Mahora Adventures

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Soul_Scythe
view post Posted on 20/6/2009, 17:24




CITAZIONE
In questa quest (10 post da 110 righe, quindi 1100 righe totali), imparerò:

Ado Edem: The Great Ether Liner Knight
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Appartenente a una civiltà terrestre più antica persino di Atlantide e ormai scomparsa, Ado Edem sostiene di aver combattuto e sconfitto da solo gli Aristotles che avevano invaso il pianeta nella preistoria, perdendo però nel contempo il proprio corpo. La sua coscienza dormiente fu legata alla sua arma, lo Slash Emperor, che venne spedito nello spazio profondo dai suoi compagni ignari di tutto come funerale: per migliaia, anzi centinaia di migliaia d’anni lo S.E. vagò nella galassia, per poi ai giorni nostri, grazie a un caso fortuito, cadere di nuovo sulla Terra agganciato a un meteorite. Qui venne trovato da Shirou durante una missione: lo S.E. entrò in risonanza con il suo spirito, trasferendosi nel suo corpo e risvegliando la personalità di Edem, che si ritrovò nel futuro a condividere il corpo del ragazzo.
Quando la sua coscienza si sostituisce a quella del ragazzo, per un massimo di tre turni, il potere di Ado innesca una mutazione fisica totale che gli fa riprendere il suo vecchio aspetto, l’Energia Mentale e la Potenza e Difesa Fisica aumentano di 20 punti, mentre la Potenza e Difesa Magica aumenta di 40 punti. Inoltre sarà possibile richiamare e usare lo Slash Emperor.
TECNICA DI SUPPORTO

Slash Emperor: The One Which Consumes The Stars
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Un potere tornato sulla Terra tramite un meteorite, spedito nello spazio in un tempo antichissimo della storia del pianeta. In esso riposa la coscienza del suo antico possessore Ado Edem, che sostituisce quella di Shirou quando c’è bisogno di usarlo. Normalmente S.E. è disperso come particelle spirituali nel corpo del ragazzo, ma quando viene attivato si ricompatta nella sua forma originale: uno spadone a doppia lama circondato da un’aura blu, con l’elsa bianca e le lame nere. I poteri dello S.E. sono due: il primo è la capacità delle due lame di allungarsi a seconda dei desideri del possessore, in modo da adattarsi alla taglia del bersaglio. Teoricamente potrebbero allungarsi all’infinito, ma il limite massimo per ora è di 300 metri: espanderle oltre comporterebbe la distruzione del corpo di Shirou; il secondo potere invece è “Cut Everything In The World”: non la capacità di ignorare la differenza di livello e caratteristiche nel momento nello scontro, questo no, ma proprio la capacità di imporre la “possibilità di poter essere tagliato” anche a ciò che normalmente non sarebbe possibile tagliare come i liquidi, i gas, l’energia, lo spazio, il tempo, l’anima. Qualunque cosa sia possibile concepire: Ado Edem sostiene infatti che l’alone blu che S.E. emette non è la sua energia, ma parte del cielo del pianeta che lui, con la sua arma, in passato “lacerò”. Nel calcolo dei danni dello S.E. non si considera quindi da parte di Shirou il valore della Potenza e Difesa Fisica, ma quello della Potenza e Difesa Magica.

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”Parlato”
§ Pensato §
Parlato Altri

CITAZIONE

Preludio



Giorno 4 del mese 11 dell’anno Overcount 1999, base spaziale “Six Sisters” in orbita intorno al pianeta Terra.

Sul ponte centrale della nave è radunata una grossa folla di persone in divisa, che silenziose circondano su tre lati una bara di un materiale simile al cristallo ma infinitamente più resistente, al cui interno è deposto uno strano spadone doppio, l’elsa bianca come l’avorio e le lame nere come l’ebano, come unica decorazione alcune roselline bianche disposte sui lati piatti. L’intera arma emana una strana aura blu, dello stesso colore del cielo primaverile, che pulsa come se fosse viva. Due in particolare risaltano tra la folla, composta da esseri umani e non: un tipo sui vent’anni, barba di un giorno, capelli castani con un corto codino e un ragazza scalza con addosso solo una veste bianca, capelli biondi lunghi fino ai piedi, due piccole ali d’angelo dorate che gli spuntano dalla schiena e che tiene in mano una chitarra. La loro espressione, come quella di tutti, è solenne e malinconica.
All’improvviso il silenzio viene rotto proprio dall’angioletto, che inizia a suonare con il suo strumento un brano che sa un pò di requiem e un pò di speranza, un pò di addio e un pò di arrivederci, con una bravura che incanta l’animo. Quando finisce nessuno applaude: sanno che non c’è nè bisogno, perchè quella canzone non era per loro.
Dopo la bionda tocca leggermente col gomito il tipo col codino, come ad incitarlo, e questi, dopo essersi schiarito la gola, comincia a parlare.

-Godo: Bhè, accidenti, per prima cosa vorrei scusarmi se il mio discorso sarà un pò sconnesso: non sono mai stato bravo in questo genere di cose.

Altra gomitata della ragazza, che lo fissa gonfiando le guance, come a rimproverarlo. Lui sorride, poi riprende.

-Godo: Sì sì V/V, ora continuo. Dunque, per me Ado era un’amico, un vero amico, sebbene il suo carattere particolare, che non so descrivere altrimenti che con “Ego Smisurato”, non gli rendesse facile relazionarsi con gli altri, anzi.

Ma era una brava persona, sempre in prima linea, sempre pronta a combattere qualunque nemico, non importa quanto fosse forte o quanto disperate fossero le sue condizioni. Non si tirava mai indietro, non si arrendeva mai e voleva sempre fare tutto da solo. Sì, non era proprio il tipo da combattere in squadra e anzi a volte si vantava di meriti non tutti suoi, ma sono sicuro che non l’abbia mai fatto per malizia, semmai per fare colpo sulle ragazze, il suo unico e vero punto debole, quello che alla fine l’ha fregato, come credo possano confermare tutti i rappresentanti del genere femminile qui riuniti.


Un brusio imbarazzato si diffonde tra la folla, mentre V/V stavolta mena un vero e proprio calcio alle caviglie di Godo che comincia a saltellare tenendosi la parte offesa con le mani e lacrimando per il dolore. Dopo alcuni momenti di confusione torna la calma e Godo, fermamente tenuto d’occhio da V/V che agita minacciosamente la chitarra come se fosse una mazza da baseball, continua cercando di ignorare il dolore.

-Godo: Nonostante tutto però voglio dire che sono stato orgoglioso di combattere al suo fianco e di aver combattuto non semplicemente per la nostra sopravvivenza o per proteggere le persone a noi care, ma per dare un futuro a questo intero pianeta. Le nostre vite potranno spegnersi, ma i nostri ideali non moriranno mai perchè, anche se i nostri nemici sono gli dei stessi, noi mortali, che pure possiamo apparire patetici ai loro occhi, tutti insieme serbiamo nei nostri cuori la forza per andare sempre avanti e non arrenderci mai.
Sì, sono fermamente convinto che sia anche in nostro potere compiere quelli che vengono definiti “miracoli”, quella stessa cosa per la cui realizzazione il nostro amico Ado Edem ha sacrificato la sua stessa vita!


A queste parole toccanti segue un’applauso collettivo grandioso, che fa arrossire un pò Godo e sorridere V/V.
Ma nessuno, sia prima nel silenzio e sia adesso nel frastuono, riesce a sentire la minuscola voce che arriva dallo spadone racchiuso nella teca, anche perchè non di voce si tratta ma di pensieri, e si sa, se uno non è telepate difficilmente riesce ad accorgersene. E guarda caso coloro che avevano quel potere quel giorno non erano lì presenti.

-Ado: Godo! Figlio di una...! Mi stai sputtanando la reputazione, altro che discorso funebre! E poi io non sono morto, NON SONO MORTO!!!! Maledetti imbecilli sono qui dentro allo Slash Emperor, non riuscite a percepirmi?!? Ok, non so neanche io come sia potuto succedere: ricordo pochissimo della fine dello scontro con Type Moon, davvero una gran bella gnocca poi, ma so che dopo mi sono ritrovato segregato qui dentro! Il mio corpo sarà anche andato distrutto (Dio mio che tragedia! Il mio meraviglioso corpo!) ma io sono ancora qui! Rimedieremo in qualche modo, ma tiratemi fuori!
Tiratemi fuori! TIRATEMI FUORIIIIII!!!!!!


E invece Godo si avvicinò alla bara, premette un pulsante sul pavimento e subito quella cominciò a lievitare e a muoversi sospinta da un magnete.

-Ado: Ehi! EHi!! EHIII!!! Che avete intenzione di fare? CHE CAZZO AVETE INTENZIONE DI FARE?!?! NOOOOO!!!!!!

La teca entrò in un buco dello scafo della nave che poi si richiuse, mentre la prima venne espulsa nello spazio esterno, il moto orizzontale che continuava spedito per semplice inerzia, destinandola a vagare per sempre nello spazio: un vero funerale spaziale. Peccato che, se era toccante per gli altri, per Ado era l’apoteosi del terrificante.

-Ado: BASTARDI!!!!! Vi ammazzo! Vi ammazzo tutti, tu Godo per primo!! Riportatemi indietro! Ripor...eh? M-ma che cosa...? C-che strano, all’improvviso mi è venuto tanto sonn...

E fu così che la coscienza di Ado Edem, cadendo in una sorta di sospensione profonda tipica degli ibernati, si addormentò, mentre lentamente precipitava nei neri abissi siderali senza più ridestarsi.

Almeno finchè non sarebbe intervenuto qualche fattore esterno a ridestare l’eroe della terra Ado Edem, il più grande degli Ether Liner Knight, colui che è stato definito “L’Uccisore di Divinità”.

La nostra storia comincia nel Galles, in Inghilterra, per la precisione alla super-segreta scuola di magia “Meldiana”, situata in mezzo alla lussureggiante campagna inglese e luogo dove da più di tre secoli si formano gran parte dei maghi europei. Qui, nell’ufficio del preside, al terzo piano dell’area settentrionale del complesso di edifici, che comprende anche una bellissima chiesa gotica conservata alla perfezione, si sta svolgendo la conversazione che darà il via all’intera sequenza di eventi.

-???1: ...e questo è tutto. Come puoi ben vedere Negi si è dimostrato molto in gamba, ma ha pur sempre solo 10 anni e i pericoli che potrebbe incontrare da ora in poi potrebbero essere troppo per lui. Per cui vorrei chiederti, dato che i miei ragazzi qui sono tutti piuttosto occupati, di mandare qui uno dei tuoi a vegliare sul ragazzo. In fondo è il figlio di Nagi, glielo dobbiamo in ricordo di tutto quello che ha fatto il padre no? Oh Oh Oh Oh!

Il preside di Meldiana ascoltava con attenzione ciò che gli stava riferendo il suo collega dell’istituto “Mahora” del Giappone, attraverso la piccola immagine olografica magica del suddetto proiettata dallo specchio di cristallo posato sulla scrivania, identico a quello attraverso cui il preside giapponese osservava le reazioni di quello inglese nel suo ufficio con lo stesso metodo: la moderna evoluzione della sfera di cristallo. Il preside inglese riflettè un attimo lisciandosi la lunga barba, poi aprì un cassetto, prese un plico di fogli e prese a sfogliargli.

-???2: ...Uhm, purtroppo anche i miei sono alle prese con incarichi decisamente importanti e non posso richiamarli. Ora come ora al massimo potrei rivolgermi a un Freelancer, ma dato il tipo di incarico...Uhm?

Smise di sfogliare il plico, soffermandosi a leggere attentamente una ben determinata pagina. Una scintilla di interesse si accese nei suoi occhi mentre estraeva l’incartamento specifico dalla lista e rimetteva quest’ultima nel cassetto.

-???2: Uhm...forse ho trovato ciò che fa al caso tuo. Stando alla sua scheda è un tipo di mago davvero particolare ma serio, responsabile e anche molto forte. In più è anche della tua stessa nazionalità, sebbene abbia studiato prevalentemente i tipi di magia europea. Sì, direi che sarebbe una guardia del corpo perfetta.

-???1: Oh Oh Oh Oh! Se queste lodi provengono addirittura dalla tua bocca devono essere senza dubbio fondate. E come si chiama questo fenomeno?

-???2: Emiya. Emiya Shirou, attualmente residente all’Assiah...


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Il trillo del telefono, normalmente suono comune in una qualsiasi casa e perfettamente neutro, quella mattina urtò parecchio i nervi di Shirou, che aveva passato la notte in bianco a studiare certi incartamenti delicati e molto, molto complicati. Così, di malavoglia, si alzò dal divano sul quale aveva cercato di addormentarsi e trascinando i piedi andò a sollevare la cornetta.

”Pronto? Ma avete presente che ore sono?”

-???2: Uhm...Le otto in punto ovviamente, ora in cui la gente per bene si alza e comincia una nuova e radiosa giornata. Dovrebbe farsi riparare l’orologio sa? A proposito, cerco il signor Emiya Shirou.

Il ragazzo si trattenne violentemente dal dire a quello scocciatore cosa ne pensava veramente della “nuova e radiosa giornata”.

”Sono io. Chi parla?”

-Owain: Oh, bene, che fortuna. Io sono Owain Glamorganshire, il preside della scuola di magia “Meldiana”, penso che la conosca.

A quei due nomi l’attenzione di Shirou si diede una brusca risvegliata: chi gli stava parlando era colui che dirigeva uno dei più autorevoli istituti di magia del mondo, un mago insignito del titolo di “Wizard Marshal”. Istintivamente si mise quasi sull’attenti.

”Ovviamente! E’ un grande onore fare la sua conoscenza. A cosa devo questa fortuna?”

-Owain: Comodo, comodo, non c’è bisogno di essere così formali. Il motivo è semplice: vorrei commissionarle un certo incarico. Ho letto che attualmente è considerato il Faker più bravo e dotato dell’Associazione, anzi di tutta la storia della magia, specializzato in armi antiche di ogni possibile tipo.

”Oh no, sono complimenti che non merito, davvero. Che tipo di incarico?”

-Owain: Uhm...Diciamo, guardia del corpo. A un mio studente, Negi Springfield, un giovane genio di appena dieci anni che ha conseguito in tempi brevissimi la licenza in magia e che ha addirittura frequentato corsi universitari, come incarico finale per ottenere il titolo a tutti gli effetti gli è stato affidato il compito di fare l’insegnante in un’istituto giapponese, il Mahora. Lo conosce?

”Vagamente, ne ho sentito parlare: oltre a essere il complesso scolastico, dalle elementari all’università, più grande del Giappone è anche la sede della società magica del Kanto. Inoltre ho sentito che la sua realizzazione è stata voluta proprio dall’Associazione poiché al suo interno risiede il “Divino Albero di Pesco”, un’albero magico che funge da potente nodo per un gran numero di correnti magiche terrestri.”

-Owain: Tutto esatto. Vede, sebbene Negi abbia in teoria tutte le capacità necessarie per riuscirci senza problemi, si tratta pur sempre di un bambino, sebbene piuttosto maturo per la sua età, che deve insegnare a studenti più grandi di lui. Ma queste sono cose poco rilevanti: il vero motivo di questa mia richiesta è che crediamo, io e il preside del Mahora, che il ragazzo sia nel mirino di maghi dalla dubbia moralità. Suo padre infatti era Nagi Springfield, detto il ThousandMaster.

”Il ThousandMaster?! L’eroe della guerra tra Occidente e Oriente? Il mago che si dice conosca a memoria più di 1000 incantesimi? A quanto pare è vero che il genio è ereditario.”

-Owain: Eh già. Comunque questi maghi potrebbero essere i vecchi nemici di Nagi, che dopo che lui è scomparso misteriosamente intendono vendicarsi sul figlio. Proprio recentemente, ma si tratta di un fatto del tutto slegato, sebbene simile, Negi ha avuto dei problemi con una studentessa della sua classe, Evangeline McDowell, che in realtà è un famoso vampiro, conosciuta come l’Evangelista Oscura, battuta e spogliata dei suoi poteri proprio da Nagi, che l’ha costretta a frequentare la scuola come una ragazza qualsiasi, dimostra infatti d’aspetto 14-15 anni, fino a che non si fosse ravveduta. Castigo che sembrava funzionare, fino a quando non ha tentato in più di un’occasione di succhiare il sangue al ragazzo per poter rompere la maledizione. Fortunatamente Negi alla fine l’ha battuta e sembrano aver fatto pace, ma pericoli maggiori sono in agguato: per questo desidero che vada là e che sorvegli con cura il piccolo Negi, che oltretutto sembra avere la malaugurata abitudine di cacciarsi sempre nei guai, volente o nolente. Le sue abilità di combattimento, che qui sulla sua scheda risultano piuttosto alte, potrebbero rivelarsi preziose.

”Ho capito, e accetto la richiesta. Dettagli su come dovrà svolgersi il mio lavoro..?"

-Owain: Uhm...d'accordo con il mio amico preside abbiamo deciso che per Negi sarà semplicemente un'altro mago che lavora lì per studiare presso la sede della società magica, mentre come copertura farà il professore supplente di storia. Qui sulla sua scheda ho letto che ha già svolto un'incarico del genere e...c'è ancora? Pronto?

Shirou a sentire quelle parole si era come raggelato, letteralmente paralizzato, tanto che lasciò andare la cornetta del telefono che cadde a terra. Oh sì, eccome se aveva già fatto finta di essere un'insegnante: peccato che i ricordi di quell'esperienza, vissuta insieme a Skullblakael in un'altro istituto del Giappone, fossero tra i più terrificanti che possedesse.

§ Calma! Shirou calma! Non è la stessa cosa, non è la stessa cosa! Questo qui è un'istituto gestito da maghi, onesti e rispettabili maghi, non c'è possibilità che ci sia qualcosa di osceno nascosto sotto!§

"Mi scusi, mi è scivolata di mano la cornetta. Insegnante dice? Nessun problema, in storia poi sono ferratissimo. Che classe dovrò seguire? Superiori? Università?"

-Owain: Medie per la precisione, la stessa classe di Negi all'istituto femminile. Il mio collega mi ha riferito che sono ben una trentina di allegre e vivaci ragazze, quindi penso che non si annoierà di certo.

...Pronto? Pronto? Le è caduta di nuovo la cornetta?


No: lì Shirou svenne direttamente, bianco come un cencio, mentre terribili immagini e pronostici di avvenimenti futuri gli vagavano davanti agli occhi.

Perchè, si chiese, ma perchè capitavano tutte a lui?


--------


Dopo essersi, almeno parzialmente, ripreso Shirou aveva confermato seppure a malincuore l'incarico, aveva preparato armi e bagagli, occultando le prime molto attentamente, era andato al concessionario a ritirare il Ragnarok, una navetta volante biposto per medie e lunghe distanze che costituiva il suo mezzo di trasporto preferito, ed era decollato alla volta del Giappone. Era leggermente demolarizzato.

"Uff! Si prospetta un'esperienza decisamente dura. E pensare che sul campo di battaglia anche da solo contro un esercito di nemici mi sento perfettamente a mio agio, mentre qui invece...? Cosè quella luce?"

In mezzo al cielo infatti era spuntato un puntino luminoso, che si faceva via via più grande man mano che si avvicinava, fino a che non venne rivelato anche dal radar di bordo, che si mise a segnalarlo come oggetto di enormi dimensioni in avvicinamento. Ma Shirou sgomento già riusciva a vedere cosa realmente fosse.

"Oh mio..! U-una meteora!"

Già: sfrecciando a una velocità incredibile un'enorme blocco di roccia siderale infuocata passò a poco distanza dal Ragnarok, facendolo sbandare terribilmente con l'onda d'urto provocata, tanto che Shirou per poco non rischiò di precipitare. Fortunatamente riuscì a recuperare il controllo dei comandi appena in tempo, mentre la meteora andava a schiantarsi al suolo per fortuna disabitato, si trovavano infatti in un vasto deserto, scavando un cratere largo parecchie decine di metri.

"W-woooaahhh!! Pazzesco, semplicemente pazzesco! Una cosa simile ogni quanto capita, una volta su dieci miliardi?"

Ancora sconvolto per l'accaduto ma anche incuriosito da quel fenomeno atterrò nei pressi del cratere, per poi avvicinarsi a piedi. L'enorme blocco di roccia se ne stava nel mezzo, fumante, puntellata qua e là di strani cristalli bianchi che non sembravano aver risentito del calore o dello schianto.

§ Affascinante! Potrebbe trattarsi di un materiale non presente sul pianeta. Vuoi vedere che in fondo sono stato fortunato? §

Deciso ad esaminarli con calma in un secondo momento creò un punteruolo e un martello e prese con rapide picchettate ad estrarli dalla roccia, finché una volta fatto il giro e ritrovandosi dall'altro lato vide una cosa ancora più stupefacente. Dalla roccia infatti spuntava quella che era senza ombra di dubbio la lama di un grosso spadone nero, perfettamente definita e affilata, senza nessun graffio. Non poteva assolutamente essere un'opera naturale. In più l'arma emanava una strana aura blu, dello stesso colore del cielo primaverile, che pulsava come se fosse viva.

§ Ma che cosa..? §

Dimenticando ogni precauzione Shirou allungò la mano destra e toccò lo strano oggetto: in quell'attimo la lama prese ad emanare una luce accecante, scomponendosi in tante particelle azzurre che avvolsero il braccio del ragazzo penetrando al suo interno. Era come se centinaia di spiedi roventi gli stessero mordendo le carni: urlò, cadendo a terra e contorcendosi, mentre il dolore si propagava al resto del corpo e si intensificava finchè non fu tanto forte da farlo svenire.

Dopo più di mezz'ora immobile finalmente il ragazzo diede segno di svegliarsi, aprendo lentamente gli occhi e mettendosi con fatica a sedere per terra. Ma c'era qualcosa di diverso in lui.

"Urgh...ma che cosa è successo...ora ricordo! Era imprigionato nello Slash Emperor, poi mi hanno messo in una bara e spedito nello spazio e..e..un momento! Il..il mio corpo! Ho di nuovo il mio corpo!

No, no, aspetta...c'è qualcosa di diverso, ma che..."


Disorientato Ado, perchè questa era la vera identità di dell'essere che ora comandava il corpo di Shirou, si rialzò in piedi e si mise ad osservare attentamente la sua nuova forma, passandosi la mano dappertutto come in un'ispezione corporale. Quando poi trovò il portafogli e i documenti all'interno si stupì del suo riuscire a leggerli perfettamente, nonostante non avesse mai visto quell'alfabeto in vita sua.

"Shirou..Emiya? E questa sarebbe la mia attuale faccia? Bhè cavolo, essere ringiovaniti è fantastico, ma come mai sto possedendo questo tizio? L'ultima cosa che ricordo è di essermi addormentato e poi più nulla. Troppo strano..a proposito, e lo Slash dove è finito? Proviamo a richiamarlo."

Detto questo aprì il palmo della mano destra, si concentrò e radunò in esso le varie particelle disperse nel corpo in cui si era suddivisa la sua arma, che con un forte bagliore azzurro si compattarono in un grosso spadone doppio, con l'elsa bianca e le lame nere. Lo fece volteggiare un paio di volte con il semplice movimento dell'indice, col pensiero ne allungò la lame fino a cinque metri per poi farle tornare normali e infine con un rapidissimo movimento tagliò in due il blocco meteorico: il bordo della lacerazione era tanto liscio e preciso da essere quasi innaturale. Poi lo ridisperse nel corpo.

"Perfetto come al solito! Questo corpo ha davvero una quantità spaventosamente alta di mana, eppure non mi sembra un'Ether Liner ma un semplice essere umano non modificato, proprio come Godo. Che cosa interessante. §

§ Interessante un corno! Ridammi il mio corpo maledetto ladro! §

Chi aveva parlato alla coscienza di Ado era stata quella di Shirou che, dopo essere rimasta temporaneamente scioccata dall'intrusione si era ripresa ed era tornata alla ribalta.

Shirou suppongo. Scusa per la situazione insolita ma ti assicuro che neanche io me la so spiegare.

§ Chiudi il becco lurido parassita! Non penserai micca di farmi fesso? Non so cosa tu sia nè cosa voglia, ma esci subito da me insieme a quella tua arma spirituale oppure finisce male! §

Co-come osi parlarmi così?! Se tu sapessi chi sono io non faresti tanto il gradasso, anzi te la faresti addosso dalla paura! Apri bene le orecchie pulce, e imprimiti bene a fuoco queste parole nella mente:

Io sono nientemeno che Ado Edem, il più grande degli Ether Liner Knights, l’eroe della Terra, colui che ha sconfitto tutti e otto gli invasori Aristotles!


§ Mai sentito. Di che cavolo parli? §

La scena del masso di roccia che cadeva sulla testa di uno sgomento Adam, simbolo del suo shock, fu quasi visibile.

B-brutto analfabeta! Come cavolo ti hanno allevato per farti così ignorante? A Zedia? Alla base Over III? O qualche A-Ray malato ti teneva come animale da compagnia? Come fai a non essere a conoscenza nemmeno di un pericolo che ha minacciato l’intero pianeta?

Giusto, a proposito: in che anno siamo? Che data? Per quanto ho dormito nello spazio? E’ l’Overcount 2000? 2001?


§ A parte il fatto che tu mi sembri completamente fuori di testa, non conosco nessun calendario che usi la parola Overcount. Dammi un indizio, una traccia che ne so, ad esempio un’evento particolare. §

E va bene. Vediamo, mi viene in mente solo la congiunzione dei pianeti X-23, che mi pare si ripeta solo una volta ogni 12.000 anni. E’ avvenuta nell’anno centrale della guerra.

E gliela spiegò. Al sentirne la descrizione Shirou sbiancò, mentre si rendeva conto della realtà della situazione. Faticò a ritrovare le parole.

§ L-la congiunzione di Welldont? E’ avvenuta vent’anni fa! §

Cosa?! Vent’anni?!? Ho dormito così tanto? Pazzesco, pazzesco! Godo sarà un vecchietto ormai!

§ No Ado, temo che le cose stiano molto peggio. Vedi, io temo che quella a cui hai assistito tu fosse quella precedente.

Quella avvenuta appunto 12.000 anni fa. §


Ado ci impiegò qualche secondo a comprendere la cosa, poi svenne senza una parola. Shirou ne approfittò per riprendersi il controllo del corpo, poi con rapide incitazioni mentali cercò di risvegliare Ado. Che subito si mise a dare di matto.

Sono rimasto in animazione sospesa per decine di migliaia di anni?!? Maledettissimo Godo, non solo mi ha praticamente catapultato in un’altra era ma mi ha perfino negato la soddisfazione di vendicarmi! Non solo lui, ma probabilmente tutto il mondo che conoscevo è ormai nella polvere. E come somma disgrazia mi ritrovo a condividere il corpo di un’isterico! Dannazione, quasi quasi era meglio rimanere sospesi o morire definitivamente!

Un momento! Morire? Che sto dicendo? Non sia mai! Per quanto vadano male le cose è il più grave dei peccati rinunciare a vivere! Era il mio insegnamento ai giovani cavalieri e non sarà certo proprio io a rinnegarlo!


§ A parte la cosa dell’isterico condivido. Non posso neanche immaginare come ti senti adesso Ado, ma anch’io penso che la morte non sia una soluzione a nulla. §

Morte? La propria forse no, ma l’altrui decisamente sì. A proposito, che sta succedendo qui?

Rapida come un lampo una terza presenza comparve nella mente di Shirou, che già faceva fatica a sostenere qualcun altro oltre alla sua essenza principale: si trattava di Angra Mainyu, la divinità del male!

Ma che cavolo! Ehi Shirou, chi è stò qui?

Questo dovrei chiederlo io: avverto degli strani mutamenti nel nostro canale spirituale, vengo a controllare e cosa trovo? Un’altra coscienza che occupa il posto che è mio di diritto. Voglio una spiegazione mago, una che sia convincente!

§ Eh, fosse facile...in poche parole ho toccato uno strano oggetto e questo si è fuso con il mio corpo. All’interno c’era questo tizio, che ha quanto pare è il sopravvissuto di una civiltà esistita 12.000 anni fa. §

Un parassita quindi, che scocciatura! Sparisci insetto!

Una fitta acuta attraversò da parte a parte il cervello di Shirou, che in realtà era un vero e proprio assalto mentale di Angra volto a distruggere la coscienza di Ado. Ma, con immensa sorpresa di tutti, non solo l’assalto venne respinto ma addirittura l’antico guerriero contrattaccò con una fitta di eguale potenza.

Che cosaaaa??? Tu, ma come osi fare questo a me, una divinità suprema?

Oso, oso: che sia uomo oppure dio, chi si mette sulla mia strada finisce male. Ne ho uccisi personalmente ben due di esseri che si proclamavano a divinità, e tu non fai eccezione, cocco.

Questo è troppo! Io sono Angra Mainyu, l’Origine del Male, dio dell’oscurità e signore della distruzione! E tu, una misera coscienza senza corpo, vorresti opporti a me?!

E certo! Puoi essere l’origine di quello che ti pare, ma sarà sempre e comunque inutile.

Perchè la mia spada può tagliare anche un dio!


E lo scambio di assalti mentali ricominciò, costringendo Shirou a una vera e propria tortura fisica, finché non fu veramente stanco.

§ BASTAAAAAA!!! Fermi e zitti, tutti e due! La mia testa non è un parco giochi! Chiudete il becco e ascoltate quello che vi dico! §

La rabbia e il senso di coercizione di quelle parole dovette davvero prenderli di sorpresa, perchè sia Ado che Angra si stopparono nello stesso momento, confusi. Shirou ne approfittò per continuare imperterrito.

§ Sono stufo, stufo marcio di gente che fa il suo comodo dentro di me. Mi sta bene un cambio di personalità in combattimento, ma se avete intenzione di spaccarmi la testa in due allora bisogna proprio che ci chiariamo. Subito!

Unlimited Blade Works! §


Qui prima di continuare c’è bisogno di una precisazione: la mossa finale di Shirou, l’Unlimited Blade Works, non era un mondo che veniva creato quando il ragazzo pronunciava la formula magica. In realtà quel mondo esisteva sempre, all’interno della sua anima: la formula serviva solo a richiamarlo all’esterno. Una suprema arte magica chiamata Reality Marble, la riscrizione del mondo esterno circostante col proprio mondo interno, con la conseguente manipolazione delle leggi naturali: questo era l’UBW.

E in risposta al richiamo del suo possessore l’UBW comparve nella sua mente, cosicché tutti e tre gli attuali occupanti si ritrovarono in quel mondo brullo e ricoperto di infinite armi: Shirou, Avenger, che differiva in aspetto dal primo solo per il colore dei capelli e i tatuaggi sul corpo e quello che probabilmente era il vero aspetto di Ado, un tipo massiccio e tutto muscoli dai capelli blu cielo, vestito di pelle e con gli occhiali da sole.

Ehi ehi ehi, ma dove siamo finiti?

Datti una calmata scarto, questo è il mondo interiore del mago. Bene Shirou, volevi parlarci giusto? Ma farci venire fino a qui...

”Esatto, fino a qui perchè io qui fino a prova contraria comando io, per cui sono sicuro che perfino tu mi starai a sentire.

Ora, una domanda per te Edem: il tuo corpo, esiste ancora?”


...Negativo: l’ho perso durante la mia ultima battaglia. La mia coscienza invece è finita dentro la mia spada, questo perchè è stata creata direttamente da parti di esso, ma quegli idioti dei miei compagni non se ne sono accorti e l’hanno spedita nello spazio siderale in una bara al posto del cadavere mancante. Poi lo sai cos’è successo, il mio ricordo successivo è stato svegliarmi dentro di te. Ma per lo S.E. di innestarsi in un’altra persona oltre a me...dobbiamo avere qualcosa in comune noi due. Sarai micca un mio discendente Shirou?

”Dopo 12.000 anni ne dubito. Probabilmente è perchè le spade sono il mio forte. Ok, comunque questo è chiaro. Ora te Avenger: Ado non ha un posto dove fare ritorno e ucciderlo non ci si riesce, non lo permetterei nemmeno oltretutto.
Quindi propongo di ospitarlo finché non trovo una soluzione al suo problema, ti sta bene?”


Tsk, odio proprio questo tuo buon cuore Shirou! E va bene, fai pure come ti pare, ho perso del tutto l’interesse in questa triviale faccenda. Me ne vado.

E scomparve in un turbine di oscurità, lasciando soli Shirou e Ado.

Bene, e adesso?

”Adesso me ne vado: ho un incarico da svolgere e probabilmente sono già in ritardo. Tu stattene buono buono nella mia coscienza e non disturbarmi. Già è la peggiore delle situazioni possibili, se ci aggiungiamo pure te...”

E fatto scomparire il mondo interno Shirou tornò nel suo corpo, raccolse le sue cose e i cristalli che aveva raccolto, mise tutto dentro il Ragnarok e ripartì a tutta birra, al suo fianco un nuovo, invisibile compagno che nei tempi a venire avrebbe fatto parecchio parlare di sé.
 
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