei proprio fissato. Tieni, bevi e rilassati.

Bevuto il caffè fecero colazione in cucina, dove come al solito la confusione era assoluta: Saber che con grazie divorava un piatto dopo l’altro come un’intero branco di commensali, Lancer che aveva già cominciato a scolarsi dell’alcool, Rider che serissima spalmava la marmellata sul pane, Berserker che sbranava una montagna di bistecche, Assassin che mangiava del sushi e Caster che si beveva una tisana. Quella volta però Gilgamesh era assente, cosa strana se si considera che di solito era il primo a pranzo, colazione e cena a presentarsi a tavola, seguito a sua volta da Saber.

”Dovè Gil?”

-Saber: Lo ignoro. E’ uscito ieri sera e non è più tornato: ha detto che andava a divertirsi, ma non so dove.

In quel momento squillò il campanello: era un’agente della sorveglianza dell’Assiah che cercava Shirou. Il ragazzo lo seguì fino alla centrale e lì scoprì che Gilgamesh, ubriaco fradicio, aveva devastato un’intero locale che rifiutava di servirgli ancora da bere e mandato all’ospedale ben dodici guardie intervenute per fermarlo. Dovette non solo pagare la cauzione ma anche il conto dei danni, cosa che prosciugò le sue ultime finanze: si sfogò riportando il re idiota a casa a calci nel sedere. Lì fece un paio di conti per cercare di rimediare, ma alla fine la soluzione rimase una sola: trovare qualcosa di prezioso e rivenderlo, di cacce ai ricercati neanche a parlarne, troppo lunghe e poco redditizie. Fu così che prese una decisione e la comunicò alla comitiva.

”Ragazzi, io parto: vado a cercare qualcosa che ci permetta di non finire in bancarotta.”

Così radunò il suo equipaggiamento ed uscì dalla fortezza, direzione la prima strada che avesse trovato. Detta così poteva sembrare un comportamento completamente illogico per cercare un qualcosa di così vago come un “tesoro prezioso”, ma Shirou aveva un’asso nella manica, un dono che Angra Mainyu in persona gli aveva fatto in un momento diciamo di buonumore, sempre se la divinità suprema del male potesse esserlo, di buonumore intendo, cosa che Emiya non aveva ancora ben capito. Arrivato in mezzo a una foresta infilò una mano nello zaino e ne estrasse un libro rilegato e dalla copertina tanto rossa da sembrare spalmata di sangue fresco. In più, una volta aperto, le pagine risultarono completamente bianche, dalla prima all’ultima. Ma c’era un trucco, anzi un’antico e potente segreto: Shirou chiuse gli occhi e formulò dei pensieri precisi.

§ Numero, descrizione e posizione di ogni oggetto nascosto, senza proprietario e dal discreto valore economico in un raggio di almeno cento chilometri dalla foresta antistante l’Assiah. §

Quando li riaprì sulle pagine si andavano delineando delle parole, delle frasi e perfino delle immagini, come se una penna invisibile stesse riempiendo lo spazio vuoto.

Quello era Avesta, The Universal Revelation of Inscribed Creation, un libro unico al mondo perchè non conteneva semplicemente delle informazioni ma l’Informazione stessa nella sua forma più pura. Quell’artifatto era infatti collegato direttamente con Akasha, il nome che in antiche civiltà designava la madre terra e la natura ma che per i maghi come lui indicava la “radice di tutte le cose”, la memoria dell’essere vivente chiamato pianeta Terra dove sono registrati tutti gli eventi accaduti nel passato e tutte le informazioni mai concepite dagli esseri viventi che hanno popolato questo mondo. In una sola parola, “La Conoscenza Totale”: bastava aprire il libro, desiderare le specifiche informazioni e queste venivano estratte e riversate sulle pagine, che tornavano bianche una volta chiuso di nuovo. Con quel sistema si sarebbe rivelato un gioco da ragazzi per Shirou trovare qualcosa di interessante. Cominciò così a leggere.

§ Uhm, vediamo un pò...delle pepite sepolte da un vecchio minatore, perchè no...delle pergamene dimenticate in una vecchia biblioteca, sarebbero un buon bonus...poi...Ah! Ecco qui: un forziere di pietre preziose, perfetto! Vediamo un pò dove si trova... §

Emiya si accinse ad esaminare la mappa comparsa, ma all’improvviso una figura avvolta in un lungo mantello nero gli passò di fianco e gli strappò Avesta dalle mani, per poi defilarsi rapido come la folgore lungo il sentiero e sparire tra gli alberi.

”Che cosa...ma brutto ladro! Ridammelo immediatamente!!”

Furibondo per essere stato beffato così facilmente Shirou si mise all’inseguimento del ladro, deciso non solo a salvare le sue finanze ma anche a riprendersi quel manufatto che per un vero studioso come lui era senza valore, qualcosa per cui qualunque mago degno di questo avrebbe addirittura scannato pur di possedere. E scannare era appunto ciò che Shirou aveva intenzione di fare al maledetto ladruncolo che aveva osato fargli quell’affronto.
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Se ti interessa usa questo spunto: dato che stai cercando informazioni sul Rinnegan un libro che contiene tutte le informazioni del mondo ti farebbe comodo no ;) ?


Edited by Soul_Scythe - 12/6/2009, 13:05
 
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Skullblaka
view post Posted on 6/6/2009, 13:33




CITAZIONE
Sonic Boom:
Una tecnica di spada più unica che rara. Quando Skullblakael vuole passare da una parte del campo all'altra può utilizzare questa tecnica. Dopo che arriva al punto prestabilito,il ragazzo farà roteare la propria arma nell'elsa specifica,dopodiché la estrarrà dal fodero per circa qualche centimetro, infine risigillerà l'arma nel fodero. Appena tutta la lama dell'arma rientrerà nel fodero,gli oggetti e le persone che si trovava nel territorio dal punto di partenza del cherubino al punto d'arrivo,verranno crudelmente colpiti da colpi che i loro occhi non sono stati in grado di percepire. Il cherubino in realtà si muove così velocemente che persino lo stesso spostamento d'aria risulterà nullo (se la velocità e l'agilità del nemico è inferiore di ben 50 punti statistica,il nemico non si accorgerà minimamente di essere stato colpito e si ritroverà immerso improvvisamente nel suo stesso sangue). Dopo questo spostamento così rapido ,colpirà il nemico con un numero di fendenti pari a 10 volte il livello dello spadaccino. E' palese dire che il danno sarà elevatissimo (quasi critico). Tuttavia se l'avversario avrà una velocità pari,superiore o inferiore di meno di 50 punti stat,vedrà chiaramente i movimenti del nemico e quindi risulterà piuttosto semplice evitare i colpi del cherubino. Un'altra pecca della seguente tecnica consiste nel "rituale" del mettere la spada nel fodero e rigirarla,se tale movimento non verrà fatto,i danni della tecnica risulteranno nulli. Inoltre la tecnica è molto dura da utilizzare e quindi il cherubino non potrà attaccare con attacchi fisici per un turno intero (potrà farlo con magie o tecniche magiche/illusorie)
6*60…ovviamente apprenderò qualcos’altro

Era davvero dura la vita per un supremo,nessuno svago,niente bere,niente porcate e cosa ancora più triste niente memoria su ciò che si è fatto la sera prima. Ed eccolo il nostro paladino,poggiato con molta nonchalance sulla scrivania di mogano. Agli occhi la classica aria di stanchezza ,dovuta probabilmente a insonnia o a ore piccole. Un bel paio di occhiaie ad aiutare il tutto. La schiena semi-incline verso il suolo,per ora molto simile ai caratteri delle bestia di Sallustio,il cui ventre era obbediente solo alla fame. Una bolla che usciva dalle narici come negli anime giapponesi per simboleggiare la sua stanchezza e il fatto che dormisse da sveglio,un che di stranamente ossimorico. La sua stanza sembrava un bazar di vugunbrà,piena di libri,profumi (proprietà della sua segretaria),vestiti e armi di ogni genere,tutte frutto di enormi ed estenuanti cacce. La bolla scoppiò e lui semi-tramortito dalla scossa si buttò sulla sedia imbottita con un enorme tonfo. Senza essersi accorto prima notò che sulla scrivania oltre a penne,matite e calcolatrici,’cera il giornale dei lux di quella giornata. Il titolo in prima pagine gli fece sgranare gli occhi. Recitava: “Pazzo alcolizzato distrugge locale e ferisce guardie”. Come catenaccio,recitava: “L’ubriacone ritiene di essere il capo di tutta la baracca”. In allegato: “I danni dell’alcool,altro che Alceo e Anacreonte”. Il cherubino ebbe come un memento, come se lui centrasse qualcosa,ma se fosse stato lui a fare quelle cose di sicuro avrebbe detto “il nostro supremo” e non un pazzo alcolizzato X. Però magari non si voleva far fare brutta figura ai membri della cittadinanza e quindi si era fatto oscurare il nome e l’identità. Che figura di merda,pensava tra se e se. Mentre si sforzava di ricordare sfogliò con nervosismo il giornale cercando foto o descrizioni più accurate dell’accaduto. Finalmente trovò la foto tanto desiderata,che smentì i suoi sensi di colpa riguardo alla sua persona. La foto in bianco e nero ritraeva un ragazzo biondo coi capelli all’insù,occhi rossi e di carnagione leggermente abbronzata. Nella foto c’era una guardia che gli aveva messo le manette dietro di lui spuntava il mezzo volto di Emiya Shirou,molto probabilmente venuto lì per accertarsi di qualcosa o magari perché era preoccupato per il suo compagno. Il cherubino si stese rilassato sulla sedia sprofondando nella sua ineguagliabile comodità. Tuttavia aveva ancora il chiodo fisso di cosa aveva fatto la sera prima. Così prese la cornetta nero del telefono e digitò il numero della sua segretaria ,Barbiel, che molto probabilmente si trovava nella stanza accanto. Nessuno rispose, strano …
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Prima di domandarsi il perché entrò nella stanza la stessa ragazza con in mano dei documenti posti con eleganza sul grembo. Era vestita con la classica minigonna avana, con uno smoking femminile del medesimo colore con una immancabile cravatta scura,che gli cadeva delicatamente nello spazio tra i seni. I capelli dorati raccolti con eleganza. Le labbra ritoccate con un rossetto e gli occhi dorati muniti di semplici occhialini da lettura,che poggiò dolcemente in una tasca dello smoking. Le classiche scarpe col tacco risuonavano sul pavimento,mentre la ragazza si avvicinava alla scrivania. Poi si fermò come sull’attenti davanti al suo capo chiedendo incuriosita e con il suo sguardo penetrante. Fece un leggiadro colpo di tosse per schiarirsi la voce e disse a Skullblakael:

“Mi ha fatta chiamare,in che cosa posso esserle utile,mio signore?”

“Non chiamarmi con quell’orripilante titolo,è troppo formale chiamami semplicemente Skull, se possono farlo i miei soldati non vedo perché non possa farlo tu che se la persona più fidata nel raggio di miglia e miglia. Comunque si,ti ho mandata a chiamare per chiederti se sai che cosa ho fatto ieri sera dalle 21:00pm fino alle7:30am di oggi. Come immagino sia palese dire,non me lo ricordo anche se non so perché.”

Barbiel annuì pensate,come se sapesse tutto su tutto. Sorrise con gaudio.

“Si è ubriacato con un folle che andava dicendo di essere Gilgamesh,il re di Uruk. Esiste di gente pazza in questo mondo. Tuttavia non si preoccupi ,lei almeno ha bevuto ed è crollato per il sonno, quell’altro ha malmenato ben dodici persone ed ha distrutto il locale. Anzi è una fortuna che lei si trovasse lì …”

“E perché? Cos’ho fatto non ricordo nulla? Dannazione!”

“A fermare quel pazzo sei stato tu. Mi spiego,dopo che fece crollare il locale con lei dentro, si è alzato e aveva cominciato a menarvi come mocciosi. Dopo ciò io ho chiamato qualcuno a prelevarla prima dell’arrivo della stampa …”

“Capisco … grazie per la tua efficienza … come al solito sei stata un’alleata preziosa”

“Naturale. Ora piuttosto pensi a dormire e a riprendere le forze, oggi è o meglio sembra una giornata tranquilla è l’ideale per prendersi una pausa.”

“Penso che seguirò il tuo consiglio”

Detto questo,Barbiel si congedò lasciando dietro i suoi passi l’inebriabile profumo femminile di chissà quale costosa marca,vista la paga che prendeva. Ricordava ancora quando conobbe la ragazza. A quei tempi Kyrios era diventato da poco vice supremo. Inaspettatamente però proprio con l'arrivo del gelo, l'inverno, il ragazzo svanì nel nulla, molti pensarono fosse andato in missione in chissà quale ricerca disperata o in chissà quale epoca, fatto stava che il cherubino rimase praticamente solo dato che lo stesso vice era scomparso dalla fortezza e ora era circondato da impegni e fatiche colossali. Si seppe che si era infortunato e pertanto non poteva svolgere la sua carriera politica al massimo delle proprie facoltà. Kyrios , invece scomparso gettò il mondo lux nella disperazione , in particolare il senato dei 64 anziani , che appunto si resero conto di avere migliaia di soldati governati da un solo generale. Si pensò che il cherubino appunto potesse liberarsi della magistratura e della amministrazione locale comandando tale quantità di guerrieri verso il senato , così da avere un potere assoluto, governando come un despota pieno e assetato di potere. Fortunatamente per la loro testa semipelata, Skullblakael non aveva bisogno di altro potere per liberarsi del senato , che nonostante l'influenza che avevano nei confronti del popolo , rimanevano comunque in secondo piano rispetto al supremo lux , che con imprese eroiche e con opere di bene era sempre il più apprezzato da tutta la popolazione , anche gli stessi shadow e alter , vedevano in lui una figura da rispettare sempre e comunque , anche perché era un nemico temibile. Tuttavia governare da solo era stancante e per quanto il governo fosse potente all'epoca le loro decisioni rimanevano comunque scartoffie in confronto al mestiere che faceva il cherubino. Sommerso dal lavoro non poteva fare altro che alzare la cornetta del proprio cellulare fisso, che aveva nel suo ufficio, e dire le classiche frasi senza neanche avere il tempo di sentire il suo interlocutore parlare. Frasi del tipo "Manderemo qualcuno al più presto" ; "Ora è impossibile , riprovi più tardi" ; "Ora siamo chiusi C*ZZO" ; "Risolvetevelo da soli!". Insomma ogni giorno doveva trovarsi 426 volte in un posto diverso senza neanche avere il tempo di finire una missione subito gli si ripresentava un'altra. E il bello era che in questo periodo di povertà ci doveva essere poco lavoro, invece tornato a casa dormiva appena 3 ore e 30 minuti. Così assunse una segretaria affinché svolgesse alcuni dei suoi compiti al posto suo , ma si licenziò per troppo stress dopo alcuni giorni. Finchè non arrivò Barbiel, la sua attuale segretaria che senza fiatare con efficienza era capace di svolgere mansioni via via sempre più complicate. Per essere concreti aveva salvato il fondoschiena molte volte al supremo. Il cherubino si alzò dalla scrivania e si sedette su un divano antico, uno di quelli con i contorni fin troppo delineati,orripilanti d’aspetto a causa del colore marrone sterco,che tuttavia riuscivano a dare una certa comodità. Chiuse gli occhi e divenne rapidamente preda di Orfeo.

*Plof,plof*

Delle gocce stavano cadendo da chissà dove. Il cherubino aprì gli occhi si trovava in una sorta di grotta ,ove un fiumiciattolo scorreva nel pieno centro,tante stalattiti e stalagmiti dominavano la zona, alcune si erano congiunte creando colonne di varie dimensioni. Camminava per l’oscurità sentendo una voce che lo chiamava sussurrando era la voce di una donna,un demone. Inizialmente pensò che fosse uno scherzo di Barbiel,ma lei era un angelo puro quindi non emanava il turpe puzzo di un demone. Certo usava molto profumo,ma per quanto usasse non poteva emanare la flagranza di demone immondo. Così non si pose minimamente e continuò ad addentrarsi nelle profondità del luogo,consapevole del fatto che era completamente nudo. Arrivò in un luogo fatto a cupola,dove in alto una sorta di oculo illuminava il tutto. Da lì apparse una donna, poté vedere solo il profilo,da lì poté notare che era nuda anche lei. Il suo aspetto non era nulla di familiare. Disse quasi timidamente:

“Chiedo scusa di averti fatto venire qui in questo modo poco ortodosso , non so se l’hai capito ma questo è un sogno. Grazie ad un incantesimo onirico ho creando questa dimensione-sogno per parlarti. Quanto alla nudità … è dovuta al fatto che ora siamo solo spiriti,anime non corpi reali. Ti prego,aiutami …”

“Ok, ok … una cosa alla volta mia signora,chi sei? Come ti chiami mi pare il minimo per poterti contattare e venire da te ad aiutarti.”

“Il mio nome è Marfisa … Và nel bosco antistante,lì troverai molti indizi per trovarmi,a presto!”

Una forte ventata d’aria,come la ventata che portò Euridice per la seconda volta tra le braccia del Dio Ade,signore degli inferi,catapultò il cherubino fuori dal suo sogno. Si rialzò completamente carico di energie,prese le sue cose e partì per il bosco antistante,dove sentì un tipo urlare al ladro… Si fermò osservando nascosto nelle fronde degli alberi i movimenti dell’inseguito e dell’inseguitore.

Edited by Skullblaka - 19/6/2009, 16:47
 
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view post Posted on 11/6/2009, 19:23

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*oh grande dio Jashin, donami la forza anche oggi di mietere una vittima e strappargli l’anima così come da vostro volere. Dammi la fortuna di incontrare qualcuno di cosi sciocco da non saper riconoscere in voi il vero e unico dio, per poi punirlo e mandarlo li da voi che lo sentenzierete decidendo la vita o l morte.. ok se mi sono ridotto a pregare anche quando non ve n’è bisogno vuol dire che mi sto proprio annoiando… speriamo che questo viaggio diventi un pochino più interessante quando arriverò nel monastero, chissà magari c’è Jack li ad aspettarmi. In caso penso proprio che gli chiederò una rivincita, sono diventato molto più forte dall’ultima volta che ci siamo visti e non vedo l’ora di sbattergli un bel pungo sul naso. Così se troverò quel che cerco nella biblioteca nullificherò anche il suo massacro di quella volta facendo tornare in vita tutte quelle povere persone morte*

Spostai il volto verso l’alto a guardare il cielo, non vi era nemmeno un mezza nuvola e il sole batteva forte sul mio cappello e sulle piante che però a mia differenza non sembravano proprio patire il caldo di quel giorni, beate loro che non dovevano muoversi di un millimetro limitandosi ad esistere e a fare il lavoro per cui sono state create, chissà cosa si provava, una cosa era certa anche se le invidiavo non volevo provare quella sensazione. Passò per caso un corvo che si andò a posare sulla cima di un albero.. in quel momento mi venne in testa una malsana idea, più dettata dalla curiosità che da altro ma comunque un idea macabra. Presi la falce da dietro la schiena e approfittando di un momento di distrazione del corvo gliela lancia addosso.. il pennuto non fece in tempo a scansarsi e le lame della falce lo colpirono facendolo cadere a terra morto. Mi avvicinai a quel piccolo cadavere per poi prenderlo con la mano sinistra mentre con la destra risistemavo la falce dietro la schiena.

*da quando ho quest’occhio l’ho provato solo in una occasione, questa potrebbe essere la volta buona per vedere fino a che punto mi posso spingere*

Intanto dal corpo nell’animale una sagoma argentea spuntò fuori… era identica al pennuto che avevo ucciso eppure non era materiale, che cosa buffa, anche gli animali possedevano un anima. Con l’occhio infatti ero in grado di vedere l’anima delle persone e gli animali morti per poterle strappare definitivamente via dai loro corpi e poterci mettere dentro un piccolo frammento della mia stessa anima. Con la mano destra dunque afferrai quella cosa argentea, cioè l’anima del pennuto, e la feci volare alta nel cielo dove sicuramente sarebbe finita in paradiso, poi posai il palmo, sempre della stessa mano, sulla testa del piccolo corpo e un pezzetto della mia essenza entrò in quell’animale facendo guarire le ferite subite. Da come era prima e da come era adesso vi era solo una differenza, gli occhi. Il corvo infatti ora aveva anche lui il rinnegan come me e grazie a ciò ora potevo vedere la stessa zona da diversi punti di vista.. una cosa favolosa. Lasciai volare dunque libero il corvo che ormai era come diventato un pezzo di me, riuscivo a vedere quello che vedeva lui e lui uguale, il cielo visto infatti da quella distanza era ancora meglio e ciò mi dava l’illusione che anch’io stessi volando proprio come quell’animale.

-fai un giretto di ricognizione così’ posso vedere quanto ancora dista il villaggio del vecchio Arcanis da qui… aspetta un secondo! Mi è sembrato di vedere qualcuno di famigliare nella foresta, torna indietro e controlla a sud-ovest.. se non ho visto male mi sa che ora le cose potranno diventare un po’ più interessanti-

Il corvo intanto sembrò quasi come se fosse vicino a me tanto che fece come gli dissi e quindi cambiò direzione andando a fare un giro di ricognizione per controllare quanto fosse distante il villaggio, salvo poi cambiare nuovamente rotta per controllare che nella zona sud-ovest ci fosse veramente qualcuno che conoscevo. Il corvo continuò il suo volo nel cielo fino ad individuare una persona, si trattava di Shirou, Capitano dei Lux con il quale avevo avuto il piacere di scontrarmi più volte. Sembrava neanche lui consapevole di dove doveva andare fino a che non estrasse del suo vestito un libro dalla stana copertina e non lo apri.

-avvicinati un po’ di più.. sono curioso di vere cosa sta leggendo il nostro bel capitano-

Il corvo non se lo fece ripetere due volte e si avvicinò molto al soldato Lux osservando attento quel libro. Le pagine erano completamente bianche, Shirou chiuse gli occhi e subito dopo sul libro incominciarono a formarsi delle parole che nel giro di qualche secondo divennero delle vere e proprie informazioni, perfino delle immagini come se tutto fosse stato tracciato da una penna invisibile. Pietre preziose, pergamene antiche, vecchi tesori… pareva proprio che il Lux stesse cercando qualche bell’oggetto di valore per le sue finanze.. passarono appena pochi secondi che tutto mi fu abbastanza chiaro. Il ragazzo aveva chiuso gli occhi e probabilmente aveva chiesto qualcosa al libro ed esso gli aveva dato una risposta.. forse questo poteva proprio fare al caso mio.

-bene bene, mi sa proprio che non dovrò nemmeno arrivare fino al monastero per trovare informazioni su quello che cerco. Ora riprendi quota, devo vedere quanto sono distante dal Lux..-

Il corvo riprese subito quota fornendomi una buona visuale dall’alto, bene, non ero troppo distante del ragazzo, potevo raggiungerlo in men che non si dica grazie all’ausilio della mia abilità primaria, la velocità. Mi girai a destra e incomincia a correre toccando una velocità impressionante ma comunque senza fare un minimo rumore con i passi, l’unica cosa che forse poteva fregarmi era il rumore del vento che si spostava al mio rapido passaggio. In meno di due minuti fui dietro al Lux che teneva ancora in mano quel suo particolare libro

*mi spiace ma questo lo prendo il prestito*

Con una velocità notevole strappai dalle mani quella miniera di informazioni per poi continuare a correre tra gli alberi nel tentativo di far perdere le mie traccia a Shirou. Guardai il libro, per caso si era chiuso nel momento dello scippo, lo riaprii dunque e con mia gran sorpresa le pagine erano vuote. Se quello che avevo intuito era giusto allora mi bastava formulare una richiesta per far si che quel libro mi desse una risposta.

*voglio sapere se il rinnegan possiede abilità che implicano la resurrezione delle persone morte*

Diedi subito dopo uno sguardo al libro e notai che delle parole si erano formate sopra, purtroppo però non avevo tempo per leggere quello che vi era scritto dato che sapevo benissimo che il Lux mi stava inseguendo. Arrivato a un certo punto notai che all’orizzonte si reggevano delle colonne di legno, questo significava che il villaggio era relativamente vicino a me. Sorrisi e continuai la mia folle corsa

-intanto tu controlla a quanti metri si trova il nostro amichetto-

Il corvo che si stava limitando a seguirmi si girò incominciando ad osservare dall’alto Shirou che nel dispetato tentativo di recuperare il suo libro stava dando il meglio di se per non perdere le mie tracce.

-mi sta quasi attaccato, ma so già cosa fare-

Giunsi fino alle porte del villaggio dove una sentinella stava di guardai sopra una delle due grandi torri di vedetta. Senza fermarmi incomincia a camminare sulla torre per poi nascondermi nella cabina della sentinella.. l’uomo di guardi prima si spaventò ma una volta riconosciuto il mio brutto viso mi sorrise

Sentinella: -quindi sei tornato a farci visita… vado ad avvertire Arcanis-

-aspetta, tra pochi secondi passerà di qui un ragazzo che sta cercando una persona, per favore rispondigli che non hai visto nessuno passare per di qui. È una questione che ti racconterò dopo con Arcanis…-

*intanto tu vola qui sopra il villaggio così che possa vedere quello che succederà anche ora che non posso affacciarmi.. così non mi perderò neanche la faccia furibonda di Shirou quando comprenderà che ha perso il suo libro*

Rimasi li immobile aspettando che la voce del lux si udisse in cerca di informazioni… mentre me la ridevo sotto i baffi però ebbi come la sensazione che nella foresta ci fosse una seconda presenza che stava osservando me e Shirou che ci rincorrevamo.. forse era solo una mia illusione.
 
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Soul_Scythe
view post Posted on 16/6/2009, 21:20




Il ladro non si limitava a seguire il sentiero, ma sgusciava rapido come un’anguilla in mezzo agli alberi, nel tentativo evidente di far perdere le proprie tracce. Questo forniva anche un’importante informazione, e cioè che il malvivente era pratico del luogo, quindi o ci viveva o passava spesso da quelle parti. L’inseguimento continuò per una manciata di minuti, poi sfortunatamente Shirou lo perdette di vista.

”Maledizione! Che tu possa...devo ritrovarlo!”

Cominciò così forsennatamente a setacciare l’area intorno al punto in cui lo aveva perso, finché giunto in uno spiazzo dove le fronde degli alberi si diradavano molto scorse delle colonne di legno che svettavano nel cielo in lontananza.

§ Un villaggio? §

Già, ora che ci pensava nella foresta antistante l’Assiah si supponeva fossero presenti dei centri abitati, ma lui non aveva mai avuto l’occasione di vederne uno dato che preferiva spostarsi in volo e non a piedi. Ma più di ogni altra cosa un luogo del genere era il rifugio ideale per il ladro che stava cercando. Così partì di corsa verso quella direzione, finché non arrivò a un muro di cinta: era composto completamente da enormi tronchi di legno posizionati in verticale e con l’estremità più alta appuntita, tutti legati gli uni con gli altri con delle semplici funi marroni che sembravano essere ormai deteriorate delle intemperie, ricordava i vecchi muri di cinta che davano protezione ai villaggi dei Celti centinaia di anni fa, tipo i Galli affrontati da Giulio Cesare. C’era anche un cancello, presieduto ai lati da due alte torri di guardia, sopra le quali stavano le immancabili sentinelle. Si avvicinò a una di esse e immediatamente venne apostrofato con sospetto.

-Sentinella: Altolà! Chi va là? Non sei una faccia conosciuta, che cosa cerchi?

”Si tranquillizzi, sono solo di passaggio. Ha per caso visto un tipo vestito di nero o perlomeno con un mantello nero passare di qui di corsa prima? E’ importante che lo ritrovi, dovrebbe aver avuto in mano un libro dalla copertina rossa.”

-Sentinella: No mi spiace, tu sei la prima persona che vedo oggi. Ma anche se stava venendo da questa parte non è detto che sia passato di qui, potrebbe anche aver costeggiato il muro di cinta che non è tanto grande, questo è un piccolo villaggio in fondo. Da dietro in poi passano diverse vie carovaniere, è da lì che viene la maggior parte della gente.

”Ho capito grazie. E...scusi l’assurda impertinenza, ma devo farle un’altra domanda: fra gli abitanti del villaggio ci sono per caso dei ladri?”

La sentinella strabuzzò gli occhi per la sorpresa, poi scoppiò in una grossa risata.

-Sentinella: Ahahahahahahahaha!! E come no!? Ne è pieno: il peggiore di tutti è il vecchio Flander, ogni sabato sera mi ripulisce a poker di metà del mio stipendio.

”Ricevuto, arrivederci allora.”

Shirou si allontanò in fretta tra gli alberi profondamente imbarazzato, poi una volta da solo sfogò la sua rabbia cominciando a prendere furiosamente a pugni un tronco d’albero.

”Ma sono deficiente per caso?! Che razza di risposta mi aspettavo con una domanda così cretina? E’ stato l’equivalente del dire: ‘mi hanno rubato una cosa e sospetto che il responsabile sia uno di voi’. Ovvio che mi abbia riso in faccia!”

Sempre più incavolato sfoderò Kansho e Bakuya e prese a fare a pezzi il tronco, finche questo non si spezzò e crollò all’indietro. Finalmente sfogato il ragazzo fece un paio di respiri profondi e cercò di riguadagnare la sua razionalità.

§ Devo cercare in un raggio più largo tutto intorno al villaggio, ma da solo è impossibile. Per fortuna lui è esperto in queste cose. §

Si tolse il guanto sinistro, sotto il quale, stampato sul dorso della mano, stava il tatuaggio rosso a forma di spada che rappresentava il collegamento tra lui e il Santo Graal, oltre a essere la vecchia prova del suo essere Master. Certo, lo era ancora ma in un modo un pò speciale. Appoggiò il palmo per terra e si concentrò, rilasciando l’energia magica che andò a formare un cerchio magico luminescente davanti a lui.

”Ascolta il mio richiamo e oltrepassa i cancelli della vita e della morte per camminare di nuovo in questo mondo, o Spirito Eroico della Lancia, Lancer.

Vieni a me, Cù Chulainn!”


Una colonna di luce si innalzò dal cerchio, per poi dissolversi e lasciare al suo posto un uomo dai capelli blu col codino e con in mano una lunga lancia rossa. L’espressione era sicura e beffarda.

-Lancer: Ehi ehi ragazzino, sei appena partito e hai già bisogno di me?

”Purtroppo sì, una disgrazia dietro l’altra. Mi hanno appena rubato un artefatto preziosissimo, proprio quello che avevo intenzione di usare per sanare le nostre finanze, e il ladro ha fatto perdere le sue tracce. Per questo mi serve il tuo aiuto: la tua specialità nella magia runica è trovare le cose no?”

-Lancer: Diciamo che nei rari casi in cui la uso è proprio per compiti di quel genere. Su, descrivimi un pò quello che ti hanno rubato.

Descritto Avesta, Lancer tracciò con la punta del dito nell’aria diversi segni, che presero la forma di simboli fluttuanti di luce blu: rune magiche. Metà di esse si dispose intorno a Shirou e l’altra metà al Servant, poi i due si separarono, uno a destra del villaggio e uno a sinistra, per setacciare il bosco alla ricerca delle tracce del libro. Quelle rune infatti avevano il potere di rilevare le tracce di energia magica lasciate nell’aria, proprio come quelle che era solito rilasciare Avesta e qualunque altro artefatto magico: un pò come un cane da fiuto, non erano però molto precise e potevano solo restringere a livelli accettabili il luogo in cui cercare, fermandosi nell’aria quando le tracce scomparivano. In breve i due dopo aver esaurito tutte le rune si riunirono, solo per constatare che l’area da loro tracciata corrispondeva esattamente al villaggio.

-Lancer: Ma non avevi detto che dentro al villaggio era inutile cercare?

”Già, lo avevo detto...aspetta aspetta aspetta, mi è venuto un’orribile sospetto! Seguimi.”

E tornò di corsa, seguito dal Servant, fino alle due torri di guardia, dove la sentinella di prima lo salutò con tono canzonatorio.

-Sentinella: Uelà, ancora qui tu? E stavolta ti sei pure portato un amico? L’hai poi trovato il tuo uomo nero?

Ma Shirou neanche lo stette a sentire: si limitò a pronunciare sottovoce le parole “Sha Nagba Imuru” e a tracciare con l’indice e il medio destri l’immagine di una stella a cinque punte sulla sua fronte. Compiuto questo gesto le sue pupille da marroni diventarono dorate e il potere di quell’incantesimo di leggere la mente si attivò. Fissò negli occhi la guardia confusa per quel comportamento, inconsapevole che la sua anima veniva rivoltata come un calzino, poi quando trovò quello che cercava sorrise sadicamente.

”Lancer: vai e stordisci il tipo sull’altra torre.”

Il secondo successivo entrambi con un balzo assurdamente elevato erano piombati sopra alle torri, davanti alle esterrefatte sentinelle: Lancer si limitò a mandare nel mondo dei sogni il suo con un piccolo colpetto indolore alla nuca, mentre Shirou si prese la soddisfazione di farlo con un bel, doloroso cazzotto alla mandibola.

”Ritieniti fortunato, il tuo caro amico Alex riceverà molto più di così!”

Poi con un’altro balzo atterrarono al di là dal muro e tra gli sguardi sbarrati degli abitanti corsero fino alla casa di Arcanis, dove Shirou piombò sbattendo la porta: all’interno c’era appunto il capo villaggio e il Vice-Supremo Shadow.

”Buongiorno signori, ciao Alex. Credo che tu abbia qualcosa di mio...”
 
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Skullblaka
view post Posted on 19/6/2009, 15:45




Il viaggio del cherubino proseguiva con una certa fretta,infatti preferì non perdere tempo con la pagliacciata dell'inseguito e dell'insehuitore e preferì proseguire. Ma mentre l’unico rumore era quello del vento che passava ramingo tra le fronde ricolme di dolci frutti, il supremo Skullblaka fu preso da un breve momento di inquietudine. Non sapeva nulla di dove dovesse andare né tantomeno chi fosse realmente questa Marfisa. Il fatto che fosse di sangue demoniaco,come è lecito fare pregiudizio, essendo dunque lui una creatura celeste e quindi nemica alla donna,poteva lasciare trasparire di lei figure multiformi. Skullblakael la avvicinava a varie figure tentatrici della mitologia: da Elena di Troia a Circe la maga che trasformò in porci i compagni del navigatore Ulisse,da Antea a Clorinda: quindi creature malvagie e peccaminose. L’idea che fosse davvero una creatura,o meglio,una giovane donzella in pericolo gli puzzava davvero troppo. Ci doveva essere un complotto sotto. Voleva qualcosa dal cherubino ,ne era sicuro, e molto probabilmente quella cosa non era l’aiuto di un cavaliere. Così nella sua testa i neuroni ,prese le toghe alla Senatus populusque romanus, si misero in dibattito. Si credeva volesse la sua spada,un pezzo da collezione ,certo,ma anche una delle armi più terribili mai esistite al mondo. Magari voleva prenderlo in ostaggio per avere in cambio il regno dei lux come riscatto. O magari voleva metterlo in trappola,per ucciderlo con tutta calma,alla fine lui aveva ucciso centinaia di demoni e lei,come esponente di quella orrida razza,desiderava solo vendicare del grande numero di vittime. O addirittura voleva vendere multiproprietà con quella stupida tattica. Tutte quelle idee lo stavano facendo impazzire. Così concluse che avrebbe affrontato qualunque essere si fosse trovato davanti e avrebbe reagito d’istinto e d’impulso si sarebbe salvato da qualunque spinosa situazione.

§ Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte. Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l'ostacolo … oddea sono diventato come un moderno Amleto. Sono troppo dubbioso dovrei prendermi una vacanza o farmi una bella passeggiata a mare. Ehi un momento,sbaglio o sto parlando da solo … O.o Mi sto facendo paura §

Mentre camminava silenzioso verso il luogo popolato più vicino fu attaccato da svariati demoni. Il loro aspetto era piuttosto singolare. Erano dei mostri minori,noti a tutti con il nome di Gorgonat. Erano esseri molto alti,la loro altezza raggiungeva spesso i tre metri e i più bassi superavano con facilità i due metri. Erano coperti di una corazza naturale di media durezza e alle estremità possedevano enormi e lunghi spuntoni, i più lunghi si potevano trovare sulla testa e ,in maniera molto più bizzarra sulla lunga coda scheletrica. Quegli aculei potevano rendere pericoloso quell’essere,o meglio , quelle creature, poiché avrebbero potuto usare quelle parti del corpo come se fossero mazze chiodate. Pertanto questa caratteristica li dava del bonus offensivi non irrilevanti ,insomma possedevano una discreta forza d’attacco. La zona posteriore era la più pericolosa e questo lo si poteva capire subito. I Gorgonat avevano tuttavia un grande difetto: le zampe. Questa creatura aveva ben sei arti. Due li utilizzava come zampe, o meglio gambe, le restanti quattro erano le braccia. Tuttavia nonostante possieda quattro braccia non le sa usare correttamente, e molte volte inciampa nei suoi stessi arti. Altro suo difetto sono le gambe, troppo grosse, che li rallentano di molto nei movimenti. Era una creatura che possedeva scarso potere magico e discreta potenza fisica,pertanto era vulnerabile alle magie e alle illusioni. Tutte queste creature mostruose stavano andando verso un unico luogo. Il cherubino si nascose dietro una roccia semi coperta da uno strano rampicante. Le creature continuavano il loro calvario camminando come se fossero cadaveri ,lentamente e con quel fare così ridondante di passi e mezzi passi. Al cherubino importava molto sapere dove quei cosi erano diretti,magari li aveva richiamati quella donna come alleati o magari quei mostri si stavano riunendo per assediare un villaggio. Seguiva le creature silenzioso,come se fosse un assassino esperto a muoversi nell’ombra senza farsi sentire. Le creature erano circa un centinaio. Lui era da solo. Uno scontro tra lui e le belve pareva dall’esito scontato. Avrebbe vinto lui! Ma potevano essercene altri che magari stavano giungendo da altri luoghi per circondare il suddetto villaggio. Contro quei cento avrebbe potuto spuntarla ma se fossero stati di più? Eppoi aveva bisogno di aiuti così. Tuttavia mentre iniziò a saltare da un albero all’altro per cercare un appiglio più in alto possibile per spiccare un grande balzo così da prendere quota e dirigersi verso il luogo abitato più vicino,sentì un urlo disperato. Si voltò di scatto. Vide un giovane pastorello colpito da una violenta mazzata dai demoni che lo eliminò subito,le pecore fecero presto la stessa fine. Skullblakael si bloccò e fissò il corpo esanime del ragazzo. Era pensieroso. Lui poteva evitare quel sangue innocente. Ci pensò, c’era una tecnica capace di fare qualcosa del genere? Così scese in fretta davanti all’orda di demoni sfoderando la sua spada di nero e freddo cristallo. Aveva da poco una nuova abilità,che gli consentiva di salvare anche coloro che stavano nei casi più disparati. Aveva bisogno di un’anima. Un demone si mosse goffamente facendo vorticare pericolosamente la coda-mazza,ancora insanguinata. I suoi compagni invece si erano lanciati con foga verso il piccolo gregge per sbranare i cadaveri e uccidere le pecore superstiti. Il cherubino dopo aver constatato le ferite del ragazzo lo pose delicatamente a terra,poi riprese la sua spada e parò senza difficoltà la prima sferzata. Poi si gettò agilmente verso il gorgonat ,mentre creava nella mano una sfera rotante: il Rasengan. Colpì a quello che doveva essere il petto la creatura che cadde rovinosamente a terra,mentre soffocante stava esalando l’ultimo respiro.

“No … caro Gorgonat,non morirai oggi, per tua fortuna userò la tua anima per qualcosa di nobile tuttavia,anche se sarai spiritualmente vivo,sarai un subordinato all’anima del giovane che tu stesso hai ucciso. Sarai il suo spirito custode e d’ora in poi sarai un Jinchuriki,quindi sì felice. Non sentirai nulla.”

SPOILER (click to view)
Gorgonat
image


Avvicinò il palmo ora di colore verdognolo al corpo insanguinato del mostro,mentre un’anima gialla fuoriuscì dal corpo,l’anima aveva l’aspetto del corpo che la ospitava. Il cherubino molto delicatamente diede un colpo secco al petto del giovane pastorello,facendo entrare di botto nelle sue viscere l’anima del Gorgonat. All’improvviso il giovane guarì miracolosamente da tutte le ferite e il respiro ritornò. Il giovane si rialzò. Mentre il cherubino gli porse la mano facendo segno con gli occhi di afferrarla. Poi si schiarì la voce e disse:

“Per ridarti la vita ho dovuto mettere nel tuo corpo l’anima di un Gorgonat,pertanto quanti sarai arrabbiato e sotto stress il tuo corpo sarà condiviso da entrambi e tu avrai una forza sovrumana nata dall’unione della tua e del demone,notevolmente amplificata dalla rabbia. Ti sarà molto utile ora però sarà meglio fuggire,indicami il tuo villaggio. Io mi chiamo Skullblakael,sono il supremo lux… ora presto non è il momento di presentarsi ,quei così potrebbero passare al secondo …!!”

Il ragazzino aprì gli occhi rossi poi i due si diressero verso il villaggio. Era un tipo inquieto e non disse una parola durante il viaggio,magari non aveva capito ciò che forsennatamente il supremo cercava di dirgli,oppure era rimasto spaventato dalla vista di quei mostri. Nel villaggio il clima non era certo dei migliori. Le guardie erano state stordite e due strani tizi si diressero verso la stessa direzione. Era tutto molto strano. Così si congedò al ragazzo.

“Io sto entrando in quella casa ,magari quei due hanno evocato quei mostri tu aspetta con le sentinelle e cerca di farle rinvenire al più presto. Dopo se vorrai ti deciderai a dirmi come ti chiami,mio piccolo amico.”

“Shinow.. signore! – abbassò lo sguardo- quella è la casa del capo villaggio.”

“Grazie per l’informazione a dopo!”

Detto questo entrò nella casa…
 
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view post Posted on 19/6/2009, 20:36

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Passarono infatti solo pochi secondi ed eccolo che il giovane capitano Lux fece la sua comparsa presso la grande entrata del villaggio. Si guardava spaesato come se non sapesse cosa fare, poi decise di chiedere informazioni alla sentinella che però era stata avvertita prima da me. Come pensavo egli gli chiese se per caso avesse visto qualcuno passare per queste parti ma l’uomo si inventò una scusa grandiosa “potrebbe anche aver raggirato le mura del villaggio” o qualcosa di simile. Il Lux allora fece un’altra domanda alla sentinella, domanda alquanto sciocca da fare dato che risposta non poteva essere che una sola… “per caso nel vostro villaggio ci sono dei ladri?” logico che nessuno lo avrebbe potuto prendere con serietà e infatti l’uomo rispose che il solo a rubare era il vecchio per bar che continuava a barare a poker lasciandolo sempre senza caparra. A quel punto Shirou ringraziò e lasciò la zona con un pugno di mosche in mano

*questa volta l’ho veramente fregato, non pensavo di aver fatto un piano tanto buono…quasi mi dispiace, però ho dovuto farlo per ricavare qualche informazione utile su questi occhi. non so se restituirglielo o meno alla fine di questa storia, ci dovrò pensare un po’ su. Ehi tu! Continua a seguire il Lux, non voglio perdermi il momento in cui uscirà completamente di senno dalla rabbia… e poi non vorrei che mi preparasse qualche sorpresa non gradita*

-grazie mille Sam, mi hai tolto da una situazione molto difficile. Ricordami quando me ne vado che ti devo un po’ di guil, così potrai cercare di rivincerti quelli che hai perso giocando a poker-

Sentinella Sam: -quel tipo sembrava molto agitato e l’ultima domanda che mi sottoposto mi lascia pensare.. non è che gli hai rubato qualcosa vero? Lo so che sei un tipo poco raccomandabile tu quindi non mentirmi e di tutta la verità, anzi, meglio che me la dici dopo quando verrò nella capanna di Arcanis, così potrò assimilare il tutto con molta calma-

-proprio rubato no, diciamo preso in prestito per un breve lasso di tempo. se io sono poco raccomandabile allora tu che hai il brutto vizio di metterti sempre in mezzo e sapere tutto? (breve risata amichevole) ti racconterò del fatto quando verrai alla capanna, io mi sto dirigendo per lo punto li, faccio un breve saluto ad Arcanis e gli racconterò qualcosa. Siccome anche questa volta sono di fretta non penso resterò molto al villaggio, ho una nuova missione da fare e forse questo potrebbe risollevare l’umore anche al vecchio saggio-

Detto questo accennai con la mano un saluto per poi piombarmi giù dal muro di cinta fino al atterrare dall’altra parte del cancello. Da quando me ne ero andato via per la prima volta era cambiato poco nulla, anzi, proprio nulla. Gli abitanti continuavano a camminare felici per la piazzetta e per le vie mentre gli adulti tagliavano legna o si dedicavano alla lavorazione di materiali per la casa, come vasi, forchette, mensole… insomma un po’ di tutto. Anche la casetta del capo era sempre al solito posto caratterizzata dal fatto che era l’unica sulla quale era afflitto lo stemma del villaggio, cinque rondini che volavano libere nel cielo. Mi avvicinai alla casetta per poi bussare alla porta…tre colpi, non mi rispose nessuno…altri tre colpi, ancora nessun segno di vita… girai la maniglia della porta e scoprii che all’interno era vuota anche se vi erano segni concreti che mi facevano capire che almeno dieci minuti fa qualcuno vi stava dentro. Il camino ancora scoppiettante ne era una prova, la classica pipa di Arcanis posata sul tavolino ancora fumante e un libro aperto le quali pagine svolazzavano libere per colpa del vento. A proposito di libri… tirai fuori dalla mia tunica il libro che avevo sottratto al ragazzo poco prima, avevo fatto in moda che non si chiudesse del tutto mettendoci in mezzo uno dei miei paletti di ferro. Posai quel libro dalla copertina rossa sul tavolino per poi mettermi seduto a terra con le gambe incrociate e incominciare a leggere aspettando che il capo villaggio si facesse nuovamente vivo nella sua capanna.

*allora vediamo un po’ questa meraviglia... un libro così non l’ho mai visto nella biblioteca nella zona neutrale, solo un ricercatore come Shirou ne poteva uno così… devo anche dire di esser stato molto fortunato di averlo beccato in un attimo di distrazione, forse non glielo avrei sottratto se non fosse stata per quella piccola cosa… basta lodi, è ora i leggere quello che dice il libro sulla mia richiesta*

“rinnegan, chiamato anche “occhio della rinascita” è un’abilità oculare molto rara che solo una persona ogni 1000 anni riesce ad avere. Il primo possessore si dice sia un guerriero che è diventato leggenda dopo numerose imprese tra le quali anche la distruzione di un’intera città con un colpo solo. A contrario di molti testi che non rivelano le vere capacità di questa abilità c’è da riscontrare che il rinnegan ha la vera capacità di fare resuscitare persone morte anche centinai di anni fa, cosa che le magie comuni di rigenerazione non riescono ancora a fare. La tecnica con cui è possibile compiere questo miracolo viene chiamata “tecnica eremitica della resurrezione”. Fu usata solo una volta da uno dei corpo di questo guerriero leggendario per far tornare in vita lui stesso e un’intera popolazione sterminata dalla guerra che vigeva una volta tra le tre grandi fazioni dell’Assiah. L’utilizzatore dopo l’uso della tecnica muore. Essa è collegata direttamente al regno dei morti il quale dio non potrà opporsi a questa tecnica e sarà obbligato a lasciare l’anima della persona morta facendola tornare nel proprio corpo di origine. Non importa lo stato in cui il corpo è ridotto dopo la morte, una volta che l’anima torna al suo interno esso torna come era prima della battaglia o dell’incidente. Si incrociano sul petto le due mani in modo tale che la propria energia vitale possa esser presa del dio della morte in cambio di quella delle persone resuscitate, in quell’istante il tipico demone del rinnegan apparirà dietro all’utilizzatore della tecnica e spalancando la sua bocca lascerà che le anime al suo interno tornino da solo nei loro corpi ovunque essi siano. L’esecuzione per quanto possa sembrare facile non lo è affatto dato che bisogna sapere perfettamente chi si vuole resuscitare mentre si lascia che la propria energia venga assorbita lentamente dal dio fino alla morte”

*tecnica eremitica della reincarnazione… si era questo quello che cercavo! Il libro di Shirou è fantastico!*

La porta scricchiolò leggermente ed entrò nella capanna un viso conosciuto, quello di Arcanis. Esso mi guardò prima con stupore poi con dolcezza, neanche lui era cambiato di una virgola dall’ultima volta, sempre con quella lunga e folta barba bianca, rughe che solcavano il suo ormai viso vecchio, sopracciglia ormai fine e grigie proprio come i lunghi capelli che ancora portava. Vestito con un lungo saio marrone. Arrivò fino al tavolino per poi mettersi seduto con le gambe incrociate, presi la pipa che aveva lasciato sul tavolino e incominciò ad aspirare

Arcanis: -sono felice di rivederti giovanotto! Alla fine hai mantenuto la tua promessa e sei venuto a farci visita, avrai accumulato molta esperienza nella fortezza o almeno più della prima volta… riesco a vederlo nei tuoi occhi, anche se non più quelli di una volta, che sei più forte di prima, come so che hai con te qualcosa che non è tuo-<b>

<b>-sono io il più felice di esser ritornato qui, Arcanis! Ogni promessa è un debito e io tendo sempre a saldare i miei… ecco ora mi deve spiegare come hai fatto a capire che ho con me qualcosa che non è di mio possesso-


Arcanis: -mio caro Alex, questa volta è stato anche più semplice di capire che mio figlio era morto! Quando sono entrato di istinto hai portato la tua mano destra a coprire il libro, forse neppure te ne sei accorto ma è stato così. La conferma la puoi aver anche dal fatto che hai ancora posata quella mano sul libro-

Cavolo aveva ragione, avevo la mano destra posata sulla copertina del libro che apparteneva a Shirou, neanche mi ero accorto di ciò. La cosa che invece mi stupì più di tutte invece fu che aveva accennato alla morte di suo figli con una leggerezza assurda, evidentemente si era fatto una ragione di quello che era successo quella volta e ora forse gli avrei dato anche una buona notizia. Ero stato così distratto dalla lettura e dall’arrivo di Arcanis che quasi mi ero dimenticato che nelle vicinanze poteva esserci ancora il capitano Lux. Guardando con gli occhi del corvo riuscii a vedere un albero abbattuto nelle vicinanze, come se fosse stato tagliata da una spada… Shirou si era davvero infuriato… solo che adesso non riuscivo più a vederlo…

*trovalo… devo essere sicuro che se ne sia andato… cosa?*

Il Lux aveva evocato uno dei suoi servant e con esso era riuscito a mettere K.O tutte e due le sentinelle di guardia non risparmiandogli un bel cazzotto sul muso… povero Sam… e ora con una velocità impressionante si stava dirigendo verso la capanna del capo villaggio, quella in pratica dove stavamo io e Arcanis. Girai gli occhi con aria seccata, eppure sembrava quasi che ce l’avessi fatta a fregarlo

-Arcanis, ti devo dire una cosa…-

Arcanis: -il possessore del libro sta venendo qui a riprenderlo?-

-sospetto quasi che tu riesca a leggermi nella mente-

Arcanis: -difficile, ma non impossibile (detto con una nota evidente di ironia)-

La porta della capanna si aprì di scatto e alla porta si presentarono il Lux e il suo servant che impugnava una lancia… come previsto sapeva che avevo con me il suo libro. Il capo villaggio non cambiò la sua espressione di una virgola rimanendo con quell’aria cordiale che sempre lo aveva contraddistinto.

-oh ciao Shirou, è da tanto che non ci si vede… come va la vita? E tu dovresti essere… chi sei? Mi spiace ma ho avuto il dispiacere di conoscere solo berserker, ho ancora qualche sua cicatrice da qualche parte per il corpo. A ma forse tu cercavi questo vero? (presi il libro dalla copertina rossa per mostrarlo al capitano Lux) effettivamente mi è stato di grande aiuto-

Ad un tratto dalla porta entrò un’altra persona… si trattava del supremo Lux, Skull.

Arcanis: -un libro che attira così tanta gente? Non mi era mai capitato di vedere una cosa simile… comunque benvenuti nel mio umile villaggio signori, io sono Arcanis, il capo di tutto ciò che vedete all’interno di queste mura. Per quanto posso capire siete venute qui per il libro che imprudentemente Alex vi ha sottratto… penso che sarà felice di restituirvelo vero?-

-veramente…ok…ma cosa ci fai qui supremo Skull? Non aspettavo anche una visita da parte tua… non è che per caso inconsapevolmente ho sottratto qualcosa anche a voi? Così giusto per far quadrare la situazione-

Lanciai intanto il libro a Shirou curandomi di chiuderlo prima, per il momento non volevo che nessuno sapesse cosa stavo cercando. Il capo villaggio fece cenno ai tre nuovi arrivati di sedersi mentre lui usciva un secondo fuori dalla porta per poi tornare dentro

Arcanis: -data l’ora sto facendo portare da alcuni abitanti un po’ di cibo così che potremo mettere qualcosa sotto i denti e magari capire meglio perché Alex ha fatto quel che ha fatto (ultima frase rivolta spostando la testa verso la mia direzione)… non accetto un no come risposta-


SPOILER (click to view)
Mi sa che non vi ho lasciato molto spunto… sorry

 
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Soul_Scythe
view post Posted on 30/6/2009, 20:47




CITAZIONE
-oh ciao Shirou, è da tanto che non ci si vede… come va la vita? E tu dovresti essere… chi sei? Mi spiace ma ho avuto il dispiacere di conoscere solo berserker, ho ancora qualche sua cicatrice da qualche parte per il corpo. A ma forse tu cercavi questo vero? effettivamente mi è stato di grande aiuto-

”Sì, è un bel pò, e se era così che le cose dovevano finire allora quasi quasi preferivo fosse ancora di più. Tra parentesi, questo è Lancer. Ti è stato utile, ma davvero? Sono felice per te, vuol dire che sei preparato a ricevere la giusta punizione no?”

Shirou stava per attraversare risoluto la poca distanza che lo separava da Alex Torner e strappagli Avesta dalle mani, mentre intanto Lancer si era appoggiato di schiena al muro interno, pregustandosi la scenata, quando un rumore di passi lo fece voltare. Anzi, a dirla tutta a farlo voltare fu il fatto che riconobbe all’istante l’enorme energia spirituale del nuovo arrivato: si trattava nientemeno che del suo Supremo, Skullblakael.

”Skull?”

La sorpresa di vederlo lì fu abbastanza grande da dissipare la rabbia, mentre anche Alex sembrava confuso dalla presenza del cherubino. Fu allora che il vecchio in saio marrone ne approfittò per prendere la parola: la sua voce era ferma e autorevole, eppure gentile e rassicurante.
CITAZIONE
Arcanis: -un libro che attira così tanta gente? Non mi era mai capitato di vedere una cosa simile… comunque benvenuti nel mio umile villaggio signori, io sono Arcanis, il capo di tutto ciò che vedete all’interno di queste mura. Per quanto posso capire siete venute qui per il libro che imprudentemente Alex vi ha sottratto… penso che sarà felice di restituirvelo vero?-

Alex assentì, seppure un pò recalcitrante, poi lanciò il libro a Shirou, che lo prese al volo e rapidamente si assicurò che fosse intatto. Constatato che era nelle stesse identiche condizioni di prima si rilassò, mentre il capo villaggio Arcanis li invitava a sedersi prima di uscire.
CITAZIONE
Arcanis: -data l’ora sto facendo portare da alcuni abitanti un po’ di cibo così che potremo mettere qualcosa sotto i denti e magari capire meglio perché Alex ha fatto quel che ha fatto … non accetto un no come risposta-

-Lancer: Uh, ottima idea. Dai su ragazzino, dimentica questa faccenda e mettiamoci a tavola, inutile farsi il sangue marcio se si può godere.

Come al solito Lancer si dimostrava uno spirito libero e dal comportamento noncurante, capace anche di brindare allegramente e divertirsi con la stessa persona che avrebbe dovuto affrontare l’indomani in battaglia. Ma Shirou decise di accettare a sua volta, in rispetto all’autorità del capo villaggio. Certo, finchè non fosse arrivato il cibo avrebbe fatto sputare ad Alex le ragioni del suo comportamento.

”D’accordo, mettersi a litigare qui e adesso sarebbe un’offesa. Dai, siediti anche tu Skull, ti spiegherò tutto. Magari puoi anche fare da giudice neutrale.”

Così si sedettero tutti e tre al tavolo insieme ad Alex: Shirou fece in modo di mettersi proprio davanti al Vice Supremo Shadow, poi gli si rivolse con un tono che non ammetteva repliche.

”Per rispetto al signor Arcanis come promesso non farò scenate, ma voglio prima delle scuse e dopo una spiegazione. Non sono arrabbiato per l’atto di rubare in sé, non me ne frega niente, ma per l’oggetto del furto: si dà il caso che tu abbia rubato Avesta, The Universal Revelation of Inscribed Creation, un libro sacro che come credo tu abbia già capito può fornire ogni tipo di informazione con una facilità impressionante. Sono un mago io, e come tale la mia forza non deriva da tecniche di spada come te o abilità speciali come Skull, ma dalla conoscenza: più se ne ha e più grandi sono i misteri divini che si possono comandare. Detto in parole povere sono uno studioso, e tu hai sottratto un pilastro fondamentale del mio lavoro, anzi del mio stile di vita. E’ come se avessi rubato la Nanatsusaya di Skullblaka, puoi immaginare come reagirebbe no?

Bene, ora conosci le conseguenze delle tue azioni. Sono disposto a perdonarti dato che è tutto finito bene, ma voglio che tu sia ben conscio del peso del tuo operato. La pensi anche tu così no, Lancer?”


Shirou si rivolse al suo Servant, che però stava osservando con aria assente la porta e si riscosse con fare annoiato.

-Lancer: Uh? Scusa, stavo pensando al cibo che ritarda e non ho sentito per nulla ciò che stavi dicendo. Puoi ripetere da capo?

”...No, ci rinuncio completamente, qui non si può fare un discorso serio, non con voi. Lasciamo stare tutto quanto.”

Completamente demolarizzato dal comportamento di Lancer Shirou gettò la testa e le braccia dietro lo schienale, dondolandosi leggermente sulle gambe posteriori e fissando il soffitto. All’improvviso però si ricordò di una cosa importante, così si rimise composto e fissò Alex.

”Giusto, me ne stavo quasi scordando: mi spieghi a cosa ti è servito Avesta? Non voglio impicciarmi ma gradirei assicurarmi che non sia usato per qualcosa di sbagliato, capiscimi.

E anche tu Skull, che ci fai di bello da queste parti?”


Mentre ascoltava o no la risposta Arcanis rientrò, seguito da abitanti del villaggio carichi di piatti pieni di carne, verdure, stufati, birra e vini in quantità, che appoggiarono sul tavolo. Lancer si fiondò subito sull’alcool e la carne, ingozzandosi, mentre Shirou lasciò cadere la conversazione e cominciò a gustare lo stufato.
A un certo punto però entrò una guardia parecchio agitata, che si avvicinò ad Arcanis e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio. Il vecchio rispose brevemente e poi con un gesto congedò l’uomo.

”Qualche problema capo villaggio?”

-Arcanis: Nulla, nulla. Pare che i dintorni del villaggio siano molto agitati, come se fossero attraversati da un branco di fiere. Ma dev’essere solo il vento, la selvaggina non si avvicina più da anni all’abitato.

”Capisco...”

Shirou si rimise a mangiare, ma poco dopo venne nuovamente interrotto da Lancer, che improvvisamente era tornato serio e guardingo.

-Lancer: Ehi ragazzino, so che è assurdo ma avverto la presenza di un Servant.

”Cosa? Ma sei sicuro?”

-Lancer: Al 100% per 100%. Per essere precisi non è proprio quella di un Servant, ma non c’è dubbio che qui vicino ci sia un’entità spirituale antica e potente. E non solo.

Si sta avvicinando.


-Arcanis: Di che state parlando?

Chiese il capo villaggio, ma fu subito interrotto da un turbine di vento che apparso improvvisamente dentro la stanza cominciò a mandare tutto all’aria, mentre una voce irreale si propagava per la stanza.

Aiutami...ti prego aiutami...

Il tutto durò una trentina di secondi, poi tornò la calma. Nessuno fece anche solo in tempo a chiedere cosa diavolo fosse successo che una serie di ruggiti si elevò in lontananza, decine di occhi rossi che lentamente dalla foresta si avvicinavano alla palizzata esterna.
 
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Soul_Scythe
view post Posted on 15/12/2009, 19:59




Se nessuno continua potreste valutare la mia parte please?
 
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8 replies since 2/6/2009, 09:08   1128 views
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