La missione impossibile, per Michelangelo e Fedeowl

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$Dark_Angel$
view post Posted on 21/6/2009, 11:32




io da questa missione imparo:

Sangue reale:

Statistiche:
Energia Mentale: + 100
Velocità e Agilità: +100
Potenza e Difesa Fisica: +100
Potenza e Difesa Magica: +100
Abilità con le Armi e Mira: +100

10 post da 120 righi l' uno

Edited by $Dark_Angel$ - 22/6/2009, 10:33
 
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$Dark_Angel$
view post Posted on 22/6/2009, 10:00




SPOILER (click to view)
Narrato
Parlato
Pensato
Parlato di Askore
Parlato altrui


Michelangelo stava dormendo nella sua camera da letto sognando combattimenti e vittorie, che lo facevano diventare sempre più forte e potente, sognava di diventare capitano della armata alter.
La casa del ragazzo era di pianta quadrata, suddivisa in quattro parti, la sua camera, il salone, la cucina e il bagno, mentre attaccato alla sala vi era un enorme balcone che in realtà era una vera e propria terrazza, pure questa di forma quadrangolare, e con il pavimento tutto piastrellato di nero.
La camera in cui dormiva il ragazzo era suddivisa da due porte, una che dava sul salotto, e una che dava su bagno, mentre dalla parte opposta vi era una finestra enorme che illuminava la stanza.
Il letto era posizionato al centro della stanza appoggiato contro il muro della parete che aveva di fronte la porta che dava accesso alla stanza più grande della casa, è la stessa che da sulla terrazza.
Il letto era molto grande, e si ergeva sopra un basamento in legno di colore nero, ma di un nero ancora più scuro della pece, sul quale vi era appoggiato un materasso bianco, ne morbido ne duro, insomma un materasso comodo, che permettesse di dormire senza alcuna difficoltà, e che non desse problemi di postura. Il materasso è incassato nel supporto, che fuoriesce dal materasso permettendo così di poter appoggiare oggetti sulle sue sponde, mentre le lenzuola, di purissima e costosissima seta di colore bianco avvolgono il materasso e il corpo del ragazzo, sulle quali vi è appoggiato un piumino bianco che serve a scaldare il demone durante la notte, o mentre dorme. Michelangelo appoggia la testa su un cuscino nero dello stesso colore del basamento del letto, creando in questo modo un cosiddetto contrasto di colori molto fine e apprezzabile all’ occhio, va bene essere un demone, ma il gusto del bello lo ha persino lui, infatti sulle sponde del letto in fondo vicino alla testa vi sono posate due lampade che partono di colore bianco, e in seguito diventano nere verso l’ alto, permettendo in questo modo la continuazione del contrasto bianco e nero, che caratterizza tutta la camera da letto del ragazzo. Tutto intorno al giaciglio vi è steso un tappeto nero, interamente composto attraverso la pelle di pecora di una specie particolare di una località sperduta tra le montagne. Il tappeto che funge anche da moquette è in contrasto con le pareti rigorosamente bianche della stanza, il cui colore così candido è interrotto dal colore scuro come il tappeto dei mobili che si trovano nella stanza del ragazzo. Nella stanza vi era un armadio e una scrivania, il primo situato di fronte al letto e di fianco alla porta, un armadio a quattro ante che contiene tutti i beni del ragazzo compresa l’ armatura dorata della vergine, oltre che i suoi vestiti. La seconda è situata sotto la finestra, luogo dove il ragazzo pensa e studia tecniche materie magia e altre cose molto interessanti che gli servono per diventare sempre più forte e più potente, dove si impegna.
Michelangelo quel giorno si svegliò molto presto, aprì lentamente e dolcemente gli occhi, per evitare di farsi accecare dalla luce che entrava nella stanza, e ancora un poco rintontito si guardò intorno, non gli veniva in mente cosa diavolo doveva fare quel giorno, e la cosa però non lo preoccupava affatto, anzi si sentiva quasi libero, leggero da ogni impegno, si insomma non aveva da fare un bel niente, e quindi decise semplicemente di alzarsi e di godersi la giornata il meglio possibile. Il ragazzo scostò delicatamente le coperte dal corpo, e si eresse a sedere stropicciandosi gli occhi, per poi mettersi in piedi, indossava solo un paio di calzoncini neri, per il resto era nudo, si diresse verso la finestra della stanza e con un gesto fluido e molto lento aprì la finestra, rimanendo fermo al suo posto, lasciandosi investire dall’ aria mattutina, fredda e pungente, un vero e proprio piacere per il corpo del demone, che risvegliatosi, si diresse verso il bagno lasciando la finestra aperta per rinfrescare la stanza. Il demone andò alla porta alla sinistra del letto e la aprì lentamente, lasciando comparire una stanza molto grande, e completamente diversa sia rispetto ai colori, che ad arredamento. Il bagno aveva il soffitto bianco, che finiva sui muri creando dei finti archi. Le pareti invece erano di colore arancio un poco spento, versione colore del marmo non bianco, che era in completo accordo con una piccolo armadio rettangolare appoggiato alla parete sinistra che occupava per il lungo tutta la parete, ricoperto dal marmo delle stesso colore delle pareti, sul quale vi erano incastonati il recipienti che contenevano acqua oggetti e altra cose che servivano in un bagno, che possa definirsi così. In mezzo alla stanza vi era una grossa vasca incastonata nel pavimento, colma di acqua calda che sembrava invitare il ragazzo ad entrarvi, il quale non ci pensò su due volte, e vi si calò dentro assaporando il calore sul suo corpo mentre si immergeva fino alla testa, per poi appoggiarsi alle sponde della mini piscina assaporando il cosiddetto relax più totale, quello desiderato dal ragazzo in quel momento di buon girono, che gli veniva offerto dal mondo.
Nel bagno vi erano inoltre altri mobili di arredamento, come dei piccoli comodini stilizzati e molto fini che sorreggevano vasi di fiori, mentre vi era anche una specie di lettino bianco che serviva al rilassamento dopo il bagno per distendere i muscoli. Sulle pareti vi erano appese numerosissime lampade di colore bianco perla, mentre in centro alla stanza sopra un il mobile vi era un enorme specchio. Il ragazzo incominciò a giocare nell’ acqua così per passare il tempo, per poi uscire e sdraiarsi sopra il lettino e iniziare il processo di rilassamento e di scioglimento dei muscoli.
Finito anche questo piccolo rituale mattutino il ragazzo tornò in camera sua, e doveva decidere che cosa indossare quel giorno, quindi molto lentamente si diresse verso l’ armadio, e lo aprì osservando gli abiti, pantaloni camicie, scarpe, non riusciva proprio a decidersi, quel giorno voleva proprio cambiare abbigliamento, e rimase li a fissare i vestiti finché non decise di non mettere nessuna camicia. A quel punto prese il suo paio di pantaloni neri lucidi, e si mise i suoi stivali in pelle nera molto fini. Finiti i primi preparativi il ragazzo decise di dirigersi in cucina a prepararsi una cosiddetta colazione, o una vera e propria colazione, anche perché il suo stomaco cominciava a reclamare il suo tributo, quindi brontolava.
Il vampiro per giungere in cucina doveva passare per il salotto, e quindi aprì la porta di fianco all’ armadio che dava di fronte al letto, e la imboccò entrando nella stanza più grossa della casa.
La stanza era come tutte a pianta rettangolare, e si estendeva più per il lungo che per il largo, ma era comunque di dimensioni enormi, e il pavimento era tutto rigorosamente in marmo lavorato con minuzia e disinvoltura creandoci forme, disegni e immagini a dir poco bellissime, che risplendevano tra i riflessi della luce sul marmo rendendo la stanza ancora più lucente e bella.
Intorno alle tre porte della stanza vi erano tutto intorno dei blocchi di marmo lavorati, levigati e lucidati con forme molto precise, di natura e benessere, ma anche di battaglie e di atti di violenza, che abbellivano le entrate. Il marmo del pavimento era un marmo chiaro, mentre quello delle porte era un marmo rosso, che era richiamabile ad alcuni particolari della sala, e delle pareti che la chiudevano. Tute le pareti erano di un colore bianco latte, ed erano interamente lavorate, con parti di ricamo in oro che luccicavano alla luce del sole dimostrando la loro più totale bellezza. Sulla porta di entrata quella della casa vi erano dei disegni di lotta rigorosamente ricamati in oro, che creavano una cornice seicentesca sopra la porta, con al centro il simbolo della fazione alter, la fazione a cui apparteneva, mentre sui lati vi erano delle colonne in marmo con intarsi in oro, era come un vero e proprio separè tra la casa e il mondo esterno fatto di lotta, battaglie, uccisioni, sangue, vittime e ferite che ogni giorno facevano diventare sempre più forte e potente il ragazzo, che già si era fatto una fama tra i combattenti, e che ora cercava di scalare la cima delle classi, doveva diventare capitano della sua fazione, era questo il suo scopo, ma doveva ancora migliorare la sua abilità, cosa che rendeva il ragazzo ogni giorno sempre più motivato a impegnarsi sempre di più nel suo dovere. Il soffitto della stanza era fatto a cassapanca con dei disegni geometrici ricamati con laminature di oro, che avevano al loro interno un vero e proprio reticolo di dipinti magnifici.
La parete di fronte a quella in cui era sbucato il ragazzo non esisteva, era una vetrata totale che dava sulla terrazza una terrazza enorme. I vetri non erano vetro qualunque ma diamante sottilissimo e perfettamente levigato dai migliori artigiani del mondo. La vetrata era divisa in tre parti da delle giunture in oro all’interno e in rame all’ esterno, dove vi erano le giunture che permettevano di aprire tutte e tre le parti verso lì esterno e non verso l’ interno come le normali porte finestre. Ai quattro angoli della stanza vi erano situate delle statue che rappresentavano delle vere e proprie figure mitologiche tutte in marmo purissimo, la prima rappresentava Vulcano il Dio delle armi, il fabbro degli dei, non che marito di venere, colui che aveva costruito le famose armi ad Achille, un se non il migliore combattente che vi fosse mai esistito, nella mitologia. Dal lato opposto vi era una statua di una delle creature mitologiche più famose, l’ unicorno, l’ animale più cercato e amato da tutti, si era un cavallo, ma il suo manto bianco era morbido e delicato al tatto, oltre ad essere lucentissimo e sempre profumato, la sua coda è lunga e sembrano tanti fili di sete, ma ancora più preziosa della migliore seta che esistesse al mondo, allo stesso modo era la criniera splendente e scintillante. Entrambi di un colore bianco ancora più chiaro del manto, mentre gli zoccoli erano di un colore nero scuro in modo da creare contrasto, anche se pure loro erano luccicanti. Gli occhi scuri avevano una intensità nello sguardo, dicono, da far raggelare il sangue anche a chi non lo ha, mentre la fine del muso era a dir poco vellutata e di un colore nero che con il riflesso del sole assumeva delle linee d’ orate. Il corno che porta in mezzo alla fronte si dice che sia ancora più resistente del diamante nero, anche se è di colore bianco, e che sulla punta abbia dei bagliori accecanti. La mitologia afferma che questo particolare cavallo sia in grado di parlare con tutti e che possegga dei poteri a dir poco spettacolari e se usati come arma di difesa devastanti. Infine riguardo a questo stupendo animale dicono che siano le cavalcature degli Dei o degli angeli, cavalli che sono in grado di far comparire delle ali da corpo e di volare. Queste storie avevano sempre affascinato il ragazzo che aveva deciso di mettersi in casa una statua di quel stupendo animale. Queste due statue erano dalla parte del muro, mentre dall’ altra parte vicino alla finestra vi erano le statue di Zeus, il re degli Dei della mitologia greca nella sua tipica posizione, quella nell’ intento di scagliare un fulmine, e di Ercole, il mezzo Dio, e il più grande eroe di tutti i tempi.
Il ragazzo sospirò lentamente guardando quelle statue, e iniziò a camminare per la stanza per dirigersi alla porta che dava accesso alla cucina. I suoi passi rimbombavano un pochino nella sala, cosa che però non aveva assolutamente importanza in quel momento, non doveva difendersi o attaccare, non doveva mettere in pratica le sue arti di combattimento, la sua velocità la sua potenza, doveva solo andare a fare colazione. Finalmente arrivò alla porta desiderata e la aprì entrando nell’ ultima sala della casa. Il pavimento era fatto di piastrelle di terracotta sul qual al centro vi era un tavolo in marmo molto grande, o per lo meno solo le gambe erano in marmo, mentre l’ appoggio era fatto in cristallo brillantissimo.
Le pareti della stanza erano tutte fatte da piastrelle bianche e azzurre, mentre il soffitto era in legno di noce. Ad un angolo vi era un grosso camino che ardeva ancora quel poco di legno che aveva messo a bruciare prima di andare a letto quindi prese altra legna e la mise a bruciare riscaldando ancora di più la stanza. In quel momento fuori iniziò a soffiare un vento forte, e il ragazzo corse in camera a chiudere le finestre, la giornata era diventata fredda e ventosa, chissà che cosa gli avrebbe portato una giornata come quella. Tornato in cucina iniziò a prepararsi il cafè e da mangiare il pane con della marmellata di mirtilli. La parte dei fornetti aveva sotto dei vani dove il ragazzo riponeva le tovaglie, le posate i piatti, e ogni singolo box aveva uno sportello in legno che chiudeva. Sui muri vi erano appese delle mensole in legno con su dei fasi di bellissimi fiori. Dalla parte opposta vi era una credenza dove il ragazzo riponeva il cibo.
Il ragazzo prese a mangiare mentre aspettava che fuoriuscisse il cafè degustandosi il duro della fetta biscottata, mentre assaporava il gusto dolce e delicato della marmellata, mentre cominciava a sentire il profumo del cafè che fuoriusciva, rendendo l’ ambiente ancora più caldo e accogliente.
Dopo circa tre minuti il ragazzo prese la moca e versò il contenuto in una tazza che aveva preso da un cassetto sottostante, per poi riporre l’ aggeggio sotto l’ acqua a lavare, mentre lui riprendeva a mangiare, mentre mescolava lo zucchero nel cafè per renderlo più dolce e più buono al sapore.
Fatto questo il ragazzo rimise tutto a pulire dopo che ebbe bevuto il cafè, e tornò in camera sua, dove afferrò le sue due armi, iniziando a lucidare la sua spada azzurra dal manico nero, dove sopra vi era una pietra in diamante azzurra lucentissima, e sotto vi era una forma di ali disegnata da cui partivano due lame parallele, tutto quanto in diamante tutto interamente in azzurro chiarissimo, rendendo la spada ancora più bella e affascinante. Finito di pulire la spada prese la sua fedele pistola e la smontò iniziando a pulirvi tutte le parti una per una con cura lucidandola con amore e perizia.
Finito di sistemare le sue armi rimontò la pistola e si diresse verso il letto, prese le coperte e le sistemò rifacendo il letto, in maniera da riordinare la camera e dargli il suo aspetto originale.
Michelangelo a quel punto si diresse verso le armi, afferrò delicatamente la sua pistola e la osservò come fa un padre verso una figlia con amore e anche un certo senso di riconoscimento, perché quella arma gli aveva salvato la vita parecchie volte, e lo aveva aiutato a sbrogliarsi da diverse situazioni pericolose, era una vera e propria compagna di battaglia e di vita, è quella donna che non tradisce mai, una compagna fidata su cui avere sempre fiducia, e molto spesso affidarsi interamente a lei, che puoi stare tranquillo che finche carica non ti tradirà mai, per niente e nessuno. A quel punto mosse leggermente la pistola schiacciando un pulsante sul lato e aprendo così il tamburo, era vuoto e sembrava quasi che richiedesse le sue amate pallottole, quindi il ragazzo afferrò una pallottola con la mano sinistra e delicatamente la inserì nel primo dei sei appositi posti del tamburo, ripetendo questa operazione per altre cinque volte, con molta cura e delicatezza. Finito di ricaricare la pistola mosse il polso da sinistra verso destra, e il tamburo si mosse silenzioso verso l’ interno della pistola andando a sistemarsi precisamente all’ interno del posto ce gli spettava nella pistola pronto a essere utilizzato al meglio, a girare e a far partire i colpi, con che scopo non gli importava, non gli importava se doveva uccidere un animale colpire un bersaglio, se uccidere un essere umano o un mostro, lui avrebbe eseguito gli ordini del padrone senza obiettare, felice di svolgere al meglio il suo lavoro. Finito anche questo momento di preparazione portò delicatamente la mano, sulla sua scrivania, e vi appoggiò la pistola, per poi dirigersi in salotto e sedersi sul divano osservando fuori il tempo, che minacciava tempesta.

Ei mike comè che di colpo ti sei fermato lo so che stai aspettando la tua amata Fedeowl che oggi deve venire da te a casa, e stai risistemando tutto apposta per fare bella figura, ma ora che hai mi sembri più angosciato che felice.....

No sono molto felice che lei possa finalmente vedere la mia casa amico mio sono molto felice, solo che non so il perchè ma a vedere quel tempo mi è venuto un presentimento, che non indica niente di buono, come se da oggi io e lei dovessimo affrontare una avventura alquanto tosta e pericolosa, e la cosa non mi dispiacerebbe affatto, se non fosse per il fatto che hò già l' esperienza di quello schifosissimo Durza.

Capisco benissimo cosa dici, comunque se non stai attento potresti essere tu sta volta a finire malissimo, e non lei, anche perché quella volta è stata avvelenata a tradimento, senò sa difendersi benissimo, a comunque è arrivata.

Michelangelo si alzò da divano, e andò verso la porta per aprire, e in quel momento si sentì bussare e il ragazzo pensò che il suo fedelissimo amico non sbaglia mai un colpo, ma non ci fece troppo caso e andò ad afferrare la maniglia, e in quel momento gli sobbalzò il cuore, ma aprì comunque la porta di casa, e in quel momento si era dimenticato che era a torso nudo.

Buon giorno mia amata vieni entra, fai come se fossi a casa tua, se vuoi ti posso accompagnare a visitare la casa, e soprattutto spero che ti piaccia.

Cercò di non dar peso al fatto che era a torso nudo, e per salutarla come si deve gli diede un bacio, per poi aspettare che entrasse, così chiudette la porta.
 
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