Vorrei provare ad imparare due tecniche. Nel caso non ci riesca nei post solo la prima:
Angry Blitz:Permette di scatenare una rete di fulmini dal proprio corpo,a trecentosessanta gradi,polarizzando le molecole dell'aria e creando un fortissimo campo elettrico intorno a colui o colei che usa questa tecnica
Noah's Wind:Permette di trasformare il proprio corpo in vento,eludendo una parte dei colpi che il nemico porta contro il corpo dell'utilizzatore...in forma di vento il corpo dell'utilizzatore non può essere colpito da colpi fisici e non può portare attacchi di natura fisica
Le stelle e la luna brillavano alte nel cielo, mentre le poche nuvole rimaste dopo una giornata piena di pioggia ,venivano sospinte lontano da una dolce brezza fresca. L’assiah era avvolta dal silenzio, interrotto solo dai grilli e dagli animali notturni. Gli scontri e gli allenamenti avevano cessato di disturbare la quiete della natura, mentre le ultime luci andavano via via spegnendosi nelle stradine della parte neutrale di quell’enorme fortezza.
Guerra e pace coesistevano da sempre in quel luogo, senza mai vacillare o destabilizzarsi. I cittadini comuni non erano minimamente spaventati da quell’enorme numero di combattenti che si schieravano nelle diverse fazioni: chi cercando vendetta, chi per mantenere la pace e l’equilibrio, chi per scopi personali e, ancora, chi vedeva nella guerra il divertimento più grande.
Ad un tratto un forte tonfo interruppe la tranquillità di quella visione così singolare, mentre uno stormo di uccelli volava lontano, verso il cielo, spaventati da quell’improvviso rumore.
Nella parte sud-ovest della fortezza, nella zona utilizzata per gli allenamenti dei vari membri della fazione Lux, una ragazza dai lunghi capelli argentei era seduta a terra, con la schiena contro un albero.
Le mani portate alla testa e i vestiti ricoperti di polvere.
Molto probabilmente il gran frastuono che si era sentito pochi istanti prima era stato causato proprio da lei.
-Ma perché accidenti! Non deve essere poi così difficile-
Era ormai passato un po’ di tempo da quando la giovane Yuuki si era recata al centro addestramenti con l’intendo di imparare una nuova tecnica. La notte purtroppo non le aveva portato il sonno e ora si ritrovava sola, nel bel mezzo delle chiare tenebre, ad allenarsi senza sosta.
Purtroppo però l’Angry Blitz sembrava richiedere molta più attenzione e impegno di quanto si immaginasse. Sfruttare ciò che aveva imparato durante l’apprendimento della magia Thunder sembrava esserle del tutto inutile. Sebbene quella tecnica sfruttasse un campo elettrico come difesa a trecentosessanta gradi, Yuuki non riusciva a controllare le scosse elettriche. Più tentava di dominarle, più si ritrovava sbalzata via, oppure con i capelli elettrizzati.
L’ultimo volo addosso all’enorme corteccia dell’albero le aveva fatto capire , una volta per tutte, che quello non era di certo il modo migliore per approcciarsi a quella tecnica difensiva.
Fece un profondo respiro, allungando le braccia verso il cielo per stiracchiarsi. Si alzò, per poi pulirsi i vestiti e riordinare i capelli ormai completamente in disordine.
Tornò a posizionarsi al centro dell’enorme spiazzo, trovando qua e la le tracce dei suoi precedenti fallimenti.
Prima di ricominciare rimase un attimo a riflettere su come poter attuare al meglio il procedimento. Riuscire a mantenere stabile quella fitta rete di fulmini che le si venivano a creare intorno, non era affatto facile. Alcuni, cozzando fra di loro, creavano piccole esplosioni, che a loro volta destabilizzavano l’intero apparato.
Forse doveva provare a fare le cose un po’ per volta: generare prima una piccola dose di fulmini distanti l’uno dall’altro , per poi aumentarli man mano che il controllo le diveniva più facini.
Cercò di calmarsi, per poi iniziare a concentrarsi. Pian piano delle piccole scintille iniziarono a generarsi intorno alla giovane. I capelli iniziarono a muoversi, sebbene in quel momento l’aria fosse completamente assente. L’atmosfera iniziò a diventare quasi soffocante, fino a che i primi fulmini non iniziarono a circondare la ragazza. Era gli uni distanti dagli altri,ma permettevano già una protezione discreta.
Di certo scavalcarli non sarebbe stato facile, ma avrebbero comunque potuto creare non pochi problemi a chi avesse tentato di avvicinare Yuuki in quel momento.
Il campo elettrico si stava pian piano facendo più forte. Ogni volta che un fulmine veniva aggiunto l’atmosfera diventava sempre più pesante.
Ad un tratto persino la ragazza iniziò a sentire il perso di tutta quella elettricità. Di certo il numero di fulmini che era riuscita a raggrupparsi intorno era di numero superiore ai tentativi precedenti, ma quel suo malstare non era, di certo, un fattore positivo.
Ad un tratto uno dei fulmini andò a scontrarsi con quello accanto, generando delle piccole scintille. Immediatamente gli occhi della ragazza, che fino a quell’istante erano rimasti chiusi per garantirle una maggiore concentrazione, si aprirono correndo a quel piccolo incidente che avrebbe potuto farla catapultare nuovamente in aria. L’unica cosa positiva erano le bruciature mancate. Per quante volte avesse riprovato era riuscita sempre a uscire da quegli incidenti senza una bruciatura.
Le piccole collisioni iniziarono ad essere più frequenti, e fu proprio poco prima di un ennesimo scontro che Yuuki interruppe la tecnica, lasciando che quell’elettricità di disperdesse nell’aria.
Finalmente potè respirare a pieni polmoni quell’aria così leggera e priva di tensione. Si massaggiò le tempie, sentendo un leggero mal di testa. Forse tutta quell’elettricità le stava davvero pesando molto. Forse era il caso di fermarsi e fare una pausa. Era riuscita a generare almeno una decina di rami elettrici in più rispetto a prima, doveva solo capire come fare per mantenere un equilibrio maggiore nel nucleo, ovvero dove si trovava lei.
Si sedette un attimo ai piedi di un albero, appoggiandosi con la schiena e chiudendo gli occhi. Qualche istante di pausa non le avrebbe di certo fatto male, inoltre avrebbe potuto riflettere sul da farsi.
Quella che però doveva essere una semplice pausa di pochi minuti si trasformò in un vero e proprio riposo. La giovane vampira si risvegliò sei ore dopo, quando i primi raggi del sole le colpirono gli occhi, infastidendola.
Si portò una mano al viso, per poi accorgersi che i primi Lux stavano iniziando a ripopolare il centro addestramenti.
-Accidenti mi devo essere addormentata-Si alzò, stiracchiando il collo, per poi avviarsi verso le sue stanze. Era da molto tempo che non si ritrovava a dormire all’aperto, e di certo non le era dispiaciuto sentire il fresco della notte sfiorarle la pelle. Sebbene la corteccia di un albero non fosse il cuscino ideale, si sentiva molto più riposata di quando si era ritrovava a dormire nel suo letto.
Arrivata in camera si fece una rapida doccia, per poi rivestirsi e caricare le Double Ginryu in spalla e dirigersi verso il lato neutrale della fortezza. Il piano era quello di passare a fare una visita alla sede del clan centurio. Le sue finanze in quel periodo non erano delle migliori, e la paga da capitano non le garantiva delle ottime entrate, almeno così le sembrava. Guadagnare un po’ di soldi uccidendo mostri assetati di sangue le avrebbe fatto comodo sia da qual punto di vista, che da quello dell’allenamento.
Stava quasi per raggiungere la sede quando vide in lontananza un gruppo di uomini andare avanti indietro e fermare tutti coloro che possedevano un arma. Insospettita la giovane gli si avvicinò, iniziando a sentire quello che dicevano.
Quagli uomini così allarmati e presi dal panico, erano dei mercanti, venuti da un isola di nome Edo. Cercavano qualcuno che facesse loro da scorta nel viaggio di ritorno. Per poter tornare a commerciare nei vari villaggi,dovevano fare una traversata di tre giorni lungo un mare che , in quel periodo, sembrava essere solcato da molti pirati e uomini non molto rispettosi.
Senza pensarci due volte la ragazza si avvicinò al più anziano con il sorriso sulle labbra.
-Mi scusi. Ho sentito che state cercando una scorta. Se volete posso accompagnarvi io-L’anziano la guardò un po’ stranito in un primo momento, ma quando i suoi occhi si posarono sulle due spade e sugli indumenti della giovane, i suoi occhi si tinsero di speranza e sollievo.
-Giovane ragazza, grazie al cielo. Dobbiamo assolutamente imbarcarci e tornare alle nostre famiglie. Sono ormai due giorni che cerchiamo qualcuno. Purtroppo però non possiamo offrirvi molto denaro in cambio della vostra protezione--Non si preoccupi. Aiutare gli altri per me è un piacere.-Un sorriso solcò in volto stanco dell’uomo, che corse dagli altri membri dell’equipaggio per annunciare l’imminente partenza. Nel giro di poche ore le merci furono caricate e la nave lasciò il largo diretta verso le coste del villaggio della nebbia. Quella era la prima volta che Yuuki si dirigeva verso l’isola conosciuta da molti per essere la patria di ninja molto abili. Era davvero curiosa di vedere che cosa avrebbe trovato dall’altra parte di quel mare immenso , e per loro grande fortuna il tragitto non fu caratterizzato da attacchi da parte di pirati o altri loschi individui. L’unico momento in cui si trovarono in una situazione d’allarme fu una violenta tempesta che li colpì senza alcun preavviso, nascosta da un cielo completamente spoglio di nuvole e riscaldato dai raggi del sole.
Dopo tre giorni di navigazione, dopo alcune soste in vari porti per commerciare, acquistare e vendere le varie merci, le rive della tanto chiacchierata isola nacquero all’orizzonte, davanti agli occhi incuriositi della giovane Yuuki.
Quell’entusiasmo andò via via scemando. La costa era ricoperta una uno strato di nebbia che impediva di poter vedere bene quello che le si andava mostrando davanti.
Il vecchietto le si avvicinò, sorridendole e dando i primi ordini ai sottoposti. Si stavano preparando ad attraccare al porto.
-Questa è nebbia perenne. Da quel che ricordo, mai nessuno è riuscito a vedere interamente questo pezzo di costa. E’ come una barriera protettiva, che impedisce ai malintenzionati di avvicinarsi.--Capisco … Paese .. particolare-Quando finalmente la nave attraccò e tutti scesero, quello che si prospettò davanti ai loro occhi fu terribile.
Quello villaggio di pescatori che, a quanto le avevano raccontato, era sempre pieno di vita, era stato ridotto ad un cumulo di macerie. Il silenzio regnava sovrano intorno a loro , mentre i membri dell’equipaggio si addentravano nelle stradine, urlando nomi di persone care, di amici. Alcune voci erano rotte dai singhiozzi, dal panico e dal pianto.
Yuuki rimase immobile dal vedere tanta devastazione. Chi poteva aver ridotto in quello stato quel piccolo paese. Invano aiutò gli uomini a cercare dei superstiti, ma quello che trovarono furono solo i corpi di donne, uomini e bambini, morti. Mai si sarebbe immaginata di assistere ad uno scenario del genere.
-Ma chi può aver fatto una cosa tanto crudele!-Si voltò verso l’equipaggio che aveva iniziato a raggruppare i corpi, strascinandoli a terra. Forse volevano dare loro una degna sepoltura. In fondo quelle povere persone se lo meritavano.
A rompere quel momento di straziante dolore fu l’attracco di un’altra nave. Yuuki si diresse al porto, per avvisare i nuovi arrivati di quello che era successo, ma si sorprese di veder scendere dalla barca il vice supremo Lux.
Gli andò incontro, lasciando che vedesse da se quello spettacolo che poco prima era toccato a lei vedere.
-Ciao Itachi ….- Non sapeva cosa dire, come si poteva parlare. Si fece coraggio, per poi continuare il discorso.
-Il villaggio è stato completamente raso al suolo, non c’è nessun superstite. Ho controllato in lungo e in largo con altri uomini. E’ una cosa impressionante … Non so che dire …-