| Lo scontro per il titolo di supremo era stato veramente straziante. Certo, solo all'ultimo ho svelato le mie vere capacità, perché avrei potuto utilizzare la mia critica contro tutti quanti contemporaneamente, ma sarebbe stata un'impresa troppo complicata per rischiare. Ad ogni modo avevo vinto, e quel che contava di più era che adesso mi stavo portando a casa un piccolo ma simpatico marmocchio.
Il rombo del motore echeggiava ovunque nella pianura; la luna faceva capolino all'orizzonte mentre gli ultimi albori della sera erano già scomparsi. Andavamo piuttosto veloci, lungo un tratto di rettilineo che sembrava interminabile. *driin* *driin* una chiamata. Schiacciai il bottone col simbolo del telefono sul computer di bordo della moto.
Pronto ? Com'è andata ? Immagina... Ho rispettato la mia parte del patto; ora tu rispetta la tua. Tranquillo, ti ho già organizzato una via di fuga rapida ed efficace. Grazie. Sai, tuo padre aveva il tuo stesso timbro: audace, intelligente; sapeva sempre con chi fare affari. Penso che trascorrerò i miei ultimi giorni molto lontano da qui. Io non ho mai conosciuto mio padre. Comunque grazie.
La chiamata si concluse. Avevo appena interloquito con un vecchio amico di mio padre, colui che era riuscito a procurarmi un accesso illegale al torneo per il titolo di Supremo. In cambio avevo trovato un modo per farlo fuggire da Nalbina, ove era stato rinchiuso per sedici anni senza motivo.
Una goccia d'acqua s'infranse sul mio viso.
Sta per piovere... dissi a Jester che stava dietro. Accelerai. Reole distava ormai pochi kilometri. I lunghissimi capelli biondi volavano dietro come tirati da qualcosa di invisibile. I miei occhi assunsero improvvisamente un colore rossiccio, come il fuoco: a pioggia iniziò a cadere a catinelle ma s'infrangeva su qualcosa di intangibile e invisibile appena sopra di noi.
Ecco lontane le luci della cittadina farsi sempre più vicine. Sgommai per entrare nella via principale e salii su su fino a giungere in un grosso piazzale appena su una scogliera a picco. Il davanzale sul crepuscolo si aprì formando un buco che andava all'interno della roccia. Io vi entrai con la moto per parcheggiarla nel suo posto. Smontai e uscii dalla stradina. Il tintinnio della pioggia che si infrageva sulla barriera e delicato ma anche stressante. Sfilai una chiave dal pantalone e la inserii nella serrattura di una porta a vetri; entrai.
Benvenuto... questa è casa mia !
Dissi presentando il salone ove ci trovavamo. C'erano tre grossi divani bianchi in pelle posti intorno ad una parete tutto schermo. Al centro un grosso tavolo di cristallo. Tutte le pareti esterne del salone erano in cristalli liquidi: premendo un bottone le oscurai e si illuminarono pure con una luce soffusa e delicata.
Appesi la giubba bruciata in un piccolo armadio ad incasso e posai la katana nell'apposita bacheca, dove appesi anche il Keyolder Lontano Ricordo. Poi presi Jester per mano e lo tirai verso la scalinata in marmo bianco che saliva al piano superiore.
Gli mostrai il grosso bagno con la vasca ad idromassaggio, la palestra, la sala svago, il salotto, la biblioteca e quella che sarebbe stata la sua stanza.
Ormai è tarsi e Albert, il mio maggiordomo, è in vacanza. Se non ti spiace per stasera dormi in camera mia. Domani cerco le lenzuola per il tuo letto. Alzai le spalle con segno di disinteresse. Vieni, ti mostro il resto della casa.
Scesi di nuovo tirandomi dietro il ragazzo per mostrargli la grossa cucina con la sala da pranzo, in marmo nero la prima e rosa e bianco la seconda.
Ecco qui. Hai visto tutto. Questa è la Residenza king, da oggi casa tua. Fai pure quello che ti pare; io vado a farmi un bagno caldo sorrisi, mentre mi avviai al piano di sopra per stendermi nella grossa vasca piena di acqua calda e schiuma con l'idromassaggio che dolcemente mi massaggiava la chiena.
Edited by ~The_Court~ - 16/12/2009, 14:24
|