Missione: Assalto al villaggio, funge da quest per il mio gioiello^^

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view post Posted on 13/6/2009, 23:31

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Kokutou Yoru (Yoru la lama nera)

Spada dalla lama nera come la pece, è il frutto della fusione delle tre lame possedute da Alex Torner (la katana nera, Luna Danzante e la katana bianca) il quale poi gli affibbierà il nome di Kokutou Yoru che significa “Yoru la lame nera” dedicata a una ragazza che incontrò durante uno dei suoi numerosi viaggi e alla quale non riuscì a salvare la vita dopo un imprevisto non calcolato da nessuno dei due. Essa sembra molto pesante a causa delle dimensioni ma in realtà ha un peso minimo tanto che può essere benissimo usata solo con l’ausilio di una mano. È lunga 140 cm, l’elsa 30 cm mentre la lama vera e propria 110 cm. L’elsa è ha forma di croce decorata con varie incisioni di diverso genere e origine.
Essa presenta anche un effetto particolare, infatti essa può dividersi a seconda della volontà del possessore formando così due spade identiche l’una con l’altra più piccole dell’originale ma con lo stesso potere distruttivo.

Energia mentale: +130
Velocità e Agilità: +100
Potenza e Difesa Fisica: +200
Potenza e Difesa Magica: +170
Abilità con le Armi e Mira: +150

10x130


SPOILER (click to view)
Capitolo 1°
Il sapore amaro della sconfitta...


… due lame si incrociarono, delle scintille uscirono fuori dallo sfregarsi di quei due pezzi di metallo, una nera come la pece e l’altra bianca come la neve. Quelle due persone si stavano dando battaglia, una battaglia per la supremazia nella spada, sembravano pari eppure qualcosa nell’aria stava dicendo che lo scontro da li a poco sarebbe finito. Alto, fisico magrolino ma forte, un cappello nero e una falce dietro la schiena… statura media, fisico robusto e forte, una tunica completamente bianca e una spada ancora dentro il fodero… questi erano i lineamenti fisici delle due persone che si stavano affrontando. Uno, a mio malgrado, ero io, ci stavamo dando dentro sia io che lui eppure sapevo che qualcosa non stava andando come desideravo, quella sfida a chi si destreggiava meglio con la spada stava durando anche troppo e questo voleva dire che eravamo alla pari. A un certo punto l’uomo estrasse anche la seconda lama costringendomi ad usare la mia falce per difendermi, ora si lottava due lame contro quattro lame, tutto lasciava dunque presagire la mia vittoria, sapevo però che se di distraevo sarebbe successo tutto come prima. Abbassai lo sguardo per scorgere ancora una volta dei pezzi di ferro affilati sparsi a terra.. un’elsa distante qualche metro da, elsa che apparteneva a Luna Danzante. Poco prima infatti feci la stupidaggine di sottovalutare il mio avversario rimettendoci così una delle mie tre spade, non potevo perdere anche la katana nera. Ci fu un altro scontro, delle schegge nere caddero a terra, prontamente portai lo sguardo sulla mia katana, era stata scheggiata all’altezza della punta… era impossibile, l’avevo creata io stesso con i materiali migliori presenti sul mercato e non eppure anche quella mi aveva abbandonato. Bastò poco all’uomo imprimere un po’ in più di forza sul punto già debole per mettere fine anche alla seconda delle mie lame. Rapido estrassi dunque la piccola katana bianca da dietro la schiena per parare un suo fendente…

???: -non immaginavo disponessi di così tante armi, la bellezza di tre spade e una falce.. ops, scusa, una spada e una falce.. purtroppo per te però anche questa tua ultima spada verrà distrutta, chi non è degno del nome di spadaccino non può impugnare una così pregiata arma e tu non ti puoi definire tale. Sei debole, devo dire che sono quasi rimasto stupito dalle tue abilità quali la velocità e quei tuoi occhi ma dopo un po’ sei diventato prevedibile. Arrenditi e consegnami la tua ultima spada, non costringermi a distruggerti anche quella-

-mi sembrava di avertelo già ripetuto prima, non affiderò mai e poi mai le mie spade a una persona spregevole come te.. io sono uno spadaccino non come te che vai in giro spacciandoti da giustiziere delle spade, che poi dopo tutto mi sembra una cosa ridicola anche solo da pronunciare.. ora ti pentirai di aver distrutto due delle mie spade-

Se non fosse stato per il mio orgoglio ora sarebbe stato già sotto l’effetto della mia maledizione oppure spazzato via della mia magia più potente, però se utilizzavo quelle tue tecniche allora si che avrebbe avuto ragione dicendo che non ero uno spadaccino vero.. la cosa sicura e che avrebbe pagato salato l’affronto che mi aveva fatto, distruggere le mie spade e deridermi, io che ero riuscito a diventare vice supremo della mia fazione e a affermarmi come ottimo spadaccino. Mi lancia nuovamente allo scontro ma anche l’ultima delle mia lame su distrutta dalla katana dell’uomo, caddi in ginocchio trafitto più nell’orgoglio che nella pelle.. sconfitto da un perfetto sconosciuto, non si poteva fare di peggio.

???: -te lo avevo detto, colui che non si può definire spadaccino non può impugnare nessuna lama, questa è la tua punizione per esserti finto tale ed aver continuato a fingere.. non ti ucciderò, non sono un assassino ma solo un punitore e la tua punizione l’hai ricevuta-

Mi voltò le spalle allontanandosi in maniera lenta e trionfante proprio come dovrebbe fare un vero vincitore.. in quel momento non ci vidi più dalla rabbia. Impugnai la mia falce e con uno scatto mi preparai a colpire alle spalle il mio avversario.. non appena fui abbastanza vicino feci partire un colpo violento verso l’uomo che non ebbe il tempo di difendersi, ma quando le lame sembrarono trafiggere la sua carne esso svanì in una nuvola di fumo non lasciando nulla dietro. Passarono giorni da quello sconto ma ancora non riuscivo a togliermi dalla testa la sconfitta subita. Un giorno di quelli decisi di darmi una mossa e andare nella caffetteria di Mello dove sicuramente mi sarei sentito un po’ di più a casa.

Mello: -una sconfitta non è la fine del mondo Alex.. avrai il modo e il tempo di riprenderti la tua rivincita personale su questo tizio ma non devi essere troppo impaziente o impulsivo, prendi spunto anche dalle altre sconfitte, dopo quelle hai sempre trovato il modo per diventare più forte ma lo sapevi già che una volta messo piede qui tutto sarebbe stato più complicato del solito-

-ecco, grazie di avermi ricordato del fatto che da quando sono qui ho subito più sconfitte che altro.. dopo queste parole ho quasi la voglia di dimettermi dalla carica di vice supremo Shadow e tornarmene nel villaggio dei miei genitori per vedere come stanno. Ma tanto so ch non lo farò perché la mia voglia di diventare più forte me lo impedirebbe.. aaaa portami qualcosa da bere che poi vado a dormire nella stanzetta che mia hai affittato-

Mello: -ok, ma li hai ancora i pezzi delle tue spade con te?-

-certo che li ho, mica potevo abbandonarmi li come se nulla fosse, dopo tutto questi sono gli sforzi di quasi mezza vita e non voglio abbandonarmi…-

Mello: -beh, io so che in un villaggio lontano gira voce di un fabbro talmente bravo che potrebbe rimettere al nuovo anche le tue spade, lo chiamano il fabbro degli dei, non ha mai fallito un colpo di martello e tutto quello che prende diventa nuovo come mai usato. Sei vai da questo potresti anche chiedergli di fonderti tutti i pezzi delle spade.. chissà che meraviglia uscirebbe fuori alla fine, anche più forte di quella del demone Shuda magari-

-non ne avevo mai sentito parlare prima… si vede che mi disinteresso di tutto quello che questa gentaglia dice… potrei partire dunque per un altro viaggio, così forse troverò le giuste motivazioni che ho tanto cercato-

La testa mi incominciò a girare in una maniera pazzesca, non mi era mai successa una cosa del genera nella mia vita, era come se il mio cervello stesse quasi per esplodere dal dolore. Mi portai rapidamente le mani alla testa, Mello si preoccupò e mi portò uno straccio inzuppato d’acqua, molta gente fu attratta da questo piccolo inconveniente…

…Un luogo oscuro e privo di panorama, sembrava quasi un grotta situata all’interno della terra, pochi filamenti di luce che neanche provenivano dal sole, magari da una lanterna o qualcosa di simile, non di più. Li all’interno si udivano una catena di rumori che sembrava non avere fine, come se si stesse svolgendo una guerra tra due eserciti infuriati che battevano le loro spade sugli scudi di metallo dei proprio avversari, un rumore che molto ricordava quello che causavano i romani, o meglio facevano i romani per intimidire gli avversari prima di una guerra facendogli capire che loro erano li solo per vedere le loro carni morte distese a terra. Io ero vicino a una parete e assistevo anzi vedevo la scena, però era come se i miei occhi fossero velati da un leggero lenzuolo che se pur facendomi distinguere le cose mi impedivano di vederle ancora con una buona chiarezza…alzai lo sguardo e scorsi la sagoma di una persona che brandente un’arma era all’inseguimento di una seconda entità la quale forma non mi appariva definita, l’unica cosa che potevo dire era che non era umana o così sembrava. Mentre essi saltavano tra un sasso e l’altro si fronteggiavano di un serrato duello falce contro spada al quale ogni colpo scintille saltavano mischiate con il sangue delle loro mani, nessuno dei due sembrava però dare segno di cedimento tanto che i due erano completamente allo stesso livello. A un tratto quella sagome con la falce riuscì a colpire sulla spalla il suo avversario facendolo arretrare di qualche centimetro, ma come se non gli fosse successo nulla riprese a combattere per poi ricambiare il danno alla sagoma oscura. Altre scintille tra le armi e quando sembrava che si fosse creato un leggero momento di pausa tutto fu interrotto da un violento attacco della persona con la spada che riuscì con essa a spingere il suo avversario contro una parete di roccia, un cumolo di detriti e di polvere di alzò facendomi perdere di vista i due per un paio di secondi…lo scontro aveva avuto un rallentamento ma sembrava anche che fosse quasi giunto al termine. La scena si fece scura e poi il colpo di scena, tra i detriti spuntò fuori la sagoma di un volto, quasi demoniaco, possedeva tre occhi rossi che puntavano contro l’altro uomo che sembrava più affaticato del suo rivale. I due quindi si scambiarono una serie di occhiate divertite, ironia che però io non colsi, era strano il loro comportamento, era come se apposto di un duello stessero partecipando a un gioco…dopo dieci secondi di stop l’uomo che impugnava la spada incominciò a parlare offendendo la sagoma di fronte a lui…

???: -bastardo…come vedo hai una forza niente male, devo dire la verità non pensavo che qualcuno potesse riuscire a fronteggiarmi così bene anche se possiede solo una sudicia falce…ma devi sapere che ancora non sto dando il massimo…diciamo che sono appena al cinquanta per cento del mio massimo quindi preparati al peggio…il tuo destino si realizza, mio caro amico e purtroppo per te non ti sarà molto gradevole vederlo arrivare…-

???: -non pensavo che stessi già usando il cinquanta per cento, e pensare che io mi sono appena fermato al trenta…mi stai deludendo se non ti impegni il destino che tu auspichi mi possa colpire sarà rivolto verso di te come nulla. I tuoi occhi non mi fanno paura e certamente non sarò cosi stupido per perdere la vita per colpa tua..e ora attendo perché di farò vedere il mio cinquanta per cento ora…-

…una forte scossa di energia si propagò per tutta la grotta facendola tremare e perdere pezzi di roccia un po’ da tutte le parti, se le scosse continuavano ad andare con questa frequenza l’intera grotta sarebbe sicuramente crollata con loro dentro, anzi con noi dentro…l’altra persona invece non sembrava preoccupata per quello che stava succedendo ma era divertito di ciò come se per lui fosse una sfida tra amici più che uno scontro mortale. Quando il demone finì il suo processo l’atmosfera si appesantì di brutto e nell’aria cominciava a girare odore di sangue…esso partì ancora una volta all’attacco della persona che brandiva la spada puntandolo con la sua falce…la cosa più incredibile era che riuscì a prenderlo in pieno squarciandogli il petto…il ferito però non cadde a terra rimanendo in piedi e sorridendo come un pazzo in direzione del suo amico…

???: -forse ti sei dimenticato un dettaglio…su di me questo genere di colpi se non sono più forti non mi causano nessun danno, infatti questo colpo è di scarso livello, mi spiace dirtelo ma anche tu mi stai deludendo…eppure quando andavamo in giro questa tecnica l’hai vista molte volte, possibile che ora che ti sei trasformato così hai perso anche un bel pezzo di memoria? Meglio se incominci ad usare il cento per cento perché se questo è il cinquanta la lotta secondo le mie previsioni non durerà ancora molto…preparati alla fine-

Un’altra risata poi il pazzo brandendo la spada andò all’attacco dell’altro e mentre faceva ciò un leggerà aurea blu lo avvolse completamente per poi dissolversi e concentrarsi al’interno della spada, lo stesso accadde dal demone solo che l’aurea che lo avvolse era di un nero intenso, tempo un millesimo di secondo e le due lame si incrociarono per l’ennesima volta provocando una forte onda d’urto…nell’epicentro vi erano i due che sorridenti provavano con la loro forza ad avere la meglio l’uno su l’atro ma il risultato era sempre lo stesso, le armi non si spostavano di mezzo millimetro eppure la pressione c’era, erano ancora alla pari. I due allora si staccarono facendo entrambi un balzo all’indietro…le rocce incominciarono a staccarsi dalle pareti con fin che esse non mi oscurarono completamente la vita impedendomi di vedere il proseguo dell’incontro…

…non mi ero addormentato eppure avevo ugualmente vissuto uno dei mie sogni, una cosa che mai mi era successa, oggi non era proprio una bella giornata per incominciare un viaggio. Mello mi portò nella stanzetta del suo locale i mio mi sdraia sul letto a riposare, per il momento era meglio così, quando mi sarei sentito meglio sarei partito per andare a incontrare questo famoso “fabbro degli dei”…


Edited by "Alex" - 14/6/2009, 22:34
 
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view post Posted on 18/6/2009, 13:04

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2° Capitolo
Hary Heart


Dovettero passare altri due giorni infermali prima che riuscissi nuovamente a mettere un piede a terra senza crollare al suolo come una patata lessa, messo così non sembravo nemmeno più io. Debole e con un paio di occhiaie che arrivavano fino giù al mento, se per caso mi avessero sfidato ora per il posto da vice supremo avrei dovuto dare resa e consegnare il titolo senza combattere, ma fortunatamente Mello non era un tipo che apriva bocca con facilità e quindi mi aveva garantito una copertura indistruttibile e infallibile. Alcune volte mi sentivo fortunato ad averlo come amico, mi aveva tolto da parecchie situazioni difficile senza chiedere nulla in cambio, solo che gli pagassi il conto senza prendere la roba a scrocco, una cosa più che ragionevole direi. Alzatomi da quel comodo letto uscii dalla stanzetta entrando così nel locale… era buio e dentro non vi era ancora nessuno, anche Mello era uscito per andare a casa sua, avevo abusato troppo della sua ospitalità. Presi un foglietto di carta, di quelli che usava il barista per le ordinazioni, e una penna, incomincia a scrivere dunque.

CITAZIONE
Grazie mille Mello per avermi ospitato nel tuo locale per questi due giorni.
Grazie anche per non aver detto a nessuno che stavo male mettendo in giro la voce che ero partito per un lungo viaggio. Penso però che farò realizzare le tue parole, anzi, farò diventare vera la tua scusa. Ti scrivo questo biglietto per avvertirti che parto per quel villaggio che mi hai detto tu, spero che quel fabbro sia veramente abbastanza bravo da fondermi insieme le lame distrutte delle mie spade… fortunatamente ho ancora il sacchetto con i pezzi qui con me. Ok ora basta scrivere se no finisco completamente il biglietto… quando tornerò non voglio vedere che hai affittato quella stanza a nessuno quindi fammela trovare libera che quel letto e comodissimo. Saluti
Alex

Soddisfatto del mio lavoro lasciai il bigliettino sul bancone del locale per poi uscire da li. Il vento gelido di quella sera tirava forte e per non rischiare di perdere il cappello dovetti reggermelo con la mano destra. Incomincia a camminare per quelle scure vie fino ad arrivare al cancello d’ingresso, quello che permetteva l’ingresso nella fortezza. Lo varcai lasciandomi alle spalle la fortezza di ferro e roccia, dovevo dirigermi verso nord-ovest quindi questa volta non mi toccava attraversare la foresta antecedente, l’avevo sempre odiata anche non sapendo mai il perche…forse perché la notte faceva troppo buio per me o solo perché mi metteva uno strano senso di insicurezza, l’unica cosa certa era che ormai conoscevo meglio delle mie tasche quel cumulo di rovi e radici. Questa volta ero partito con la luce e quindi non avrei avuto problemi nel ritrovarmi troppo presto al calar del sole. Seguii il sentiero nella verde prateria fino ad arrivare ad un incrocio, due cartelli contrapposti… Grand village e Hary heart, questi i nomi delle tue località in cui si poteva andare..ecco, io dove dovevo andare? Non sapevo quale fosse il nome del villaggio che cercavo, dovetti andare a intuizione e quindi la mia scelta cadde su Grand village, il nome che più assomigliava alla mia destinazione. Non avevo nessun altro indizio che potesse aiutarmi, entrambe conducevano a nord-ovest solo che quella per Hary heart sembrava cambiare rotta svoltando a destra…ormai la mia decisione l’avevo presa e quindi ricominciai a camminare.

*mi serve qualcosa per vedere quanto dista il villaggio da qui… se solo non avessi ripreso la mia anima da quel corvo ora lo avrei mandato in perlustrazione al posto mio…è anche vero che non potevo tenere un pezzo di me in un animale. Qui di volatili non se ne vedono neanche a pagare oro colato, mi dovrò accontentare e rimanere nel dubbio…intanto il sole si fa più alto nel cielo e se io non avessi portato con me questo cappello a quest’ora avrei la testa bella che cotta*

Per mia fortuna in quel momento passò per di li un’anziana donna che sicuramente mi avrebbe dato buone informazioni sul villaggio davanti a me, io sapevo già che domanda fargli, l’unica che poteva in qualche modo indirizzarmi nel punto giusto

-mi scusi signora, sa per caso dirmi se nel villaggio che incontrerò andando qui avanti vi è un fabbro?-

???: -non si preoccupi giovanotto non disturba. Si vi è un fabbro ma penso che tutti i villaggi in questa zona ne abbiano almeno uno, sa qui dicono che alberghino i migliori del mondo-

-io cercavo quello che si fa chiamare “il fabbro degli dei”… sa per caso dov’è?-

???: -ah stai cercando lui allora… peccato che non si trova qui, all’incrocio hai girato dalla parte sbagliata, dovevi andare verso Hay heart e quello in villaggio dove risiede la persona che stai cercando-

*maledizione, lo sapevo che stavo facendo strada per nulla, va a finire che fa notte prima di arrivare al villaggio, anche se qui stiamo in prateria e vi è solo qualche albero in maniere sporadica non mi va affatto di passare la notte all’aperto.. sarò costretto ad usare tutta la mia velocità in una volta sola e per esaudire un mio capriccio. Ma prima arrivo al villaggio e prima mi posso far fondere l’arma, e prima finisco questa cosa e prima posso tornare a casa, meglio dire alla fortezza…*

-grazie mille per l’informazione che mi ha dato, ora so dove andare… addio-

Mi preparai mentalmente e fisicamente e quando sentii di aver raggiunto una buona forma e concentrazione partii con uno scatto veloce e deciso. La mia velocità era talmente elevata da toccare quasi quella del suono, cosa che potevo fare solo usando la mia tecnica più potente e micidiale che possedevo… anzi, ormai non era l’unica tecnica potente che possedevo, a quella se ne erano aggiunte altre a varie dall’enorme potenziale distruttivo. In un attimo raggiunsi l’incrocio di prima e questa volta presi la strada giusta andando dritto a Hary heart… intanto la scena si sposta un’altra volta sulla vecchietta che sembrava stupefatta della velocità con la quale il ragazzo se ne era andato. Rimase li per qualche secondo, poi si sfilò il mantello e come per magia la vecchi divenne una bellissima donna, giovane e dal viso lucente, occhi azzurri come il mare e i capelli biondi come il grano… indossava una sorta di saio dove sulla cintura era appesa una fodera, al suo interno una spada, molto ricamata e lucente. Essa voltò cambiò direzione per ritornare da dove era venuta…

???: -ultimamente sono in molti che cercano il fabbro degli dei… ho fatto bene a sviarlo sull’altro villaggio, da quando siamo minacciati da questi maledetti urukai non so mai se fidarmi o meno della gente, dopo tutto potrebbero essere loro spie mandate a posta per eliminare il fabbro, l’unico che veramente potrebbe intralciare i loro piani di conquista…è meglio tornare indietro..ho molto lavoro da fare-

Una follata di vento tirò via il mantello della giovane ed essa svanì nel nulla nel medesimo momento in cui quel mantello scivolò via dalla sue mani cadendo inerme a terra. La scena si risposta su Alex che intanto è arrivato all’entrata del villaggio. Questo assomigliava terribilmente a quello del vecchio Arcanis, almeno per quello che riguardava la struttura, l’unica differenza era che le porte del villaggio erano aperte a tutti e nono erano protette da torri di guardia.. si vedeva che qui non conoscevano l’influenza della fortezza o almeno non era tanta da farli preoccupare. Entrai quindi nel villaggio senza nessuno che mi controllasse se avevo qualcosa di pericoloso o nocivo per le persone del villaggio. Bloccai una persona al volo chiedendole alcune informazioni

-mi scusi signore sto cercando il fabbro degli dei, mi hanno detto che si trova in questa città, mi saprebbe dire dove lo posso trovare? Sa è una cosa urgente e vorrei sbrigarla subito-

Uomo: -fabbro divino? Magari lo avessimo noi! Questo villaggio sarebbe anche più sicuro… mi sa che si è sbagliato all’incrocio prima, il fabbro di trova al Grand Village e non qui… mi spiace-

*cosa? Ma cos’ è questa buffonata? La vecchietta prima mi ha detto che il fabbro si trova qui e ora che sono giunto a destinazione mi dicono che si trova nell’altra città… non so se fidarmi, potrebbe anche essere che questa è una cavolata per togliermi di mezzo, dopo tutto se tengono il villaggio aperto in questa maniera significa che hanno difese molto alte… non mi fido, in qualunque caso perderò qui la giornata nel tentativo di capire meglio cosa sta succedendo*

-grazie lo stesso buon uomo, anche se per me sarebbe già una cosa buona chiudere l’entrata del villaggio e non lasciare il libero accesso a tutti, così si rischia molto in caso di una guerra o nel caso in cui qualche villaggio vicino voglia attaccarvi-

L’uomo annuì sospirando per poi riprendere il suo cammino. Mi guardai spaesato, non sapevo dove andare, cercai quindi un pub dove potermi sedere e riprendermi dalla veloce corsa che avevo fatto, dovevo ancora allenarmi parecchio su questo lato… dopo tutto mi ero messo in testa un obbiettivo ben più grande di questo e mi stavo impegnando affondo per far si che si avverasse. Trovai per mia fortuna qualcosa che assomigliava a un pub, minimo il cartello all’ingresso lasciava presupporre che fosse quello…”Alziamo il bicchier!|”, ecco cosa vi era scritto. Entrai nel locale e subito noti che non vi era molta gente, sette o otto persone in totale, distribuiti un po’ per tutto il locale. Alcuni giocavano a carte mentre altri si limitavano a parlare tra loro, qualche volta usando frasi anche un po’ colorite, in somma, non era certamente il meglio. Il cameriere accortosi del mio arrivo si precipitò all’entrata accogliendomi con gentilezza, sicuramente non voleva perdere un futuri cliente.

Cameriere: -buon giorno signore, benvenuto nel nostro locale “alziamo il bicchier!”, vedrà che si troverà molto bene qui con noi, soprattutto perché qui la birra e il vino sono ottimi. Siccome è la prima volta che passa di qui la casa gli offre una bottiglia di birra gratuitamente.. ma prego, si metta pure seduto, ogni non c’è molta gente e i tavolini sono liberi-

-grazie mille ragazzo, prenderò la tua offerta al volo e mi metterò seduto… mi serve un po’ di riposo dopo tutto quello sforzo che ho fatto-

Mi misi dunque seduto sul primo posto libero mentre il cameriere andava di prendermi la bottiglia di birra che mi aveva promesso. Dopo tutto mi sembrava un posto confortevole, peccato che non mi sarei trattenuto molto in quel posto. Il cameriere tornò quindi al mio tavolino posando sopra la bottiglia e un bicchiere di vetro. Stappai la bottiglia e la versai il contenuto nel bicchiere, a quel punto i clienti del locale incominciarono a far partire una ola

-ma cosa stanno facendo?-

Cameriere: -è tradizione che ogni qual volta che qualcuno stappa una birra e versa il contenuto nel bicchiere si inizia a cantare una canzoncina che poi ha dato il nome al locale… ecco che iniziano… si unisca anche lei, è divertente!-

Coro dei clienti: -Alziamo il bicchier, facciamo Cin Cin, beviam beviam beviam.. tutto il mondo fa Cin Cin… CIN CIN… sollevando un bicchiere di vin… CIN CIN!!-

Subito dopo tutti portarono il boccale stracolmo di birra alla bocca bevendo il liquido tutto d’un fiato. Anch’io seguii quello che avevano fatto i presenti e incomincia a bere la mia birra. Non avevo mai sentito questa canzoncina da nessuna parte ma mi stava molto simpatica, l’avrei riproposta a Mello una volta tornato alla caffetteria, poteva essere una buona idea dopo tutto. Finito di bere il boccale riempii ancora una volta il bicchiere con il residuo della bottiglia, non l’avessi mai fatto che un’altra volta partì la ola… il procedimento fu uguale a quello di prima e anche la conclusione fu identica. Potevo bel concludere con il dire che in quel locale si beveva molto e sicuramente offrivano una birra in omaggio ai nuovi clienti perché sapevano che recuperavano con gli altri..una cosa ben articolata. Finita la birra mi distesi un po’ sgranchendo anche le ossa. Aguzzai un po’ l’udito per vedere se si mettevano a parlare di qualcosa di interessante…

???: -hai sentito? Si dice che a Grand Village si stia abbattendo una tempesta fatta di ferro e lame, il guaio che essendo vicini a quella città c’è il rischio di rimanere coinvolti nella faccenda..gli Urukai non guardano in faccia a nessuno quando è il momento di attaccare e nessuna armata è talmente potente da poterne sbarazzare !-

???: - si ho sentito purtroppo, anche se una possibilità forse ci sarebbe… la montagna… sarebbe ora che si richieda quel che è giusto chiedere!-

???: - chi è andato in quel posto non è più tornato, non penso che manderanno qualcun altro a cercare..anche se fosse la loro, anzi, la nostra ultima possibilità di vittoria-
 
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<i>… due uomini stavano discutendo di uno strano fatto che evidentemente stava accadendo a Grand Village, solo che sembravano preoccupati anche per loro stessi. Mi misi a sentire le loro parole e quello che arrivò alle mie orecchie suonò come un ritornò al mio passato… un vasto esercito di Uruk Hai stava marciando verso Grand Village con l’intento di distruggerla, e con molte possibilità, almeno a sentire i due, questo esercito dopo aver fatto una strage li si sarebbero diretti anche in questo villaggio. Poi però sembrò che uno dei due sapesse quale poteva essere un rimedio ed accennò a qualcosa sulle montagne solo che il suo amico lo contraddisse subito dicendo a sua volta che quelli del Grand Village non avrebbero mandato nessun’altro in quel posto per via del fatto che tutte le persone che si erano dirette in quella zona non avevano fatto più ritorno. Questa era una cosa molto interessante, un gruppo di mostri stava per invadere il villaggio vicino e a quanto pareva nemmeno il Fabbro degli dei poteva risolvere il problema al cento per cento. Mi alzai dal mio tavolino e mi andai a sedere a quello dove militavano le due persone che stavano parlando. I due mi guardarono in maniera interrogativa pensando sicuramente “che cosa vuole questo?”, io sorrisi gentilmente per poi proferir parola

-scusate se vi disturbo miei cari signori ma casualmente stavo ascoltando il vostro discorso e mi chiedevo se avevate qualche minuto da dedicarmi per raccontarmi questa storia che sembra molto interessante-

???: -potrà essere interessante per coloro che lo vivono al di fuori ma noi che ci siamo dentro lo vediamo come un pericolo eminente, come tu stesso hai visto quando sei entrato nessuno ti ha chiesto nulla e nessuna guardia ti ha fermato chiedendoti perché ti portavi dietro tutte queste armi, pensa un po’ in caso di guerra cosa potrebbe succederci… coloro che governano questo villaggio sono dei menefreghisti che pensano di farci star muti solo abbassando le tasse e offrendoci più soldi, il problema è che non abbiamo una sicurezza vera e propria..-

???: -calmati! Lo sai benissimo che se per caso qualcuno di loro ti sente sei fregato a vita! … forse mio caro sparviero non sai che in questi villaggio è proibito parlar male di chi lo governa e se per caso un uomo dei loro venisse a sapere quello che abbiamo detto ora al Capo sarebbe la fine per le nostre vite. Quindi ora calmati e non inveire contro loro… ci hai chiesto se avevamo un paio di minuti per raccontare questa storia, beh dato che tanto rimarremmo qui fino a sera tanto vale perdere un po’ di tempo così-

Piccolo momento di pausa, da quel che avevo sentito da queste due potevo ben capire che dentro questo villaggio regnava una vera e propria monarchia che mirava a corrompere i cittadini per far passare liscia qualche loro disattenzione anche se essa equivaleva lasciare gli abitanti senza una vera e propria protezione, in più se venivi beccato a parlar male del Capo avevi una sentenza di morte sulla tua testa, una cosa che a me sinceramente non sarebbe andata affatto bene, ma dato che questi ancora non si erano ribellati perché dovevo farlo io al loro posto? Non ribattei le loro parole concentrandomi per loro più sul racconto dell’uomo

???: -non molto tempo fa in una regione lontana da qui risiedeva un demone molto pericoloso, lo soprannominavano demone di fuoco per il fatto che era composto da fiamme ardenti, si diceva che era stato risvegliato da un gruppo di banditi che stavano fuggendo dall’impero. Questi sono tutti morti tranne uno che ha rivelato al mondo quello che avevano fatto… subito l’ordine dei cavalieri si è mobilitato dirigendosi verso la montagna, una volta giunti hanno trovato un intero villaggio brulicante di demoni, con fatica sono riusciti a sopraffare i mostri ma questo serviva solo da esca per questa armata… infatti che avrebbe sospettato che il demone di fuoco avesse organizzato un piano del genere degno di una mente umana. Quando l’ordine dei cavalieri venne a sapere di questa arma invincibile subito si apprestò ad uccidere il demone capo per poi provvedere a questo nuovo pericolo che incombeva sulla loro città natale… tutto questo ci è stato raccontato da un guerriero che tornato al villaggio raccontò le loro gesta e ci avvertì di questo nuovo pericolo… otto giorni di distanza, un armata così forte che ingaggiare battaglia sarebbe uguale alla parola morte…-


???: -come gli hai raccontato tutto tranne il pezzo più divertente? Una soluzione a tutto questo casino ci sarebbe ed è anche a portata di mano, solo che nessuno dei due vuole mandare alcuna persona sulla montagna a chiedere il dovuto a quell’ammasso di anime senza dimora… devi sapere che molto tempo fa in questa regione regnava un solo grande impero, un giorno però un’altra nazione decise di fare guerra a questo impero perché la loro presenza minacciava le loro vite, almeno questo fu il pretesto reso pubblico… la realtà era che qui al confine vi era una miniera d’oro e che il vecchio impero era riuscito ad impossessarsi di tutto il suo contenuto, alla nazione rivale naturalmente questo non andava bene e quindi scoppiò una guerra… che fu chiamata “la guerra dorata”. L’imperatore allora assoldò dei mercenari fedeli che però alla vigilia della battaglia non si presentarono… l’armata imperiale allora fu sconfitta e questi due villaggi sono l’ultima cosa rimasta… l’imperatore scagliò quindi una maledizione contro quelli, non avrebbero mai trovato pace finché non avrebbero adempiuto alla loro promessa. Questo sarebbe il giusto momento per chiedergli il dovuto solo che nessuno vuole mandare guerrieri sulla montagna perché di tutti quelli che vi sono andati nessuno ha fatto ritorno-

il primo pezzo del racconto mi lasciò di stucco e non poco. C’ero anch’io quando eravamo al villaggio dei demoni e mi faceva rabbia sapere che quel maledetto demone si era fatto gioco di un intero villaggio e di noi traendoci così facilmente in inganno. Strinsi i pungi per continuare però ad udire il discorso che mi stavano raccontando i due. Sembrava molto interessante, soprattutto quando l’uomo che si trovava alla mia destra incominciò a parlare di quello che era successo nel passato e dell’armata fantasma che abitava sulle montagne… nessuno dei due villaggi voleva mandare più persone sulla montagna perche esse non tornavano più, mi sa proprio che ci sarei andato io stesso una volta esser andato anche a Grand village per maggiori informazioni.

-una storia così non l’avevo sentita da nessuna parte, ma non vedo perché mi dovreste mentire, quindi questo e l’altro villaggio sono sotto pericolo perché gli Uruk Hai mandati da questo demone di fuoco si stanno avvicinando minacciosi a grand village… ma quel villaggio non ospita il fabbro degli dei? Secondo quello che ho sentito in giro esso sarebbe in grado di costruire armi che persino gli dei invidiano…-

???: -ahahhaha il fabbro degli dei è si bravo non ma non abbastanza per contrastare da solo un armata del genere, nulla e nessuno può distruggere quell’armata, solo gli spettri della montagna potrebbero risolvere qualcosa-

-va beh, io vado a farmi un giro in piazza, ci si vede ragazzi-

Salutai i due per poi lasciare sul mio tavolo trenta guil che sarebbero serviti a pagare quello che avevo bevuto e in caso sarebbero serviti per una sostanziosa mancia. Uscii dal locale per dirigermi poi in piazza dove già molta gente girava da una parte all’altra come se fossero senza meta. Mi fermai al centro per poi afferrare la mia falce a tre lame da dietro la schiena, se quello che i due di prima mi avevano detto e quindi non vi erano guardie in giro se avrei ucciso un paio di persone nessuno se ne sarebbe accorto… anche se da quel che sapevo vi erano delle spie nella gente che osservavano e riferivano al governo ciò che non andava. Andai vicino alla prima persona che mi capito a tiro, con la massima calma posai la mia mano destra e con altrettanta tranquillità gli conficcai tutte e tre le lame della mia falce nel suo stomaco. Le persone che si trovavano in piazza incominciarono ad urlare dello spavento e come un branco di pecore spaventare incominciarono a correre a destra e a manca, non mi scomposi più di tanto. Guardai il cadavere accasciassi a terra schizzando sangue da tutte le parti, a un certo punto un aura argentea uscì dal suo corpo, prese gli stessi lineamenti del corpo morto e come una piuma trascinata dal vento incominciò ad alzarsi in volo… tornai a guardare il corpo morto, mi posai sul petto la mia mano destra per poi con un gesto veloce portarla sul petto del morto. Un sussulto poi gli occhi dell’uomo cambiarono diventando uguali a quelli che avevo io… esso si alzò in piedi come se nulla fosse ed effettivamente sul corpo non aveva più nessuna ferita e il sangue che gli inzuppava i vestiti era anch’esso scomparso. La piazza esse un primo attimo di curiosità, non si capacitavano il fatto che un morto si fosse rialzato…


-ti trovo bene Ashura… sai già quello che devi fare, quindi non perdere tempo, ne può risentire la nostra missione-

Ashura-Alex: -ora non è perché tu sei il regno divino ti devi permettere di darmi ordini, non sono mica come quello stupido corvo che seguiva le tue istruzioni come fosse un cagnolino addomesticato, dopo tutto io sono te e te sono io quindi i tuoi interessi sono anche i miei.. so qual è la missione ma non ti prometto nulla, sarà al Grand village entro questa sera massimo, non posso fare altro-

-sempre meglio di nulla. Mi dovrò accontentare questa volta, però quando sarai li voglio il massimo della professionalità intesi?-

Il mio nuovo corpo mi guardò scocciato per poi dirigersi verso le porte del villaggio, nello stesso momento in cui Ashura-Alex si allontanò da me tre persone con delle spade in mano mi si avvicinarono minacciose. Quando tutte e tre furono abbastanza vicine alzarono le proprie armi puntandomele alla gola, io come lentezza spostai la falce posizionandola di fronte al mio viso, se fossero stati così pazzi da attaccarmi gli avrei inflitto una punizione che non avrebbero mai dimenticato. Uno di quelli abbassò l’arma avvicinandosi a me e dopo aver preso un bel respiro incominciò a parlarmi

Cittadino della repubblica: -abbassa quell’arma sparviero, quello che abbiamo visto sa dell’incredibile ma basta per mandarti in carcere a vita, quindi non opporre resistenza e vieni con noi-

-ok-

La mia risposta fu secca e improvvisa, tanto che i tre si erano già preparati allo scontro senza nemmeno udire la mia risposta, essi però riposero le armi e io feci ugualmente, uno di quelli provò anche di strapparmi via la falce dalla mani ma non gliene diedi la soddisfazione tanto che lo allontanai dandogli un piccolo colpo allo stomaco con il manico dell’arma. Fui scortato per tutto il villaggio fino ad arrivare dinanzi a una struttura tanto grande quanto magnifica… si trattava sicuramente del palazzo principale dove il capo di questo villaggio oziava in pace senza che nessuno gli venisse a rompere. Ci fermammo proprio davanti alla lunga scalinata che portava alla porta d’ingresso, subito due guardi armai di picca e spadone si fecero in avanti per esaminare le tre persone e anche me…

Guardia della repubblica: -se volete entrare dovete lasciare qui le vostre armi se no restate anche qui dove siete-

Come cercò di fare prima uno di quei tre anche una delle due guardi e cercò di togliermi la falce, questa volta per la mia reazione fu più brutale della precedente. Con velocità presi l’arma e usando la parte contundente diedi un forte colpo tra capo e collo alla guardia che stava cercando di prendermi la falce, esso cadde a terra privo di sensi mentre l’altra guardia con la picca si adoperava nell’eseguire un affondo perfetto. Con maestria feci in modo che la corda della falce si frapponesse tra me e l’attacco bloccandolo ed aggrovigliando la picca della guardia che si vide poi derubato della sua arma principale. Subito prese lo spadone ma un forte colpo in testa dato da uno di quei tre cittadini lo tramortì del tutto…

-non pensavo andaste contro il capo de villaggio e contro la repubblica che egli vi ha istaurato-

???: -in un momento critico come questo non importano i nostri ideali ma la sicurezza del nostro villaggio e di chi ci abita anche se questo vuol dire infrangere delle regole. Ti abbiamo visto prima in piazza mentre hai colpito mortalmente la prima persona che ti è capitata a tiro per poi farla rialzare come se nulla fosse successo… dopo quella performance abbiamo deciso che tu eri il tipo giusto e il fatto che non hai opposto resistenza ci ha avvantaggiato... ma tu chi sei realmente?-

-sono Alex Torner, vice supremo Shadow, vengo dall’Assiah, non so se avete presente il posto.. ecco io sono uno dei guerrieri più forti, e giusto per chiarimento, non ho opposto resistenza perché ero curioso di vedere dove mi avreste portato e a quanto pare ho fatto più che bene a lasciarvi carta bianca… dopo tutto se mi avreste portato in una cella a quest’ora le vostre anime sarebbero già in paradiso-
 
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view post Posted on 28/6/2009, 18:28

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Incominciammo a salire lentamente la lunga scalinata che portava alla porta principale, il palazzo era completamente bianco e si potevano vedere benissimo che due torri dietro alla zona d’ingresso si innalzavano, sicuramente servivano alle guardie del palazzo di identificare qualunque cosa sospetta, chissà se quindi sapevano già di quello che era accaduto qui sotto. Arrivai dinanzi all’enorme portone bianco e ricamato mi feci avanti e spinsi una delle due ante in avanti creando così uno spiraglio che potevamo usare per entrare… più che un palazzo repubblicano questo assomigliava più alla giudecca come forma e stile architettonico, mi dava come la sensazione che chi entrasse per questa porta dovesse solo attendere di esser giudicato da un dio. Dopo di me anche i tre abitanti ribelli entrarono per poi richiudere il portone alle loro spalle. Incominciammo a camminare, nessuno era a guardia del primo piano a quanto pareva, era meglio così, oggi una vittima l’avevo già fatta e mi sarebbe scocciato inzuppare ancora una volta la mia falce nella carne di un’altra persona. Come all’esterno, l’interno del palazzo era rivestito di un color bianco intenso, una serie di colonne stile greco si innalzavano per tutta la stanza delineando un corridoi che non c’era. Le finestre si trovavano a circa tre metri dal suolo e anche queste erano stile greco, quindi senza vetri ne sbarre, un semplice buco posizionato in alto per non dar modo di far entrare nessuno di nascosto… i muri erano completamente spogli da ornamenti, solo sulle colonne ogni tanto si poteva vedere qualche simbolo dorato e qualche incisione di una lingua a me sconosciuta. Il logo che si vedeva più frequentemente era quello di un lupo che teneva nelle sue zanne un’aquila priva di una zampa come se essa fosse già stata mangiata dal lupo, avevano avuto un’idea molto carina, soprattutto perché i lupi mi erano sempre stati molto simpatici. A un certo punto arrivammo dinanzi a una scalinata, essa era grande più o meno come quella dell’ingresso solo che arrivati a metà di essa da una parte e dall’altra partivano altre due scalinate a chiocciola che sicuramente servivano per arrivare nelle due torri… da che parte saremmo dovuti andare? Con un gesto delle mani feci capire a quelli che stavano dietro che ci saremmo dovuti separare per perlustrare meglio la zona, quindi i tre si divisero.. uno andò sulla scalinata che portava alla torre di destra mentre un altro a quella opposta che portava alla torre di sinistra, colui che sembrava invece essere il capo di quel piccolo gruppo rimase al mio fianco e proseguimmo con la scalinata originaria. Alla fine di ritrovammo davanti un’altra porta identica a quella dell’ingresso, solo che questa era già socchiusa e quindi per spalancarla del tutto mi servi dargli solo una leggera spinta… un sorriso si fece vedere sulla mia bocca mentre sette guardie del palazzo si apprestavano a venirci in contro. Erano tutte e sette armate come quelle d’ingresso, quindi avevano una lunga picca e uno spadone ancora nel fodero, non li avrei uccisi, sempre se non mi avrebbero dato il giusto motivo per farlo. L’uomo che stava dietro di me non ebbe neanche lui paura di quello che ci aspettava e quindi estrasse la sua spada dalla cintura… osservai il campo di battaglia, per via delle finestre vecchio stile parte della stanza non era illuminata a dovere e quindi potevo portare questa caratteristica a mio vantaggio dato che noi shadow eravamo specializzati a sfruttare il buoi anche se parziale per colpire all’improvviso il nostro nemico, l’unico problema era che la falce era un’arma troppo grande per essere nascosta come una semplice katana quindi avrei dovuto dare il meglio di me stesso. Quando le guardie furono abbastanza vicine tutte insieme fecero partire un affondo diretto ai nostri cuori, io evitai quell’attacco banale solo chinandomi per poi scattare di lato mentre il capo di quel gruppo lo parò usando la sua spada per deviare i colpi nemici. Feci un balzo in aria per poi nascondermi nel buoi di una di quelle colonne, due delle guardie vennero subito a cercarmi mentre le altre continuavano il loro scontro con il mio compagno… grazie al mantello shadow per loro era difficile individuarmi e quando si girarono per controllare le altre zone partii all’attacco sferrando due colpi con l’asta della falce alla testa di entrambi che subito si accasciarono al suolo privi di sensi. Li disarmai e tornai dall’uomo incappucciato, la cosa che sorprese di più era il fatto che i cinque che gli avevo lasciato erano già stati messi K.O… lo guardai con un sorriso, il tizio era bravo nel combattimento, quasi mi stava dispiacendo di non aver attaccato briga con lui quando ne avevo avuto la possibilità, sicuramente mi sarei divertito un po’.

-non immaginavo fossi così bravo da mettere fuori combattimento cinque di questi in così poco tempo… vero anche che non erano nulla di che questi qua…-

???: -eppure mi hai già visto combattere un’altra volta, strano che ti sorprendi di questo Alex… colui che uccise il demone di fuoco. Peccato che ci abbia proprio fregato quell’essere disgustoso, uccidere un intero villaggio solo per fare da copertura a questa armata che aveva preparato… e noi che ci siamo cascati come dei polli-

L’uomo di tolse il cappuccio rivelando il suo volto… occhi verdi chiaro, lunghi capelli neri che scendevano dietro le spalle fino ad arrivare alla schiena, una cicatrice sulla guancia sinistra e uno sguardo di ghiaccio, quasi del tutto indifferente tanto che se lo avessi visto in volto mentre faceva quel discorso mi sarebbe parsa l’idea che lo stava facendo così tanto per. Sorrisi ancora una volta, a dire la verità mi aspettavo chiunque ma non lui sotto quel cappuccio. Infilzai la falce a terra per poi sedermi sopra essa, e sempre con quel mezzo sorriso sul volto incominciai a parlare…

-quei soldi che mi hai dato dopo il compimento della missione mi sono serviti molto… mio caro generale Yuri, anche se mi dispiace per questo fatto, non mi sarei mai aspettato che quel coso avesse in mente un piano così ben congegnato, neanche durante la nostra battaglia ha mai accennato a una cosa del genere… diciamo che sapeva mantenere l’effetto sorpresa. Ma cosa ci stai facendo qui? Non dovresti stare con l’ordine dei cavalieri?-

Generale Yuri: -anche se mi piacerebbe scaricare le colpe sulle tu spalle questa volta non posso farlo, nessuno avrebbe mai pensato a una cosa simile, ci sono pochi demoni intelligenti su questa terra e fortunatamente ne abbiamo proprio incontrato uno di quelli. Per rispondere alla tua domanda posso dire che mi trovo qui per uccidere il capo di questo villaggio… la nostra organizzazione è originaria di Grand Village ma si occupa anche di questa zona. Ultimamente il comportamento del Capo villaggio è stato di un menefreghismo assurdo, neanche quando gli abbiamo mandato uno di noi per avvertirlo di quello che stava accadendo si è deciso di alzare il livello delle difese del villaggio… è ora di un colpo di stato e siccome i cittadini non ne hanno le palle ci penseremo noi stessi a mettere le cose come dovrebbero stare…-

???: -quindi è questo quello che vorresti fare e? beh ti devo proprio dire che no ce la farai mai, almeno finché posso impugnare questa spada…-

Una figura alta e snella si appropinquò a noi con aria fiera e convinta. I suoi lineamenti erano leggeri e regolari, un volto giovane dunque, occhi neri come la pece e il colore dei capelli era identico. Indossava una lunga veste antica, di quelle che portavano i romani secoli e secoli addietro, rigorosamente bianca proprio come la lama della sua spada che impugnava e sventolava qua e la. Fui per un attimo ipnotizzato dalla spada del mio avversario… non potevo dimenticarmela, era la stessa che aveva portato alla distruzione di tutte le mia katane. Stranamente anche a me venne una voglia irrefrenabile di ucciderlo e cospargere le sue budella per tutta la stanza… solo che non era la stessa persona di quella volta. Lo guardai dritto negli occhi ma il massimo che quello seppe fare fu incominciare a ridere come un pazzo. Mi alzai ed estrassi dal terreno la mia falce posandomela sulla spalla destra… per me lo scontro poteva anche incominciare. La scena però cambia mostrando ora quello che sta facendo l’Ashura-Alex che ha il compito di andare ha Grand Village per recuperare informazioni sulla guerra che stava per scoppiare e soprattutto sul fabbro degli dei al quale poi avrebbe chiesto di forgiare una nuova spada con i resti delle tre che mi erano rimaste, naturalmente quei pezzi li aveva con se proprio Ashura-Alex, datogli dal Deva stesso nel momento che aveva posato la sua mano sul petto per mettere il proprio spirito all’interno del cadavere…

Ashura-Alex *beato te che stai per avere delle emozioni forti mio caro regno divino, io qui mi sto annoiando a morte… quanto vorrei anch’io stare li a combattere con te, proprio contro quel bastardo che impugna la stessa lama di quel tizio che ha osato sbeffeggiarci così, come se non fossimo dei maestri della spada… mmm? È mo chi è questa?*

Proprio come prima una vecchietta avvolta da un mantello si fece vedere sulla via venendomi incontro, la cosa subito mi sembrò sospetta, era come se questa facesse in qualche modo da guardia alla via non permettendo a nessuno di andare oltre, naturalmente non minacciandoli ma facendogli cambiare idea, proprio come aveva fatto come me dicendomi che il fabbro che cercavo non si trovava a Grand Village ma nell’altro villaggio. Mi avvicinai a lei molto gentilmente, lei mi guardò negli occhi e rimase quasi stupita…

Vecchietta: -i tuoi occhi.. mi sembra già di averti visto prima giovanotto..ma forse è solo una mia impressione, quando si diventa vecchi neanche più la memoria funziona tanto bene aahahah…ma passando ad altro, per quale motivo ti spingi fino a Grand Village?-

Ashura-Alex: -sto cercando il fabbro degli dei, gli vorrei chiedere una cosa importante-

Vecchietta: -ahahaha allora hai sbagliato città perché il fabbro che cerchi non si trova qui ma ha…-

Ashura-Alex: -è inutile che mi mente per una seconda volta signora… gli sembra di avermi già visto perché non troppo tempo fa, forse qualche ora, è passato di qui un’altra persona che ha i miei stessi occhi, beh, quella persone ero io… non le starò a raccontare cose che non la riguardano, ma sappia solo che ora l’altro me sta in quel villaggio di disgraziati a fare un po’ di casino solo perché il fabbro non sta li…-

???: -quindi è inutile continuare con questa falsa, meglio così, non piace neanche a me impersonare una vecchietta per convincere la gente a non andare dal fabbro divino… quindi sono costretta ad eliminarti qui, nessuno può mettere piede nel villaggio senza il consenso del fabbro-

La vecchietta si tolse il mantello che portava e al suo posto davanti a me si prostrò una giovane donna, capelli biondi e occhi azzurri, indossava anche lei uno di quei vestiti che portavano tanto tempo fa i romani solo che questo era completamente nero proprio come la lama della sua spada che brandiva nella mano destra. La guardai divertito, avevo preso questa faccenda proprio come uno scherzo, anche ti pessimo gusto. Una donna non poteva sfidarmi così apertamente… anche se ora che ci pensavo lei era in vantaggio contro di me, non avevo infatti nessuna arma per difendermi dai suoi attacchi, la dovevo dunque disarmare il prima possibile per non rischiare di farmi troppe ferite. Essa non proferì parola che subito di avventò contro di me con un taglio orizzontale da destra verso sinistra. Saltai in aria per poi atterrare sulla lame dal mio avversario, la ragazza non riuscì ad reggere il peso e quindi dovette abbassare l’arma fino a che la punta di essa non toccò terra

Ashura-Alex: -certo che potevo scegliere un corpo migliore per ospitare una parte della mia anima, se non fosse stato per il potere del rinnegan ora mi sarei ritrovato tagliato in due come un normale essere umano… mi devo ricordare di scegliere meglio i corpi… ma passando a cose più importanti… non ho intenzione di combattere contro di te sciocca di una ragazza, non ho tempo da perdere quindi è meglio se mi accompagni al villaggio che se no non potrò andare sulla montagna… anche se semplici fantasmi, spiriti o anime non voglio farmi trovare troppo impreparato-

La giovane mi guardò con aria interrogativa mentre con un veloce gesto delle mani mi scrollò via dalla sua spada costringendomi a posarmi sulla terra ferma. Sembrava non aver più voglia di combattere con me, o forse era rimasta stupita nel sentire che volevo andare sulla montagna… da quel che avevo sentito al villaggio prima era come un tabù parlare della montagna e ancor peggio parlare di andarci..
 
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view post Posted on 9/8/2009, 21:07

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La scena riprende con il Deva-Alex e il generale Yoru che stanno per ingaggiare battaglia contro un giovane ragazzo che a quanto sembra è molto forte e determinato. Il ragazzo si avvicinò ancora di più a me e al generale, la mia adrenalina stava crescendo con l’avvicinarsi del tipo, sapevo però che dovevo restare calmo e riflettere, se quella era la stessa spada che aveva determinato la mia disfatta allora sarebbe stato uno scontro molto duro. Il generale intanto si tolse il mantello che lo avvolgeva per buttarlo a terra, mostrò così la sua tenuta blu scura tipica di un generale di quell’ordine, all’altezza del cuore il simbolo dell’organizzazione, un lupo avvolto nelle tenebre. Rinfoderò la spada che aveva per poi estrarne una seconda dal fodero che teneva allacciato sulla sua cintura, essa era più lunga e di un colore argenteo puro, l’elsa era ricamata dall’inizio alla fine e sulla lama vi erano delle scritte in una lingua a me sconosciuta, le stesse che vi erano sulle colonne della stanza nel piano di sotto. Sorrisi divertito ancora una volta prima di far roteare la mia falce sopra la testa per poi lanciarla a una velocità considerevole contro il ragazzo dalla spada bianca, il quale si mise in posizione di difesa e semplicemente toccando con la sua spada la mia falce fece in modo di deviare il colpo di quel che bastava per non esser colpito. La falce andò a distruggere il muro dietro al ragazzo, il generale Yoru a quel punto saltò sulla corda della mia falce incominciando a correre sopra di essa con la spada sguainata e pronta per un attacco diretto orizzontale, io a mia volta tirai a me la falce e il generale si esibì in una acrobazia volante che si sarebbe conclusa con un attacco dall’alto verso il basso in picchiata, il tutto mentre la falce stava tornando in dietro puntando le spalle del ragazzo della lama bianca. La combinazione pur essendo la prima volta che combattevamo insieme spalla a spalla riuscì alla perfezione e il ragazzo si trovò in procinto di esser tagliato a metà o orizzontalmente o verticalmente, ma esso sorridendo estrasse dalla sua giacca una seconda spada, anch’essa completamente bianca ed identica a quella che teneva già in pugno. Conficcò a terra dietro le sue spalle la nuova arma appena estratta mentre con l’altra si preparava a difendersi dall’attacco di Yoru… la falce fu completamente fermata dalla katana piantata a terra mentre il generale fermato senza alcun problema. Un altro gesto veloce e tirai ancora una volta la falce che però tornò nelle mie mani, il membro dell’ordine di cavalieri invece fece un balzo all’indietro atterrando quasi vicino a me… stavamo tutti sorridendo, chi per un motivo chi per l’altro…

-ho la sensazione che tu non sei il Capo del villaggio ma solo il suo servo più forte… sei molto bravo nell’utilizzo delle tue spade ma stai in un uno contro due e questo ti svantaggia in qualunque caso…-

???: -il mio maestro mi ha insegnato che non conta il numero delle persone contro cui combatti ma solo le loro qualità, potrei benissimo sconfiggere due persone alle prime armi vantandomi di aver vinto un uno contro due ma, la vera vittoria è quando fai una cosa simile contro due avversari che sono ritenuti dei maestri nella tua stessa disciplina… basta parlare ora, ho capito che siete due tipi tosti, quindi mi divertirò a tranciarvi la gola-

Questa volta fu il ragazzo a partire all’attacco impugnando le sue due spade bianche. Arrivato a metà strada però lanciò entrambe le sue spade sul muro che ci stava alle spalle, ne io ne il generale capimmo la sua mossa, poi posò la sua mano destra sullo stomaco e fece una piccola pressione, tutto un tratto un getto d’acqua violento fuoriuscì dalla sua bocca diretto verso di noi, subito allora ci scansammo ma ad un tratto sentii una filo invisibile toccarmi la spalla destra e subito una scossa pervase il mio corpo, lo stesso fu per il generale Yoru che però fu preso alla gamba sinistra… notai solo ora che due semi trasparenti erano legati alle spade che avevamo dietro e che giungevano fino alle mani del ragazzo… ci aveva messo in trappola. Il getto d’acqua travolse me e il generale facendoci schiantare contro il muro dietro di noi, il vero guaio era che il muro era stato caricato elettricamente e quindi l’acqua con l’elettricità formò un qualcosa di altamente pericoloso per me ma anche per chiunque altra persona esistente su questo pianeta. Entrambi crollammo a terra con dei segni di bruciatura sul tutto il corpo. La scena cambia nuovamente tornando dalla ragazza e dall’Ashura-Alex.

Ashura-Alex *cavolo ce ne stanno prendendo di santa ragione sia io che il generale… forse è meglio se mi sbrigo ad andare al villaggio e chiedere la forgiatura dell’arma… se continuano così finiranno arrosto entrambi prima del mio arrivo… solo che probabilmente non farò prima delle sette di mattina… cavolo*

-ragazza non ho tempo da perdere, adesso l’altro me e uno dei generali dell’ordine dei cavalieri stanno affrontando una dura battaglia e l’altro me non potrà vincere senza quello che devo chiedere al fabbro… questo potrebbe anche portare alla morte di entrambi, non so se mi crederai o meno ma non ho intenzione di continuare il duello-

Ragazza: -un generale dell’ordine dei Cavalieri hai detto? Chi è di preciso?-

-il generale Yoru… ma perché ti interessa tanto?-

Figlia di Yoru: -perché è mio padre… cosa devi chiedere al fabbro degli dei?-

-cosa? Tu saresti la figlia del generale Yoru? Non ci assomigli per niente…durante uno scontro mi hanno distrutto tutte e tre le katane che possedevo, sono di ottima fattura e difficili da lavorare, nemmeno io sono riuscito ad aggiustare la spada che avevo creato io stesso… un amico mi ha raccontato di questo fabbro formidabile che anche gli dei invidiano… ho subito pensato che poteva essere una cosa buona per me e quindi sono partito… ho i pezzi delle spade con me, penso non ci vorrebbe molto per assemblarle insieme-

Figlia di Yoru: -per me non ci vuole molto per le altre persone ci vorrebbero giorni e giorni di manutenzione solo per ottenere una quasi copia di quello che avrei fatto io in trenta minuti… piacere di conoscerti, sono io il fabbro che stai cercando con tanta insistenza… quando saremo al villaggio vedrò cosa posso fare-

Rimasi stupito da quella notizia, la vecchietta, la ragazza, la figlia di Yoru… era in realtà il fabbro che stavo cercando. Rimasi basito tanto che non mi mossi, come pietrificato, la giovane allora mi prese per un braccio per poi incominciare a correre, se non volevo cadere dovevo fare lo stesso solo che questo non era certamente il corpo più adatto per fare lunghe e veloci corse… la velocità della ragazza aumentava pian piano fino a che non sentii che essa raggiunse la velocità del suono, beh ero abituato a quella sensazione, per poi sfondare quella barriere ed arrivare a una velocità persino maggiore di quella. Nel giro di pochi secondi arrivammo alle porte del vil… no, non era un villaggio ma una vera e propria fortezza. Le mura erano fatte di un materiale simile all’acciaio ma visibilmente differente, ero sicuro che era anche più resistente di quel metallo… le due torri che si alzavano erano composte in otto livelli ognuna avente quindici cannoni per livello. L’enorme entrata era rinforzata in più punti e dei spuntoni di ferro partivano da terra fino a raggiungere metà entrata, lungo le muta una lunga stesa di arcieri e di cecchini che, brandendo o il proprio fucile o il proprio arco, stavano sempre attenti sulle persone che passavano di li. Si avvicinammo all’enorme cancello e dall’alto una delle guardi incominciò a recitare un pezzo di una famosa poesia

Sentinella: -nel mezzo di cammin di nostra vita…-

Figlia di Yoru: -…martello e maia l’abbiam costruita-

Sentinella: -aprire il cancello li dietro, il fabbro ha fatto ritorno!-

Non capii subito perché proprio quel proseguo, personalmente avrei continuato con il recitare la poesia originale ma sicuramente mi avrebbero fucilato all’istante. Le porte del villaggio si aprirono solo dopo pochi secondi lasciandoci libera la strada. Come già avevo notato dall’esterno, il villaggio, assomigliava di più a una vera e propria città armata e pronta per qualsiasi evenienza, fattezza che la faceva diventare molto interessante ai miei occhi. Incominciammo a camminare nelle vie cittadine, la gente mi guardava incuriosita mentre con un gesto della mano salutavano il fabbro che sempre sorridente sembrava non aver notato questa bizzarra situazione. Dopo nemmeno dieci minuti di camminata ci ritrovammo di fronte a una gigantesca struttura fatta di ferro e metallo, sopra il portone vi era un’insegna fatta stranamente il legno sulla quale erano riportate le seguenti parole: “se lo Stavate cercando, ecco il Fabbro”. Sorrisi dopo aver letto l’insegna, la figlia del generale sembrava non dare molto peso alla sua fama. La ragazza aprì dunque la porta della sua officina permettendoci di entrare… neanche a dirlo, la stanza era piene di macchinari che servivano per levigare, costruire, riparare, modificare spade. Notai di primo impatto che li dentro regnava un caldo assurdo che era dovuto all’enorme fucina posta alla fine della stanza e che serviva per mandare il metallo a temperature così elevate che avrebbero portato al loro scioglimento.

Figlia di Yoru: - bene, dammi i frammenti delle tue katana, vedrò quello che posso fare-

-eccole-

Portai una mano nella giacca ed estrassi un sacchetto di stoffa nel quale si potevano udire dei piccoli tintinnii. L’ashura-Alex lanciò quel sacchetto al fabbro che lo prese al volo per poi svuotare il suo contenuto sul l’unico tavolo di legno presente in quella stanza. I pezzi delle tra spada furono esaminate dall’occhio attento della donna che si fece scappare un sorriso e una piccola
affermazione riguardante i pezzi della katana che avevo forgiato io stesso

Fabbro: -non ce che dire..una spada di pregevole fattura ma si vedere che non è stata fatta da mani esperte… solo da questo pezzo capisco che non era per niente equilibrava e che la sua affilatura era solamente parziale. Ora capisco perché ha fatto questa brutta fine.. va beh, si può rimediare. No so che tipo di stile usi nei tuoi combattimenti ma penso che se fondo tutto insieme potrei formare una spada che vada anche oltre alle tue immaginazioni… magari infondendo anche un po’ di magia-

-ti lascio carta bianca… ma è meglio che incominci subito il tuo lavoro perché tuo padre e il mio corpo principale le stanno prendendo di santa ragione da uno strano tizio che hanno incontrato nella fortezza… non vorrei che tu rimanga senza padre e io senza il Deva-Alex-

Fabbro:-se la situazione è questa allora non mi rimane che mettermi subito al lavoro-

La ragazza prese vari arnesi dai suoi scaffali e incominciò a trattare i pezzi che gli erano stati consegnati…
La scena si sposta nuovamente sulla battagli che stanno affrontando il Deva-Alex e il generale Yoru. Mi alzai da terra con aria affannata, le bruciature che avevo sparse per tutto il corpo mi impedivano di fare movimenti veloci e quindi e a occhi esterni ora sembravo solo un tipo goffo e impacciato, lo stesso era per il generale che era ridotto proprio come me se non addirittura peggio. Strinsi l’impugnatura della mia falce per poi conficcare le sue lame a terra ed usare quella per sollevarmi, quando fui nuovamente in posizione eretta strappai via dal terreno la falce per poi posarla sulla mia spalla destra… c’era poco da dire, mi stavo divertendo

-ci ha ridotto veramente male vero generale? Non pensavo di trovare anche in questo posto desolato-

Yoru: -ti devo dar ragione anche questa volta… ma penso che non riuscirà in qualunque caso a sbarrarci la strada, anche perché se muoio qui chi andrà ad affrontare gli Urk Hai? Non mi sembrava gentile lasciare tutto nelle mani d mia figlia per quanto mi fidi di lei-

-effettivamente devo ammettere che hai una figlia davvero molto bella…-

Yoru: -cos-?-

L’allegra discussione tra i due fu interrotta dall’intervento dello spadaccino dalle lame bianche che a quanto pareva si era spazientito nel sentire i suoi due avversari parlare tranquillamente d’altro nel mezzo di una battaglia, e che quindi li attaccò usando nuovamente una magia acquatica. Questa volta però io e il generale riuscimmo ad evitare l’attacco senza troppi problemi dato che i fili di prima erano stati staccati dalla precedente magia.
 
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